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martedì 17 marzo 2020

Cronache di una quarantena vissuta a metà

Salve a tutti.
Due posto di aggiornamento consecutivi, cose come questa succedono a Natale. E durante una pandemia, pare.
Mi sono resa conto che mi sarà molto difficile tenere un aggiornamento regolare del blog in queste settimane: gli strascichi sociali di questa situazione di emergenza sono tutt'altro che indifferenti, ergo a lavoro stiamo avendo delle giornate estremamente complesse - rese ancora più complesse dalle misure di sicurezza che vanno ad incidere sulla fluidità degli interventi, e dal fatto che più o meno tutti i settori con cui collaboriamo sono al collasso e molti servizi per i più fragili hanno una forte componente volontaristica che in questo periodo è azzoppata dalla quarantena.

E noi dell'Emergenza e Urgenza Sociale non siamo colpiti direttamente, da questo covid-19, siamo praticamente un effetto collaterale... non so come facciano negli ospedali, dove la situazione sarà come la nostra ma moltiplicata per 100. Noi, almeno, abbiamo sempre avuto la caratteristica di essere un servizio dov'è impossibile fare una media delle chiamate ricevute: si può passare da un momento in cui nessuno ci attiva e sei in pari con la burocrazia a quattro emergenze da gestire, nel giro di cinque minuti.
Negli ospedali immagino che sia la situazione peggiore immaginabile sempre.

Insomma, quello che volevo dire è che, ora come ora, il tempo e la forza menale per leggere scarseggiano: quando torno a casa sono sempre esausta e con mezza cucina da lavare (le gioie delle case piccole: scegli, o la lavapiatti, o la lavatrice, se le vuoi tutte e due dì addio al forno).
Appena riuscirò a finire qualcosa, tornerò attiva.

Fino a quel momento tenete duro e vi scongiuro, state in casa.

12 commenti:

  1. Tranquilla! ^^ Noi siamo qui a leggerti non appena avrai tempo e voglia per aggiornarci! Questo periodo è difficile per tutti, ma mai quanto lo è per tutti voi che continuate a fare il vostr dovere giorno dopo giorno! Per cui grazie!

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  2. Noi siamo fortunati, ci lamentiamo un po', ma stiamo a casa. Grazie a te e a tutti quelli che lavorano in questo caos.

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    1. Grazie a voi, della comprensione... e soprattutto per restare in casa XD

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  3. Comprensibilissimo, anzi, grazie per esserti presa anche due minuti per venirci a salutare.
    Grazie anche per tutto quello che stati facendo, che io in questi giorni mi sento un'eroina che salva il mondo restandosene casa, e penso spesso a voi che invece lo fate dovendo pure uscire di casa.
    Un abbraccio fortissimo!

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    1. Non salvate solo il mondo restando in casa, ma anche la nostra sanità mentale :P

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  4. Quando mi chiedono come stia affrontando questa situazione, dico sempre che la mia vita non è cambiata. Passo a casa molto del mio tempo normalmente, dal provvedimento lo sto trascorrendo tutto. Non voglio dire che sia semplice, ma stare a casa non ha un grande impatto sulle mie abitudini (lo avrà sulla vita di tutti, spero).
    Penso che sia la gente come te, che si impegna nonostante la stanchezza, a fare la differenza. Per voi, io credo, che sia davvero difficile.
    Perciò, grazie. I libri aspetteranno, riguardati e abbi cura di te.

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    1. Ti ringrazio per le tue parole. Nel servizio dove lavoro è sempre più evidente che, se il servizio sanitario è stato centrato in pieno dal treno, noi siamo stati colpiti al fianco: rimane una bruttissima botta. Possiamo solo dare il massimo giorno per giorno e sperare di fare la differenza, qualche volta.

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  5. Katerina ♥ Hai tutto il nostro appoggio! Da questo post traspare tutto il caos da cui sei sommersa; io posso soltanto ritenermi fortunata di poter stare a casa e limitarmi a seguire le lezioni dell'università senza troppi pensieri ulteriori. Un bacio, cerca di non impazzire... noi siamo qui ad aspettarti :)

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