Pagine

mercoledì 3 settembre 2014

The Last Hero


The Last Hero, di Terry Pratchett.

Un libro di Terry Pratchett è sempre una garanzia ma ci sono volte che cominci con qualche riserva: The Last Hero è un libro illustrato di 176 pagine con, credo, un terzo delle parole che ci sono di solito.
Che sia brutto non te lo aspetti. Che sia meno... sì.

Ma Terry Pratchett è un genio e non dobbiamo mai, mai, dimenticarlo.
Incredibilmente non spoiler.

He’s been a legend in his own lifetime.
He can remember the great days of high adventure.
He can remember when a hero didn’t have to worry about fences and lawyers and civilisation.
He can remember when people didn’t tell you off for killing dragons.
But he can’t always remember, these days, where he put his teeth…
He’s not really happy about that bit.
So now, with his ancient sword and his new walking stick and his old friends – and they’re very old friends – Cohen the Barbarian is going on one final quest. He’s going to climb the highest mountain in the Discworld and meet his gods. He doesn’t like the way they let men grow old and die.
The last hero in the world is going to return what the first hero stole.
With a vengeance.
That’ll mean the end of the world, if no one stops him in time.

A volte non riesco a non pensare a come avrei voluto conoscere Terry Pratchett durante la mia infanzia, e come i miei eventuali figli lo conosceranno durante la loro (se si spicciano a tradurlo, che di questo passo il progetto slitterà ai miei eventuali nipoti): questo è l'effetto che i libri di quest'uomo hanno su di me. Ho finito il libro e sono rimasta lì, senza sapere se essere triste o divertita o malinconica. 
Ci sono motivi per essere tutto ciò, e non perchè il finale sia un pastrocchio. È perfetto.

Ma andiamo con ordine: siccome so che siamo circa in tre a leggere Pratchett (e uno Cohen ancora non l'ha incontrato), vi spiego: Cohen il Barbaro è un personaggio ricorrente di Mondo Disco nonchè dichiarata parodia di Conan il Barbaro, nonchè il più grande eroe che il Disco abbia mai avuto.
Cosa succede quando un personaggio del genere invecchia? Succede che abbiamo abbiamo la classica gag del personaggio completamente fuori posto, un pesce non fuor d'acqua ma proprio sparato nell'universo.
Ma siccome Pratchett non è scemo non si ferma lì e Cohen acquista una dimensione che, sotto il divertimento, sotto l'arguzia, sotto i giochi di parole che tanto gli vengono bene, ha discrete sfumature tragiche.

Cohen è l'ultimo baluardo di un mondo semplice (e, a livello meta, della narrativa high fantasy) che non ha posto nel mondo moderno: i tempi sono cambiati, lui no. È fuori luogo in modo comico finchè non ti accorgi che lui lo sa, e che quando gli altri personaggi lo incontrano sono sempre un po' a disagio perchè Cohen dovrebbe essere morto ed essere una leggenda, non una leggenda vivente.
È sopravvissuto a tutto, incluso il suo tempo. Il loop in cui è intrappolato è ovvio: Pratchett considera la vecchiaia la somma della vita e Cohen è il migliore. Troppo esperto per morire in battaglia, troppo esperto per cadere in una trappola e non uscirne: gli è precluso morire in combattimento, lo stesso Morte sembra riluttante all'idea di andarlo a prendere (non che non lo farebbe: il dovere è il dovere), gli dei l'hanno dimenticato.
Il suo destino è morire sul letto, in un mondo che non lo apprezza più.
"We're going to die anyway. We're ready to die." "We've always been ready to die." "That's why we've lived such a long time."

Cohen non ci sta. Cohen gioca d'anticipo e con la sua Silver Horde (più un menestrello rapito e l'ultimo Signore Oscuro) decide di scrivere la propria fine riportando il fuoco agli dei - con gli interessi - e restituendo all'umanità il libero arbitrio.
Il povero menestrello è lì per scrivere la saga, perchè in fin dei conti:
It's what ordin'ry people remember that matters. It's songs and sayin's. It doesn't matter how you live and die, it's how the bards wrote it down.

Ma qual è la fregatura? Che Mondo Disco è una realtà così instabile che ha bisogno delle divinità e della magia per esistere... ed ecco quindi che il Patrizio, con l'aiuto dei maghi, organizza una missione per fermare gli arzilli vecchietti: Scuotivento, Carota e Leonardo da Quirm devono partire con un'astronave fatta di legno e alimentata a draghi (mezzo inventato apposta da Leonardo, e unica possibilità di raggiungerli in tempo) e far ragionare Cohen.
In sostanza gruppo di personaggi A cerca di raggiungere località Z mentre gruppo di personaggi B cerca di intercettarli.

In questo libro vediamo la vecchiaia affrontata in modo diverso rispetto alle streghe: mentre loro con l'età migliorano per gli eroi il decadimento fisico è una vera e propria tortura. Sono stati quelli che hanno fatto tutto e si ritrovano senza nulla.
È interessante leggere come Cohen e gli altri continuino ad applicare alla loro vita le regole del Codice, ma contemporaneamente siano anche esperti abbastanza da guardare il mondo con consapevolezza e cinismo.
They say fortune favours the brave, but I say I've seen too many brave men walkin' into battles they never walked out of.

La cosa completamente assurda e geniale è che questi anziani signori sono così esperti nelle regole del loro stile di vita (e della loro narrazione) che sono in grado di uscire da determinate situazioni (o di riconoscerle) proprio perchè conoscono e sfruttano i clichè narrativi: capiscono di essere nel torto non tanto perchè glielo spiegano, ma perchè sono in sette contro uno che lotta per salvare il mondo.
Qualunque eroe vissuto abbastanza da avere ottanta-novant'anni sa di non avere nessuna possibilità di vittoria in uno scenario simile.
Più l'importanza della memoria: che senso hanno le imprese se non c'è nessuno a ricordarle?
No one will remember who you were or what you did. There will be nothing. No more songs. No one will remember.

In questo libro si vedono gli dei per molto più tempo rispetto agli altri volumi (Tartarughe Divine parla più che altro di fede) e si riconferma l'impressione generale: creature potentissime ma infantili, che giocano letteralmente col destino degli uomini (ma giochi semplici perchè non hanno pazienza) e che possono scordarsi le loro pedine sul tavolo, o non pensare a cosa succede quando le fai arrivare fino alla fine del tabellone di gioco.
Anyway, it dun't matter if someone kills the gods. It does matter that someone tried. Next time, someone'll try harder.

Vera illustrazione del libro
Ho trovato interessante come, nonostante loro vivano infinitamente più a lungo degli umani, siano più giovani rispetto a noi: in fin dei conti proprio perchè gli umani vivono meno invecchiano di più... e Pratchett è abbastanza bravo da riuscire ad usare una sola frase per mostrare questo concetto: quando Vena the Raven-Haired non uccide le valchirie perchè "they'd all looked so young".

Non posso non sprecare una parola per i disegni di Paul Kidby: sono meravigliosi. Come ho avuto il libro in mano come ho desiderato averlo in copertina rigida, e quanto ho imprecato per le illustrazioni spaccate a metà dalla rilegature perchè in due pagine!
Moltissimi personaggi, e luoghi, sono esattamente come li ho sempre immaginati.
Bellissimo
Leggere questo libro è stata un'esperienza fantastica, non solo per la storia ma per come è stata scritta e per cosa rappresenta. Sono innumerevoli le frasi che meriterebbero di essere citate, o scritte e appese, i momenti 'Fuck yeah', la commozione per la fine di un'epoca, e ammiro come Pratchett abbia trovato un finale perfetto ad una situazione impossibile.
Mi ha fatto venir voglia di andare a cercare qualche vecchio amico: Conan, Solomon Kane, Elric, John Carter, Sandokan, per dirne qualcuno. Vecchi eroi messi in da parte perchè la narrativa è andata avanti e sono troppo semplici, basilari, per i gusti attuali.
Ma Scuotivento ha ragione.
The thing is... the big thing about Cohen is... he's contagious. It's like a mental illness. Or magic. He's as crazy as a stoat, but... once they've been around him for a while, people start seeing the world as he does. All big and simple. And they want to be part of it.

A cosa servono i soldi quando puoi pagare in rubini tolti al cadavere del nemico?

13 commenti:

  1. Sei riuscita a farmi innamorare del personaggio del vecchio Cohen pur non avendo ancora mai letto nulla su di lui nei romanzi... *____*!
    Questo libro sembra fantastico, come la maggior parte di quelli di Pratchett... L'ho trascurato un pò troppo ultimamente, e sapessi quanto me ne pento! :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il grosso del lavoro l'ha fatto Pratchett creando un personaggio del genere :)

      Elimina
  2. Lo voglio. ADESSO.
    Pratchett è uno dei miei scrittori preferiti in assoluto e questa sarebbe già una ragione sufficiente... Poi tu hai scritto una recensione straordinaria, e adesso non posso che prenderlo. Sembra davvero un gioiello imperdibile.
    E un giorno qualcuno mi spiegherà perché Pratchett è praticamente sconosciuto in Italia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È decisamente un gioiello imperdibile, fosse solo per le illustrazioni *ç*
      Anch'io non riesco a capire come mai in Italia lo conosciamo così in pochi ç_ç

      Elimina
  3. Non leggo per non farmi spoiler, visto che voglio cominciare a leggere Pratchett.. A proposito Kate, mi consigli da che libro iniziare? *_*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa volta sono stata brava, con gli spoiler :P
      Mondo Disco è una serie composta da alcuni sotto-cicli, i cui libri tendono ad essere autoconclusivi tranne i primi due (Il colore della magia e La luce fantastica), però c'è una cronologia interna degli eventi... insomma, si può cominciare da un libro qualunque ma imho il primo di uno dei sottocicli è la scelta migliore: Morty l'apprendista (serie di Morte); Sorellanza stregonesca (serie delle streghe); A me le guardie! (serie della guardia cittadina); L'intrepida Tiffany e i Piccoli Uomini Liberi (serie di Tiffany); Il colore della magia (serie di Scuotivento). Uno a caso di questi è un buon inizio, ma personalmente non inizierei da Il Colore della Magia perchè è del 1983 e molto acerbo.
      Sennò anche Tartarughe Divine è un buon inizio: è un libro totalmente autoconclusivo ed indipendente.

      Elimina
    2. Grazie, Katerina! Me li segno tutti :D

      Elimina
  4. Ti dico solo che ho passato il pomeriggio a leggere le tue recensioni. Sono quasi morta. EPICHE. Complimenti davvero.

    RispondiElimina
  5. Lo voglio! ORA! SUBITO! IMMEDIATAMENTE!!!! *_______________________*
    La recensione è splendida, come sempre :) e Pratchett... beh, è Pratchett. Che altro c'è da dire? ;)

    P.S. a forza di fare sono riuscita a leggere Carpe Jugulum *_* (sappi che comunque è colpa tua!) e ho Going Postal che mi aspetta sulla scrivania *_____*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero Carpe Jugulum ti sia piaciuto :D io ho un debole per i romanzi delle streghe *-*

      Elimina
  6. Io pure leggo Prathcett, ma sono indietrissimo, ho iniziato da poco, e Cohen non lo conoscevo neanche di nome! E ora non vedo l'ora di incontrarlo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È un bel personaggio da incontrare, rende sia come comprimario che come protagonista :)

      Elimina