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venerdì 20 giugno 2014

L'ultima gioventù


L'ultima gioventù, di Carlos Trillo e Horacio Altuna.

Sapete quando avete un flash della vostra infanzia? Qualcosa a cui non avete pensato da anni, e all'improvviso vi torna alla mente.
Mi è successo leggendo l'elenco delle nuove uscite su Diario di una dipendenza quando sono arrivata a The Young World: virus che uccide gli adulti lasciando ragazzini che però muoiono appena crescono.
Vaga sensazione di già visto e bam, flashback di quando provai a leggere i vecchi numeri dell'Eternauta di mio padre: immaginate una bambina che prova a leggere fumetti di fantascienza/distopia/critica politica (spesso argentina)... ero molto perplessa. Mi sono anche imbarazzata per un paio di tette.
Ma uno dei fumetti sono riuscita a leggerlo tutto, perchè i protagonisti erano bambini ed era più vicino al mio immaginario. L'ultima gioventù, appunto.
Che comunque mi lasciò addosso una sensazione di disagio incredibile, che L'Eternauta lo misi via con la consapevolezza che io ero troppo piccola e che gli adulti erano strani.

Una bomba nella notte e l'umanità è di nuovo al punto di partenza.
Il più terribile incubo, quello postatomico, si avvera, ma in un modo diverso, persino più crudele della distruzione totale, perché le bombe sprigionano una sostanza che uccide solo gli adulti e le città improvvisamente vengono trasformate in immensi parchi giochi per i bambini, i soli superstiti.


Pubblicato nel 1982, con testi di Carlos Trillo e disegni di Horacio Altuna, questo fumetto racconta il mondo dopo un'apocalisse nucleare.
Beh, non proprio: la bomba ha rilasciato un virus che ha ucciso tutti gli adulti e non sono rimasti gli adolescenti. Sono rimasti i bambini perchè il virus uccide chiunque raggiunga - o abbia raggiunto - la pubertà.
È un mondo violento, crudo, completamente anarchico perchè i sopravvissuti sono troppo piccoli per andare oltre all'oggi. È un mondo dove si avverte in ogni pagina la mancanza di un futuro: i protagonisti sono troppo giovani per badare a sé stessi, figurarsi ai più piccoli o ai neonati.
In più tutti sanno che, una volta raggiunti i dodici-tredici anni, moriranno. Possono solo sperare che gli effetti della bomba svaniscano prima.

La storia è episodica, la trama orizzontale è, semplicemente, restare vivi un altro giorno. In ogni capitolo vediamo qualcosa: la mancanza di collaborazione, la paura, la diffidenza, la confusione, sono tutti tratteggiati con grazia e quasi delicatezza, mostrati e mai raccontati. L'ultima gioventù è un'opera che più che raccontare una storia vuole lanciare uno spunto di riflessione, per cui nonostante siano solo 64 pagine, nonostante ci siano personaggi di cui non sai il nome, quando finisce ci pensi e ne vuoi parlare; trasmette emozioni e sensazioni con poche, prescise frasi e situazioni, e con la perfetta armonia di queste con i disegni di Altuna.

Rimane la paura di questi bambini, e la consapevolezza che se si vuole che i propri figli abbiano un futuro si deve dare loro un'esempio, delle basi: la mancanza di collaborazione dei piccoli rischia di mettere fine al genere umano tanto quanto il virus, e la violenza di quelli che sono generalmente i più innocenti destabilizza il lettore, lasciando una sensazione di enorme disagio.

E alla fine? E alla fine niente, ti ritrovi a sperare tuo malgrado, con un finale che mi ha insegnato in tenera età cosa vuol dire finale aperto, che potrebbe dire una cosa quanto un'altra.

(Più la storia dell'eunuco che è IL TRAUMA se la leggi da piccolo: non hai idea di cosa stia succedendo, sai solo che è terrificante)



Niente può impedire a uno di crescere. Niente. Prima dell'esplosione i giornali dicevano che l'effetto della bomba sarebbe svanito col tempo e che poi... avremmo potuto crescere tranquillamente e diventare uomini e donne... speriamo che l'effetto della bomba sia passato...

6 commenti:

  1. Oh mamma! Io non conoscevo nemmeno questo numero, però sei riuscita a mettermi a disagio ahahah

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    1. Credo fosse uno degli intenti degli autori XD
      È parecchio inquietante in generale, ma a leggerlo troppo presto lo diventa in modo particolare XD

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  2. Nooo non lo conoscevo :/
    Ma la trama e il messaggio che vuole dare il fumetto mi piace parecchio **
    Chissà se è ancora recuperabile!

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    1. Nel reparto fumetti delle librerie non so, ma in fumetteria l'ho trovato senza problemi: a colori e in copertina rigida, al modico prezzo di 10 €. Da quello che ho capito non è fuori catalogo, quindi credo che, anche se non ce l'avessero, si possa ordinare :)

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  3. Oddio, traumatico davvero! La storia di come ne sei venuta a conoscenza però mi ha ricordato dei volumoni appartenenti amio padre sulla fantascienza, con racconti ma anche spiegazioni scientifiche e storia del genere, e un sacco di altra roba... niente di così terrificante come questi fumetti, però penso che anch'io quando li lessi la prima volta non ero grande abbastanza per comprenderli appieno... mi paicerebbe andare a rispolverarli...

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    1. Mio padre ha sempre avuto un'opinione troppo alta delle capacità intellettive mie e di mia sorella, mentre eravamo due bambine normali con interessi normali XD
      Cmq anche a me è venuta voglia di abdare a recuperare i numeri dell'Eternauta... ora le possibilità che mi piacciano ci sono *-*

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