Una cosa è chiara di Akatsuki no Yona: non ha paura a prendersi tutto il tempo necessario per presentarci i personaggi, spiegarci cosa gli è successo e cosa passa per la loro testolina.
Capitolo 3: Hands Held Firmly Behind His Back & Capitolo 4: Beneath the Sky
Hak e Yona hanno lasciato il castello ma le cose non sono migliorate: la ragazza è ancora sotto shock e non sembra riprendersi in alcun modo. Una volta addormentatasi, Hak si lascia andare un momento e ci mostra che, nonostante abbia preso in mano la situazione, anche lui non sa cosa fare, ed è dolorosamente consapevole di quanto la principessa sia impreparata a ciò che la aspetta, poichè non ha mai conosciuto difficoltà e privazioni. E qui parte un flashback di quando Hak, appena adolescente, aveva iniziato ad allentare i rapporti col palazzo reale perchè - volente o nolente - la principessa aveva iniziato a piacergli in modo non consono.
Ci vengono presentati anche alcuni personaggi importanti, in primis Son Mundok, generale e capo della Tribù del Vento (dieci a uno che avremo minimo anche gli altri elementi) nonchè nonno adottivo di Hak.
Che Hak sia stato adottato, a mio avviso, spiega diverse cose del suo comportamento: l'ostinazione a chiamare le persone con il titolo onorifico, non importa il grado di confidenza, mette confini ben chiari. Hak vive nel mondo della nobiltà ma non sembra sentirsene parte, ed è interessante contrapporre questo isolamento alla libertà che - in ogni caso - nessun popolano potrebbe mai sognarsi di avere. Vediamo anche che non voleva diventare guardia personale di Yona proprio per evitare di stare sempre a stretto contatto con un'ambiente che non gli piace e per stare lontano dalla persona che, invece, gli piace fin troppo.
La cotta, comunque, non gli impedisce di considerare assolutamente ridicolo l'imbarazzo della piccola Yona di fronte ad un corteggiatore troppo insistente: Kan Tae-Jun, figlio del capo della Tribù del Fuoco (decisamente avremo tutti gli elementi). Yona, dall'alto dei suoi tredici anni, è solo sconcertata dall'insistenza del ragazzo, mentre Hak pensa che stia cercando di entrare nelle grazie della principessa per la mancanza di un erede maschio. Poi IL DRAMMA, ossia due ragazzini con gli ormoni a piede libero e un'amicizia infantile in mutamento: Yona continua a chiedere ad Hak di risolvere il problema spasimante non voluto, mentre lui ribatte che non c'entra niente quindi se lo risolva da sè. Quando Yona sbotta che Soo-Won non sarebbe così brusco, Hak - che sottolineo ha una cotta mostruosa per lei, che lo riconosca o no - la prende malissimo.
Hak: Allora potete andare a piangere da Lord Soo-Won perchè vi protegga, giusto?!
A questo punto Hak non può certo chiedere scusa ma solo sperare di tornare a casa prima di doverla vedere di nuovo. Purtroppo per lui è Yona a cercarlo: ben lontana dall'aver capito il motivo della sua frustrazione, e convinta che sia arrabbiato per via della sua debolezza e codardia, gli assicura che penserà da sola al suo problema.
Altra cosa da notare è come Hak sia ben più consapevole di Yona della situazione del regno: gli capita infatti di origliare una conversazione sull'incontro tra re Il e i capi delle cinque tribù. A quanto pare la tendenza ad evitare il conflitto di Il l'ha reso praticamente ostaggio dei capi, per cui gli concede tutto quello che vogliono... il che potrebbe portare alla forza delle singole unità mentre il regno in generale perde in compattezza.
Questo mette Il sotto una luce diversa: fino ad adesso è stato dipinto come un sovrano pacioso e tranquillo, ingiustamente ucciso a tradimento (ammesso e non concesso che Soo-Won sia nel torto), ma qui viene detto a chiare lettere che la sua politica potrebbe essere molto dannosa per Kouka. Un re non rispettato può essere pericoloso, infatti pare addirittura che la Tribù del Fuoco abbia comprato armi di nascosto dai paesi confinanti.
Come alcuni vedono Il |
Nonostante il ragazzo si stia spingendo deciso nel campo delle molestie, nessuno vuole intervenire per non mettersi contro il di lui potente padre, e anche Hak sarebbe intenzionato a non lasciarsi coinvolgere... tranne che no.
Segue, ovviamente, la bugia più grande del mondo (un'impegno già esistente tra Hak e Yona), e la gara a chi ha più titoli dove Hak semplicemente accetta di essere la guardia personale della principessa.
Ma alla fine a mettersi in luce è Il: senza nessuna esitazione blocca la rissa sul nascere, afferrando senza battere ciglio la spada di Tae-Jun a mani nude. Si guadagna così l'ammirazione di Hak, e fa capire a noi a che cosa si riferisce il titolo del capitolo.
E così, con il rinnovato voto di Hak di proteggere Yona e la nuova promessa di ritornare, un giorno, al castello, questo capitolo si chiude.
Beneath the Sky, invece, si apre con la piccola Yona alle prese con un grande problema: come la morte della madre abbia influito sul padre, e la paura di perdere l'affetto del genitore superstite. La cosa bella è l'abilità di Kusanagi Mizuho nel gestire la caratterizzazione dei personaggi, perchè questo grande terrore della bambina viene mitigato dalla presenza di Hak e Soo-Won senza essere sminuito, ma bensì provando la forza della loro amicizia. Le stesse dinamiche del gruppo sono degne di nota: anche se i due cugini sono già sulla strada della futura coppia, Hak non è il terzo incomodo né messo da parte ed entrambi sono felici della sua presenza. In effetti si divertono così tanto insieme che l'influenza presa dopo aver giocato sulla neve è un'esperienza piacevole perchè gli permette di passare ancora più tempo insieme, e in pratica di fare un pigiama party.
Il livello di confidenza è alto: quando Hak commenta che il solo motivo per cui alla Tribù del Vento si occupano di lui è per via della sua adozione è Yona a rassicurarlo facendo presente che Mundok è venuto a trovarlo, quindi gli vuole bene. E quando i servitori - senza alcun riguardo per la principessina - commentano come Il non sia ancora andato a controllare le condizioni della figlia, adducento la paura del contagio come motivo, sono i due bambini a farli star zitti e a dire a Yona che Il, molto probabilmente, è bloccato nel consiglio per via della sua recentissima incoronazione.
La conferma arriva la notte, quando Il finalmente riesce ad andare a trovare sua figlia, portandole una zuppa fatta da lui, che Yona mangia nonostante faccia schifo proprio perchè l'ha preparata lui.
Ad ogni modo l'esperienza della malattia è stata così brutta per i tre protagonisti che, una volta guariti, praticamente la rimpiangono. Soprattutto Soo-Won.
La scena sarebbe adorabile (bambini che si promettono eterna amicizia sono adorabili), ma sapendo come andranno le cose diventa incredibilmente triste. E quando Yona si sveglia, inizialmente terrorizzata non trovando Hak a suo fianco, e finalmente scoppia in lacrime, l'impressione è che non pianga solo per la morte del padre ma per l'innocenza irrimediabilmente perduta, per qualcosa che si è spezzato e non potrà mai più essere messo a posto.
Yona: Quel cielo, che noi tre guardavamo insieme... non esiste più.
Quel cielo, invece, Soo-Won lo sta ancora guardando. Non sappiamo con che espressione, né cosa pensi, ma ordina di interrompere le ricerche dei due fuggiaschi.
Che l'abbia fatto per salvarli, perchè non vuole ucciderli, o semplicemente perchè non li considera una minaccia non è dato saperlo, ma mi piace pensare che il piano originale di Soo-Won non prevedesse la morte delle due persone con cui è cresciuto.
Sapete quando mi lamento della trama immobile? Questo sembrerebbe il caso, ma non lo è. Considerando che tutto il casino succede nel primo capitolo trovo che l'autrice sia stata corretta a farci vedere perchè i protagonisti soffrono: mostrare l'amicizia e la fiducia dei personaggi aiuta noi lettori ad essere coinvolti nel loro dolore, a chiederci cosa sia successo a Soo-Won per arrivare a decidere che gli altri due erano sacrificabili, e a dare un peso diverso alla passiva disperazione di Yona. In effetti trovo molto più complesso della media il fatto che il tradimento sia andato a colpire molto più in profondità rispetto all'amore: non è "solo" il ragazzo che amava a sedici anni ad averle letteralmente distrutto la vita, ma una persona con cui è cresciuta, che ha amato (nel senso generale del termine) da quando ha memoria, di cui si è fidata.
Lo stesso vale per Soo-Won: vedere che il sentimento verso per i due amici è stato autentico e non una finzione rende molto più ambigue le sue azioni e le sue espressioni: maliconico perchè gli importa? Indifferente? Di certo non sembra un banale antagonista al 100%, così come la sua fredda determinazione per ora lo toglie dalla categoria delle povere vittime. E a me piacciono i personaggi difficili da inquadrare.
In più adesso ci sono domande da porsi anche sul defunto re Il: amato come persona ma non molto rispettato, né capito. Ma si è visto anche che non era proprio l'amabile codardo che tutti pensavano. Questo... velo che si è sollevato un attimo su di lui, rende più plausibile o meno che abbia ucciso il fratello? È chiaro che era più complesso di quello che è sembrato fino ad ora, e mi piace quando vengono approfonditi anche i personaggi postumi.
Insomma, c'è un sacco di carne al fuoco! *__* Complimenti, come sempre! E la gif di Django è favolosa! *__*
RispondiEliminaGrazie ^^
EliminaLa carne al fuoco credo che per il momento potrà solo andare ad aumentare *__*