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venerdì 31 ottobre 2014

Bioshock


E facciamola, una recensione per Halloween. Ma non parlerò di libri o film: parlerò di un videogioco. Un videogioco un  po' vecchiotto (del 2007) a cui però ho giocato da poco e che, per atmosfere, si adatta bene a questa festa.
Vi rivelo subito il mio sporco segreto: l'ho giocato in modalità facile perchè negli sparatutto in prima persona la mia coordinazione occhio-mano crolla vertiginosamente fino quasi a sparire, e perchè - soprattutto nelle prime ore di gioco - il mio stato d'animo si può riassumere così.  Quindi sì, è molto simile a barare ma l'ho comprato anch'io e ho il diritto di finirlo anch'io.

Detto questo, passiamo alla trama: con Bioshock il mio pregiudizio che gli sparatutto non ne avessero è scomparso perchè quello che mi ha tenuta incollata allo schermo è stata, beh... la trama. È stata quella a farmi comprare Bioshock 2 mentre ero a metà gioco. E il libro prequel. E Bioshock Infinite.
Il tutto per una spesa totale di circa 40 €, che è il vantaggio di prendere giochi usati anni dopo la loro uscita.
Ma la trama, dicevamo.
Negli anni '60 il giovane Jack è coinvolto in un incidente: l'aereo su cui viaggiava precipita in mare e lui è il solo sopravvissuto. E lo sarebbe per poco, se non trovasse l'ingresso per una città: Rapture, creata da Andrew Ryan in fondo all'oceano, una piccola società idilliaca con il sogno di liberarsi da ogni freno morale.
Peccato che i freni morali ci siano per un motivo, e il luogo in cui Jack si ritrova non è una bella utopia ma una distopia da incubo, dove la follia regna sovrana: la scoperta dell'ADAM (una sostanza in grado di modificare la struttura genetica umana) e dei plasimidi (il modo in cui scegli di modificarti) hanno creato una popolazione di mutanti impazziti (ricombinanti), in una città in declino dove il modo migliore per sopravvivere è sparare a tutto quello che si muove. E se non si muove, spara lo stesso.
Jack, per restare in vita, dovrà farsi guidare dal misterioso Atlas, il capo della ribellione (che, a sua volta, vuole salvare la propria famiglia) e decidere se mantenere o meno la propria umanità: per sconfiggere i nemici è necessario l'ADAM, ottenibile solo dalle Sorelline - bambine di cinque o sei anni in cui è stato impiantato il parassita in grado di produrre la preziosa sostanza - e per avvicinarle bisogna affrontare i mostruosi Big Daddies (anche loro vittime di esperimenti e condizionamenti mentali che li portano ad avere un'unico obbiettivo: la protezione delle Sorelline).
Ma una volta catturata una piccola, Jack avrà due scelte: prosciugarla dall'ADAM, uccidendola, o salvarla... ottenendone molto meno?

Questa la storia, che pur essendo bella e avendo molti colpi di scena a mio avviso non è la cosa migliore del gioco: per me la cosa migliore è Rapture. È un'ambientazione bellissima, graficamente perfetta, con un'atmosfera che ti mette addosso un'ansia pazzesca (complice anche la colonna sonora, i rumori, e le luci che - come dei migliori horror - saltano).
Girando per i vari livelli è possibile trovare molti registratori, che se ogni tanto forniscono punti chiave per proseguire molto più spesso raccontano la storia della città, dalla sua nascita alla sua caduta, ed è lì che si impara a conoscerne i personaggi chiave.
La profonda crudeltà e pazzia di Rapture si vede anche nel fatto che uno dei possibili alleati di Jack lavorava con gli scieziati nazisti e che - in mezzo a corruzione e violenza - i personaggi più puri siano, in un certo senso, le Sorelline e i Big Daddies.
I secondi soprattutto: sono dei veri e propri carri armati da sfondamento, ma il modo in cui proteggono le Sorelline a loro affidate (più l'affetto che loro gli dimostrano, e che piangono quando muoiono) è stranamente tenero. Non aiuta che non attacchino mai per primi: è il giocatore a decidere di ingaggiare il combattimento e, contrariamente alle bambine, non è possibile salvarli. Sei tu che scegli di ucciderli.
Indubbiamente sono la figura più potente ed iconica del gioco.

E per giocare? Non sono un'esperta del genere, ma imho c'è molta differenza nei livelli di difficoltà: normale per me era un game over continuo ma facile... alla fine era effettivamente facile, ma il sistema di gioco è interessante: andando avanti puoi equipaggiare nel tuo personaggio molte abilità, e decidere come giocare: se usare i plasmidi per l'attacco o per la strategia, piazzando trappole un po' ovunque. Rapture è piena di sistemi d'allarme e di difesa, e anche lì puoi scegliere se distruggerli oppure hackerarli in modo che lavorino per te (ed ecco i minigiochi puzzle).
È molto strana anche la faccenda del protagonista: Jack ha un passato, ma non ha caratterizzazione - neanche parla - per cui il suo... "carattere" è quello del giocatore. Quando ci giocava un mio amico, che con gli sparatutto è bravo, pareva una specie di marines dedito alla sopravvivenza. Nella mia partita... il mio Jack era un fascio di nervi isterico terrorizzato simile a questo.
Insomma, per me è un gioco che merita un sacco e sto pensando di provare a rigiocarlo in modalità normale. Anche solo per avere il brivido del combattimento contro un Big Daddy in preda ad un'attacco di panico.
Altra nota: il gioco ha tre diversi finali, a seconda che tu decida di salvare o meno le Sorelline.

E il seguito? L'ho iniziato da poco per cui della trama ancora so poco: è ambientato otto anni dopo la fine del primo e il protagonista è il Soggetto Delta, uno dei primi Big Daddy. Risvegliatosi dopo dieci anni di coma - più o meno - si ritrova in una Rapture distrutta e, soprattutto, senza la più pallidea idea di dove sia Eleanore, la sua Sorellina. Per adesso posso solo dire che il filmato iniziale porta l'investimento emotivo verso Delta al massimo livello in quattro minuti, e che la modalità facile è più impegntiva rispetto al primo gioco.

Bioshock



Bioshock 2

7 commenti:

  1. Anche a me ispirava tantissimo per la trama, un po' meno per il genere, di cui non sono una grandissima appassionata: non ho niente contro gli sparatutto, in realtà... ma i giochi in prima persona proprio non riesco a farli! XD
    Mi ha sempre incuriosito il romanzo, ma alla fine non mi sono mai decisa a prenderlo perché non so se avrebbe un grande senso, leggerlo prima del gioco...
    Magari però adesso il videogame si trova a un buon prezzo, essendo passato così tanto dall'uscita nei negozi... ergo, ci potrei di nuovo fare un pensierino! ;D

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    1. Sulla prima persona: ho provato a giocare a Bioshock la prima volta qualche anno fa e ottenni qualcosa come cinque game over in dieci minuti perchè non capivo come funzionava la telecam era XD c'è voluto un amico che mi ha "allenata" ad Halo per arrivare al punto in cui ok, non sono brava e non credo lo sarò mai, però riesco a salire le scale XD
      Il romanzo l'ho visto ieri a Lucca Comics... a quanto pare è uscito una settimana dopo che l'ho preso in inglese D:

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  2. Non c'ho mai giocato, ma mi ha sempre ispirato! Comunque se ti può consolare io gioco sempre a modalità facile perché, nonostante mi ostini a giocare a Skyrim, Dragon Age e Dragon's Dogma, sono una fifona colossale e quando ho davanti i mostri tendo a farmi venire gli infarti. XD

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    1. Alla fine si gioca per divertirsi, non per avere una crisi isterica davanti allo schermo perchè non si può andare avanti XD
      È il motivo per cui dei gdr livello da morire... così non devo sudare troppo contro i boss u_u

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  3. Questo è uno di quei giochi di cui ho sentito parlare benissimo da tutti... ma soprattutto da una mia amica "esperta", del cui giudizio mi fido ciecamente. E -onestamente- anche la tua recensione fa davvero venire una gran voglia di giocarci. Peccato che la mia esperienza video-ludica sia ferma al GameBoy Color e a due giochi del Game Cube (tutti e due di Legend of Zelda...)

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    1. Se non hai la console non so quanto di convenga spendere così tanti soldi per un gioco solo O_o

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  4. Infatti per provare dei giochi nuovi organizzo delle serate a casa della mia amica "attrezzata" ;P

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