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venerdì 7 aprile 2017

Dieci piccoli indiani

 
Dieci piccoli indiani, di Agatha Christie.

Ce l'ho fatta a leggerlo prima che qualcuno mi spoilerasse trama o finale!

Una casa misteriosa su un'isola deserta, lontana dal resto del mondo. Dieci persone, che non si sono mai conosciute prima, tutte accumunate da un inquietante passato, riunite sotto lo stesso tetto da una serie inspiegabile di inviti. Un'assurda filastrocca per bambini che ritorna ossessivamente, scandendo in maniera implacabile, come in un incubo dal quale è impossibile sfuggire, una serie spaventosa di omicidi. Un romanzo originalissimo, nel quale ciascuno dei protagonisti ricopre, contemporaneamente, il ruolo di investigatore, sospetto e probabile vittima.

Ritengo che sia arrivato il momento di colmare - almeno per quanto riguarda le basi - le mie lacune in ambito gialli. O almeno di procedere con un po' di criterio e provare il meglio che il genere ha da offrire al lettore: è vero che non ho un buon ricordo di Arthur Conan Doyle, ma non è una scusa per evitare Agatha Christie, non trovate?
E una volta letto, che dire... non so se i gialli mi piaceranno mai del tutto, né se amerò la Christie in generale o se questo è destinato a rimanere un caso isolato, ma una cosa è certa: questa donna ha scritto un giallo su misura per me. Uno dei miei problemi con questo genere, infatti, è che dopo un po' tendo ad annoiarmi e non mi interessa neanche più scoprire chi sia l'assassino... quindi, per me, il primo punto a favore di Dieci piccoli indiani è la brevità che permette alla Christie di mantenere un livello di tensione altissimo: si tratta di uno dei pochissimi libri che non solo non hanno punti morti, ma che costruiscono un crescente senso di disagio proprio perchè gli eventi si susseguono ad una velocità impressionante.
C'è un colpo di scena in ogni capitolo, e di conseguenza nessuno (né i personaggi, né tantomeno noi) è in grado di mettersi ad analizzare il pasticcio in cui si trovano, e per aggiungere il danno alla beffa nei rari momenti di tranquillità sono tutti troppo terrorizzati o in preda all'ansia per considerare quei momenti ua vera tregua dall'orrore che li perseguita sull'isola.
Mi sono approcciata alla lettura senza sapere niente della trama: onestamente mi aspettavo un omicidio (massimo due), un buon lavoro di deduzione, e il perfido assassino catturato verso la fine. Ripensandoci, quanto ero ingenua e prevenuta, perchè questo libro è molto di più: la Christie, in meno di 200 pagine, mette il mondo ed oltre. Non c'è solo il mistero dell'assassino sull'isola, ma anche quello legato al passato dei personaggi, e non ho potuto non amare la costruizione psicologica di tutti loro, di come questo libro sia angosciante proprio perchè ci immergiamo nel loro crescente panico, perchè vediamo come lo stress e il terrore ledano la sanità mentale, come il cameratismo lasci presto il posto al sospetto e all'ansia di avere bisogno di un'alleato - fosse solo perchè siamo animali sociali - unita alla certezza che non ci si può fidare di nessuno se non di sé stessi.
Ho apprezzato particolarmente come nessuno dei protagonisti fosse completamente innocente, e come nonostante questo l'autrice sia riuscita a mantenere l'ambiguità della situazione: quella che poteva sembrare una folle ricerca di giustizia diviene a sua volta ingiusta, perchè se è vero che alcuni degli invitati si meritano ciò che li aspetta, vuoi per la crudeltà delle loro azioni o per la mancanza di sensi di colpa, altri sono colpevoli di essere figli del loro tempo, mentre altri ancora hanno riconosciuto il loro errore e hanno cercato di fare ammenda.

Insomma, per quanto sia un libro che credo abbia senso leggere una volta sola nella vita (per quanto mi sia piaciuto il mio progetto, ora, è regalarlo alla bibliotechina del paese di mio nonno), sono stata proprio contenta di aver superato il mio pregiudizio.

6 commenti:

  1. Ho letto tanti libri di Agatha Christie: da ragazzina adoravo i gialli, soprattutto quelli "all'inglese", e, fra Miss Marple e Sherlock, finivo sempre sprofondata in qualche intrigo! :D
    Questo mi manca, però! Per ora neanche a me qualcuno ha spoilerato il finale, quindi... direi che sono ancora in tempo per rimediare! ^^

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    1. Rimedia XD
      Per me è stata una buona introduzione, ma credo che i prossimi li cercherò in biblioteca :)

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  2. Questo mi manca e credo continuerà a mancarmi, perché ho visto lo spettacolo a teatro e quindi qualsiasi libro avrà la precedenza su un giallo di cui so già l'assassino.
    La mia esperienza a teatro mi ha lasciato sensazioni molto simili alle tue, l'angoscia, i colpi di scena, im susseguirsi di omicidi inevitabili... Anche io tendo ad annoiarmi con i gialli, che mi sembrano un po' tutti uguali, ma questo si é distinto per il suo ritmo serrato, che non lasciava tregua.

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    1. Non credo che avrò mai la possibilità di vederlo a teatro, però sto puntando lo il telefilm in due puntate: sono curiosa di vedere se sono riusciti a ricreare l'atmosfera :)

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  3. Purtroppo, non credo che riuscirai a vivere altre esperienze del genere! Io adoro Agatha Christie, ma ammetto che questo libro è diverso dagli altri, il suo capolavoro senza dubbio, e io purtroppo invece ero spoileratissima quando l'ho letto la prima volta! :'(
    Comunque, se vorrai ritentare, un paio di romanzi di questa autrice che secondo me ci si avvicinano per genialità, anche se non credo siano altrettanto avvincenti e pieni di suspanse, sono "Dalle nove alle dieci" (conoscoito anche come "L'assassinio di Roger Ackroyd" e uno dei miei preferiti, "Assassinio sull'Orient-Express".

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    1. Grazie dei consigli :) avevo immaginato che questo fosse un po' diverso dagli altri, ma spero lo stesso di riuscire ad apprezzare se non il genere, almeno la Christie :D

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