Pagine

mercoledì 12 dicembre 2018

Shards of Time

Shards of Time, di Lynn Flewelling.

Ed eccomi qui con un libro che mi ha messa in crisi: non volevo leggerlo. Non per colpa sua, ma è l'ultimo della serie... e visto che da poco ho detto addio ad altri personaggi che ho amato alla follia, non mi sentivo pronta a dire addio anche a questi.

The governor of the sacred island of Korous and his mistress have been killed inside a locked and guarded room. The sole witnesses to the crime - guards who broke down the doors, hearing the screams from within - have gone mad with terror, babbling about ghosts... and things worse than ghosts.
Dispatched to Korous by the queen, master spies Alec and Seregil find all the excitement and danger they could want - and more. For an ancient evil has been awakened there, a great power that will not rest until it has escaped its otherworldly prison and taken revenge on all that lives. And only those like Alec - who have died and returned to life - can step between the worlds and confront the killer... even if it means a second and all too permanent death.

Il mio stato d'animo si è rivelato per la maggior parte ingiustificato: la Flewelling ha trovato un finale più che adatto e chissà, magari un giorno deciderà di portarci di nuovo a Skala.
Detto questo, è molto difficile per me parlare di questo libro ma non per sentimenti contrastanti o cose simili: è che siamo di fronte al settimo ed ultimo volume di una saga, per cui ci saranno spoiler rispetto a quanto successo nei primi sei.
È passato poco tempo dagli eventi di Casket of Souls, e ritroviamo i personaggi più o meno dove li avevamo lasciati: la guerra è finita, la nuova regina è sul trono, e tutti si godono la meritata pace. A sorpresa la situazione più complicata è quella di Klia e Thero: amanti discreti ma dichiarati, non possono essere nulla di più perché Klia è nella linea di successione pertanto sarebbe meglio non avesse figli prima di Elani. In tal senso Thero sarebbe una soluzione perfetta, vista la sterilità dei maghi... ma allo stesso tempo non può chiudere per sempre la strada ad una gravidanza prima che Elani si sia dimostrata fertile perché in caso contrario l'erede al trono dovrebbe metterlo al mondo lei.
Ma questi son problemi privati loro, e a noi interessa di più il quadro generale, giusto? Se prima avevamo a che fare con un mondo in guerra, ora abbiamo a che fare con le conseguenze della pace, in particolare nelle terre di confine: l'isola di Korous è proprio una di quelle terre, che nel corso degli anni è stata ora sotto il controllo di Skala, ora di Plenimar. Una di quelle terre dove parte della popolazione non gliene frega niente di chi comanda, una parte vede la vittoria di Skala come una liberazione, una parte come un'occupazione con annessa paura di essere cacciati da casa loro, senza parlare di quelli che hanno un'ascendenza incrociata o i problemi di integrazione degli ex-schiavi.
Il classico pacchetto base della Flewelling, a cui per esperienza sappiamo di dover aggiungere altro; nel caso specifico: un delitto efferato ed impossibile, i fantasmi, strane sparizioni e una creatura che potrebbe essere qualsiasi cosa... inclusa la peggiore a cui i nostri eroi potrebbero trovarsi di fronte.
E i demoni, perché il sette libri quelli non erano ancora arrivati e pure i personaggi ci restano malissimo perché WTF.
In questo libro, tra l'altro, procede il lavoro della Flewelling di riequilibrare un po' il regno di Plenimar. Mi spiego: all'inizio quella era una nazione popolata da persone orribili. Necromanti, schiavisti, soldati che commettevano atrocità indicibili sui civili, sui soldati prigionieri.
Poi la Flewelling è cresciuta come autrice, le aspettative verso il genere sono cambiate... e quindi hanno iniziato ad arrivare le notizie che la gente di Pleminar teme e odia i necromanti, che buona parte non apprezza particolarmente la schiavitù, che ci sono soldati e ufficiali onorevoli. Addirittura a una certa è Plenimar a cercare la pace, e Phoria a rifiutare ogni richiesta di negoziato.
Qui si arriva all'apice: un personaggio completamente positivo!
Che io ho avuto il terrore fino all'ultimo che si rivelasse un mostro, ma son dettagli.
La trama vera e propria è interessante: con la guerra saldamente alle spalle, si può tornare nel regno della mitologia, dove la minaccia viene più dal passato che dal presente.
La morte del governatore di Korous potrebbe essere politica, ma la magia che si respira nell'isola è tale che nessuno sembra crederci davvero. Apro una parentesi sull'ambientazione: ho adorato Korous, perché spalanca una porta sulla mitologia della serie e perché è diversissima da quanto visto fin'ora... non c'era un'atmosfera così particolare da quando siamo stati ad Aurënen. Chiusa parentesi.
I nostri hanno a che fare con una catena di eventi che non comprendono del tutto, e la sensazione che mentre cercano di capirlo potrebbe succedere qualcosa di irreparabile è costante dal momento in cui arrivano fino alla fine. La Flewelling, poi, è abilissima nel tratteggiarli come persone che hanno un vissuto - e pure abbastanza traumatico - alle spalle: è evidente che Seregil non supererà mai del tutto quanto successo nel periodo in cui lui e Alec erano schiavi, così come la mancanza di Nysander continua a farsi sentire perché non importa che sia morto all'inizio della serie, per Seregil e Thero era un padre.
Un padre morto malissimo, che vorrebbero ancora accanto a loro per fargli vedere come sono diventati, con tutti i rimpianti del caso annessi, ed entrambi continuano a pensare che se ci fosse lui tanti casini si risolverebbero prima perché loro non sono all'altezza.
Klia - che ammetto non essere proprio il mio personaggio preferito - non diventa all'improvviso una povera damigella da salvare: ha ben chiare quali siano le sue responsabilità come membro della famiglia reale e come soldato, motivo per cui il nemico di questa storia ha vita difficilissima: come manipoli qualcuno che è disposto a sacrificare non solo sé stessa, ma anche tutti gli altri e ciò che ha di più caro, per il bene superiore?

E ora mi fermo, che non posso dire altro senza andare nel dettaglio di quanto accade, ma sappiate che è una lettura fantasy d'evasione nel senso più buono del termine. È scritto bene, si vuol bene ai personaggi, ci si appassiona alla storia e ci si chiede quale sarà il destino di questa sgangherata banda di eroi che abbiamo imparato a conoscere in questi sette libri.
Se proprio dovessi fargli un appunto, direi troppo poco Micum e famiglia.
E ora devo trovare il coraggio di affrontare le novelle senza piangere.

4 commenti:

  1. Ciao! Ti leggo spesso, senza commentare. Aspettavo questa recensione con una punta di ansia, perché adoro questa saga, ma odio quando i libri finiscono.
    Lo ammetto subito: ho letto solo i primi tre. Li ho consumati, a furia di rileggerli, ma quando sono arrivata alla fine del terzo la prima volta il mio inglese era un disastro e - nonostante io abbia comprato il quarto in inglese - non me la sentivo di leggere un libro del genere in una lingua che conoscevo troppo poco. E così mi sono fermata. Per fortuna una mia amica, a cui avevo passato la mia ossessione per questi due, è andata avanti, e quindi ho cominciato a seguirli da lontano grazie a lei, come se mi stesse raccontando dei suoi cugini, per intenderci XD solo che lei si è bloccata alla fine del sesto, e ha deciso che finché non avesse letto il settimo la storia non sarebbe finita. Ed è sempre lì, sul comodino. Quindi grazie: prima o poi, visto che il mio inglese è migliorato, mi deciderò a leggerli di persona, tutti quanti. Per ora sono riuscita a convincere il mio fidanzato, che ha da poco finito il secondo (e che non capiva perché dovesse rispondere alla domanda: Alec o Seregil?) :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie di aver commentato :D
      Mi fa sempre piacere quando incontro qualcun altro che legge e ama questa storia... è tristemente poco conosciuta in Italia.
      I dubbi della tua amica sono stati anche i miei, soprattutto perché avevo da poco finito i libri della Hobb (e se ci penso ancora soffro), ma prova a dirle che il finale non solo è adattissimo, ma non chiude la porta ad eventuali nuovi libri... proprio come il terzo, che non ha impedito alla Flewelling di scriverne altri quattro ad anni di distanza :D

      Elimina
  2. Non vedo davvero l'ora di continuare questa serie! Sono arrivata al terzo e ho il quarto lí, pronto che mi aspetta nella libreria! Però la tua recensione mi rassicura parecchio! Visto che ho appena finito la serie della Hobb adesso ho il terrore di finire altre serie!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ero nella tua stessa identica sotuazione quando ho iniziato questo ç_ç

      Elimina