mercoledì 22 giugno 2016

La Grotta di Cristallo

La Grotta di Cristallo, di Mary Stewart.

Questo libro l'ho letto una vita. Me lo consigliò un'amica, e non era facilissimo da reperire: ovviamente fuori catalogo, anche se per fortuna trovabile all'usato (come gli altri della serie).

Chi era Merlino? Il buon mago delle favole dall'occhio gentile e la barba lunga, oppure il chiaroveggente delle antiche leggende bretoni e gallesi, figlio del Diavolo, inquietante e calcolatore, o addirittura un bardo, un pazzo, un saltimbanco che scelse un'esistenza da reietto? Questa è la storia di una vita tra luci e ombre, nell'Inghilterra del V secolo dopo Cristo, il racconto di un bambino senza padre, sovrastato da poteri che non conosce, di una famiglia in cui regna l'intrigo, di una terra difficile da governare. "La grotta di cristallo" costituisce il primo capitolo di una trilogia dedicata a Merlino, che inizia dal caos provocato dalla caduta dell'Impero di Roma fino all'ascesa al trono di Artù. 

Mi è difficile parlare di questo volume senza tenere conto della serie di cui fa parte: uscito nel 1976, questo libro è il primo di una saga che si è rivelata una delle pietre miliari dei retelling arturiani moderni. Sono tantissimi gli autori che, nelle note o nei ringraziamenti, citano Mary Stewart e la sua visione del ciclo arturiano.
E c'è da dire che la Stewart non è neanche partita da un punto facile: lei non racconta di Artù o di Ginevra, no. Lei parte da uno dei personaggi più misteriosi ed enigmatici, quello che c'è sempre ma di cui si sa poco, dai poteri immensi ma quasi mai mostrati del tutto.
L'uomo che ha creato Artù in modo che diventasse colui di cui la Britannia aveva bisogno, ma che nell'ora più buia è assente.
Il mago, l'incantatore, il druido.
Merlino.
In questo libro Merlino è la voce narrante, quando - ormai vecchio - racconta la sua vita, cominciando dall'infanzia: figlio illegittimo di una principessa, che non ha mai detto a nessuno chi fosse suo padre (lasciando campo libero alle voci che lo davano come figlio di un demone o del Diavolo stesso), Merlino è un bambino silenzioso e solitario, che già a sei anni vede il mondo in modo diverso dagli altri ragazzini; in più - in quanto prova innegabile del disonore di sua madre, e con una posizione incerta nella linea di successione - la sua vita si regge su un precario equilibrio.

La Grotta di Cristallo è un libro dalla struttura interessante: se lo si guarda come primo libro di un retelling arturiano, è palesemente un libro introduttivo. Conosciamo il mondo, osserviamo gli eventi politici, capiamo come mai ci sia bisogno di un re come Artù, in che modo tutto quello che stava succedendo abbia favorito l'ascesa al potere di un giovane idealista: prepara il terreno, inserendo quelle storie che fanno parte del "prologo" del mito.
Invece, se lo si guarda come al primo di una serie su Merlino, è un volume fondamentale dove impariamo a conoscere il futuro mago e vediamo da dove viene: è vero, ha dei poteri enormi, ma questi sono a servizio del Dio. È lui a concedergli visioni del futuro, non Merlino a comandarle: diventa presto chiaro che il mistero di Merlino è - in parte - dovuto al fatto che non serve gli uomini ma il destino, un piano più grande che non sempre gli è chiaro ma in cui nutre una fiducia totale.
È molto interessante vedere come, per certi versi, si consideri un semplice tramite di una volontà superiore.
Ma questo, ovviamente, non vuol dire che il nostro eroe sia in balia degli eventi, perchè la magia non è il suo punto di forza: se quella non è sotto il suo controllo, non vuol dire che non possa esserlo tutto il resto. Merlino è uno studioso, un amante della conoscenza, in generale: è prezioso non perchè a volte ha delle visioni, ma perchè durante gli anni si impegna per essere competente in tutto... tranne il combattimento, che è proprio negato. Sa leggere e scrivere, è abile in politica, se cava nel manipolare gli animi, se ne intende di medicina, non è il peggiore degli architetti, è un discreto diplomatico ed è in grado di trascinare le folle.
Tutto questo a diciotto anni o giù di lì.
E non è una Mary Sue: è semplicemente Merlino.
Ora, mi rendo conto che mi sono concentrata sul protagonista, ma questo non vuol dire che non ci siano personaggi secondari: ci sono, sono belli, e la Stewart non cade in quella trappola in cui cadono tanti autori moderni di far parare i personaggi come se fossero fuori dal loro tempo: qui tutti sono perfettamente integrati nella loro ambientazione.
Lo stile della Stewart è molto poetico: non si lancia in complicate scene d'azione, anzi... se c'è un difetto, direi che sta nel grande spazio che si trova tra un evento che veramente ti fa saltare sulla poltrona e l'altro: lei narra, non so come spiegarlo meglio. Non le importa se quello che sta descrivendo è potenzialmente noioso: il nostro personaggio punto di vista è un druido, ergo noi vedremo quello che interessa a lui. Che può anche essere una riflessione sulla pace della natura, per dire.
Comunque, è un libro che a me è sempre piaciuto molto anche se è lento, anche se parte che Merlino ha sei anni e la cosa più eccitante che fa per un bel po' è origliare, anche se finisce con un cliffhanger che ti fa venire voglia di strangolare qualcuno.
Spero davvero che pubblichino anche gli altri della serie.

14 commenti:

  1. Oooh, l'ho visto da Feltrinelli l'altro giorno e mi stavo chiedendo appunto se leggerlo o meno. La storia delle sue origini viene ripresa anche da Michel Rio (ultimo retelling arturiano che ho letto, se si esclude Albion), ma se Rio rischia la defenestrazione, la Stewart mi fa spuntare gli occhi a cuoricino. Si, mi hai decisamente convinta a prenderlo

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    1. Non ho un ricordo molto positivo di Rio, anche se credo che dovrei rileggere la trilogia.
      La Stewart, secondo me, è su tutto un'altro livello *^*

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    2. Non lo fare. NON. LO. FARE. Quelle copertine ti fregano, ma non ne vale la pena. Dopo aver letto la tua recensione, quello che credevo farina del sacco di Rio deve averlo preso dalla Stewart e non ci fa una bella figura. Quanto lo prenderei a schiaffi.
      Morgana è l'unico libro della trilogia che si salva, ma è terribile, non indaga mai il personaggio, lo utilizza piuttosto per poter parlare di determinati argomenti (non che sia molto differente negli altri due).
      Art è il mio personaggio preferito e lui è riuscito a rovinarlo IN ASSOLUTO mettendomi un moccioso senza spina dorsale.
      Per fortuna ho rimediato prendendo T. H. White che non vedo l'ora di iniziare a leggere *w*

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    3. Me li ricordo filosofici fino all'esasperazione, però tieni presente che molti autori hanno preso spunto dalla Stewart (tipo la McKenzie) e non è necessariamente sinonimo di brutta figura :P
      Se Artù è il tuo preferito stai lontana da Rosalind Miles: il suo Arthur è agghiacciante D:
      White è adorabile XD l'hai preso in lingua o con la "fantastica" cover italiana?

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    4. Nel caso di Rio la brutta figura è la parte migliore >_<
      Riusciva ad essere inquietante e raccapricciante al tempo stesso e soprattutto a fare dei ragionamenti logici che non avevano né capo né coda sul padre di Merlino.
      Di White ho trovato un'adorabile edizione inglese con tutti e cinque i libri che ha scritto sulla Tavola Rotonda (ti mando una foto così ti fai due risate). Cosa ha fatto Rosalind ad Artù? O_O

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    5. Sono più grandi le risate che si fanno con la cover italiana: la considero un po' la rappresentante delle copertine brutte italiane XD
      La Miles ha incetrato la sua trilogia su Ginevra e per far risaltare lei ha reso Arthur un imbecille totale: è così idiota che si lascia convincere da Morgana a concepire un figlio. Sapendo che sono fratelli.
      Qui c'è la recensione http://agameoftardis.blogspot.it/2014/05/guenevere-queen-of-summer-country_29.html

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    6. Appena ho finito di leggere la recensione del libro della Miles mi è venuto un mal di pancia assurdo. Accidenti, grazie per averlo letto e recensito e aver messo un enorme cartello "Se tenete ad Arthur e alla vostra vita non passate di qua"

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  2. Ero curiosa (anche perché nella libreria in cui vado più spesso l'hanno messo in posizione strategica e non posso non guardarlo tutte le volte che ci entro) e ora sono ancora più curiosa!!! *_* Spero di riuscire a leggerlo! :)

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  3. Questo devo leggerlo assolutamente! L'unica cosa che mi frena è che è stato pubblicato soltanto in cartaceo, e io ho un problemino coi cartacei (casa di 40 mq... ehm XD)

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    1. In effetti avrebbero potuto rendere disponibile anche l'e-book >__<

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  4. Ce l'ho, e non vedo l'ora di iniziarlo! *____*
    Anche se non sono una fan dei romanzi ispirati al ciclo arturiano, come già sai... Del resto, in questo periodo sto leggendo "Un americano alla corte di Re Artù" di Mark Twain, e, per quanto stia adorando il libro, sento proprio l'esigenza di qualcuno che provi a "riscattare" la pessima figura fatta da Merlino in quel romanzo! XD

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    1. Questo qui decisamente riscatta Merlino da tutto e tutti XD
      Spero ti possa piacere anche se è un retelling arturiano :)

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  5. Ciao! Sono venuta in cerca di questa recensione dopo aver visto quella dedicata al secondo libro della serie: ero curiosa. Mi sembra interessante e me la segno! Grazie ^^

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