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venerdì 16 agosto 2013

Ritorno

Io e l'ingresso secondario del Louvre
Tornata ieri notte da Parigi, con un viaggio allucinante della serie "Ti dispiace che le ferie sono finite? Stai in aereoporto dalle 16,30 fino a alle 23,45 e non vedrai l'ora di essere a casa tua".

Contrattempo a parte, il viaggio è andato alla grande: Parigi è una città meravigliosa, ma devo ammettere di essere rimasta leggermente delusa. Tanto parlano del suo fascino, di quanto sia unica, che alla fine ci arrivi con delle aspettative... ma per quanto sia bella (e lo è, eccome se lo è), nè io nè Dolce Metà abbiamo subito il suo fascino: splendida città d'arte, ma diciamo che per i prossimi dieci anni non sentiamo il bisogno di tornarci (e nel nostro cuore continuano a regnare Praga per me e Londra per lui).
Più un paio di cose che ti fanno dire "I francesi sono strani", tipo che tutto chiude alle 20,00 e questo vuol dire che alle 19,30 ti sbattono fuori e i negozi hanno già le saracinesche abbassate, oppure che le indicazioni sono piuttosto illogiche et inutili, e chiunque dica che la metropolitana di Parigi funziona meglio di quella di Londra mente.

A chiunque ci voglia andare, io consiglio caldamente il Paris Museum Pass: comprende musei e monumenti, e soprattutto permette di saltare la fila in molti posti (sul serio, non abbiamo fatto la fila al Louvres) e anche se all'inizio sembra una spesa consistente... noi abbiamo comprato quello da 4 giorni, e già al secondo avevamo ripreso il costo e siamo, di base, entrati gratis a Versailles. Che fa parte del pacchetto, anche se dal sito sembrava di no.
Piccola parte dei giardini di Versailles

9 commenti:

  1. Muauahaauh! I francesi sono strani.. VERO!!

    com'è Versailles? Io sono andata due volte e mai avuto l'occasione di vederla..!!

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    1. Non ci sono parole per descriverla. È bellissima, una specie di mondo a parte, staccata da tutto.

      Peccato per la quantità incredibile di esseri umani presenti, soprattutto i gruppi con guida che si piazzavano nel mezzo e dovevi fare il ninja per vedere qualcosa...

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  2. Io sono stata a Parigi, bella davvero! Purtroppo ero piccola, avevo solo sette anni, e vorrei ritornarci. Però ricordo vagamente di essere salita fino in cima alla Tour Eiffel e di aver visto Versailles. Era enorme!!

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    1. Se puoi tornaci, vale la pena vederla nell'età della ragione :D

      Sulla torre non ci siamo saliti: tra la fila e le mie vertigini abbiamo preferito fare le lucertole nel giardino lì sotto e guardarla :)

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  3. Welcome back!
    Parigi è una delle città che, prima o poi, dovrò assolutamente visitare.
    Nonostante questo, sono d'accordo con Dolce Metà e credo che nulla potrà mai superare Londra per me :')
    Bellissima la foto di Versailles!

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    1. Aspetta di vedere Praga: Londra è bella, Praga è magica U_U

      Grazie, tra l'altro credo di avere la foto più bella di quella famiglia XD

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  4. Oddio, vorrei anche io sbattere fuori i clienti mezz'ora prima dell'orario di chiusura... Mi sa che comincio a mandare curriculum in Francia XD

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    1. Sappi però che tutti i turisti ti malediranno per quello XD
      Gli impressionisti al museo d'Orsay li abbiamo dovuti fare di corsa perchè il museo chiudeva alle 18, quindi alle 17,30 era meglio se iniziavi a levare le tende ç_ç

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  5. IL GABBIANO

    Mamma, ti ricordi quando da piccola ti dicevo che avrei voluto essere un
    gabbiano, si uno di quei gabbiani che noi vedevamo volare sopra il mare durante le nostre passeggiate sulla spiaggia.
    Ero affascinata dal loro volteggiare e con il dito ti indicavo quelli che man mano si libravano dagli scogli verso il mare aperto.
    Tu sorridevi e mi accarezzavi i capelli, io seguitavo, rassicurata dalla tua
    carezza, a guardarli e ad immaginarmi al loro posto chiudendo gli occhi e pensando ai mille riflessi prodotti dal sole sull’acqua del mare che essi
    ammiravano.
    Pensavo è questo il senso della vita, anche io da grande dovrò librarmi dallo scoglio della mia esistenza verso il mare aperto della vita.
    Quando sono diventata grande, lo sai, l’ho fatto e sono andata a vivere da sola la mia vita, lasciando la casa che mi aveva vista nascere spinta dal richiamo del mare della vita.
    Poi, lo sai, mi ero illusa di avere trovato l’amore ed in quel momento la
    mia casa mi è sembrata la nostra casa.
    Questa è la gioia che avevo provata, ma poi quello che avevo pensato fosse l’amore, si è sciolto come neve al sole lasciandomi sola in quella casa che non era più la mia casa.
    Il pensiero subito ha rievocato nella mia mente il gabbiano ed ho pensato che anche esso nel suo volo si allontana dal suo nido e che certe volte si spinge per l’anelito di libertà oltre le sue forze raggiungendo un punto di non ritorno dal quale cerca invano di ritornare al suo nido, ma
    la lontananza ed il vento spesso contrario lo abbattono stremato sulla
    superfice del mare, dove dibattendosi, per qualche istante, trova la sua
    dolorosa morte.
    Anche io, mamma, mi sono spinta nel mare della vita per l’anelito di
    libertà verso un punto di non ritorno.
    Invoco la tua mano che possa tendersi verso di me per guidare il mio volo verso casa, quella vera dove vi era una famiglia piena d’amore, ma tu non ci sei più e quella casa ormai è vuota.
    Le mie ali sono state tarpate dal vento della vita e non sono più capace di volare, mi dibatto stanca e malata ed i bagliori che appaiono sull’acqua
    prodotti dal sole della vita mi lasciano insensibile e mi rattristano profondamente.
    Mamma, voglio dedicarti l’ultimo mio alito di vita pensando alle tue dolci carezze sui miei capelli biondi, quella sarà l’ultima immagine che porterò nel cuore, quando avrò dato l’estremo battito delle mie ali ed esalato l’ultimo respiro.

    Vittorio Banda

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