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lunedì 5 luglio 2021

Medea

Medea: Voci, di Christa Wolf.

Spero davvero di riuscire a dare una parvenza di regolarità alla mia presenza on-line... è un mese che arranco.

Strutturato come un affresco polifonico, con vari personaggi che raccontano ciascuno il proprio punto di vista, il romanzo riscopre fonti antecedenti ad Euripide e ribalta la visione tramandataci dalla tradizione, rivelando così una nuova figura di donna. Medea non è più l'infanticida vittima dell'ossessione d'amore, ma una donna forte e generosa, depositaria di un remoto sapere del corpo e della terra, che le fa scoprire il segreto nascosto nel sottosuolo di Corinto: i resti della figlia primogenita di Creonte, che questi ha fatto uccidere per timore di perdere il trono. Per questo segreto svelato Medea dovrà pagare.

Ed eccomi qui, infine, dopo aver conosciuto Medea: sono partita preparata, leggendo prima la tragedia di Euripide, che non amo affrontare i retelling senza prima aver toccato la materia d'origine, anche se in effetti Medea l'ho vista anni fa a Roselle, grazie all'iniziativa Fascino delle Rovine.
Ho affrontato la rivisitazione della Wolf a scatola chiusa, forte della precedente esperienza con Cassandra, consapevole solo dello stile che avrei trovato... e per questo la lettura mi ha spiazzata, soprattutto all'inizio: vedete, Medea è un personaggio estremamente complesso. La madre che uccide i figli per vendetta, implacabile, imperdonabile, simbolo di un'ira tale da distruggere tutto - inclusa sé stessa - pur di vendicare il torto subito.
Medea non può essere perdonata né compresa, ma Medea intriga, affascina: sfaccettata nel suo compiere un delitto empio, dilaniata rimanendo inamovibile nella sua decisione, Medea alla fine risulta essere un umano paradosso, e mi interessava vederla scritta da un'autrice più moderna e capace di fornire alle sue protagoniste una voce così intima.
Solo che Christa Wolf va in una direzione completamente diversa, e prima di riuscire ad apprezzare questo testo, ho dovuto venire a patti con quello che intendeva raccontare.

In effetti avrei potuto anche arrivarci da sola: una redenzione di Medea è possibile se le viene tolto dalle spalle l'atroce delitto, e questo accade. Una via estremamente semplice, che sul momento non ho gradito e mi ha spiazzato, che però arriva a raccontare una storia diversa, guardata da un'angolazione innovativa che non è peggiore solo perché non è quella che volevo o che mi aspettavo.
Perché Medea, prima di essere l'assassina dei figli, è una donna che viene usata, tradita, calpestata, e non è meno interessante solo perché non si conclude con la morte dei figli per mano della madre.

Nello scritto di Christa Wolf, Medea è una donna potente, intelligente, che per amore ha rinunciato a tutto e che si ritrova ad essere l'estranea nella sua nuova casa.
Un diverso pericoloso, che mette in discussione tradizioni e leggi, un'aliena che sfida, che non si piega. Una selvaggia che contamina una cultura superiore, che proprio non riesce a capire che deve stare al suo posto in quanto donna ed in quanto straniera.
Christa Wolf non ci restituisce solo la voce di Medea, ma anche quella di Giasone, e dei vari personaggi che abbiamo imparato a conoscere nella tragedia classica: punti di vista, sentimenti, non sempre in ordine cronologico, spesso parziali, e dall'iniziale groviglio di eventi, di sensazioni, alla fine noi lettori emergiamo con la storia di una città che in difesa di sé stessa si è infine levata contro la donna che ne metteva a rischio lo status quo, colpevole di venire da fuori e di non rispettarlo, di non ritenerlo inviolabile.
E quindi Medea non è più la carnefice, bensì la vittima: usata, tradita, calpestata, e infine distrutta nella reputazione, così che ogni cambiamento che avrebbe potuto causare, ogni messa in discussione che avrebbe potuto portare, perde di significato di fronte all'assassinio dei figli.

Un libro bello, quindi, scritto bene, volutamente confuso, importante in ciò che racconta e per le riflessioni che può portare.
Però cavolo, io la volevo davvero l'analisi della Medea assassina, e per questo probabilmente sono l'unica persona al mondo che ha preferito Cassandra a questo.


4 commenti:

  1. Molto affascinante. Voglio leggerlo e anche Cassandra ;)
    Buone letture!

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    1. Sono entrambi due libri meritevoli, ma in generale mi sa che è la Wolf ad essere un'autrice che vale la pena scoprire :)

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  2. Anche se comprendo il tuo disappunto, questa recensione mi ha veramente fatto già innamorare del libro! Ce l'ho già in wishlist insieme a Medea. Variazioni sul mito, perché anch'io sono da sempre stata affascinata da questo personaggio e da questa tragedia. Adesso però mi tocca spuntarli come "alta priorità", perché mi ispira tantissimo questa rivisitazione!

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    1. Medea. Variazioni sul mito entrerà anche nella mia wishlist *^*
      Pensa che questo libro è talmente interessante e scritto bene che mi è piaciuto nonostante il disappunto xD

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