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sabato 21 novembre 2020

Derry Girls

Ho approfittato di questi giorni strani per recuperare una serie, che avevo messo in lista non ricordo neanche quando: Derry Girls, composta al momento da due stagioni disponibili su Netflix, anche se senza doppiaggio. E forse essere costretti a vederla in lingua originale potrebbe essere una cosa positiva.

Derry Girls è una serie nel classico formato anglosassone, ossia stagioni composte da pochi episodi e nel caso specifico pure molto brevi.
Siamo nella cattolicissima Irlanda del Nord, a Derry, nel mezzo degli anni '90. 
Quegli anni '90 caratterizzati, per gli irlandesi, dalla violenza, dall'odio feroce per gli inglesi e l'Inghilterra, dagli attentati e dall'IRA e n oi seguiamo le avventure di un gruppo di ragazzi che si trova a passare in questo contesto la propria adolescenza.
Derry Girls, a raccontarlo così, sembrerebbe una serie drammatica, ma per quanto ci siano dei momenti che - effettivamente - colpiscono al cuore, siamo di fronte ad un'esilarante e dissacrante commedia: abbiamo un gruppo di ragazzine che cerca di vivere le proprie ribellioni, di flirtare con il ragazzo che gli piace, di ubriacarsi, andare ad un concerto, in una situazione che loro vedono come normale ma che in realtà sarebbe piuttosto estrema, e i risultati finiscono spesso e volentieri in catene di eventi che finiscono per uccidere dalle risate noi poveri spettatori, che alla fine consideriamo il difetto più grande della serie la brevità, perché se gli episodi fossero infiniti sarebbe bellissimo lo stesso.

Non posso dire con quale cura sia ricostruita l'Irlanda di quel periodo, ma posso dire che ciò che viene reso molto bene è come la violenza e la mancanza di sicurezza non siano un'eccezione ma la norma, lo sfondo su cui si muovono le vite dei personaggi che - salvo gli episodi più eclatanti - non ci fanno più caso perché per loro è sempre stato così.
Ma posso dire che l'atmosfera di quegli anni è stata ricostruita alla perfezione e quando si arriva al concerto dei Take That trattato come se fosse quello degli U2 ho volato altissimo perché sì, eravamo proprio così.

I personaggi principali sono deliziosi: la protagonista vera e propria è Erin, quindicenne dalla velleità artistiche le cui poetiche ambizioni sono sempre infrante da una famiglia fin troppo coi piedi per terra (e dalla sfiga allucinante che sembra perseguitarla), poi abbiamo gli altri membri della comitiva, tra cui la nervosissima Clare, la cugina di Erin completamente fuori di testa Orla, la ribelle Michelle, e il cugino di Michelle, James, che è stato iscritto alla scuola femminile perché cresciuto in Inghilterra fino ai quindici anni e tutti sono convinti che nella scuola maschile lo avrebbero fatto a pezzi (non che in quella femminile gli vada meglio, povera stella).
I personaggi secondari sono, di base, le famiglie dei ragazzi, e lo scontro generazionale in questo caso è messo in piedi come fonte non tanto di dramma quanto come spunto per battute e risate.
E poi c'è Sister Michael, la direttrice della scuola, che è la suora che non avreste mai voluto incontrare ma che in realtà volete essere e che da sola vale la visione della serie.

Insomma, io vi consiglio di recuperarla, perché vale davvero pena.

8 commenti:

  1. Risposte
    1. Secondo me è meravigliosa e tutti dovrebbero vederla 🤣

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  2. L'ho adorato. Ho riso e mi sono pure un po' commosso.
    Non vedo l'ora che tornino!

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    1. Concordo con tutto.
      Il finale della prima stagione è la pugnalata al cuore a tradimento che non ti aspetti.

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  3. anch'io l'ho recuperata quest'anno e l'ho amata! Spero tantissimo che arrivi presto una nuova stagione. Mancano troppo!
    Sister Michael come mood della vita

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    1. Lo zero fuck given di Sister Michael è qualcosa a cui tutti segretamente aspiriamo u_u

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  4. ok, la volgio vedere! Grazie, perché non ne avevo mai neanche sentito parlare!

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