Star Wars - Gli Ultimi Jedi

Allora, eccoci qua.
Veloce veloce, ci sarà una parte senza spoiler e una con.

Quando sono uscita dal cinema dire che ero confusa non rende l'idea: era quasi l'una di notte, tutti ci apprestavamo ad affrontare il lunedì mattina con poche ore di sonno alle spalle ma c'era un sentimento comune: "E ora chi dorme?"
Adesso, che ho metabolizzato e ascoltato recensioni di chi è più bravo di me, sono pronta a dire la mia su questo controverso capitolo di Guerre Stellari.

Il film mi è piaciuto: ha alcuni punti e temi che mi hanno colpita molto e un personaggio è passato da "muori male" a "potenziale preferito". Ma è anche un film con difetti innegabili, e nemmeno piccoli, quindi sta molto allo spettatore decidere se perdonare o meno.
Ho apprezzato la volontà di fare qualcosa di nuovo: ci sono cose che non si erano mai viste prima, la Forza viene discussa in profondità e da un'angolazione che rende i Jedi e i Sith subordinati ad essa.
Ma tanto già so che ci sarà chi si indignerà perché, alla fine dei conti, se lo facevano uguale agli altri non sanno fare niente di nuovo, ma se hanno fatto qualcosa di diverso allora hanno snaturato tutto e commesso un crimine contro l'umanità.
Dal punto di vista tecnico non ho niente da dire: effetti speciali e CGI bellissimi, belle battaglie nello spazio (e non), belli i nuovi pianeti e le nuove creature (anche se sono lì solo per vendere pupazzetti, ma almeno non sono intrusivi come gli Ewoks), e bella la colonna sonora che nel film precedente non mi aveva convinta del tutto mentre in questo... ad un certo  punto il tema di Rey viene riarrangiato in modo tale che mi sono venuti i brividi.
Si tratta di un film molto character-driven: tutti i protagonisti hanno una trama volta a farli crescere e superare i propri difetti, che mi ha fatto affezionare a loro in un modo incredibile. In effetti la loro crescita personale è molto più evidente rispetto alla trilogia classica, dove... beh, dove per Luke, ad esempio, per un buon 80% è stata off-screen tra L'Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi. Quindi pollice in su ed ottimo lavoro!

Ma questo porta agli innegabili problemi di ritmo del film, concentrati soprattutto nella sotto-trama di Finn e Rose che a volte sembra quasi un film diverso, più un paio di altre cose che dirò nella parte spoiler.
L'unico spoiler che vi faccio è che ho adorato come è stato portato avanti il personaggio di Kylo Ren e Adam Driver è un attore bravissimo: non importa che a livello estetico non sia molto credibile come figlio di Han e Leia [non è un insulto - anzi lo trovo molto affascinante - ma non ha una bellezza convenzionale, laddove i suoi nonni sono Hayden Christensen e Natalie Portman, i suoi genitori Harrison Ford e Carrie Fisher: tutta la famiglia è composta da bellezze classiche tranne lui], è di una intensità mostruosa e il modo in cui riesce a mostrare il conflitto che lacera Ben/Kylo è uno dei motivi per cui sta diventando uno dei miei personaggi preferiti di Star Wars (e lui un attore di cui voglio recuperare l'intera filmografia). Almeno a me cattura completamente l'attenzione ogni volta che è in scena.
Passiamo all'elefante nella stanza: ma Luke e Leia?
Cominciamo dalla stilettata al cuore: Carrie Fisher. Vederla sapendo che era l'ultima volta, che si trattava di un addio sia all'attrice che a Leia... avevo un po' il magone ogni volta che era in scena, anche se il colpo al cuore è stata la dedica, in cui si è sentito pure il tema musicale della principessa, e allora ciao, prendete tutte le mie lacrime.
Luke è fantastico: un po' me lo immaginavo che fosse così, eppure mi ha sorpresa comunque e considerando tutto quello che è successo non poteva essere molto diverso. Ottima l'interpretazione di Mark Hamill: non si limita a fare il vecchio eremita, ma ti permette di vedere che quel ragazzino di Tatooine è ancora lì, sotto il fallimento e l'amarezza. È anziano, ormai, eppure Luke Skywalker ha ancora della strada da percorrere perché se Anakin era la minaccia fantasma e Rey rappresenta il risveglio della forza, lui è la nuova speranza ora come allora.

E adesso passiamo ai difetti.
Come ho detto io ho riscontrato un problema di ritmo, ma non solo: se anche in Episodio VII avevo apprezzato il ritorno dell'ironia, qui ce n'è un po' troppa. Ho riso per un paio di gag ma nei primi quaranta minuti sembra che avessero una quota di battute da riempire a prescindere dal tono della scena, anche se a una certa smettono (o sono talmente rare che non le noti).
Tuttavia il problema più grande che ho con questa nuova trilogia è il worldbuilding. Spoiler sul blog: sto preparando le recensioni di trilogia prequel e trilogia classica e per coerenza non posso fare tre paragrafi di rant sulla povertà del setting nei prequel, e poi stare zitta qui perché nell'insieme questi due film mi sono piaciuti di più.

Prego pagare per saperlo

Questa nuova trilogia non si capisce assolutamente dove e come sia ambientata: l'Impero Galattico era un impero, aveva tutti i pianeti e i ribelli erano nascosti, ma qui? Non si capisce che impatto abbia avuto la distruzione della Nuova Repubblica, non si capisce nemmeno se il Primo Ordine ha dei pianeti sotto il suo controllo, e aveva solo quello della base Starkiller o se sono quanto rimane dell'esercito imperiale e basta. Sembra che questi due schieramenti siano composti da quattro gatti che si fanno la guerra per i fatti loro mentre il resto della galassia li guarda sperando che si ammazzino a vicenda. Tra l'altro non so quanto sia un problema di sceneggiatura e quanto un ordine dall'alto della Disney: sono sicura che ci siano fumetti e libri che colmano il vuoto narrativo e probabilmente vogliono spingere la gente a comprarli. Non credo di essere troppo cinica visto che parliamo di una multinazionale che vuole lanciare una piattaforma di streaming stile Netflix dove trasmettere le sue produzioni in esclusiva, e si è comprata la Fox.
E non è solo l'ambientazione: ci sono proprio dei personaggi che stanno lì per vendere modellini ed essere protagonisti dei fumetti, come Phasma che è stata pompata tantissimo e alla fine ha lo stesso ruolo e lo stesso impatto di prima.
L'altro difetto, che più che difetto è una specie di retrogusto amaro, è una cosa che riguarda me: io sono una di quelle persone che identifica Star Wars con i drammi familiari degli Skywalker e - adesso - dei Solo. Ne segue che veder accantonare coloro che per me hanno sempre rappresentato la saga per mettere al primo posto personaggi che non c'entrano niente non mi convince del tutto e una parte di me vuole vederli tornare al rango di protagonisti. E il problema è mio, non del film: sono guerre stellari, non "Dynasty in Space" dove il bene dell'universo dipende dalla volontà degli Skywalker di fare terapia alla The Strain.
Una parte di me, ad esempio, dice "Luke qui è un incrocio tra Yoda e Obi-Wan" ed è sbagliato perché Luke è Luke e cercare continuamente corrispettivi nella trilogia classica è deleterio ed ingiusto nei confronti di un film che prova a smarcarsi dagli illustri predecessori, che non va cestinato a priori solo perché ha dei difetti
Ciò non toglie che i rimandi a Episodio V e VI ci siano, ma li ho trovati meglio gestiti rispetto ad Episodio VII: qui ho capito cosa intendeva Lucas con "It's like poetry, they rhyme", e non posso spiegarlo meglio senza entrare in campo spoiler.

E questo è un film difficilissimo da recensire senza entrare in campo spoiler, sia nel bene che nel male.

Adesso che posso lasciarmi andare, Gli Ultimi Jedi mi confonde perché capisco cosa vuole raccontare e sono tecnicamente d'accordo, ma non necessariamente mi sono divertita a vederlo sul momento (sospetto che una seconda visione potrebbe cambiare le cose). Questo è un film character-driven ma è anche un film in cui uno dei temi principali è il fallimento: gli eroi sono umani e fanno errori.
Partiamo da Poe Dameron: credo che sostituirà Leia come capo della Resistenza ma all'inizio è una testa calda, uno che si lancia in azioni rischiose incurante del prezzo da pagare. Non capisce che a volte bisogna ritirarsi e dare più importanza alla difesa, che ci sono piani che non prevedono l'attacco a testa bassa senza che ciò li renda meno validi.

Deve imparare e impara sbagliando: causa la distruzione della squadra d'assalto, prova ad ammutinarsi, manda Finn e Rose in una missione assurda perché convinto che il suo piano sia migliore di quello di Holdo, che Leia si è sbagliata a non lasciare tutto a lui. E alla fine ha torto, ed è un plot twist perché noi siamo abituati che in questa situazione l'eroe ha ragione mentre Poe scopre non solo che i grandi sanno fare le cose meglio di lui, ma che a fare cazzate il prezzo si paga: la missione di Finn e Rose gli si ritorce contro causando la morte di altri ribelli.
Il punto della sua storia non era riuscire, ma arrivare ad essere un leader maturo, capace di ordinare la ritirata per riorganizzarsi, di capire che Luke vuole prendere tempo per loro e andargli in aiuto vorrebbe dire condannare tutti.
Bello, vero? Non è interessante che per la prima volta i piani disperati, in Star Wars, falliscano? Peccato che, lì per lì, sia l'inseguimento più lento del mondo e il personaggio di Laura Dern, per quanto mi sia piaciuto (e quella scena era di una bellezza incredibile) esiste solo ed unicamente in funzione di Poe, per essergli da antagonista e portarlo alla maturazione. Non poteva farlo Leia - per quanto con lui abbia un rapporto molto materno - né nessun altro personaggio storico perché noi spettatori avremmo capito subito che le cose non erano così semplici.
La trama di Finn è pure peggio: da un lato gli viene affiancata Rose, personaggio adorabile e di un tipo che non si era mai visto prima qui dentro, dall'altro D.J. (Benicio del Toro) ha lo stesso problema di Holdo: esiste per far capire al ragazzo che vedere la differenza tra bene e male ma scegliere la via più egoista vuol dire essere stronzi comunque. Finn vuole salvare sé stesso e Rey perciò la sua storia consiste nel vedere che il mondo non è bianco e nero, nell'arrivare al punto in cui è disposto a sacrificarsi per la Resistenza. La sua trama è quella che mi è piaciuta meno perché, sul serio, non serve a niente e non arriva da nessuna parte: fa mille cose e non ne va a buon segno una, il casinò sembrava uscito più a 007 che da Star Wars. L'ironia è che il mondo che mi è piaciuto meno è l'unico punto con un po' di world-building visto che si parla di come, nella galassia, lo scontro tra Primo Ordine e Resistenza venga usato da mercanti mercanti d'armi che vendono ad entrambi gli schieramenti.

Mi piace e non mi piace contemporaneamente. Help.

La parte più riuscita è indubbiamente quella che riguarda Jedi, Sith e Forza.
Abbiamo Rey e Ben, qui collegati come non mai: così simili e così diversi. Ben porta sulle spalle un'eredità enorme che ha finito per schiacciarlo, mentre Rey un legame lo cerca con ostinazione. Ben ha rinnegato la sua famiglia, dall'altra parte Rey si aggrappa ad ogni possibile figura genitoriale.
La Forza li collega, fa trovare loro terreno comune nonostante tutto e Rey, che vuole essere Luke così come Ben vuole essere Vader, vede un giovane in conflitto e desidera salvarlo con tutta sé stessa. Emulare il suo eroe, che ha strappato al Lato Oscuro il suo cavaliere più terribile riportando Kylo Ren dal lato del bene. Si lancia nella missione a capofitto, lei che ha vissuto l'abbandono e per reazione non può abbandonare nessuno - che sia un droide o colui che le ha ucciso il padre surrogato. Errore grosso: secondo me aveva costruito sì un legame, ma ancora troppo fragile per fare la differenza.
Ben Solo è tormentato, lo è da anni: non credo sia mai stato la persona più stabile del gruppo, ma in questo film inizia a liberarsi dalle costanti manipolazioni di Snoke e il risultato è il peggiore che si possa immaginare. Abbandonato dai genitori, tradito da Luke, quando Snoke gli dice in faccia come abbia manipolato l'unico legame che percepiva autentico... beh, l'ennesimo tradimento lo porta a una decisione semplice: distruggere tutto. Jedi, Sith, Resistenza, Primo Ordine... cancellare il passato in senso letterale.

Ben spiega il suo piano a Rey

Non so proprio cosa gli succederà, visto che le sue azioni lo rendono praticamente insalvabile ma Luke afferma che non è del tutto perduto, e soprattutto il film insiste moltissimo sul concetto di equilibrio.
E qui si parla della Forza, che esiste in tutto ed esisterà sempre, a prescindere da chi la usa. Lato Chiaro e Lato Oscuro vengono presentati come complementari più che opposti, non può esserci l'uno senza l'altro. Ho trovato interessante come Snoke affermi che i progressi di Ben nel Lato Oscuro siano gli stessi del suo corrispettivo del Lato Chiaro (Rey), così come mi è piaciuto che in ogni luogo rilevante per la Forza contenga entrambi i lati (a Dagobah, e adesso nell'isola). Non so, a me sembra che siano andati molto oltre nel mito rispetto a quanto spiegato da Yoda.
Luke. Ora posso parlare di Luke.
Lo troviamo depresso, devastato dal fallimento. Un uomo divenuto leggenda, che in quanto umano non è stato all'altezza: si è chiuso alla Forza, non si è perdonato e non ha permesso agli altri di perdonarlo, non vuole addestrare Rey e non vuole tornare indietro. Luke non è né Obi-Wan né Yoda perché loro avevano lui, la speranza per un futuro migliore, un prescelto destinato a mettere le cose a posto. Luke cos'ha? La consapevolezza di non avercela fatta, che tutto è in pericolo (e pure caotico) e in parte è colpa sua.
Non ha salvato il nipote, anzi gli ha dato la spinta finale che l'ha trasformato in Kylo Ren. Io ho adorato questa cosa, e al primo che mi dice "Quando Luke ha scoperto che Vader era suo padre ha deciso di salvarlo con Ben è stato OOC" rispondo anche no: quando Luke ha scoperto che Vader era suo padre la prima reazione è stata negazione totale e la seconda, più o meno, suicidarsi. Non l'ha presa benissimo e ha avuto bisogno di metabolizzare.
Qui scopriamo cos'è successo durante l'addestramento: Ben era potente, ma corrotto al punto da preoccupare Luke e da portarlo a cedere al suo vecchio difetto.

Questo qui per lungo tempo ho osservato. Durante tutta la sua vita lui guardato lontano, al futuro, all'orizzonte; mai la sua mente su dove lui era, su ciò che faceva.

Luke usa la Forza per "leggere" il nipote, vede la gravità della situazione, vede cosa può diventare, e cede per un momento alla tentazione: ucciderlo in quel momento. Un attimo, quanto basta per accendere la spada laser e realizzare che ha davanti suo nipote addormentato che non ha ancora ceduto, e quanto basta a Ben per svegliarsi e vedere lo zio pronto a giustiziarlo.
Un errore che ha distrutto la sua famiglia e consegnato un'arma potentissima al Primo Ordine. Ci sta che voglia mandare al diavolo tutto e tutti.
Però alla fine torna, e salva capra e cavoli: osserviamo il finale. Ben ha ucciso Snoke ma invece di redimersi ha assunto il controllo del Primo Ordine e ha deciso di spazzare via tutto ciò che lo lega al passato (anche se non sono convinta che sapesse che Leia era ancora viva). I ribelli sono in una vecchia base, non hanno armi, non hanno navi, non hanno vie di fuga. Rey fa del suo meglio ma è a bordo del Falcon e da sola non può fare la differenza. Il messaggio di soccorso di Leia è stato ascoltato ma nessuno ha risposto.
Tutti hanno perso la speranza.
E arriva Luke.
Luke Skywalker, un Jedi come suo padre prima di lui, che affronta il Primo Ordine. Affronta Ben. Una battaglia impossibile per dare il tempo a Leia, a Rey, ai ribelli, di trovare la via di fuga, di riorganizzarsi. Potente come non mai, badass come Vader alla fine di Rogue One, prende a schiaffi il nipote e scompare: si è riaperto alla Forza ed è così potente da poter mandare una proiezione astrale solida dall'altra parte dell'universo. Nella leggenda rimarrà che nell'ora più buia Luke Skywalker è arrivato, ha combattuto e vinto, poi è scomparso perché le leggende non muoiono mai, perché la speranza non muore mai.
Ma gli uomini sì, e io avevo il cuore a pezzi quando ho capito dove si sarebbe andati a parare: una scena bellissima e struggente, con Luke che guarda i due soli così come li guardava su Tatooine la prima volta che è apparso sul grande schermo, e il mantello che cade ormai vuoto. Luke si è unito alla Forza, facendo di Rey l'ultima Jedi.

Insomma, è un film più profondo di quello che speravo, che nella parte finale mi ha tenuta inchiodata alla poltrona, e ho letto delle critiche veramente assurde: ora, ci sta che il film non piaccia perché i difetti ci sono. Ci sta che non piaccia la direzione presa da alcuni personaggi. Si sente che il regista è voluto andare in una direzione diversa rispetto ad Abrams.
Ma c'è gente che si lamenta perché non è successo quello che voleva, perché la sua ship non è diventata canon, perché è rimasta sorpresa da quello che ha visto.
Queste non sono critiche, sono piagnistei da tumblr.

Note sparse: l'ologramma di Leia che chiede aiuto a Obi-Wan, oddio quanti feels.
Yoda. Solo Yoda.
Rey non è nessuno: ora, a parte che potrebbe anche non essere vero, cosa c'è di male se Rey non è una Skywalker o una Solo o una Kenobi? Ai tempi di Episodio IV anche Luke era un signor nessuno che diventava qualcuno. Anakin lo sapevamo noi che era importante ma nella trama era letteralmente un figlio di nessuno, uno schiavo venuto dal niente. Come ha detto mia sorella (più o meno): "Sì, ma se è una Skywalker è veramente Beautiful, ci sono quattro persone nell'universo e fanno tutto loro?"
Snoke: qui ho storto il naso io. Chi era? Da dove è venuto? Perché muore come un pirla? Ok, anche Palpatine appariva poco però non so, mi è sempre sembrato una minaccia più reale. O forse ero talmente piccola che non mi importava perché era un cattivo da odiare e di cui avere paura e basta, e quando sono stata abbastanza grande da interessarmi a lui sono arrivati i prequel. Non credo che si parlerà ancora del Leader Supremo ma sono sicura che ci sarà un libro su di lui prima o poi.
Leia: è viva e vegeta alla fine del film, quindi non so proprio come faranno in Episodio IX: nello scroll iniziale diranno che è morta? Sarà altrove per motivi vaghi? Recast? Non so, anche se credo che il personaggio sarebbe comunque morto lì: in Episodio VII hanno ucciso Han, in questo Luke, credo che dopo sarebbe stato il turno di Leia.

Però ecco, ora so che la trilogia classica non la guarderò più a cuor leggero: finisce bene, ma li aspetta la tragedia. Cavolo.

E questo è il mio pensiero su Gli Ultimi Jedi, anche se mi servirà il blue-ray per sapere quanto è oggettiva e quanto dettata dai sentimenti del momento.