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lunedì 20 aprile 2020

Isabella e Lucrezia, le due cognate

Isabella e Lucrezia - Le due cognate, di Alessandra Necci.

Quanto tempo è passato dall'ultima recensione. Vediamo se mi ricordo come si fa.
(Ho deciso di spostare il giorno delle recensioni a lunedì, così da non averlo troppo vicino al WWW... Wednesday)
(Vediamo se riesco a tornare attiva, incrociate le dita per me)


Questa doppia biografia tratteggia le vite di due delle più famose protagoniste del Rinascimento italiano, Isabella d’Este marchesa di Mantova e Lucrezia Borgia duchessa di Ferrara, che divengono cognate in virtù del terzo matrimonio di Lucrezia con Alfonso d’Este.
Erede di una grande dinastia, sottile stratega capace di vincere le più difficili partite dello scacchiere italiano, mecenate e collezionista, Isabella incarna il prototipo della donna politica cerebrale e ragionatrice, che antepone l’interesse dello Stato agli affetti. Lucrezia, figlia di un papa controverso e “carnale” come Alessandro VI, è invece capace di intense passioni e forti sentimenti, ma all’occorrenza si dimostra un’accorta governante e arriva a contendere a Isabella il primato di mecenate più celebrata della penisola. Le due cognate incrociano le loro esistenze con quelle dei maggiori personaggi del tempo, incarnando due diversi e significativi prototipi di “dame di potere e di corte”. Attraverso Isabella e Lucrezia, inoltre, il libro racconta nel dettaglio l’Italia dell’Umanesimo e del Rinascimento, mettendone in evidenza la grandezza e la tragicità, gli splendori e le miserie, la complessità e le contraddizioni, gli individualismi e i particolarismi che le impediranno per molti secoli ancora di divenire uno stato unitario. È, dunque, una biografia ma anche un’analisi politica, che attraverso lo studio del passato, delle Signorie, del papato, dell’impero, dei regni nazionali, serve a comprendere meglio l’Italia di oggi. Perché la storia, come direbbe Benedetto Croce, «è sempre storia contemporanea».

Ormai immagino anche i sassi sappiano che mi piace la narrativa storica, che ogni tanto mi lancio nelle biografie, e che di base questo è l'unico ambito dove mi lascio tentare dai saggi - un genere che normalmente mi devono obbligare con la forza a leggere.
Immagino sappiate anche che non sono molto originale, in questo amore: come praticamente il 99% degli storici della domenica, laurea presa su period-drama, mi lascio spesso tentare dalla triade Guerre delle Rose - Rinascimento - Rivoluzione Francese. Si può dire che fosse quindi scontato che un saggio che racconta le vicende di due delle donne più influenti del Rinascimento sarebbe entrato nel mio radar.
In questo libro abbiamo la doppia biografia della famigerata Lucrezia Borgia e della meno mainstream - ma non per questo meno importante - Isabella d'Este.
Due donne diverse per natali, indole, modi di fare, che pure ad un certo punto si trovarono strettamente legate: il fratello di Isabella sarà infatti il terzo marito di Lucrezia, e proprio suo marito diventerà uno degli amanti della Borgia.
Inutile dire che non è che le due cognate si amassero alla follia.

Ho trovato questa lettura interessantissima, per quanto non si discosti da quanto già si sa: la Necci rimane sui binari tracciati dalle sue fonti, non si lancia in chissà quali tesi né offre interpretazioni alternative sui caratteri e le motivazioni di Isabella e Lucrezia, e ad un certo punto si capisce che le è molto più facile provare simpatia per Lucrezia, visto che Isabella... a me Isabella d'Este affascina moltissimo, ma è innegabile che fosse una stronza di proporzioni galattiche, che doppiogiocava chiunque con una faccia di bronzo che puoi solo inchinarti.
Che ha offerto protezione a dei carissimi amici messi in fuga da Cesare Borgia e intanto scriveva a lui per farsi mandare quella statua di casa loro che le era sempre piaciuta tanto ma non aveva mai potuto avere.
Eppure... Isabella aveva una tale mente politica che l'Italia è stata influenzata dal suo matrimonio: Ludovico Sforza la chiese in moglie, ma i suoi emissari arrivarono qualche giorno dopo quelli dei Gonzaga e così dovette "accontentarsi" della sorella minore, Beatrice.
Ma se Ludovico nei momenti critici avesse avuto a fianco lei, studieremmo una storia sicuramente diversa.
Lasciamo da parte i "cosa sarebbe successo se" e torniamo al libro in questione: se da un lato non aggiunge niente di nuovo, e anzi la Necci cita spesso autori che già conosco (Maria Bellonci e Daniela Pizzigalli su tutti), dall'altro ha sicuramente uno stile che trovo perfetto per questo genere di libri, che rischiano sempre di cadere del didascalico e di diventare pesanti.
Il punto di forza di Isabella e Lucrezia non è cosa racconta, ma come: non annoia mai, e riesce a dare costantemente una panoramica globale sul periodo storico in cui le due protagoniste si muovono, ma non solo. La Necci si prende anche il tempo per spiegarci come si sia arrivati al presente che vivono Isabella e Lucrezia, vi dico solo che nella prima parte riesce a far comprendere la l'importanza e la grandezza di Lorenzo il Magnifico in un modo tale che non solo te lo fa ammirare moltissimo, ma ti fa anche venire la voglia di recuperare le sue biografie prima di subito. Ed è così per tutto il libro: si alternano le fasi della vita di Isabella d'Este e Lucrezia Borgia, e nello stesso tempo ci vengono spiegate le "regole del gioco" del Papato e di Roma, e quelle della grandi famiglie italiane. Roma, Mantova, Ferrara... realtà diverse, geograficamente vicine ma che quasi potrebbero essere dall'altra parte del mondo.
Vediamo i Borgia, e vediamo gli Estensi.
E così come è pregna di vita l'Italia, in questo libro, così lo sono le sue protagoniste: niente di nuovo sotto il sole, è vero, ma il sole compre un'area così vasta che sembra quasi di leggere una piccola esaustiva biografia di qualunque persona abbia avuto a che fare con le due famose signore, il modo in cui le loro vite si sono intersecate, oppure, quando esse hanno dovuto fare i conti con decisioni prese da sovrani stranieri... che fai, non spieghi anche il come-quando-perché tali decisioni sono state prese?
Alla fine quasi settecento pagine di libro sono pure poche, per tutto quello che riesce a starci dentro.

Si tratta di un libro che consiglio, in particolare se avete voglia di approcciarvi per la prima volta al genere: scorre benissimo, non annoia, e da una panoramica completa senza dare per scontato che il lettore sappia già chissà cosa sull'argomento trattato.


6 commenti:

  1. Lettura che non fa per me, ma sempre un piacere rileggerti e ritrovarti :)

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    1. Ti ringrazio :) spero di riuscire a riprendere a pubblicare regolarmente ^-^

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  2. Comunque devo dire che sei un sacco coraggiosa ad intraprendere con tranquillità letture del genere e dire che gli unici saggi che riesci a reggere sono quelli storici... non vedo cosa ci possa essere di più pesante XD Non sto dicendo che siano noiosi, sicuramente interessanti ma molto impegnativi ^^

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    1. È l'interesse per l'argomento a fare la differenza xD
      E il modo in cui sono scritti: la Necci riesce a non far pesare nulla, anzi trasmette l'amore e la passione per l'argomento che prova

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  3. A me i saggi storici piacciono, ma ho sempre paura che siano letture troppo pesanti o didascaliche. Da come lo descrivi questo forse potrebbe piacermi! :)

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    1. Ora come ora non riesco ad immaginare nessuno a cui possa non piacere xD soprattutto se è agli inizi con questo tipo di letture.

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