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giovedì 23 ottobre 2014

Blogger Love Project #7: Forever and ever + Pet Peeves Tag


Settimo appuntamento col BLP, e vediamo se stavolta riesco a svolgere tutte e due le attività proposte: su comincia con Forever and Ever, ossia l'angolo della fangirl con libri, personaggi e ambientazioni preferiti di sempre. Si continua con l'esatto contrario: Pet Peeves Tag, ossia quella svolta narrativa, quel clichè, quella caratterizzazione che quando la incontriamo il primo istinto e buttare il libro fuori dalla finestra e il secondo dargli fuoco.

§Forever and Ever§
Anche se è difficile che mi innamori di personaggi letterari (più facile che mi prenda una cotta televisiva o cinematografica, vai a sapere perchè) ambientazioni, libri e amore puramente platonico per un personaggio sono completamente un'altro paio di maniche.
  • I Miserabili di Victor Hugo è un libro che pensavo mi sarebbe piaciuto, ma non credevo che sarebbe diventato il mio preferito. Eppure... questo libro è perfetto: c'è la critica sociale, la lotta per la redenzione, inseguimenti, rivoluzioni, cambi di identità, indagini, storie d'amore con il lieto fine e quelle tormentate, le coincidenze assurde. I personaggi sono indimenticabili, profondi, intensi, e i rapporti che si creano tra loro lo sono altrettanto: senza andare a cercare le coppiette, la prima cosa che viene in mente pensando ai Miserabili è l'inseguimento ossessivo di Javert (che, per la cronaca, nel libro non è così ossessivo: conseguenze di comprimere una storia).
  • Luis Sepùlveda: il primo autore che mi ha fatto pensare "questo è il mio autore preferito", quando ancora dei libri guardavo trama e titoli, come se fossero un'entità che nulla aveva a che fare con chi li aveva scritti. Storia di una gabbienella e del gatto che le insegnò a volare è una delle storie più dolci e tenere e adorabili e commuoventi che la modernità abbia visto nascere, Il vecchio che leggeva romanzi d'amore lo ricordo ancora con meraviglia e adorazione e Le rose di Atacama (che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita) è stata la prima raccolta di racconti che abbia amato. Sepùlveda è un poeta della prosa.
  • Mordred: il ciclo arturiano mi piace da morire. È una saga complessa, con tantissimi personaggi che vivono avventure fighe, tanti drammi personali, ed è anche una di quelle tristissime perchè ti fa vedere l'ascesa degli eroi, la loro epoca d'oro e la loro caduta. E a me le persone costrette a vedere la fine della loro era mettono una malinconia infinita. E poi c'è Mordred: lui è destinato a causare la caduta di Artù sempre e comunque, a prescindere dal suo volere, e il destino lo mette subito sulla buona strada. Figlio del re, e peggio che bastardo: nato da incesto, incarnazione del peccato di suo padre. In genere si può fare di tutto con la sua caratterizzazione, e passare da vittima delle circostanze a vero e proprio cattivo con tutto quello che ci sta nel mezzo.
  • A song of Ice and Fire di George R.R. Martin: una delle mie saghe preferite, nonchè l'unica di cui la fine non causerà tristezza perchè... beh, perchè sarà finita. Il primo volume è del 1996. È in corso da diciotto anni. Lamentele a parte, si tratta - imho - di una delle migliori serie in circolazione: la gestione dei pov è una delle più riuscite, la trama è complicatissima, i personaggi sono tantissimi e in continua evoluzione (due di quelli che più odiavo nel primo volume adesso sono i miei preferiti) e Martin è un maledetto sadico.
  • Mondo Disco di Terry Pratchett. Indubbiamente la mia ambientazione preferita: completamente folle, con regole assurde, eppure così reale. Già solo il fatto che è un disco che sta sopra quattro elefanti che stanno sopra una tartaruga che nuota nello spazio è semplicemente geniale, ma poi le avventure che ci avvengono, che hanno una dea delle cose incastrate nei cassetti, che hanno realtà alternative spaventose abitate da mostri orribili e che puoi fare un'epica storia sull'apertura dell'Ufficio Postale (e quanti possono rendere epico l'ufficio postale?)... niente, è un mondo meraviglioso.
Ok, per non farla troppo lunga mi sono limitata a libro, autore, personaggio, serie e ambientazione. Ma mi piange il cuore lo stesso.
Riprendiamoci con un po' di sano astio e passiamo a:

§Pet Peeves Tag§
Cose che nei libri mi danno l'orticaria. Beh, la prima cosa che devo specificare è che se un autore è bravo può rendere credibile ogni cosa: l'ho scoperto anni e anni fa con una fanfiction. Era sulla prima serie animata di Full Metal Alchemist e non ricordo neanche perchè la lessi: era su una coppia che non mi piace, una yaoi in un'ambientazione dove lo yaoi non mi piace e c'era la gravidanza maschile, che detesto cordialmente. L'autrice - che in una nota ha spiegato di aver scritto la storia per scommessa ("Scommetto di poter scrivere una mpg che abbia un senso!") - è riuscita a scrivere una delle mie fanfiction preferite, anche se comunque quegli elemeni non mi piacciono affatto.
Quindi è perfettamente plausibile che esista un libro che raccoglie tutto questo e che adorerò, e non perchè mi ha fatto morire dalle risate.
  • Il Triangolo. Ormai è una persecuzione: una storia d'amore non è tale se ci sono Lui, Lei, L'Altro/a e indovinate un po'... non deve essere così per forza: un rapporto di coppia è bello soprattutto in due. È interessante anche in due. Non è necessario avere il terzo incomodo per rendere una storia d'amore degna di essere letta, e Un Altro Tizio non è l'unica cosa che può rendere conflittuale una relazione, soprattutto se non lo sapete fare: state tranquilli, autori. Scrivere di due persone va bene lo stesso.
  • La Creatura Sovrannaturale Umana. Questa ce l'ho da relativamente poco: quante volte ci troviamo di fronte a un personaggio che non è umano eppure, dopo due paragrafi, si comporta esattamente come un essere umano tranne quando fa comodo all'autore? Ecco, è una cosa che detesto e per me indica se non proprio incapacità, quantomeno molta inesperienza in colui che tiene in mano la penna.
  • La Sindrome dell'Adolescente. Emersa con prepotenza durante la lettura di Legend e Raven Boys: sanno combattere, hanno titoli e titoli di studio, sono i massimi esperti nel loro campo, tutti gli altri personaggi sono attratti da loro a vari livelli, hanno salvato il mondo e/o sono reputati in grado di salvarlo. Ma non possono ordinare alcolici da soli. Sul serio, quanti libri sarebbero meno ridicoli se i protagonisti non avessero sedici anni? Già a diciassette sono dei veterani.
  • La Storia d'Amore Cannibale. Andava tutto bene: c'era una trama, c'erano dei personaggi... poi il dramma: è morto qualcuno? No, Lui ha incontrato Lei, e da quel momento è l'unica cosa che importi, perchè vuoi mettere vedere i protagonisti (o chiunque) fare effettivamente qualcosa quando puoi vederli limonare? Perchè dovrei voler vedere il combattimento fra Thresh e Cato quando posso godermi Katniss e Peeta seduti in una caverna a pomiciare? Il romance si è mangiato la trama.
  • L'Idiozia. Sul serio, quando ci sono ragionamenti che non stanno né in cielo né in terra, e piani geniali che sembrano usciti dalla serie di Batman degli anni '60, io mi sento un po' come Mugato in Zoolander.
E con questo ho chiuso, la parola a voi.

10 commenti:

  1. Completamente d'accordo sulle cose che danno l'orticaria! Teoricamente sarei d'accordo anche su quelle che adori, ma purtroppo i Miserabili e Pratchett mi mancano D:

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    1. Sei sempre in tempo per recuperare :P
      Anche se I Miserabili ne prende un po' ^-^

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    1. Gli autori/autrici mi hanno gentilmente aiutata nello stilare la lista delle cose che ormai odio.
      Ma mi hanno anche aiutata per quella delle cose che amo :)

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  3. Inutile dire che condivido tutti i tuoi punti «no», e quello dedicato alla "storia d'amore cannibale" in particolar modo! :P
    Rileggendo libri fantasy/horror scritti un pò di tempo fa, soprattutto per ragazzi, ti rendi conto di com'è cambiato il modo di scrivere da ieri a oggi: non che prima mancasse del tutto l'elemento romance, ma adesso è... Diverso! Tragicamente totalizzante, in due casi e mezzo su tre! XD

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    1. È una cosa che sto nontando anche io: sto leggendo The Forestwife Trilogy, che è in pratica uno YA degli anni '90, ed è molto diverso dai romanzi per ragazzi di oggi: il punto focale è la crescita di Marian e la sua capacità di fare qualcosa a prescindere da Robin, non mettersi con lui e al diavolo il resto O_o

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  4. "I Miserabili" *___* Non ho altro da aggiungere.
    Mordred in effetti dà infinite possibilità d'interpretazione, penso sia una ghiotta occasione per molti scrittori.
    Di Martin per ora ho letto il primo libro, ma sono in pari con la serie (so che non vale allo stesso modo xD). Però capisco il discorso sull'amare personaggi che all'inizio odiavi!

    Sui pet peeves, concordo soprattutto con l'introduzione: ci sono cose che non sopporto, ma se uno scrittore ha uno stile che mi piace e presenta il tutto in maniera decente, potrebbe anche non darmi fastidio! Mi è capitato una volta, ad esempio, con una sorta di triangolo (che, come te, di solito odio).
    Sto leggendo proprio ora un libro in cui c'è "la creatura sovrannaturale umana" e provo un fastidio che non ti dico!

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    1. La serie ormai sta andando per la sua strada e molti personaggi, nonchè sottotrame, del libro stanno vendendo stravolte o tagliate punto. Da un lato mi dispiace, dall'altro... vediamo come va a finire prima di urlare allo scandalo. Ma continua coi libri, è tutta un'altra cosa.
      Soprattutto in lingua originale :P

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    2. Continuerò senz'altro, nella carinissima, piccina e cicciotta edizione paperback inglese con cui ho cominciato ;D

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  5. Voglio tantissimo leggere i miserabili, tutte le mie amiche lo leggono e io ancora non ci sono riuscita. Shame on me!
    Capisco benissimo le tue ''scocciature'' letterarie e le condivido in pieno! Ho provato a leggere Raven Boys ma mi sono fermata quasi subito, mi sembrava molto strano come libro.
    Per i triangoli amorosi...beh, io salvo quello di TID, quello è sacro per me. Will, Jem...i miei amori. c.c

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