Puella Magi Madoka Magica

Ultimamente ho lasciato molta da parte l'animazione giapponese: mentre il tempo è rimasto lo stesso, ho iniziato ad appassionarmi ai telefilm.
Per cui sono arrivata con estremo ritardo a serie animate che tutto il mondo già conosce. In altre parole, ho finito di vedere Puella Magi Madoka Magica.
Questo è il tipo di anime che in genere non inizio neanche a guardare perchè il design non è proprio nelle mie corde e le maghette non mi facevano impazzire neanche quando ero bambina, con l'eccezione di Sailor Moon.
Ma ovviamente c'è sempre l'amica con gusti simili che consiglia, e ti insinua il dubbio che forse queste maghette non vanno in giro a combattere con la forza dell'amore e simili, e alla fine ti rendi conto che hai di fronte il design di Doremi e la cattiveria di Evangelion.

Questo cartone mi ha ricordato molto un'altra opera, di cui sto leggendo il manga (esiste anche l'anime, ma non ho la forza emotiva di vedere anche quello): Il Nostro Gioco di Mohiro Kitoh. Anche se Il Nostro Gioco è molto più cinico, tragico ed estremo, in comune i due lavori hanno il prendere uno stereotipo, una narrazione classica vista e rivista in decenni, e procedere lentamente a distruggerne ogni cliché, pugno allo stomaco dopo pugno allo stomaco, perchè è assodato dalla nostra infanzia che le maghette non si fanno mai male.

Quello che penserete guardandolo

La storia di Puella Magi Madoka Magica è classicissima: Madoka Kaname e Sayaka Miki incontrano Kyubey, che le informa del loro potenziale di maghe. Le maghe sono le uniche guerriere in grado di opporsi alle streghe, creature che amplificano i sentimenti negativi e spingono le persone ad atti violenti e infine il suicidio.

Per diventare maghe a tutti gli effetti, le ragazzine devono esprimere un desiderio - che Kyubey realizzarà - ed in cambio otterranno i loro poteri (collegati, in ogni caso, al desiderio scelto).
Grazie anche all'incontro con la maga veterana Mami Tomoe le ragazzine sarebbero disposte ad accettare, ma un'altra maga, Homura Akemi, sembra pronta a tutto per impedire a Madoka di stringere il contratto. Ed Homura sembra sapere molte cose, e decisamente non tutto è come sembra.

La serie è breve, solo dodici episodi, e pertanto si concentra sulla trama da portare avanti senza filler altro, e non schiera in campo un grande numero di personaggi preferendo concentrarsi sulle protagoniste. I disegni sono pucciosi, e uniti ai vestitini da combattimento creano un interessante contrasto con la storia, e sono veramente stupende le streghe e i loro labirinti. Molto, molto bella anche la colonna sonora.
Anche se all'inizio la trama è tutto tranne che originale, si nota subito che qualcosa non va, e dal terzo iniziano i guai (e quanto la storia sia diversa da quello che ti aspetti quando realizzi che è passata metà serie e la protagonista ancora non ha i poteri). 
Interessante è poi la questione della protagonista: anche se Madoka ha il nome nel titolo, non è lei che fa le cose. Madoka è più che altro il motivo per cui molte azioni vengono compiute, ma fino quasi alla fine è in un ruolo passivo, lasciando l'azione vera e propria alle altre, in particolare Sayaka e Homura, ed ho apprezzato che sia stato spiegato come mai questa ragazzina che di per sé è uguale a tutte le altre ha finito per diventare così importante per Kyubey.
In soldoni, una serie che consiglio, molto interessante e che non chiede molto tempo per essere vista.