Non conosco molto bene Daredevil: l'ho visto solo nel tremendo film con Ben Affleck e in una storia di Deadpool (I Re del Suicidio) di cui questa è una pagina. Una pagina vera.
Quando hanno annunciato una serie su di lui il mio interesse era più o meno nella zona 'vediamo, che alla fine della fiera Arrow lo recupero una volta ogni tre mesi, Flash non ho finito neanche il pilot e Agent of S.H.I.E.L.D. non l'ho mai iniziato', ma poi ho visto il trailer, che era notevolmente figo e ho letto recensioni entusiaste.
Insomma, ho guardato il primo episodio e ho messo in pausa tutto perchè questi tredici episodi dovevo finirli il prima possibile, poi strapparmi i capelli per averli finiti il prima possibile, poi avere bisogno della seconda serie ieri al più tardi.
Daredevil non è un telefilm fumettoso come quelli attualmente in onda: è un film di 13 ore, senza filler, completamente dedito trama orizzontale. In più, siccome la la serie fa parte dell'universo cinematografico Marvel, ci sono anche collegamenti coi filmoni principali: siamo a Hell's Kitchen, New York... ossia la città mezza rasa al suolo da Loki dai Chitauri, e ci sono le conseguenze: la speculazione selvaggia e le mazzette che hanno trasformato la ricostruzione in ambiente ideale per il crimine organizzato.
Ma Daredevil? È Matt Murdock: giovane avvocato difensore di giorno, vigilante di notte. E cieco, ma siccome nell'incidente che l'ha privato della vista erano coinvolte sostanze chimiche ci ha guadagnato i super-sensi.
È un eroe solitario in un brutto quartiere, cosa c'è di diverso da quanto visto altrove? C'è lo stile.
Si muove su un livello totalmente diverso rispetto agli altri eroi dell'universo cinematografico Marvel: i Vendicatori, lo S.H.I.E.L.D. ... loro si occupano di minacce globali, stipendiati dal governo o comunque riconosciuti nel loro ruolo, hanno stampanti 3D di tessuto organico per curarsi. Matt pattuglia le strade, la sua unica arma è sé stesso, si ricuce alla meglio e solo come un cane affronta robina da nulla come la mafia russa. Una sacra missione che ha un peso emotivo, oltre che fisico, perchè ogni notte compie atti di violenza che iniziano a piacergli. Perchè la tentazione di superare il limite è sempre più forte. Perchè il prezzo si paga anche nella vita privata, con telefonate a cui non si risponde e amici che non sanno dove sei.
E insieme a Matt abbiamo anche il cattivo. Wilson Fisk, potentissimo signore della malavita, che vuole ricostruire Hell's Kitchen a modo suo - non importa quanto sangue debba essere versato. Un cattivo malinconico, un po' impacciato, e così ben delineato che quando riesce nei suoi intenti un po' esulti. Perchè questa è anche la sua origin story.
E ci sono tutti gli altri: Foggy e Karen - gli amici di Matt - che si uniscono al reporter Ben Urich nel tentativo di smascherare Fisk.
Le organizzazioni criminali, diverse per metodi ed obbiettivi, così potenti che quando vinci una battaglia scopri di averne perse altre dieci...
In effetti è così... non dico realistico in senso stretto, ma vicino a come sarebbe se un tizio decidesse di fare il vigilante, che l'episodio che imhosecondo me ha stonato di più è stato quello che racconta come Matt ha imparato a combattere, perchè tra avere sensi più sviluppati degli altri ed essere un ninja c'è qualche livello intermedio (tipo: samurai cieco che ti trova per allenarti... ?). Si tratta della puntata che si allontana dal brutale realismo e si avvicina al mondo dei fumetti, l'unica in cui è ovvio che si gratta la superfice di un villain dei comics che solo chi li ha letti è in grado di riconoscere. Gli altri si trovano con un piccolo punto interrogativo in testa.
Ed è comunque un buon episodio, perchè in questa serie non ce ne sono di brutti.
Se a tutto questo ci aggiungi un cast ottimo (ogni attore riesce a rendere il suo personaggio unico, non importa lo screentime), il sospetto che stai guardando la migliore nuova serie dell'anno ti viene.
Bella, bella e ancora bella. Se non vi danno troppo fastidio scene di tortura e violenza fatevi un favore e guardatela.