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giovedì 15 dicembre 2016

Gilmore Girls - A Year in the Life

Il revival di Gimore Girls è arrivato già da un po', e dopo la visione e qualche tempo per mettere in chiaro le idee è il momento di condividere con il mondo cosa ne penso.
Spoiler.

Di Una mamma per amica sono una fan (anche se non sfegatata) e avrei voluto amare incondizionatamente questi quattro episodi così come ho amato la serie madre. Forse sono state le aspettative, non lo so, ma questo revival - pur con momenti che ho apprezzato tantissimo - mi ha lasciata un po' l'amaro in bocca e, ammetto a malinquore, mi ha annoiata in alcuni punti.
Volevo adorarlo così tanto...
Ma partiamo con le cose belle, dagli innegabili pregi: tanto per cominciare si tratta di Gilmore Girls, e già questo è un punto a favore a prescindere. Poi ci sono state le interpretazioni, tutte buone anche quando i ruoli erano ridotti a delle macchiette (ma ci tornerò dopo): in particolare ho apprezzato Paris (Liza Weil è stata perfetta pur non avendo una trama vera e propria).
A livello personale mi è piaciuto Dean, anche se è stato in scena un minuto per fare l'aggiornamento della sua vita, ma durante la serie l'avevano demolito e quindi mi ha fatto piacere vedere che alla fine per lui è andato tutto bene.
Adesso passiamo alle cose un po' più serie: rivedere Stars Hollow e i suoi folli abitanti è stato come tornare in un posto che non visitavo da tanto tempo, e alcune scene, alcuni dialoghi, erano delle citazioni così belle che stringevano il cuore.
Purtroppo i problemi iniziano quando si comincia a parlare della trama, ma anche qui voglio iniziare da ciò che ha funzionato: uno dei perni narrativi di queste quattro puntate è la morte di Richard Gilmore (dovuta alla scomparsa di Edward Herrmann nel 2014), e come abbia influito nella vita di Emily, Lorelai e Rory.
La conseguenza più evidente è la nuova rottura tra Emily e la figlia, nata quando la donna - colta alla sprovvista - è stata incapace di ricordare un aneddoto piacevole sul padre, e poi c'è tutto il resto: per Emily infatti comincia un doloroso periodo di elaborazione del lutto, in cui fatica a trovare una nuova dimensione di sé dopo aver perso la sua metà e il motivo per cui aveva scelto di avere una certa vita e di essere in un certo modo.
Anche Lorelai ne è influenzata, a mio avviso più di quanto la narrazione riconosca, e a farne le spese è il suo rapporto con Luke: lei sente il bisogno di un cambiamento, ma non sa quale né riesce a metterne a fuoco il motivo, e solo dopo aver fatto pace col ricordo del padre riesce a sbloccare la sua vita.
Su Rory tornerò dopo, perchè si è guadagnata un discorso a parte (e non in positivo).
In sostanza trovo che il più grande pregio del revival sia stato la gestione del lutto (e come Richard fosse comunque una presenza costante), rappresentato visivamente prima dal quadro grande come una parete, opprimente e sbagliato, e dopo dal quadro "giusto": una cosa dolceamara che ci portiamo dietro sempre, ma che si può guardare con affetto e tenerezza.
Questa parte della storia, però, evidenzia il più grosso difetto dell'insieme, ossia che a parte questo non c'è molto altro da raccontare. Emily è il personaggio più riuscito perchè è quello con un arco narrativo interessante mentre quello di Lorelai è voler espandere il Dragonfly e voler cambiare qualcosa nella relazione con Luke, e Rory si barcamena con la vita da precaria.
Non c'è coralità, in queste sei ore: ci sono tre personaggi con una trama, tutti gli altri sono comparse divise in due gruppi: quelli che servono a mandare avanti la storia delle protagoniste in modo più o meno riuscito (Michel, Jesse... ) e quelli che sono solo lì per dire cosa ne è stato di loro, tipo April. Sul serio, April avrebbe potuto non esserci e niente sarebbe cambiato. Niente.
E il modo in cui Lane è stata relegata sullo sfondo con una vita che non ha niente di ciò per cui ha lottato, senza screentime che non fosse legato a Rory, è stato criminale.
Si poteva fare di più. In sei ore si poteva fare di più.
Soprattutto considerando che ci sono state alcune scene lunghissime ed inutili, come il musical  (che ho usato per andare in bagno) e tutto il montaggio della Brigata della Vita e della Morte. Noia, noia, noia.
Poi c'è Rory.
Rory è stata la grande delusione, bloccata in una sceneggiatura che ne mette in luce solo i difetti e che cerca di costruirle intorno una situazione speculare a quella della madre quando troppe cose sono diverse, e non basta che la Rory del revival abbia la stessa età che aveva Lorelai quando è iniziata la serie.
Rory è bloccata nel mondo del precariato: ha lavori saltuari e a progetto, non riesce a trovare niente di stabile. Questo ci potrebbe anche stare, non fosse che il suo atteggiamento è lo stesso di quando era una ragazzina: si sopravvaluta, sottovaluta gli obbiettivi, rinuncia  quando ci sono ostacoli che la spaventano, pretende che tutto e tutti siano pronti a sostenerla ed appoggiarla in qualsiasi cosa come se avesse dodici anni, non trentadue. Il colloquio per entrare a far parte dello staff del sito è stato imbarazzante ed emblematico: Rory si presenta per fare un bagno d'autostima, convinta di essere sprecata in quel posto, e cade dalle nuvole quando si rende conto che servono delle qualità. Sembra seriamente che non si sia neanche informata... ma all'errore e all'umiliazione non segue una presa di coscienza e, di base, dopo sette stagioni di sacrifici Rory si trova a casa di sua madre a lavorare pro-bono al giornale cittadino.
Oh, e non la vediamo mai con un libro in mano.
Sulla vita sentimentale stendiamo un velo pietoso: hanno voluto creare un parallelo Lorelai-Christopher e Rory-Logan, il ragazzo a cui non riesce a staccarsi anche se non c'è futuro. Ci sono però dei problemi: Lorelai e Chris erano ragazzini, gli altri due sono persone adulte. Ed impegnate.
Rory ha un ragazzo (e una gag ricorrente in cui si scorda di lasciarlo) mentre Logan sta per sposarsi. Addirittura la va a trovare per tirarle su il morale durante l'addio al celibato, imho una delle cose più umilianti e squallide in assoluto, e lei è felice.
A nessuno dei due importa niente nel tradimento, non hanno scrupoli: a Rory importa solo di come la presenza della fidanzata di Logan può influire sulla sua possibilità di vederlo. Ma vaffanculo, va'.
Poi, per quanto abbia apprezzato che nel momento di crisi - di nuovo - sia stato Jesse ad aiutarla, ho trovato piuttosto... bizzarro che la soluzione del problema (scrivere un libro) le sia venuta in mente solo perchè gliel'ha detto lui, e lei da sola non ci abbia mai pensato.
Ma ho quasi pianto quando dice di avere un posto in cui scrivere ed è lo studio del nonno, e quando apre la porta per un momento lo vede alla scrivania (no, non sto per piangere di nuovo, voi state per piangere).
E, onestamente, avendo visto fino allo sfinimento il Piccole Donne del 1994, non so quanto il finale sia una citazione e quanto un plagio vero e proprio.
Ma tanto lo so che l'elefante nella stanza sono le ultime parole di Rory e vi dico subito che le ho odiate.
In pratica Rory resta incinta di Logan, e questo dovrebbe rimandare alla situazione iniziare di Lorelai, ma... di nuovo, da un lato abbiamo due adolescenti, dall'altro due adulti. Per sottolineare la cosa Rory va anche a chiedere al padre se abbia mai avuto dei rimpianti su come è andata tra loro, sul fatto che Lorelai l'abbia cresciuta da sola e lui non abbia praticamente mai avuto voce in capitolo, e lui fa un discorso vago su come fosse il destino o giù di lì. Peccato, però, che nella serie buona parte del percorso di Chris fosse su come fosse pentito di non essere stato un padre per Rory e rimpiangesse le occasioni perdute, tant'è che per la seconda figlia c'è stato per non fare due volte lo stesso errore. Si tratta di un dialogo scritto per farci capire che Rory sta valutanto se e quanto coinvolgere Logan nella vita del bambino.
A parte questo, da un lato capisco che è una conclusione pensata per "chiudere il cerchio", ma dall'altro mi sembra che vanifichi completamente il percorso di Rory e, in parte, di Lorelai: ha sempre fatto tutto per dare alla figlia una vita migliore e diversa dalla sua, e alla fine la vede madre single, a Stars Hollow esattamente come lei.
Non è un percorso che ho apprezzato e non capisco come le famose quattro parole con cui la Palladino ha sempre voluto chiudere la serie potessero essere quelle.

In definitiva? Nonostante tutte le cose che non ho apprezzato, nonostante le perplessità, nonostante il finale... mi ha fatto piacere vedere quattro nuovi episodi di Una mamma per amica. Ma sono anche giunta alla conclusione che non ci sono più storie da raccontare sulle ragazze Gilmore. Le ho riviste volentieri, ma sono disposta a considerare questi quattro episodi un addio.

6 commenti:

  1. Ciao!io lo vedrò a breve, spero mi piaccia anche se ho letto parecchie pensieri abbastanza negativi! ^^

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    1. Magari è un bene, così quando lo vedrai dirai "Non è così male". Perchè, onestamente, non è brutto: è ben girato, ben recitato... ma, secondo me, non è all'altezza della serie (inclusa la settima) e alcune scelte non funzionano.

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  2. Sinceramente credo che passerò, almeno per il momento. La serie mi piaceva parecchio, ma per me la storia è finita e non so ancora se continuare con queste nuove puntate o meno, ma almeno ora so cosa mi perdo :)

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    1. Sicuramente non è un must, e se ti piace com'è andata a finire la serie imho non ti perdi nulla a saltare questi quattro episodi.

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  3. Ho visto solo le prime due, però concordo con te non è neanche lontanamente bella come l'originale, ho trovato Rory abbastanza odiosa, e Lorelai non così divertente :(
    Qualche riferimento alla serie originale fa sorridere, ma niente di più :(
    Devo vedere se Jess salva un po' la situazione.
    Buone letture!!!

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    1. Per me Rory qui è odiosa senza l'abbastanza, anche se son di parte perchè non è mai stata il mio personaggio preferito.
      Lorelai... più che altro mi è sembrata troppo estrema, e credo che quello che mi ha dato più fastidio sia come certi suoi aspetti non siano affatto cambiati nonostante siano passati dieci anni dall'ultima volta che l'abbiamo vista.

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