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martedì 21 gennaio 2020

Il guardiano degli innocenti

Il guardiano degli innocenti, di Andrzej Sapkowski.

Ebbene sì: ho visto The Wintcher.

Geralt è uno strigo, un individuo più forte e resistente di qualsiasi essere umano, che si guadagna da vivere uccidendo quelle creature che sgomentano anche i più audaci: demoni, orchi, elfi malvagi... Strappato alla sua famiglia quand'era soltanto un bambino, Geralt è stato sottoposto a un durissimo addestramento, durante il quale gli sono state somministrate erbe e pozioni che lo hanno mutato profondamente. Non esiste guerriero capace di batterlo e le stesse persone che lo assoldano hanno paura di lui. Lo considerano un male necessario, un mercenario da pagare per i suoi servigi e di cui sbarazzarsi il più in fretta possibile. Anche Geralt, però, ha imparato a non fidarsi degli uomini: molti di loro nascondono decisioni spietate sotto la menzogna del bene comune o diffondono ignobili superstizioni per giustificare i loro misfatti. Spesso si rivelano peggiori dei mostri ai quali lui dà la caccia. Proprio come i cavalieri che adesso sono sulle sue tracce: hanno scoperto che Geralt è gravemente ferito e non vogliono perdere l'occasione di eliminarlo una volta per tutte. Per questo lui ha chiesto asilo a Nenneke, sacerdotessa del tempio della dea Melitele e guaritrice eccezionale, nonché l'unica persona che può aiutarlo a ritrovare Yennefer, la bellissima e misteriosa maga che gli ha rubato il cuore?

Con Geralt di Riva sono stata proprio la lettrice media: lontana dai libri finché non ho visto il telefilm, e poi via a recuperare il cartaceo.
Non ho neanche giocato ai videogiochi, per dire: è stato proprio Henry Cavill a portarmi all'interno di questo mondo, e non solo perché è un bell'omino che mezzo nudo o in pantaloni attillati fa la sua figura. È stato il fatto che che sia un fanboy dei giochi e dei libri, che Geralt è il suo personaggio preferito, che quando ha saputo che avrebbero fatto il telefilm ha implorato di poter fare il provino e quando gli hanno detto che ci spiace, ma costi troppo, in pratica ha detto che era disposto a farlo anche gratis ma vi prego fatemi almeno provare.
E a me queste storie in cui gli attori sono come noi fanno sempre tanta simpatia.
Sapevo poche cose de Il guardiano degli innocenti, giusto che è una specie di prequel e che si tratta di una raccolta di racconti, ossia due cose che lì per lì mi respingono: in linea di massima mi piace iniziare una serie dalla parte principale (non prequel o spin-off), e le raccolte di racconti non mi fanno impazzire. Ma ho deciso di buttarmi, e non me ne sono pentita.
Devo dire che anche in questo caso la quarta di copertina è leggermente ingannevole (ad esempio Yennefer appare giusto in un racconto), in quanto lascia intendere una trama molto più lineare rispetto a quella a cui ci si trova poi di fronte quando si legge: Il guardiano degli innocenti, infatti, si presenta con una cornice. Abbiamo un'avventura in cui Geralt viene ferito, poi tanti piccoli episodi al tempio di Melitele dove il nostro eroe si sta riprendendo, e in questa occasione arrivano a farci compagnia gli altri racconti.
Si tratta di episodi passati a cui Geralt ripensa, o che gli vengono chiesti.
Siamo quindi di fronte ad un espediente molto semplice per imparare a conoscere i personaggi e l'ambientazione, senza però che ci siano eccessivi spiegoni: se da un lato la situazione degli elfi viene raccontata con un monologo, dall'altro su molti aspetti ci si aspetta che il lettore faccia due più due e unisca i puntini con le sue sole forze.
Il personaggio che guadagna di più da questa narrazione è proprio Geralt: noi vediamo il mondo attraverso i suoi occhi, così come i comprimari, ma questo non è propriamente un difetto, visto che Geralt per il momento appare come una persona abbastanza obbiettiva... anche se questo potrebbe essere, in futuro, un modo interessante per sovvertire le nostre aspettative.
Ho apprezzato molto i racconti: non hanno un ritmo particolarmente sostenuto, hanno una specie di tranquillità che crea un contrasto interessante con i combattimenti e i mostri che invece appaiono nelle pagine... un po' come se lo stile andasse a descrivere come combattere creature mostruose sia la normalità di Geralt. Su un'altra nota, mi sono divertita molto nel vedere come Sapkowski abbia preso spunto non solo dalla mitologia nordica, ma anche dalle favole della nostra infanzia: c'è un racconto che è chiaramente la versione metà comica, metà horror puro e con un pizzico di malinconia infinita, de La Bella e la Bestia, e che spero proprio venga adattato in qualche modo nelle prossime stagioni del telefilm.

In definitiva questo primo volume, o prequel, delle avventure di Geralt di Rivia mi ha convinta. In fin dei conti era un po' che non iniziavo una nuova saga.

2 commenti:

  1. Felice che tu lo abbia apprezzata, io sono fan di Geralt da tantissimi anni essendo mio marito polacco. Ricordo che questa prima raccolta di racconti me la tradusse lui a voce direttamente dalla lingua originale, prima che fosse pubblicata in Italia ♥ Sapkowski si rifà moltissimo alla mitologia slava, gran parte delle creature e delle fiabe arrivato da lì :)

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