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mercoledì 10 ottobre 2018

La via del male

La via del male, di Robert Galbraith.

Alla fine anche il terzo volume delle indagini di Cormoran Strike è uscito in edizione economica, anche se è diverso dai primi due.
Perché gli editori in realtà ci odiano.

Quando un misterioso pacco viene consegnato a Robin Ellacott, la ragazza inorridisce nello scoprire che contiene la gamba amputata di una donna. Il suo capo, l’investigatore privato Cormoran Strike, è meno sorpreso ma non per questo meno preoccupato. Ci sono quattro persone nel suo passato che pensa potrebbero essere responsabili – e Strike sa che chiunque di loro sarebbe capace di tale odiosa brutalità.
Con la polizia focalizzata sul sospettato che Strike ritiene sempre più essere innocente, lui e Robin prendono direttamente in mano il caso e si immergono nei mondi oscuri e contorti degli altri tre uomini. Ma altri fatti orrendi stanno per accadere, il tempo sta per scadere per due di loro.

Questa serie è partita totalmente in sordina, per me: il primo mi era piaciuto tanto da voler continuare la serie, ma non abbastanza da sopravvivere la periodo di pulizia della libreria, col risultato che l'avevo donato alla biblioteca del paese dei nonni, visto che lì i gialli vanno per la maggiore.
Poi ho letto il secondo e mi sono pentita di essermi liberata del primo, al punto che l'ho ricomprato per avere la collezione completa (e ritrovarmi questo in libreria).
Ed ora eccomi qui, dopo aver letto il terzo e aver ormai realizzato di trovarmi nella peculiare situazione di amare una serie thriller senza - però - apprezzare particolarmente la parte relativa alle indagini.
Già, perché anche qui devo dire che la parte relativa al mistero è quella che mi è piaciuta di meno: si riconferma la tendenza della Rowling/Galbraith di fare della persona più a caso il colpevole per avere l'effetto sorpresa (tant'è che stavolta ho iniziato a sospettare di chiunque, incluso uno dei fratellastri di Cormoran di cui si sa solo che esiste), senza che - almeno per me - ci sia un processo deduttivo degno di questo nome alle spalle.
Una cosa che invece è cambiata è il trattamento riservato alla vittima, in virtù del fatto che è proprio la struttura del libro ad essere diversa: fino a questo momento ci siamo trovati di fronte a due casi da manuale. Agenzia investigativa, persona x arriva con il mistero/delitto da risolvere, i nostri eroi svolgono le indagini perché la polizia non ne azzecca una. In tale contesto conoscere le vittime era un dovere, un modo per capire cosa fosse successo ed entrare all'interno della mente del colpevole, e ricostruire il quotidiano di Lula e Quine li aveva resi dei personaggi postumi interessanti, che alla fine mi dispiaceva retroattivamente che fossero morti.
A questo giro le cose cambiano drasticamente: tanto per cominciare siamo di fronte ad un serial killer, quindi le vittime a una certa iniziano ad essere un po' troppe per poter dare un background sentito a tutte, e soprattutto il vero obbiettivo del cattivo è Cormoran, ergo la "vittima principale" è un mezzo per arrivare a lui. Da un lato è fastidioso, dall'altro interessante perché si accentua la sensazione che la poverina non c'entrasse davvero niente, che sia stata un danno collaterale in un gioco che solo una persona è consapevole di giocare.
Non a caso questo è l'unico libro della serie in cui c'è anche il pov dell'assassino, gestito bene perché si vede quanto sia una mente malata e perché nonostante tutto non ci sono dettagli che aiutano a capirne l'identità.
Ma resta il fatto che un dettaglio della rivelazione finale a me è sembrato un'idiozia grande come una casa, e la domanda che mi può essere fatta è la seguente: ma se in un giallo trovi idiota chi sia l'assassino, perché gli hai dato quasi il massimo dei voti?
Beh,  per cominciare anche se la destinazione mi ha fatto schifo, ho trovato il viaggio estremamente interessante e divertente. E poi ci sono i personaggi: stavolta sono sotto i riflettori per quasi tutto il tempo, e si scoprono diversi altarini.
Si parla a lungo dell'infanzia e dell'adolescenza di Cormoran, di sua madre Leda e della sua morte. C'è Shanker che è diventato tipo il mio personaggio preferito.
Veniamo a sapere come mai Robin ha lasciato l'università, come mai ha una così peculiare lista di abilità, e alcuni retroscena della sua relazione con Matt. E, purtroppo, iniziamo a muoverci verso qualcosa che potrebbe andare oltre l'amicizia platinica: secondo me Cormoran e Robin si piacciono, e sono in quello strano limbo in cui mi rendo conto che una coppia ha potenziale di esistere, ma non li shippo per niente.
Sarà dura nei prossimi libri.
Ma parliamo di Matt: continua a non piacermi il modo in cui il suo personaggio è costruito perché ha solo difetti, e trovo che sia una banale scappatoia. Troppo facile gestire un'eventuale rottura con Robin, se lui non ha letteralmente nessun lato positivo: quando si lasceranno (perché o lo riscrive totalmente, o si lasciano) tutti tireremo un sospiro di sollievo e non ci sarà nessun dubbio o combattimento interiore da parte di Robin.
Troppo facile così, io voglio l'angst e la sofferenza.

Insomma, come al solito per me il libro si divide in due: la parte poliziesca che è appena sufficiente, e poi tutto il resto che eleva la qualità generale della storia.

8 commenti:

  1. In questo caso, anche a me il giallo ha entusiasmato meno del solito, ma loro due fanno miracoli, invece. Attendo il quarto con ansia, e da anni!

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    1. La fortuna di aver iniziato la serie tardi e di aspettare l'edizione economica è che ho preso il terzo che il quarto era già uscito XD devo solo aspettare che lo traducano, non che venga scritto :P
      Di quel club farò parte se verrà annunciato anche un quinto volume.

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  2. Concordo su Matt è fatto così solo per poter far il tifo per Robin e Cormoran, cosa che comunque funziona, perchè sono belli insieme.

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    1. Io invece non parteggio particolarmente per loro perché mi piacciono troppo come amici :( ma in ogni caso avrei preferito che Matt fosse stato una persona normale.

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  3. Di questa serie ho il primo volume da un po', ma ancora non ho avuto modo di leggerlo... Però ora mi hai messo curiosità, credo che dopo Pratchett comincerò anche questo ;)

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    1. Per quanto apprezzi questa serie, non posso che appoggiare la tua decisione di dare la precedenza a Pratchett XD

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  4. Shanker!!! <3
    Io ho trovato che la parte thriller migliori sempre un pochino andando avanti con la serie, anche se non è eccezionale, e alla fin fine non mi è dispiaciuto.
    E concordo col personaggio di Matt, ma io sono ansiosa di vederlo sparire e possibilmente senza angst, perchè non è che sia una fan dell'angst :)

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    1. A questo punto l’angst non lo voglio nemmeno io, perché siamo franchi: quale angst può nascere dalla rottura con Matt? Al massimo sospiro di sollievo. Ma continuo a trovarlo un espediente misero :(

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