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mercoledì 12 settembre 2018

Sorellanza stregonesca

Sorellanza stregonesca, di Terry Pratchett.

Tremate, tremate, le streghe son tornate.
O arrivate: è vero che L'arte della magia introduceva Nonnina Weatherwax, però questo è il primo libro vero e proprio del ciclo delle streghe.
E già si vola altissimo.

"Il vento ululava, i lampi pugnalavano la terra a casaccio come inefficienti assassini. Il tuono rombava e rimbombava attraverso le oscure colline sferzate dalla pioggia. La notte era nera quanto le viscere di un gatto. Era il genere di notte, potete crederci, in cui gli dei spostavano gli uomini come fossero pedine sulla scacchiera del fato". Che la seconda storia del ciclo delle streghe abbia inizio.

Di cosa parla Sorellanza stregonesca? Non è facile dirlo, perché come tutti i libri di Terry Pratchett è multistrato: parla di responsabilità, del senso del dovere, di come 'da grandi poteri derivano grandi responsabilità', del potere delle parole e di come questo possa cambiare la percezione dei fatti (tema tristemente attuale).
Però c'è anche il fatto che la trama la puoi riassumere in 'rappresentazione shakespeariana aiuta a sconfiggere il re malvagio'.
E seriamente, come si può non amare una cosa del genere? Una cosa così incredibilmente assurda da farti piegare in due dalle risate, con all'interno momenti così tristi da spezzare il cuore e altri così stranamente esaltanti che quasi devi interrompere la lettura per festeggiare adeguatamente?
Terry Pratchett era, e sarà sempre, un genio, un mago delle parole, e non credo che il mondo della letteratura abbia capito esattamente quanto ha perso con la sua prematura morte.
Ma mettiamo da parte l'emotività e cerchiamo di essere obbiettivi: ad un primo, superficiale sguardo, Sorellanza stregonesca è una parodia di Shakespeare, di Amleto e Macbeth in particolare: ci sono le tre streghe, c'è il sovrano ucciso che diventa un fantasma e vuole vendetta, c'è uno degli assassini ossessionato dal sangue sulle mani, c'è un Buffone con un ruolo importante.
La grandezza di Pratchett è anche questa: la capacità di prendere questi topoi narrativi e di giocarci così tanto da renderli originali. Più la non da poco impresa di prendere spunto da Shakespeare.
Andando avanti con la lettura si scopre una trama intricatissima: parte semplice, siamo nel regno di Lancre, e re Verence viene assassinato.
La cosa non sarebbe nemmeno troppo anomala, non fosse che il successore l'ha fatto per pura ambizione, per sete di potere, pur odiando con tutto il cuore il regno... e un regno è come un grosso segugio: sarà fedele, ma vuole essere amato, vuole che qualcuno si prenda cura di lui.
Così il regno si sveglia, e si rivolge all'altra fonte di potere: le streghe.
Ho sempre amato le streghe di Pratchett, uniscono in modo perfetto mito e realtà: hanno i poteri magici, spesso un brutto carattere, ma il loro ruolo è quello vero. Donne istruite che si occupano dei malati, delle nascite, dei moribondi e delle veglie funebri. Che stanno in piccoli cottage fuori dal villaggio per mantenere l'alone di mistero, ma anche per tenere fuori dal villaggio quello che non deve entrare.
A meno che non sia Nonna Ogg, perché lei può
Rispettate per tradizione, ma mai amate, che prendersi cura non ha a che fare con l'amore ma con la persona che sei.
Una grande forza, ma anche una grande debolezza, perché le parole hanno potere e quando usate come arma possono cambiare la percezione della realtà. Possono prendere la verità e nasconderla sotto il tappeto, e trasformare qualcuno nel nemico anche se non lo è mai stato.
Cavolo, questo libro è del 1988 e sembra scritto ieri.
E, per la cronaca, è lo stesso libro dove evocano un demone in una tinozza perché chiunque può farlo con gli strumenti adatti, ma devi essere davvero bravo per farlo con quello che hai in casa, ed è una scena semplicemente isterica nella sua geniale assurdità.
I personaggi sono favolosi: le streghe sono la meraviglia, ognuna a modo suo.
Nonna Ogg, col suo senso pratico e il suo bonario pragmatismo, che non si è limitata a godersi la vita ma se la gode tutt'ora alla grande. All'apparenza più malleabile di Nonnina Weatherwax, ma indistruttibile quanto lei. È la più equilibrata delle tre, e per questo capisco chi la ritiene la più potente.
Magrat più la leggo (o rileggo) e più la apprezzo. Giovane ed insicura, schiacciata tra due personalità ingombranti come quelle di Gytha Ogg ed Esmeralda Weatherwax, è come una piantina che deve lottare per non essere soffocata da due querce secolari. È così tenera che metà del tempo la passi a volerla consolare, e l'altra metà a dirle di svegliarsi che il talento ce l'ha e le palle pure.
Tra l'altro adoro che non sia la figa che non sa di esserlo: lei è quella normale che non sa valorizzarsi, che per sentirsi sicura di sé si veste e si trucca in modi che non le donano. Che conosce il Buffone ma non sa flirtare e non è vero amore dal minuto zero.
Poi c'è lei. La sola, l'inimitabile. Esmeralda 'Esme' Weatherwax.
Brusca, arcigna, inflessibile. La donna che ci insegna a non aver paura di essere soli, perché non siamo mai soli: siamo con noi stessi e quindi dobbiamo essere qualcuno con cui ci piace stare.
Quella che non c'è tempo di preoccuparsi perché bisogna risolvere i problemi.
Quella che si devono rispettare le regole, ma se secondo le regole non puoi vincere allora devi infrangerle di brutto.
Quella che avrebbe il potere, il carattere e l'ambizione necessari a conquistare il mondo, ma non lo fa perché non sarebbe giusto.
Quella che "good ain't nice".
E potrei pure parlare per ore del Buffone, di come in un libro comico ci sia un personaggio così umanamente triste, con una tale rassegnata forza. Un uomo forte senza cattiveria, intelligente, leale... perché gli è capitato di essere una brava persona e quindi non ha altra scelta se non esserlo.
Ma anche i personaggi 'usa e getta', quelli che in una serie di oltre quaranta libri appaiono solo in uno, sono completi e degni di nota. Per non parlare di Morte, che quando lo vedo nei primi libri non posso non commuovermi pensando a quanto è cresciuto. Il mio bimbo prezioso.

E nulla: leggete questo libro, che tanto è autoconclusivo e un buon inizio per Mondo Disco (mai, mai iniziare coi primi due: come disse qualcuno su tumblr "Il colore della magia e La luce fantastica sono come quei due film che hanno lanciato un multiverso e col tempo sono stati declassati al rango di bizzarri prequel").
(so di cosa parlo: sono tra quelli che hanno iniziato dai primi due)

12 commenti:

  1. Nonnina Weatherwax!!! *____*
    Mmm... ultimamente, stava giusto cominciando a tornarmi una certa voglia di leggere qualcos'altro di Pratchett: stavo pensando a "Il Colore della Magia", ma sai che ti dico? Seguirò il tuo consiglio, e per prima cosa mi butterò su questo, anche se in fondo mi sa che non posso proprio considerarmi una "novizia" delle opere del Grande Terry! ;D

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    1. Leggere qualcos'altro di Pratchett è cosa buona e giusta XD
      In retrospettiva Il colore della magia e La luce fantastica li consiglio a chi con l'autore ha una relazione di lunga data (poi vabbé, io son di parte perché i libri su Scuotivento son quelli che mi piacciono meno), e considera che sono anche gli unici due ad essere l'uno il seguito diretto dell'altro, quindi se prendi Il colore della magia ti tocca a breve distanza La luce fantastica :P

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  2. Non conoscevo questo autore! Dalla tua recensione mi ispira molto *-*

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  3. Ho letto auto conclusivo da qualche parte e... interessante XD

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    1. Molto interessante e molto autoconclusivo :D tutti i libri di Mondo Disco lo sono, tranne i primo due.
      Ma per fortuna non è necessario oniziare da loro XD

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  4. Neanche io conoscevo questo autore ma la tua recensione mi ha proprio incuriosita :-)

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    1. Ne sono felice: è un autore che merita di essere conosciuto.
      E nel resto del mondo lo è, solo che qui la Salani sembra che voglia sabotarlo attivamente invece di pubblicarlo (sono anni che spero che lascino liberi i diritti... )

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  5. Da ragazzina mi era piaciuto molto, poi però l'ho regalato ad un'amica che andava pazza per la serie e a cui mancava proprio questo volume. Prima o poi lo recupero sicuramente in questa nuova edizione per rileggerlo :)

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  6. Anche io ho iniziato coi primi due! :D
    Ma ho assolutamente voglia di continuare! E se già i primi mi sono piaciuti tanto, e se già questo tuo post mi ha fatto emozionare, quando leggerò gli altri libri, non so, mi esploderà la testa!!! Non vedo l'ora!!! :DDDDDDD

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    1. A me Terry Pratchett mi fa esplodere anche quando lo rileggo, pensa come sono messa XD è un autore che riesce a dare qualcosa ogni volta :)

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