Vecchi fandom risorgono |
Sì, i prequel mi hanno fatto abbastanza schifo. Grande originalità, vero?
Ad ogni modo in questi giorni Vito Lanci - che è uno dei miei eroi visto che sottotitola Dragon Ball Z Abridged - ha messo online la sua ultima impresa: i sottotitoli in italiano di Star Wars: The Blackened Mantle, ossia un film di circa tre ore messo insieme rimontando i tre prequel.
L'autore, tale Darth Lunar, non si è limitato ad un semplice lavoro di editing: poichè il problema principale di quei film nasce dai dialoghi, li ha riscritti praticamente tutti inserendoli poi come sottotitoli. Come fare a non impazzire con i dialoghi in inglese che dicono una cosa e i sottotitoli che ne dicono un'altra? Semplice: ha fatto tutto usando il doppiaggio giapponese.
Il risultato è un film praticamente originale, con nuovi archi narrativi per i personaggi e cambiamenti nella struttura dell'universo narrativo.
È perfetto? No. Ma è buono, e la maggior parte dei difetti nasce da "questo è il materiale di partenza, più di un tot non si può fare".
Vi lascio il link al video di Vito Lanci, che spiega meglio di me cos'è questo film e dove trovarlo. Sotto la mia recensione.
Partiamo dai difetti: via il dente, via il dolore. Che si tratti di eding amatoriale e fatto con materiale girato per raccontare un'altra storia si sente: i tagli, all'inizio, sono brutali e improvvisi, e si capisce che le scene avrebbero dovuto andare in un'altro modo. A questo si aggiunge che non è ben chiaro l'atteggiamento con cui approcciarsi alla visione: azzerare il cervello, o tenere presente quello che si sa della storia? Purtroppo ci sono motivi per andare in entrambe le direzioni, e nessuna delle due è perfetta: se tieni a mente la storia dei preqeul, inizi ad annaspare perchè non è questo che dovrebbe succedere e diverse cose non tornano; se fai finta di non sapere nulla... diciamo che il punto di forza del film non sta nel rendere chiari i retroscena.
Le scene d'azione sono molto più corte rispetto alle originali, ma le ho trovate lo stesso mooolto lunghe, e soprattutto si comincia con due, una di seguito all'altra, quando ancora non si ha la più pallida idea di dove si voglia andare a parare o quale sia il loro significato nella trama generale.
Diciamo che ci mette un venti minuti abbondanti prima di ingranare, e quei venti minuti li passi chiedendoti cosa stai guardando e perchè.
I tempi morti sono spariti (addio, stupida sequenza nella fabbrica dei droidi): de La Minaccia Fantasma sono state tenute giusto quelle tre o quattro scene rilevanti per la trama e i personaggi, mentre con L'Attacco dei Cloni sono riusciti a tenere quell'orrore che era il pic-nic nel prato infestato da zecche giganti rendendolo una sequenza adorabile, con un'interazione credibile tra Padmé e Anakin e una storia d'amore quantomeno comprensibile.
La trama è semplificata e la narrazione più fluida: avete presente La Minaccia Fantasma, che alla fine ci sono quattro battaglie contemporaneamente per la stessa identica cosa? O L'Attacco dei Cloni e quella roba assurda messa in piedi per avere i cloni? Ciao. Nella Repubblica c'è un movimento di ribellione che non ha portato alla guerra civile solo perchè Padmé si è assunta il compito di mediare costantemente, e si è messa in prima linea per opporsi al conflitto aperto. La vogliono ammazzare non per nebulosi motivi mai spiegati del tutto, ma perchè è uno dei più grossi ostacoli ai piani di Palpatine (purtroppo questo è implicato dai dialoghi perchè non esistono scene dove la ragazza fa veramente qualcosa come entità indipendente rispetto ad Anakin).
Non c'è più Jar Jar Binks, e questo è un bene.
Anakin non è un ragazzino insopportabile: è un giovane tormentato dai suoi poteri (visioni del futuro: capacità che solo i più potenti hanno, che a lungo termine porta instabilità data dalla costante paranoia. Lui ha iniziato a nove anni, immaginate come sta messo nel film).
L'affetto e l'amicizia tra Anakin ed Obi-Wan si vedono: si capisce perchè Obi-Wan definisce Anakin un buon amico quando ne parla con Luke, e questo aggiunge tanti feels.
Oh, e Obi-Wan prova a salvarlo invece di volerlo uccidere subito. Altri feels.
I Jedi non sono un branco di idioti e non prendono solo decisioni sbagliate rguardo ad Anakin: vedono che sta male, ma per colpa della guerra le loro opzioni sono limitate.
Piccola nota aggiuntiva: siccome vediamo i vari maestri abbastanza spesso ce ne frega effettivamente qualcosa quando muoiono.
Ora passiamo al resto: non è un film facile, e richiede attenzione a prescindere dai sottotitoli perchè si muove su tre linee temporali diverse. La trama principale è quella de La Vendetta dei Sith, ma piena di flashback creati usando i primi due episodi che - oltre ad avere le loro proprie storie modificate - servono ad approfondire e spiegare i legami tra i vari personaggi, e per fare un sacco di paralleli (al flashback finale mi sono commossa, mai nella vita avrei detto che mi sarei commossa vedendo Anakin bambino).
Il modo migliore per identificare l'inizio di un flashback all'apparenza è lo schermo nero, ma purtroppo viene usato anche come "dissolvenza" quando non c'è filmato con cui farne una, quindi la cosa migliore è orientarsi con i luoghi e l'aspetto dei personaggi.
Questo tipo di narrazione si sposa particolarmente bene con il doppiaggio giapponese perchè ai giapponesi piacciono un sacco le storie dove ti spiegano dopo (o durante) perchè tutto sta succedendo.
In quanti anime ho aspettato i flashback per capire, nel senso lato del termine!
Qui è un po' la stessa cosa: Dooku muore all'inizio, ma chi era e come la sua strada si sia intrecciata con quella dei protagonisti lo scopriamo per tutto il film. Il percorso di Anakin verso il Lato Oscuro è letteralmente un'altalena: prima vediamo gli effetti, poi i motivi, poi di nuovo gli effetti, poi, aspetta, ulteriori motivi. Mi sembra uno di quei film che si apprezza di più alla seconda visione, ma non ho ancora avuto tempo di provare se è vero.
La caduta di Anakin è meno affrettata che nella trilogia vera (ancora mi chiedo come siano riusciti a dedicargli tre film e a renderla lo stesso una cosa che succede in dieci minuti), ma è anche il punto dove si sente di più la discrepanza tra la storia mandata al cinema e quella riscritta: semplicemente non ci sono le scene per renderla con la potenza che meriterebbe... e io ancora aspetto che qualcuno la scriva come una ricerca di potere, non come scelta dettata dall'amore (lol wut?) o tragica conseguenza di un crollo emotivo mescolato a stress post traumatico.
Ma, alla fine, sono molti i personaggi che ne escono meglio: Anakin e Mace Windu sono - per me - i maggiori beneficiari dei tagli e della nuova sceneggiatura, mentre Obi-Wan e Yoda sono più in linea con quella che sarà la loro caratterizzazione nella trilogia classica. Un discorso a parte è Padmé, che passa da terribile comprimaria (nonchè bella statuina ne La Vendetta dei Sith) ad interesse amoroso dotato di dignità.
Credo stia al gusto personale dello spettatore decidere se ciò è un bene o un male.
Ora qualche considerazione più al dettaglio:
Alla fine è un film che se di Guerre Stellari vi importa il giusto non ha senso vederlo: il pubblico è chiaramente composto dai fan delusi dai prequel. Se invece rientrare in questa categoria, è molto interessante.
Il tuo eroe ti guardaaaaaaaaaah....
RispondiEliminaNo, seriamente, a parte essere inquietante volevo ringraziarti per l'interessamento e per la citazione! Bell'articolo.