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mercoledì 30 gennaio 2019

Americanah

Americanah, di Chimamanda Ngozi Adichie.

Wow.

Ifemelu ha una borsa di studio a Princeton ed è l'autrice di «Razzabuglio», un blog di largo seguito che denuncia con arguzia i pregiudizi ancora diffusi negli Stati Uniti. Ne ha fatta di strada da quando, tredici anni prima, appena arrivata dalla Nigeria, faticava a pagare l'affitto e si sforzava di adeguare accento e aspetto agli standard americani. Eppure c'è qualcosa che Ifemelu non riesce a lasciarsi alle spalle: il ricordo di Obinze, il ragazzo amato e poi d'improvviso abbandonato. Tornare indietro nel tempo è impossibile, ma non nello spazio. Contro il buon senso e il parere di tutti, Ifemelu sale su un aereo per Lagos intenzionata a riprendere il filo di una storia interrotta.

Non ricordo come sono venuta a conoscenza di questo libro: sapevo solo che è molto famoso in America, ma ero convinta che fosse degli anni '70 (è del 2013), e che fosse prettamente americano (l'autrice è nigeriana). Della serie partire con tutte le premesse sbagliate e trovarsi con uno dei libri preferiti della vita.
Di cosa parla Americanah? Solo in parte di quello che dice la quarta di copertina, ma capisco che è difficile trovare un modo di riassumerne l'essenza: per certi versi è uno slice of life, talmente realistico da farmi sembrare impossibile che non sia almeno in parte autobiografico.
La nostra protagonista è Ifemelu, una giovane donna che dopo quindici anni in America decide di tornare in Nigeria. Una scelta quasi incomprensibile: ha la cittadinanza, è arrivata con una borsa di studio, è autrice di un blog che affronta il tema della razza talmente di successo da essere divenuto una fonte di guadagno. Ifemelu è una di quelli che "ce l'hanno fatta".
Eppure le manca qualcosa, qualcosa che - secondo lei - potrebbe trovarsi nella sua patria e no, non è l'amore.
Quello che segue - perché Ifemelu ha già deciso, quando inizia la storia - è un lungo flashback, in cui conosciamo la nostra protagonista ragazzina, vediamo la sua vita a Lagos. Impariamo a conoscere, noi occidentali, una realtà diversa dalla nostra (ma non la miseria che siamo tanto abituati ad associare all'Africa), e vediamo come per quei ragazzi andare in Occidente sia un sogno, perché la leggenda narra che lì la vita sia più facile, tutti siano ricchi, tutti abbiano una possibilità di scegliere cosa essere. Vediamo il peso del regime nella vita di tutti i giorni, le conseguenze culturali, il successo momentaneo ed effimero che porta essere vicini al capo di turno (spettacolare tutta la trama di zia Uju). E tutte queste cose le vediamo ai margini, perché per un'adolescente sono il contesto in cui vive.
Il Grande Evento, per la piccola Ifemelu, è conoscere Obinze: il loro è il primo amore che, nelle giuste circostanze, potrebbe essere il grande amore. Solo che, come sempre accade, succede la vita: succede un'opportunità che non si può rifiutare dopo averla inseguita, e noi - con Ifemelu - arriviamo in America con una borsa di studio che copre parte delle spese e un visto che non permette di lavorare.
E qui il libro, che già era bello, lo diventa ancora di più.
La Adichie è talmente brava che quello che potrebbe essere un racconto semplicemente interessante di come Ifemelu sbarca il lunario diventa la descrizione di uno stato d'animo tanto complesso quanto struggente: lo shock culturale, la paura di non farcela e di essere un peso per chi ti sta dando una mano, i compromessi a cui devi scendere.
Tu, che sei una ragazza di buona famiglia che studia all'università, che devi accettare qualsiasi lavoro ti capiti con documenti falsi, costretta a vivere nell'illegalità. La paura costante di essere scoperta, il sentirti sbagliato a causa di un sistema che semplicemente non permette di fare le cose per bene. Tutto con la difficoltà aggiunta di essere nera. E la scoperta di essere nera: per Ifemelu i pregiudizi dei bianchi, i codici di comportamento, sono una novità assoluta a cui dover imparare a conformarsi, qualcosa di cui ha scoperto l'esistenza arrivata lì ma non prima... al punto che per lei è possibile trovare affinità con gli altri migranti, ma non coi neri americani.
Vorrei fosse chiaro che la Adichie non si limita a raccontare i piccoli e grandi episodi di razzismo (ad esempio come le donne nere possano ottenere posti di lavoro se si lisciano i capelli o se indossano parrucche, ma non se si presentano coi capelli naturali perché fa ghetto), ma anche la frammentazione di un'identità e la paura, dopo tanti anni, di non averne più una. Di non essere né americana né nigeriana. Di tornare indietro e rendersi conto di essere cambiate troppo.
Perché, alla fine dei conti, tornare non è come non essere mai andati via.

Ma la storia d'amore di cui si parla nella quarta di copertina? Beh, Obinze è il co-protagonista del libro. Lo conosciamo attraverso gli occhi e il cuore di Ifemelu, ma ci sono anche alcuni capitoli narrati dal suo punto di vista, e con lui vediamo tutto un'altro mondo rispetto a quello di Ifemelu.
Parlo poco di lui perché sostanzialmente tutto ciò che lo riguarda è uno spoiler, ma anche perché l'autrice è bravissima a mostrare come esperienze simili possano portare a riflessioni diverse e a un risultato diverso.
E qui devo aprire una parentesi dedicata a Chimamanda Ngozi Adichie: dire che è brava non rende l'idea. Era da tanto che non mi trovavo a fermarmi sulla semplice bellezza della scrittura, che non mi scoprivo così consapevole della voce di un'autore che traspare da ogni parola: la tristezza di leggere libri nella media è che - a volte - ho l'impressione che gli autori siano delle entità nebulose ed amorfe (e, sono costretta a dirlo, questo l'ho ritrovato soprattutto negli YA che leggo per rilassarmi). Qui l'unicità della Adichie risplende al punto che non solo voglio leggere altre sue opere, ma ho realizzato che questo libro avrebbe potuto scriverlo solo lei.
Dire che lo consiglio è riduttivo.

4 commenti:

  1. Dalle tue parole traspare benissimo quanto ti abbia colpita - lo segno immediatamente.

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  2. Ciao Katerina! Non conoscevo questo libro ma non vedo l'ora di leggerlo... Lo cerco subito!

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