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martedì 25 ottobre 2016

La Guerra delle Rose - Stormbird

La Guerra delle Rose - Stormbird, di Conn Iggulden.

Molto, molto carino.

Sfortunato è quel regno che ha per re un uomo debole. È il 1437 e le nubi si addensano minacciose nei cieli inglesi: il potere è in mano alla famiglia Lancaster, ma il "leone d'Inghilterra" Enrico V non è più sul trono. A succedergli è il figlio, Enrico VI, un uomo malato e senza ambizioni. Ma il trono di Inghilterra è troppo importante perché resti nelle mani del "re agnellino". Così, sono in molti, nella schiera dei suoi avidi consiglieri, ad approfittare della situazione - come il potentissimo duca di Suffolk, che nutre inconfessabili speranze di potere. Ma anche nella stirpe di York, rivale dei Lancaster, c'è chi non ha rinunciato a volere l'Inghilterra nelle mani di un re forte - come Riccardo, duca di York, e i suoi sodali. Tanto più che all'orizzonte c'è una nuova minaccia: l'imminente ribellione nei territori inglesi di Francia. E quando comincia a correre voce che Enrico VI sia stato promesso in sposo a una nobildonna francese, Margherita d'Angiò, il futuro dell'Inghilterra appare come non mai in pericolo. Per i Lancaster e gli York comincia così un reciproco assedio, una guerra da combattere in patria e nei territori francesi, il cui bottino è il destino stesso dell'Inghilterra. E quel trono che più di tutti gli altri vuol dire potere e, come il potere, non cessa di generare mostri.

Da un po' di tempo ho iniziato a passare regolarmente nella sezione romanzi storici. Sono ancora agli inizi, in questo genere, e tendo ad orientarmi su ambientazioni molto popolari: rinascimento italiano, i Tudor, la Guerra delle Rose, e sì, questo è dovuto alle serie televisive che ho seguito.
A volte penso che potrei aggiungere la Rivoluzione Francese, ma tanto niente potrà mai eguagliare Lady Oscar e sono serissima.
Ad ogni modo questo libro fa una cosa molto logica che, per qualche motivo, ho trovato qui per la prima volta: racconta la Guerra delle Rose partendo dall'inizio. Io personalmente ho sempre trovato storie che partivano da Edoardo IV (ossia quella che wikipedia chiama la terza fase della guerra), con l'intento di arrivare il prima possibile a Riccardo III e tutto quello che seguì.
In Stormbird, invece, si parte con un prologo lontanissimo: la morte di quell'Edoardo che di figli ne aveva in eccesso, portando ad una linea di successione con troppe persone con una legittima pretesa al trono. In breve, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, e il libro ci mostra accuratamente in che modo esploderà.
Gli attori sono molto vari: abbiamo Derry Brewer, un personaggio fittizio che mi ha fatto storcere il naso per tutto il libro finchè non sono arrivata alle note (spiego: Brewer ha le mani in pasta ovunque e mette in moto un sacco di eventi reali, ma Iggulden ha spiegato che, studiando il periodo storico, è ovvio che ci fosse un'unica persona a manovrare determinati fili di cui però l'identità è andata perduta, e citandolo "deve essere esistito un uomo abbastanza simile a lui"); abbiamo Jack Cade, così umano e fallibile; abbiamo Enrico VI, un uomo gentile ma malato, la cui deboleza permette a tutto di crollare nel caos; abbiamo Riccardo di York, potente ed ambizioso. Ma soprattutto abbiamo Margherita d'Angiò, per me la protagonista indiscussa. Una bambina quando la conosciamo, e la vediamo prendere lentamente coscienza delle sue capacità e del suo ruolo. Una giovanissima regina col coraggio di un leone, pronta a difendere un marito fragile come un bambino con tutte le armi a sua disposizione.
È grazie ai personaggi resi in modo così vivo e appassionante che la storia assume un fascino ancora maggiore... perchè la Storia è avvincente di suo, ma vederla attraverso gli occhi di qualcuno che è passato da Personaggio Storico a Personaggio Per Cui Tifo Senza Vergogna rende tutto migliore.
Per adesso è il libro di narrativa storico che preferisco: se I Cigni di Leonardo aveva una sua tranquillità e una specie di intima pacatezza, qui siamo nel regno degli intrighi, della guerra, della passione.
È anche un libro istruttivo, per certi versi: non sapevo nulla della cessione dei territori inglesi ai francesi in cambio della pace e di una moglie per Enrico VI, ma qui vengono mostrati sia nella loro importanza politica, sia l'impatto che ha su tutti - da coloro che li abitavano e si sono visti cacciati da un giorno all'altro, a coloro che capiscono quanto il Re sia inadatto al suo ruolo.
Che dire, sono proprio contenta di averlo letto e lo consiglio a tutti.

3 commenti:

  1. Sembra davvero interessante. Non ho mai letto nulla su questo periodo storico (se escludiamo i libri di testo del liceo) e devo dire che la tua raccomandazione lo rende un valido contendente per la mia prossima lettura :)

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  2. Secondo me merita :D se lo leggi spero che ti piaccia ^-^

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  3. Libri della mia wishlist di cui avevo dimenticato l'esistenza. Potrei scriverci un post XD
    Mi ha sempre ispirato,ma come ti ho anticipato ne avevo scordato l'esistenza ^^" anche perché ne ho sentito parlare davvero poco sul web!

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