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mercoledì 27 marzo 2019

Queen's Shadow

Queen's Shadow, di E.K. Johnston.

Sarà interessante quando metterò le recensioni di Star Wars in ordine e questa verrà prima di quella di Episodio II.

When Padmé Naberrie, "Queen Amidala" of Naboo, steps down from her position, she is asked by the newly-elected queen to become Naboo's representative in the Galactic Senate. Padmé is unsure about taking on the new role, but cannot turn down the request to serve her people. Together with her most loyal handmaidens, Padmé must figure out how to navigate the treacherous waters of politics and forge a new identity beyond the queen's shadow.

Credo che il franchise di Star Wars stia attraversando un periodo di crisi e che per questo ai piani alti stiano cercando di ingraziarsi i fan di vecchia data: quest'anno uscirà l'ultima stagione di Clone Wars, un libro su Obi-Wan Kenobi e Qui Gon Jin, ed è appunto uscito un libro su Padmé.
Padmé, perlopiù ignorata dal canon, spesso considerata un'appendice di Anakin, un personaggio la cui unica funzione era mettere al mondo Luke e Leia, al punto che le scene dove faceva altro sono state tagliate e Lucas non si è neanche preso il disturbo di scriverle una morte decente.
Se già Clone Wars cercava di mettere una pezza sul trattamento riservato a Padmé Amidala in Episodio III, Queen's Shadow cerca di metterla su Episodio II: breve recap per chi non si vuole leggere la recensione chilometrica di quel film: lì si scopriva che in dieci anni Padmé era passata da persona che aveva visto la Repubblica fallire nel proteggere il suo pianeta a sostenitrice numero uno del sistema; che non aveva mosso un dito per aiutare Shmi Skywalker e gli schiavi su Tatooine; e in generale non si è mai capito perché i Separatisti avessero voluto dichiarare guerra alla Repubblica.
Dopo circa vent'anni, nell'universo espanso vengono finalmente affrontati questi insignificanti dettagli.
Partiamo dalle informazioni generali: la Johnston ha scritto Ahsoka (a oggi il mio libro preferito dell'universo espanso) e per me ha dimostrato di essere molto brava nel raccontare i personaggi e nel trovare un equilibrio tra "avventure nuove" e rimandi a quelle già viste in film/cartoni che ti colpiscono dritto al cuore, per cui ero relativamente sicura che avrebbe fornito una rappresentazione interessante della ex-regina di Naboo, e soprattutto che avesse le capacità necessarie a tratteggiare in modo credibile il periodo di transizione che affronta tra i primi due film.
Da quel punto di vista sono stata soddisfatta: il libro comincia il giorno dell'elezione della nuova regina di Naboo, evento che lancia Padmé e le sue ancelle nel magico mondo del "e adesso che si fa?", perché qui si parla del fatto che sono giovanissime ora che il lavoro è finito, figuriamoci quando hanno iniziato: Padmé ha passato l'infanzia a prepararsi per essere regina, e l'adolescenza ad esserlo, perfezionando la figura pubblica di Amidala - che non poteva essere Padmé.
E le sue ancelle lo stesso: vediamo il rapporto strettissimo che le lega, perché anche loro hanno passato infanzia ed adolescenza ad addestrarsi per essere multitasking: guardie del corpo, spie, prime confidenti e consigliere della regina, un legame voluto e creato ad arte così che nel caso di uno scambio l'ancella non prenda solo il posto fisico regina, ma sappia anche comportarsi come lei, parlare come lei, pensare come lei. Non stupisce, quindi, che la lealtà delle ancelle vada prima a Padmé e dopo a Naboo, soprattutto quella di Sabé (per chi se la fosse dimenticata: è quella che si scambia con la regina in Episodio I) che qui è co-protagonista. Ma se le ancelle hanno - più o meno - dei desideri che vogliono vedere realizzati, ad essere persa è proprio Padmé e io ho trovato credibile che questa diciottenne non sapesse bene che fare ora che il ruolo più importante l'ha svolto. Le piace la politica, ma non sa dove indirizzare il suo talento, e soprattutto - finalmente - la cosa che più desidera è impegnarsi per il problema della schiavitù nei pianeti dell'orlo esterno.
Ebbene sì: finalmente ci è concesso vedere che Padmé è stata segnata dalle esperienze su Tatooine, che vuole fare qualcosa, in caso di estrema necessità vuole comprare lei gli schiavi da liberare, manda Sabé in missione a cercare Shmi Skywalker per portarla via, in Senato prova ad introdurre l'argomento.
Non avete idea di quanto mi abbia reso felice che sia stata finalmente riconosciuta questa parte della storia: erano anni che mi lamentavo del fatto che a nessuno tranne Anakin importasse qualcosa di Shmi e finalmente l'elefante nella stanza è stato affrontato.
Visto che sto parlando solo di aspetti emotivi e accessori alla mitologia generale della trilogia prequel, ne approfitto per ricollegarmi ad un aspetto fondamentale di Queen's Shadow: non ha una trama e non succede niente.
Ma attenzione: in questo caso non è una cosa negativa. Vedete, questo è un libro di contesto: non è tanto una divertente avventura dei nostri eroi, ma un vero e proprio tentativo di creare una cornice per la storia che verrà dopo.
Non ci sono eventi assurdi, ma Padmé che diventa senatrice e impara a gestire il nuovo ruolo: vediamo che la Federazione dei Mercanti la prende di mira per screditarla, facendo uscire articoli dove viene costantemente sminuita (il che potrebbe spiegare la sua reticenza ad affrontare uno scandalo pubblico come la relazione con un Jedi); si vede che i Senatori non si fidano di lei perché il suo unico atto pubblico è stato far destituire il Cancelliere, sostituito poi da uno del suo pianeta natale; si vede Palpatine che la blocca ad ogni angolo (in particolare per la questione della schiavitù) e usa la burocrazia a suo vantaggio; si vede l'embrione dei Separatisti, persone non crudeli ma che vogliono poter mettere i bisogni dei propri pianeti davanti ai bisogni della Repubblica.
Si vede la nascita dell'amicizia tra Padmé, Bail e Mon Mothma, che rende ancora più dolceamara la futura adozione di Leia (e ora voglio qualcosa in cui Bail e Breha affrontano i sentimenti legati al crescere la figlia di Padmé senza poterle mai parlare di lei).
Non succede chissà cosa però viene spiegato come funziona il Senato, conosciamo meglio la cultura di Naboo e mi sono divertita un sacco nello scoprire che i vestiti super complicati e allucinanti che si vedono servono non solo a distrarre dalla faccia di Padmé, ma anche come protezione perché qualunque cosa le possano tirare addosso farà meno male se deve attraversare dodici strati di broccato. Mi è piaciuto che ad essere eletta come nuova Regina non fosse la candidata che Padmé appoggiava ma pace, collaborano e si rispettano sinceramente.
Poi abbiamo l'angolo della rappresentazione: ormai è praticamente impossibile che un libri mirato ai giovani non abbia almeno un personaggio non eterosessuale e non sia inclusivo al massimo, e sia chiaro che ciò è un bene (non trovo sia un bene il modo in cui reagiscono alcuni sjw online, ma quella è un'altra storia). C'è una coppia di ancelle chiaramente gay che mettono su famiglia, e mi è piaciuto moltissimo che Sabé per Padmé provi dei sentimenti talmente enormi da mettere subito in chiaro che qualunque altro partner verrà sempre dopo, però mi ha dato un po' fastidio la cultura super-inclusive di Naboo - non perché sia sbagliata, ma perché mi è sembrato che fosse troppo... troppo, messa lì non perché credibile ma per far vedere che posto perfetto che è. Quello, e il fatto che qualunque scelta di abbigliamento dovesse avere una funzione pratica segreta: autori, non c'è niente di male se a una donna piacciono i vestiti di alta moda solo perché le piacciono. Non va giustificato perché sennò è meno femminista e meno bad-ass.
Un difetto vero e proprio, però, sta nel fatto che ad un certo punto vengono introdotte le basi di alcuni misteri che la trama non risolve: semplicemente i personaggi smettono di indagare e io lo capisco che avevano altre priorità, però a me come lettrice interessava e se quella sottotrama devi farla morire così non metterla.
In soldoni il libro mi è piaciuto: va detto che non succede assolutamente niente, ma l'ho trovato importante all'interno della mitologia dato che affronta e rende canon degli eventi che andavano affrontati e cerca di porre delle basi per alcuni snodi narrativi dei capitoli principali: riesce a collegare davvero bene Episodio I ed Episodio II, e a far sembrare naturali i cambiamenti che ci sono tra i due film. Così come The Clone Wars aiuta a comprendere la caduta di Anakin, così Queen's Shadow aiuta a capire la direzione politica presa da Padmé e il malcontento dei Separatisti.

Se vi piace Star Wars, vi piace Padmé, e non vi spaventano libri che sono palesemente tasselli di un universo più grande, Queen's Shadow potrebbe fare al caso vostro.

2 commenti:

  1. Non sono così fan di tutto questo mondo da leggere il libro direttamente, ma sapere che è stato scritto, e leggere la tua recensione che spiega perfettamente i collegamenti, mi fa molto piacere, almeno non tutto è lasciato al caso ecco.

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    1. E io che per una volta volevo stare sul vago ed essere spoiler-free XD

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