Pagine

venerdì 10 luglio 2020

Voglio mangiare il tuo pancreas

Per molto tempo non ho avuto alcun desiderio di guardare questo film, nonostante ami l'animazione giapponese: il titolo mi faceva ribrezzo.
L'altra sera, però, ho deciso di recuperarlo, complice il fatto che si trovi su Amazon Prime Video.
Che dire? Voglio mangiare il tuo pancreas merita sicuramente la visione, ma continuo a trovare il titolo assolutamente orrendo e ho cringiato male ogni singola volta che la frase è stata pronunciata.

Di cosa parla questo film dal titolo così macabro e dalla locandina così tenera?
La trama è piuttosto semplice: il protagonista è un ragazzo delle superiori - di cui non dirò il nome perché scoprirlo è un piccolo colpo di scena - cinico, solitario, non sente il bisogno di relazionarsi con nessuno se non con i suoi libri; non interagisce coi compagni di classe, e si chiude a riccio ogni volta che qualcuno prova a parlargli.
Sakura Yamaguchi è il suo esatto opposto: allegra, solare, socievole, entusiasta di tutto e ottimista.
E malata: il protagonista scopre per caso che Sakura ha una malattia terminale al pancreas, che la porterà alla morte in un anno.
Il nostro protagonista è l'unico a saperlo, ma siccome è indifferente a tutto e tutti continua a trattarla esattamente come prima, col risultato che Sakura lo elegge a suo compagno di malattia: è l'unico in grado di darle la quotidianità senza che lei debba nascondere niente.
Inizia quindi una strampalata amicizia, con lui che oppone una strenua resistenza e lei che se lo trascina dietro ovunque, così noi nel mentre vediamo Sakura che cerca di dare il massimo nel poco tempo che le rimane, e lui che piano piano inizia ad aprirsi al mondo.
Ad un'occhiata superficiale classica trama da film di Canale5 per signore di mezza età, ma riesce a non essere scontato come avrebbe potuto essere: tanto per cominciare il protagonista non cambia perché Sakura gli insegna il valore della vita dato che lei - poverina - ha i giorni contati. È Sakura, a cambiarlo, non la sua malattia: se fosse stata sana sarebbe stato esattamente lo stesso e tra i due sarebbe nata un'amicizia duratura.
Perché quello che il film mostra bene è che una persona malata terminale è comunque una persona con una vita da vivere, non è la sua malattia.
E questo fa soffrire tantissimo: che la ragazzina sia un personaggio costruito a tutto tondo, avendo il cancro come "accessorio" e non come tratto distintivo, fa sembrare ancora più ingiusto che debba morire.
Un'altra cosa interessante è che Sakura non ha deciso che la sua ultima missione sulla terra fosse insegnare quanto è bello il mondo ad uno scontroso introverso: lo "sfrutta" per spuntare le tacche dalla lista delle cose da fare prima di morire, mettendogli però sulle spalle il peso del suo segreto ed esponendolo alla curiosità dei compagni di classe, nonché a potenziale bullismo perché si tratta del ragazzo meno popolare e più strano della scuola che improvvisamente si trova sempre insieme alla ragazza più popolare.

A mancare, per certi versi, è il punto di vista di Sakura: Voglio mangiare il tuo pancreas segue il punto di vista del protagonista, per cui noi vediamo la ragazza solo ed esclusivamente attraverso i suoi occhi. Questa scelta narrativa significa che non siamo praticamente mai esposti ai momenti di debolezza, alla sua paura e alla rabbia all'idea di dover morire, e devo dire che alla fine questo è stato uno dei rarissimi casi in cui ho pensato "Vorrei vedere la stessa storia, ma dal punto di vista dell'altra protagonista", perché noi spettatori siamo testimoni dell'impatto che Sakura ha sulla vita di lui, ma non il contrario. E quando, finalmente, Sakura parla di quanto lui la abbia cambiata, di quanto la loro amicizia sia stata importante... beh, non si può fare a me di pensare che avremmo voluto vederlo.

A livello tecnico il film mi è sembrato una gioia per gli occhi, in particolare ho adorato i colori di tutto.
Oh, ed è anche uno di quello che ti mostra che non importa quanto tu abbia il destino segnato: la vita il modo di sorprenderti con un pugno allo stomaco lo trova sempre e comunque.

Se avete modo, io vi consiglio di recuperarlo.

2 commenti: