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mercoledì 26 giugno 2013

Toward the Terra


Ci sono un sacco di motivi per guardare Toward the Terra (o Terra E... ).
Fantascienza.
Distopia.
Poteri ESP.
Personaggi meravigliosi.
Stile di disegno anni '70/'80 con animazioni moderne.
Tristezza a palate.
Epic space opera.

Ormai è un anime con qualche anno (del 2007) ma rimane uno dei migliori che abbia mai visto, e uno dei più coinvolgenti.
Due consigli: guardatelo. E preparate i fazzoletti.


L'anime, composto da 24 episodi, è basato su un manga di tre volumi uscito negli anni '70 (c'è anche un film animato degli anni '80 che non ho visto). Considerando che il materiale d'origine è vecchio alcuni temi della fantascienza e della distopia oggi sono classici... all'epoca, non così tanto.
Dal punto di vista tecnico è interessante vedere lo stile di disegno adattato ai giorni nostri, personalmente lo trovo molto bello e un po' particolare.

Ma passiamo alle cose serie, ossia qualsiasi cosa legata alla trama.
Nel futuro la Terra è stata resa inabitabile da inquinamento e sfruttamento delle risorse, e il genere umano è stato costretto a spostarsi su altri pianeti colonizzati.
Per impedire alla tragedia di ripetersi l'organizzazione della società è stata affidata ad un sistema informatico la cui priorità è l'ordine, mentre le persone subiscono fortissimi condizionamenti psicologici per uniformarsi alla massa. Tuttavia l'utilizzo di tali tecnologie sulla psiche ha portato una percentuale di umani al "balzo" evolutivo: sono conosciuti come Mu, uomini e donne dotati di poteri psichici e grande longevità, controbilanciati da costituzione debole ed handicap fisici.
Considerati una minaccia per lo status quo, i Mu vengono sistematicamente uccisi: i loro poteri si manifestano durante l'infanzia o l'adolescenza, trovarli è facile. I superstiti vivono nascosti in un'astronave, comandati da Soldier Blue e aiutati dalla veggente Physis, cercando di salvare quanti più possono della loro razza e sperando di poter, un giorno, tornare sulla Terra dove vivere in pace.

Questo il setting. Noi vediamo le vicende di Jomy, un ragazzino che a quattordici anni scopre di essere un Mu. Non solo: dopo essere scampato a morte certa scopre di essere stato designato da Soldier Blue come suo successore.
Gli umani, dal canto loro, non hanno nessuna intenzione di permettere ai Mu di fuggire e Grandmother (il computer principale) ha scelto il suo campione, Keith Anyan, per farne la nemesi di Jomy.

Messa così sembra semplice, il conflitto tra due fazioni con sfondo ambientalista, ma l'anime arriva a parlare di guerra, genocidio, massacro sistematico di innocenti, manipolazione dei cittadini.
Gli umani vedono i Mu come dei mostri, esseri incomprensibili con poteri spaventosi che pure sono i primi a morire.

Il punto forte della serie sono i personaggi: Toward the Terra è la prima e unica opera che abbia mai visto (o letto) a sfruttare ogni possibilità di approfondire il cast, di farlo evolvere. La serie parte lenta perchè all'inizio Jomy è insopportabile: un ragazzino arrogante e scontroso, chiuso a riccio che rifiuta in toto la situazione in cui si trova, peggiorandola. Poco piacevole, poco accattivamente, vorresti strangolarlo. Poi cresce, cambia, matura e diventa un personaggio complesso e sfaccettato, per cui commuoversi e per cui parteggiare.
Soldier Blue è il leader, carismatico e potente, che a vederlo si capisce perchè tutti lo seguono. È probabilmente il personaggio più statico, perchè al contrario di Jomy o Keith ha già compiuto il suo percorso di crescita: è già diventato quello che doveva diventare. Ma non è noioso o che, e tutt'ora è il mio personaggio preferito.

E poi c'è Keith. Il "cattivo". Uno dei migliori antagonisti in circolazione per un semplice motivo: ha lo stesso screentime di Jomy. In questo anime ci sono diversi episodi dedicati interamente alla fazione nemica, dove i protagonisti non compaiono o compaiono per due minuti: noi spettatori vediamo la crescita di Keith così come vediamo quella di Jomy. Sappiamo cosa gli succede, perchè prende determinate decisioni, e questo lo rende praticamente un co-protagonista, e in effetti la serie (per quanto gradevole da subito) decolla davvero dopo la sua introduzione.

Una nota: l'autrice del manga è Keiko Takemiya, la donna che ha inventato lo shonen-ai. Anche se non c'è niente di esplicito, è pieno di situazioni ambigue ovunque ti giri (tranne Matsuka: lui è palesemente innamorato di Keith).

Insomma, un anime davvero notevole, e purtroppo poco conosciuto. In Italia si trova solo in giapponese sottotitolato (i diritti non li ha presi nessuno).


4 commenti:

  1. Sembra bello!! *__* Appena ho un attimo di respiro cerco di guardarlo (magari coinvolgo anche quella matta della mia sorellina, gli anime di solito li guardiamo sempre insieme! XD) Mi piace molto l'idea di un "cattivo" importante e dalla personalità ben delineata... se c'è una cosa che detesto, negli anime ma anche nei film o nei libri, sono gli antagonisti senza colore che mirano a conquistare il pianeta perché... perché... perché li disegnano così e basta hi hi hi! ;P

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    1. È bellissimo *-* se lo guardi fammi sapere cosa ne pensi :)

      Keith decisamente non è un cattivo tipico, non vuole neanche conquistare (né distruggere) il mondo °-°

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  2. Ohhh non lo conoscevo proprio! D: Ma sembra stupendo!
    Da vedere per forza!

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