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mercoledì 14 novembre 2018

Eric

Eric, di Terry Pratchett.

Non lasciatevi ingannare dalla copertina: questo è un volume del ciclo di Scuotivento, e Morte è solo una comparsa.
Spoiler.

Eric è un ragazzino di tredici anni di Mondo Disco, apprendista demonologo, purtroppo non molto bravo. E Scuotivento, il demone che alla fine Eric riesce ad evocare, è in realtà il mago più incapace e inetto di tutti gli Universi. Difficile spiegare al ragazzo che non è il caso di fidarsi, infatti Eric non esita ad esprimere i suoi tre desideri: il problema è che i desideri si avverano, ma non proprio come il ragazzo si immaginava.

Stavolta tocca mettere l'avvertimento sugli spoiler: per quanto i libri di Mondo Disco possano essere autoconclusivi, i primi su Scuotivento sono quelli che - più degli altri - possono avere legami tra loro. Quindi gli spoiler ci sono non sul libro in questione ma sul precedente, Stregoneria, perché è molto difficile dire da dove si parte questa volta senza lasciare indizi su dove si era finiti la scorsa.
In effetti per coerenza devo fare un plauso alla Salani (e mi uccide un po' dentro farlo) per aver scritto una sinossi che non dice nulla a riguardo.
Allora, questo è uno dei libri di Pratchett "atipici": è molto corto, e so che esiste anche la versione illustrata (non so, però, se è si tratta di una cosa come il meraviglioso The Last Hero o di un libro semplicemente breve che a una certa hanno deciso di arricchire con le illustrazioni). Credo anche sia uno della produzione minore, ma non sono la persona migliore per giudicare visto che a me i libri su Scuotivento tendono a non piacere.
Ma ho provato a tenere la mente libera da pregiudizi e godermi il viaggio.
Perché, alla fine, di viaggio si tratta.
Avevamo lasciato Scuotivento nella dimensione infernale, dopo gli eventi di Stregoneria, e lo ritroviamo lì, in fuga da creature che vogliono ucciderlo non per una questione personale ma per semplice natura, le sue uniche possibilità di sopravvivenza legate alla sua elevatissima capacità di fuggire e a una catena di eventi molto peculiari che potrebbe manifestarsi una volta su un milione.
Ma se c'è una cosa che Mondo Disco ci ha insegnato è che - in questi frangenti - una possibilità su un milione si avvera nove volte su dieci... a meno che tu non sia cercando di invocare la cosa in modo troppo sfacciato. Perciò, invece di morire di una morte orrenda e dolorosa, il mago più imbranato della narrativa si ritrova evocato da un ragazzino di circa quattordici anni, Eric, che come tutti i demonologhi adolescenti in preda agli ormoni ha tre obbiettivi molto semplici: diventare immortale, diventare il padrone del mondo e possedere la donna più bella della storia dell'umanità.
Teoricamente la cosa finirebbe lì, visto che Scuotivento non è un demone... ma dato il pasticcio dimensionale in cui si trova ne ha - più o meno - i poteri. O forse sono i poteri a manifestarsi usandolo come tramite, e comincia quindi un delirante viaggio da un capo all'altro del mondo e del tempo per esaudire questi tre desideri nel modo più classico possibile, ossia che prima tutto bene e poi tutto molto, ma molto male (e per fortuna che il ragazzo non ha chiesto di riportare in vita qualcuno).
Si tratta di un espediente narrativo che permette a Pratchett di giocare non solo con diversi cliché della narrativa fantastica (cosa che ha sempre fatto, soprattutto in questo ciclo e soprattutto all'inizio) ma anche con mostri sacri della letteratura tipo l'Iliade e l'Odissea (e, con tutto il male che posso volere a questa particolare fetta della produzione del mio autore preferito di sempre, qui c'è una delle rivisitazioni di Ulisse migliori di sempre).
Comunque una storia di Mondo Disco non può avere luogo solo in un posto, e con solo un set di personaggi, per cui abbiamo anche l'Inferno e i demoni, alle prese con un nuovo direttore che - nel tentativo di migliorare le cose e di renderle più efficienti - ha trasformato il comodo, confortevole, familiare Inferno in un vero inferno di burocrazia e fredda impersonalità. Una multinazionale in cui è impossibile orientarsi per dannati e diavoli, dove tutti finiscono a soffrire nello stesso, miserabile modo.
E non c'è molto altro da dire su questo libro: è divertente e assurdo, e data la sua brevità non ha mai un momento di calma o in cui la storia si trascina.
In più ci offre scene epiche ed indimenticabili come il Bagaglio che invade gli Inferi, e quei poveri demoni probabilmente non hanno ancora capito cosa li ha colpiti.

6 commenti:

  1. Mi vergogno ad ammettere che, pur non amando molto il genere, questo autorone manca all'appello. Dovrò rimediare prima o poi, anche soltanto per potere dire di averlo letto. Apprezzandolo pure, magari. :)

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    1. Prova con uno di quelli autoconclusivi, tipo Tartarughe divine :)

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  2. Non ho iniziato il ciclo di Scuotivento, non ancora, quindi temo proprio che "Eric" dovrà aspettare...
    PS: grazie per avermi chiarito l'equivoco suggerito dalla copertina, ero più che convinta che questo facesse parte del ciclo dedicato a Morte! :(

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    1. A volte le cover spingono a errori di valutazione non da poco XD

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  3. Di questo autore, che trovo geniale, ho letto solo libri sparsi dei vari cicli, vorrei iniziare da capo seguendo il giusto ordine.
    Buona lettura!

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    1. Leggere Terry Pratchett, in qualsiasi ordine, è sempre cosa buona e giusta u_u

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