Pagine

venerdì 26 aprile 2019

Requiem of the Rose King

Requiem of the Rose King, di Aya Kanno.

Suppongo che, nel corso del tempo, vi sia venuto il leggero sospetto che la narrativa storica mi piaccia: serie tv, libri, fumetti... e anche manga.
Ce ne sono alcuni di veramente notevoli, come Cesare - Il creatore che ha distrutto della Soryo, oppure Vinland Saga di Yokimura.
E poi c'è Requiem of the Rose King.

Onestamente non so neanche da dove cominciare nel parlare di questo manga perché è la follia più totale: ambientato durante la Guerra delle Rose inglese, si pone come vago retelling del Riccardo III di Shakespeare. Il nostro protagonista è Richard di York, che qui però non è gobbo bensì intersex: la presenza di genitali sia maschili che femminili ha fatto sì che le levatrici e la madre lo considerassero un demone dalla nascita a persempreforever (il padre non da nessun peso alla questione e ha deciso di crescerlo come un maschio), ovviamente questa sua "deformità" deve essere tenuta nascosta a tutto e tutti.
Ne segue che Richard non sia proprio a suo agio con sé stesso e col suo corpo, né che abbia un'autostima particolarmente alta, e che non abbia un rapporto sincero con nessuno - inclusi i fratelli - perché a essere amico di qualcuno o a farsi la fidanzatina il rischio che il suo segreto si scopra sale. A questo si aggiunge il fatto che Richard si identifica come maschio, ma crescendo il suo fisico inizia a svilupparsi nella direzione femminile.
Già questo basta a renderlo un retelling particolare, ma la Kanno ha deciso di portare le cose molto più in là. Perché limitarsi a Richard ermafrodito quando puoi fare che vede anche lo spirito di Giovanna d'Arco, per l'occasione una specie di malefica guida spirituale, anche lei nella stessa condizione fisica solo che si identificava come donna?
E una volta che hai fatto questo, come puoi rendere tutto ancora più over the top se non tirando fuori dal cilindro che ci sono le streghe per davvero, così, a caso? E dopo - per superarti - scrivere che Personaggio Storico A in realtà è Personaggio Storico B che non è morto ma ha perso la memoria?
Sostanzialmente la Storia come la racconta Aya Kanno è una gran boiata... o meglio, lo sarebbe se l'autrice non fosse perfettamente cosciente di quello che sta facendo. Questa donna, infatti, è capace di sfruttare l'eccesso e l'assurdità della sua storia per spingere a manetta sui feels e sul dramma: unisce eventi e reinterpretazioni francamente assurde ad una profonda attenzione per la sfera emotiva dei personaggi, portando il melodramma a vette inimmaginabili e riuscendo - in un delicato gioco di equilibrismo - a sfruttare l'insieme per creare una sensazione di tragedia inevitabile che non vi dico.
Sostanzialmente la cosa più assurda di questo manga è che funziona.
Noi leggiamo la lenta trasformazione di Richard in un villain, passando da ragazzino che farebbe qualunque cosa per la sua famiglia a giovane uomo che butterebbe la sua famiglia sotto un treno per le proprie ambizioni, mantenendo per tutto il tempo una fortissima fragilità di fondo e una dimensione umana che spezza il cuore.
L'altro protagonista, invece, è Enrico VI: il re debole e malato, la cui instabilità ha portato al disastro. È uno dei pochi casi dove la follia non viene dipinta in modo negativo perché questo Enrico chiaramente non c'è tutto con la testa ma altrettanto chiaramente è il personaggio più puro ed innocente della storia, un vero e proprio agnello sacrificale che vorrebbe solo essere lasciato in pace e che tutti fossero felici sotto un grande arcobaleno. La sua purezza e l'oscurità di Richard creano un contrasto molto interessante, e sono abbastanza sicura che questa sia l'unica opera di finzione dove shippi Enrico VI e Riccardo III e non è una crackship (il fatto che i personaggi invecchino come le donne in Vikings aiuta a renderli pure bellini graficamente e non farti accapponare la pelle per la differenza d'età).
Ovviamente attorno ai due personaggi principali di questa reinterpretazione della Guerra delle Rose ruotano anche tutti quelli che ne furono protagonisti nella realtà, ognuno ben costruito e - soprattutto - nessuno o quasi positivo: la loro moralità si muove su uno spettro che va da Anna Neville (una delle pochissime persone buone) a Margherita d'Angiò (una regina cattiva della Disney ma senza il rating a frenarla). E il 90% dei personaggi si avvicinano a Margherita, passando per vari livelli di disagio. Per non parlare di quello che l'autrice ha fatto con Elisabetta Woodville: è sia una cosa geniale che in questa versione funziona a meraviglia, sia uno spunto da telenovela senza vergogna e vi giuro, io non capisco come possa avere perfettamente senso quando la leggi, e quando ci ripensi dopo un wtf senza fine.
A onor del vero praticamente tutto questo fumetto è un wtf senza fine.
Ma fatto egregiamente: la psicologia dei personaggi è ben tratteggiata e coerente con quello che accade e con quello che viene elaborato, i colpi di scena ci sono e quelli al cuore sono più o meno continui (in effetti la lettura a volte è sfiancante perché coinvolge tantissimo, tutti sono crudeli, succedono cose orribili, e alla fine soffri per cose che mai nella vita avresti pensato che te ne sarebbe fregato qualcosa). In più per quanto tu possa conoscere la storia non sai mai cosa potrebbe succedere perché qui abbiamo ship fuori da ogni logica, torture mentali e fisiche, danni psicologici che non guariranno mai, incesto super-creepy, e qualche leggera virata verso la necrofilia ancora più creepy perché why not.
Io lo amo.
È un guilty pleasure di altissimo valore, è curato nei disegni e nella struttura narrativa, e difficilmente vi capiterà di leggere un retelling del genere.
Una cosa: tenevi una cronologia degli eventi a portata di mano perché tra che l'autrice non dice quanto tempo passa e tra che i personaggi non invecchiano, a una certa capire 'quando' siamo diventa difficile.

4 commenti:

  1. Recensione meravigliosa! A leggerla mi sono divertita tantissimo e ora, manco a dirlo, devo recuperare questo manga!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È il tipo di manga che quando ne parli ridi e quando lo leggi piangi.
      E ti perplimi. Ti perplimi molto.

      Elimina
  2. Il Riccardo III mi è piaciuto molto, e ricordo che anche lì i personaggi erano tutti molto negativi! Mi hai incuriosito moltissimo si questo manga!

    RispondiElimina