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giovedì 28 giugno 2018

Il Popolo del Tappeto

Il Popolo del Tappeto, di Terry Pratchett.

Anche se grazie alla Salani (avete il mio odio) non vedremo mai tutti i libri di Mondo Disco in Italia (e a questo punto credo neanche quelli de La Lunga Terra), grazie alla Kappalab potremmo vedere gli altri.

Una grande avventura che infrange con intelligenza e ironia i canoni del fantasy classico, dall'indimenticabile autore della saga di Mondo Disco.
In principio c'era solo il più infinito, assoluto piattume. Poi venne il Tappeto e lo ricoprì. Dalla polvere, il Tappeto intessé i Morrunghi, ossia La Gente, o I Veri Esseri Umani. È così che la maggior parte della gente chiama se stessa, tanto per cominciare. Finché un giorno s'incontra dell'altra gente e le si affibbia un nome tipo l'Altra Gente o, se si è di cattivo umore, il Nemico. Se a qualcuno venisse in mente un nome tipo Un Altro Po' Di Veri Esseri Umani, tutti si risparmierebbero un sacco di guai. Ma ora che una forza misteriosa spazza il Tappeto radendo al suolo villaggi e città, due fratelli decidono di intraprendere un viaggio verso l'ignoto alla ricerca di una soluzione...

Il Popolo del Tappeto è l'opera prima di Terry Pratchett: lo scrisse nel 1971, per poi riscriverlo nel 1992, tant'è che nella postfazione Pratchett spiega come - ormai - lo si possa considerare scritto a quattro mani, quelle del ragazzino alle prime armi e quelle dell'adulto ormai più esperto.
È un'opera per bambini, visto che lui amava scrivere per i più piccoli (non a caso considerava il ciclo di Tiffany Aching uno dei suoi lavori migliori), dove è possibile vedere quanto in quest'uomo fosse evidente da subito il genio e, in seguito, come pensasse che non si è mai troppo piccoli per assimilare concetti profondi ed importanti e che i libri per bambini devono almeno provare ad aprire la mente, perché anche se dentro Il Popolo del Tappeto si possono trovare concetti abbastanza scontati per un adulto, credo sia possibile che un ragazzino li trovi lì scritti per la prima volta.
Ma andiamo con ordine: la trama di questo libretto breve breve è quella base dei fantasy vecchio stampo. Una calamità naturale, un popolo barbaro e crudele che arriva per invadere e distruggere i regni più civilizzati, una compagnia composta da guerrieri di popoli diversi deve unirsi per salvare il continente dal disastro e alla fine il più improbabile di loro si rivela il più importante.
Un'avventura epica piena di combattimenti, magia, imboscate, nemici storici che devono trovare il modo di collaborare e scoprire il reciproco rispetto.
Ed è ambientata in un tappeto.
Il titolo non scherza: è davvero il microcosmo di un tappeto, e sono sicura che la grande catastrofe che distrugge le città periodicamente sia l'aspirapolvere, o una scopa, o qualcuno che cammina (perché la distruzione segue una traiettoria ma non è continua, perciò compatibile con dei passi... ?), e voi dovete capire quanto sia assurdamente geniale avere un'avventura fantasy con magia, gente che vede il futuro, gente che vede il multi-universo, castelli, rovine, passaggi segreti, campi coltivati, razze estinte ed in via d'estinzione... in un tappeto.
È grazie ad idee come questa che ritengo i libri di Terry Pratchett più grandi all'interno: ho sempre ammirato la sua capacità di parlare di grandi cose in piccole storie, e il modo in cui riuscisse ad esprimere temi immensi con le parole necessarie, né troppe né troppe poche e qui si vede come questa abilità, questa mentalità, l'avesse avuta da sempre.
Beh, più o meno: stando alle sue parole una delle cose che ha cambiato dalla prima versione all'attuale è la gestione delle battaglie. Da ragazzo credeva che nel fantasy fosse necessario combattere, mentre da adulto pensava che fosse più interessante cercare di evitare le battaglia - e anche qui si possono vedere i semi che daranno poi i loro frutti in Tartarughe Divine.
È un libro assurdo e divertente, rilassante per gli adulti e probabilmente qualcosa di più per un bambino, con una voce strana, diversa dagli altri libri di Pratchett che ho letto perché... beh, perché è la voce combinata di due Pratchett diversi: "Non è esattamente il libro che ho scritto allora. Non è esattamente il libro che scriverei adesso. È frutto dello sforzo congiunto di due autori, ma almeno non mi tocca sganciare a quell'altro metà dei diritti d'autore".
E io non posso che inchinarmi di nuovo al talento di un genio, un genio che ha scritto libri fantasy e per bambini, storie assurde con personaggi folli, capace di dimostrarci che il mondo è più grande di come lo percepiamo, sempre.

8 commenti:

  1. Uhm sento spesso nominare Pratchett ma non ho mai letto nulla... mi sono un po’ allontanata da questi fantasy molto “classici” per cose più urban/distopiche... ma tu sei tanto entusiasta che sei contagiosa! XD

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    1. Terry Pratchett è l'uomo che con fantasy ironici e folli fa un'analisi spietata della nostra realtà. Prova A me le guardie! per credere :D
      (o Tartarughe Divine, in quello al finale ho quasi pianto)

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  2. Ma che meraviglia!!! *_* Questo mi manca, ma non ho dubbi che, prima o poi, riuscirò a recuperarlo!!!! <3

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    1. Questa edizione è uscita da pochissimo, l'hanno anche ritradotto perché alla Kappalab hanno detto di essersi accorti che nella precedente versione italiana mancava circa il 20% del testo *^*
      Non fartela scappare.

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  3. ma che titolo singolare! E anche la trama a quanto pare! Me lo segno

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    1. Terry Pratchett era il re dei titoli e delle trame singolari e bizzarre :) fai conto che il suo capolavoro è Mondo Disco, una serie ambientata su... un disco, che poggia su quattro elefanti, che poggiano su una gigantesca tartaruga, la grande A'Tuin, che nuota nello spazio XD

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  4. Non trovo altre parole per commentare se non: che bello!

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    1. Pratchett è sempre Pratchett, non importa l'età o la combinazione delle età XD

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