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mercoledì 13 marzo 2019

Thrawn: Alliances

Thrawn: Alliances, di Timothy Zahn.

Uno ci prova a dare un senso al recupero, a seguire l'ordine cronologico degli eventi, poi ti fanno uscire una cover così (con quella alternativa che metteva pure più hype addosso) e i progetti crollano subito.

"I have sensed a disturbance in the Force."
Ominous words under any circumstances, but all the more so when uttered by Emperor Palpatine. On Batuu, at the edges of the Unknown Regions, a threat to the Empire is taking root - its existence little more than a glimmer, its consequences as yet unknowable. But it is troubling enough to the Imperial leader to warrant investigation by his most powerful agents: ruthless enforcer Lord Darth Vader and brilliant strategist Grand Admiral Thrawn. Fierce rivals for the emperor's favor, and outspoken adversaries on Imperial affairs — including the Death Star project — the formidable pair seem unlikely partners for such a crucial mission. But the Emperor knows it's not the first time Vader and Thrawn have joined forces. And there's more behind his royal command than either man suspects.
In what seems like a lifetime ago, General Anakin Skywalker of the Galactic Republic, and Commander Mitth'raw'nuruodo, officer of the Chiss Ascendancy, crossed paths for the first time. One on a desperate personal quest, the other with motives unknown... and undisclosed. But facing a gauntlet of dangers on a far-flung world, they forged an uneasy alliance - neither remotely aware of what their futures held in store.
Now, thrust together once more, they find themselves bound again for the planet where they once fought side by side. There they will be doubly challenged — by a test of their allegiance to the Empire... and an enemy that threatens even their combined might.

Allora, come si può intuire dalla quarta di copertina questo libro è diviso nettamente in due: da una parte abbiamo un'avventura "nel presente" (dopo la terza stagione di Rebels, per intenderci), dall'altra una del passato, verso la fine delle Guerre dei Cloni. Le due storie non sono collegate tra loro - se non per la location e per i due personaggi principali - quindi anche la recensione sarà spezzata.
Iniziamo, però, con le cose comuni ad entrambe: tanto per cominciare non sono una grandissima fan della penna di Zahn, ai tempi avevo provato con L'erede dell'Impero e non ero riuscita a finirlo, e anche in questo caso ho fatto fatica. È come se il suo stile e il mio interesse fossero due poli uguali che si respingono, ed è una cosa soggettiva, una questione di feeling che non c'è e non vuole crearsi.
Non è neanche colpa della storia: un team-up tra Thrawn e Darth Vader è un sogno che diventa realtà, uno con Anakin qualcosa che neanche sapevo di volere, quindi dire che ero disposta a passare sopra tutto o quasi non rende l'idea. Anche se sono fermamente convinta che qualcuno dovrebbe dire a chi scrive le quarte di copertina dei libri di Star Wars di spingere meno sull'epico, visto che poi nove volte su dieci non sta succedendo niente di così incredibile (Tarkin docet).
Comunque questo particolare problema si concentra soprattutto nella parte "presente", dove alla fine la grande minaccia non era né così grande né così minacciosa, e la sfida maggiore di Thrawn e Vader era non ammazzarsi a vicenda. In effetti la dedica finale del libro è geniale: a tutti coloro che - a lavoro - sono stati messi in squadra con la persona sbagliata.
Insomma, diciamo che la loro avventura è più che altro un modo dell'Imperatore di metterli alla prova: Darth Vader come apprendista da un lato, Thrawn come alto ufficiale originario di un mondo fuori dall'Impero con lealtà in dubbio l'altro, che sarebbe stata anche una cosa interessante se il finale non fosse già conosciuto visto che ci sono la trilogia originale e la quarta stagione di Rebels lì che ci guardano, senza contare che ho trovato piuttosto ridicolo come si sia risolta la cosa. Diciamo che Zahn ha trovato un modo con scritto sopra "DEUS EX MACHINA" a caratteri cubitali per evitare di far prendere una posizione a Thrawn, e non ho particolarmente apprezzato la cosa. In più, anche se ha scritto discretamente bene Anakin, non mi ha convinta del tutto la rappresentazione di Darth Vader: mi è piaciuto che si notasse la sua tendenza a seguire e il fatto che non abbia un rango preciso nell'esercito, così come ho apprezzato il modo in cui ha separato l'identità di Anakin Skywalker da quella del Signore dei Sith, ma secondo me era troppo subordinato a Thrawn, sempre un passo indietro rispetto a lui... e ok che Thrawn è Sherlock Holmes, però era un po' troppo in grado di fare tutto solo lui.
Le parti relative all'equipaggio le ho trovate assolutamente inutili.
La trama ambientata nel passato mi ha convinta maggiormente: Anakin Skywalker è un personaggio più semplice da muovere, e Zahn è riuscito a mettere in evidenza alcuni dei punti più controversi della sua caratterizzazione. Ossia molto di ciò che riguarda la relazione con Padmé.
A sorpresa anche la senatrice è uno dei protagonisti, e la cosa bella è che non si limita ad essere il catalizzatore degli eventi (è per cercarla che Anakin finisce nelle regioni sconosciute), ma svolge un ruolo attivo... anche se nemmeno lei può nulla di fronte alla competenza assoluta di Thrawn, che ha veramente la vista analitica dello Sherlock di Cumberbatch. Però in questo libro si vede come Anakin perda di obbiettività quando c'è di mezzo la sicurezza dell'amata, e come il loro volersi immischiare in qualcosa che non erano fatti loro abbia portato morte e devastazione in un mondo che con la guerra tra Repubblica e Separatisti ci entrava solo di sfuggita.
Oh, e ho sinceramente apprezzato che venga inserito un dettaglio (che tanto dettaglio poi non è) che rende più comprensibile la facilità con cui è stato portato a termine l'Ordine 66, anche se ho amato molto meno che in un ruolo chiave sia stato messo il parente X di personaggio Y di cui nessuno aveva mai sospettato l'esistenza perché, a quanto pare, anche in una galassia lontana lontana si sistema il parentado nell'azienda di famiglia.
Alla fine è stata una lettura infinitamente più convincente di Tarkin e Most Wanted, ma per adesso i miei volumi preferiti di questo universo espanso rimangono Leia: Princess of Alderaan e Ahsoka. Thrawn: Alliances non so assolutamente se consigliarlo o meno perché mi ha delusa, ma è anche vero che io ho un grosso problema con l'autore quindi sono più di parte del solito.

2 commenti:

  1. Commento un po' inutile perché non ho mai seguito la saga e sono un totale ignorante, ma giuro che questi post a tema, uno per uno, li sto passando al mio coinquilino. Condivido, però, l'orrore per la cover!

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    1. Spero che al tuo coinquilino piaccia questa serie di post, anche se non capisco come mai non ti abbia obbligato al recupero dalla saga XD

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