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mercoledì 23 gennaio 2019

Baby recensioni: Marco Polo e Stanza, letto, armadio, specchio

Di Maria Bellonci ho letto alcune biografie, e in tutta onestà pensavo che anche questa lo fosse: ho preso il libro a scatola chiusa su Acciobooks, e solo quando ho visto che è lungo duecento pagine mi è venuto il dubbio che forse non era quello che pensavo.
E infatti siamo di fronte ad un libro di narrativa storica.
Marco Polo è un racconto dentro un racconto: adulto, ormai tornato a casa da anni, Marco viene ferito in guerra e racconta ai suoi carcerieri (che lo trattano bene perché è ricco e conosciuto, quindi se in salute sarà futura fonte di un cospicuo riscatto) i viaggi della sua giovinezza.
Si parte dall'infanzia, dalla curiosità sempre presente per quello che c'è ai confini del mondo, il mito del padre e dello zio dati per dispersi senza che Marco mai abbia creduto che fossero morti, e si arriva nell'impero Mongolo: un mondo meraviglioso e sconosciuto, con una cultura diversa da tutto ciò che Marco ha visto fino a quel momento ma non per questo peggiore, e si vede la curiosità reciproca, le potenzialità di un incontro tra culture che può davvero rendere il mondo più grande. In questo libro noi siamo Marco e chi lo ascolta contemporaneamente.
Un libro bello, ma non il migliore dell'autrice: è sicuramente uno dei più semplici, non essendo un vero e proprio saggio storico può concentrarsi sul sense of wonder lasciando da parte le fonti storiche, però l'ho trovato un po' troppo superficiale, come se nel voler scrivere un libro accessibile a tutti la Bellonci avesse sacrificato lo scavare in profondità nei viaggi di Marco Polo, probabilmente anche perché il libro si pone come companion di uno sceneggiato televisivo.
Lettura che consiglio, stranamente adatta ai momenti di pace e utile per rilassarsi.



Uno di quei casi in cui ho visto il film tratto dal libro, senza avere poi nessuno stimolo per recuperare la versione cartacea.
Fortuna che l'aveva la genitrice, e in un momento in cui cercavo qualcosa che stesse fuori dalla mia tbr (avevo voglia di uscire dalla confort zone) me lo sono fatto prestare.
Non credo ci sia bisogno di presentazioni, ma facciamole lo stesso: Jack è un bambino di cinque anni, e il suo mondo inizia e finisce con Stanza, dove vive con la sua mamma. Jack non è mai uscito, crede che Stanza sia il mondo e che non esista un fuori... finché la madre decide di dirgli la verità: loro due sono prigionieri, lei è stata rapita sette anni prima, e adesso Jack è abbastanza grande da poterla aiutare a fuggire.
La mia più grande paura era che, sapendo già come va a finire la storia, non sarei riuscita ad appassionarmi durante la lettura, e si trattava di una paura infondata: Emma Donoghue è una scrittrice davvero brava; non solo la storia ti tiene incollato anche se la sai già, ma ho trovato fenomenale il modo in cui riesce a far capire ogni cosa che sta succedendo a tutti i vari personaggi usando il punto di vista di un bambino di cinque anni, che ha vissuto in una situazione estrema e ha una conoscenza del mondo prossima allo zero. È un libro che regge anche se si sa già come va a finire perché non si basa solo ed unicamente sulla storia ma sul cuore, su questi personaggi a cui ti affezioni e per cui fai il tifo, che speri disperatamente che capiscano, che si vengano incontro. Che Jack e la sua mamma siano riusciti a fuggire in tempo per poter raggiungere il loro lieto fine, separati e insieme, con la loro famiglia e senza.
Pensavo non servisse a niente leggerlo. Mi sbagliavo.

5 commenti:

  1. Che meraviglia il secondo. Un esercizio stilistico che ha tanto orrore, tanto cuore. Adorato anche il film, complice un Tremblay da Oscar.

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    1. Il film mi è piaciuto talmente tanto che non riuscivo a concepire che il libro potesse dare non dico di più, ma altrettanto.

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  2. Mi avete incuriosito con il secondo libro tu e Mr Ink :-) Segno subito eheheh

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  3. A me quello della stanza mette ansia solo a pensarci, infatti non mi passò nemmeno per l'anticamera del cervello di vedere il film. Però adesso tu mi dici così, e mi fai venire la curiosità! Anche perché ho da poco scoperto che la protagonista è Captain Marvel!

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