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venerdì 12 ottobre 2018

Erased

Erased, di Kei Sanbe.

Vediamo se riesco nell'intento di scrivere più spesso di manga.

Erased (in originale Boku dake ga inai machi, che sembra uno scioglilingua ma era un più poetico La città in cui io non ci sono) è uno di quei manga che sembrano di nicchia, poi scopri che hanno avuto un successo notevole: un film live action, una serie animata e un telefilm (gli ultimi due presenti su Netflix). Il manga, da noi, è arrivato nel 2016 grazie alla Star Comics e conta otto volumi che raccontano la storia principale, e un nono composto da brevi storie dedicate ai vari personaggi.
Erased, nonostante il tratto abbastanza infantile, è un seinen, ossia un manga con tematiche adatte a lettori adulti, e come genere direi che è un giallo misto sovrannaturale.
Il protagonista è Satoru Fujinuma, un giovane uomo che sogna di diventare mangaka; purtroppo ha già fatto il suo debutto senza riuscire a sfondare, e a quasi trent'anni è molto difficile farsi pubblicare di nuovo.
Single, disilluso, abbastanza cinico e con la tendenza a tenere tutti ad un metro di distanza, Satoru per vivere consegna pizze, e gli unici due rapporti umani che si trova costretto a sopportare sono quello con la collega Airi Katagiri (che gli causa grandissimo disagio visto che è una liceale minorenne), e quella con la madre Sachiko - cinquantenne esuberante e perspicace.
Ma Satoru ha un dono: la capacità - che lui chiama "revival" - di tornare indietro nel tempo di qualche minuto allo scopo di impedire il verificarsi di tragedie o incidenti. Il potere, però, è completamente random, e siccome avviene prima che l'evento negativo accada, Satoru ha dovuto affinare le capacità d'osservazione e deduttive necessarie a trovare l'elemento fuori posto in un contesto apparentemente normale.
La trama vera e propria comincia quando Satoru viene accusato di un delitto che non ha commesso: per "correggere" la situazione si attiva un revival che, invece che di pochi minuti, lo porta indietro di quasi vent'anni, quando andava in quarta elementare e, nella sua città, tre bambini furono rapiti e uccisi.
Satoru capisce quindi che, per salvare il presente, dovrà impedire i delitti del passato, cominciando da Kayo Hinazuki, la prima vittima e sua compagna di classe.

Si tratta, quindi, di una storia di prevenzione, con Satoru che cerca di impedire i rapimenti col poco che ricorda, ma anche di un'indagine vera e propria che prosegue su due linee temporali - di cui una in mutamento: quello che il nostro eroe cerca è un serial killer molto prolifico e molto attento, che non è scontato trovare o sconfiggere nemmeno col vantaggio di aver già vissuto gli eventi, e Satoru è svantaggiato sempre: da una parte è un bambino delle elementari, dall'altra un ricercato, e in entrambi i casi non può dire "Le cose stanno così, lo so perché viaggio nel tempo ma solo io sono consapevole dei cambiamenti".
Nonostante i gialli tendano a non coinvolgermi, questo qui mi ha inchiodata alle pagine e dover aspettare un mese tra un numero e l'altro è stata una tortura. Probabilmente ero così presa sia per l'andamento anticonvenzionale dell'indagine, sia per la grande cura dedicata alla costruzione dei personaggi: Satoru è un ottimo protagonista, che cresce moltissimo nel corso della storia, e non solo in conseguenza agli eventi; ad un certo punto gli diventa chiaro che se vuole fare la differenza deve cambiare in prima persona, mettendosi in gioco al 100%, fidandosi e aprendosi agli altri.
Non posso non spendere due parole sulla piccola Kayo, già vittima in casa, con una storia così triste che a una certa vorresti entrare nella pagine e salvarla tu.
Ad ogni modo i miei preferiti erano Sachiko e Ken'ya (uno dei compagni di classe di Satoru nel passato).
Un grande spazio, dalla seconda metà della serie, è dedicato anche all'assassino: se all'inizio, infatti, siamo in un giallo da manuale dove l'obbiettivo è scoprire l'identità di questo tizio, dopo con Satoru nasce il classico rapporto che crea tra l'eroe e la sua nemesi.
Ma senza ambiguità, che qui il cattivo è un mostro senza possibilità di redenzione che deve morire, e pure male.

La storia, a raccontarla così, non sembra giustificare il rating, che pur non avendo restrizioni ufficiali rimane consigliato ad un pubblico maturo. La motivazione, secondo me, non va cercata tanto nei temi quanto nel modo in cui vengono trattati: gli omicidi hanno come vittime bambini, e anche se si vedono raramente i corpi, la loro morte viene descritta con una grande quantità di particolari, che può disturbare se non per il gore almeno per il sadismo. In più alcuni temi, come la solitudine  da adulti, e il senso di fallimento per non aver realizzato le proprie ambizioni, sono più comprensibili per chi ha almeno l'età per bere alcolici in America.
Lo stile di disegno è interessante: non pulitissimo, e Sanbe ha un po' il vizio di fare tutti con la stessa faccia, ma dopo un po' mi sono abituata e ora devo dire che mi piace discretamente.
Io lo consiglio.

12 commenti:

  1. Come sempre io seguo di più gli anime e questo era in lista...

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    1. Non l’ho visto tutto perché poi son passata al manga, ma mi era sembrato fatto molto bene :D

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  2. Sai che io, invece, sto seguendo la serie tv in questi giorni? La trovo abbastanza avvincente e carina, e sono davvero curiosa di scoprire come andrà a finire... sospetto però che manga e anime siano molto meglio! :D

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    1. La serie non l’ho vista, ammetto di averne un po’ paura perché Netflix e gli adattamenti manga/anime oer ora non è stata un’accoppiata vincente... però qualche episodio potrei guardarlo :)

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  3. Io non sono affatto appassionata di anime e manga, ma devo ammettere che la trama di Erased mi ha messo curiosità! L'ho aggiunto alla lista su Netflix, così magari mi ricordo di vederlo :D

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    1. Secondo me non te ne pentirai :D
      La mia lista su Netflix ormai è come un figlio tra la mia tbr e la mia wl XD

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  4. Io ho recuperato l'anime su Netflix con un solo pomeriggio, è davvero bellissimo!

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  5. Dalla trama mi ispira molto, ma purtroppo sono ignorantissimo in materia.
    Potrei dare uno sguardo all'anime, in compenso, anche se attenderei prima un tuo confronto. ;)

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    1. L'anime non l'ho visto tutto, ma gli episodi che ho visto mi sono piaciuti così tanto da farmi cercare il manga :D
      Però non ho idea di come sia il doppiaggio italiano perché quando lo guardavo non era ancora uscito da noi :)

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  6. Sono indietro con la mia TBR normale... ho ancora diversi volumi da recuperare dei manga che ho iniziato e non ho bisogno di titoli nuovi, quindi, cortesemente, puoi smetterla di recensire manga???? Questa è crudeltà!!!!!!
    E già che ci sono andrò anche a curiosare su Netflix, ovviamente! ;)

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