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martedì 23 luglio 2019

Knights of the Zodiac - Saint Seiya

Niente, non ce la faccio a mantenere una pubblicazione regolare in estate: ci sto provando, ma tra che sono in semi blocco del lettore, tra che fa caldo, tra che sono stanca, mi sa che il blog nei prossimi giorni sarà aggiornato sporadicamente e non parlerò di libri.
In effetti più che dai prossimi giorni direi da oggi, perché ho intenzione di inaugurare la rubrica "Facciamoci del male senza motivo" altrimenti detta "Ho guardato il remake targato Netflix di Saint Seiya".

I Cavalieri dello Zodiaco non ha fatto parte della mia infanzia: ero molto piccola quando lo davano su un canale secondario che non sempre la nostra tv prendeva, ed era uno dei cartoni che mia madre Non Voleva Che Guardassi™. Ho visto di sicuro alcuni episodi perché quando lo trasmisero su Mediaset riconoscevo i personaggi e qualcosa della saga delle Dodici Case, mentre la sigla non era quella che ricordavo (ossia questa), ma a quel punto avevo già i miei anime storici e non avevo voglia di recuperare quelli degli altri.
Di base io e questo anime non ci siamo mai incrociati nei momenti giusti, e nell'età in cui l'avrei adorato ho visto solo quello che bastava per chiedersi "Perché si intitola 'cavalieri dello zodiaco' se loro non sono i cavalieri dello zodiaco?"
Ho letto il manga, però, anche se qualcosa come quindici anni fa.

Però cavolo, pure io che ai Cavalieri non sono legata ho avuto dei problemi con questo reboot, e ora mi toglierò i sassolini dalle scarpe.
Partiamo dal comparto tecnico: non sono un'amante del 3d nelle serie televisive perché imho è una tecnica che se non ha alle spalle un budget pazzesco non viene fuori un granché, e la mia impressione è che qui non avessero proprio una fraccata di soldi: non è la cosa peggiore che abbia mai visto in questo frangente, ma ci sono dei momenti in cui pare fatto in stop-motion coi gashapon... anche se trovo super positivo che abbiano usato un character design che sembra un po' un mix tra quello del mai troppo compianto Shingo Araki e il tratto di Masami Kurumada.
È di plastica!
La pecca, e non è una poco in un cartone del genere, sono le scene d'azione che risultano piatte, poco dinamiche, per niente epiche, e capisco il gusto retrò, ma proprio il riciclo delle animazioni dovevano tenere? Che ok, è una cosa assolutamente normale, ma se Tisifone combatte per quaranta secondi usando quattro volte lo stesso attacco non puoi usare la stessa identica animazione quattro volte di fila. Me ne rendo conto pure io che ad animazioni riciclate ci sono cresciuta!
A questo si unisce una certa povertà della scenografia, e una mancanza quasi totale delle comparse. Questo l'ho notato soprattutto nella parte dedicata al torneo, che per qualche motivo qui avviene in un parcheggio sotterraneo spettatori due, che se i cavalieri si menano troppo forte si schiantano sulle auto parcheggiate e no, non è una battuta.
Della colonna sonora non ricordo praticamente niente, ma la opening e la ending mi sono piaciute e hanno pure qualche immagine figa (Phoenix).
Il doppiaggio: per la versione italiana è stato richiamato il cast storico, che da un lato è molto bello e nostalgico, dall'altro... è ormai composto da persone innegabilmente adulte. Voglio che sia chiara la stima e il rispetto che nutro per i doppiatori italiani, e in particolare l'affetto che sono arrivata a provare verso alcune voci che hanno caratterizzato la mia infanzia e contribuito a far nascere una passione che dura tutt'ora verso l'animazione e il fumetto giapponese... ma per quanto Ivo de Palma sia la voce storica di Pegasus, per quanto sarebbe strano sentire quel personaggio doppiato da qualcun altro, adesso ha cinquantasette anni e Pegasus ne ha diciotto. Personalmente ad un certo punto sono passata al doppiaggio inglese, dove hanno le voci da ragazzini
Ma passiamo all'elefante nella stanza: Shun di Adromeda è diventato una ragazza. Non è un cambiamento che mi ha fatto impazzire: capisco la volontà di aggiungere personaggi femminili, ma concordo con chi disse 'idea buona, cavaliere sbagliato'.
Parliamoci chiaro: tutti abbiamo fatto le battutine sul fatto che Andromeda fosse una femmina, ma trasformarlo davvero in una ragazza sembra una scelta presa più per evitare che le mamme debbano spiegare ai figli perché un ragazzo ha un'armatura rosa, piuttosto che per dare alle bambine qualcuno in cui rispecchiarsi.
E poi non vogliamo mica che i bambini effemminati vedano che possono essere forti anche se tutti gli danno della mammoletta, che possono avere amici veri rimanendo sé stessi, e che quando si incazzano possono menare come un esercito di fabbri? O che i bambini in generale vedano che possono piangere? Perché io, come donna, ho già Castalia e Tisifone che asfaltano la gente, più Lady Isabel che è una dea proprio, e non sento questo grande bisogno di togliere ai ragazzini che non si ritrovano nella figura del maschio alfa uno dei pochi personaggi che sono dei cuoricini e - allo stesso tempo - uno dei più forti dell'intera serie.
Per non parlare dei dettagli pratici come perché non indossa la maschera e come faranno poi la serie di Ade.

Questi sono, più o meno, i pregiudizi con cui mi sono approcciata alla visione, ma proprio in virtù del mio scarso investimento emotivo nella serie classica non li ho considerati un ostacolo insormontabile: posso adattarmi, soprattutto quando è più che evidente che non sono il target di riferimento. Il problema però è che qui non si capisce chi dovrebbe essere, il target di riferimento.
Mi spiego: una delle cose che ricordo dei Cavalieri dello Zodiaco è che era brutale. I combattimenti erano violenti, c'era sangue ovunque, e soprattutto all'inizio i personaggi non stavano bene: erano ragazzini usciti da vari livelli di inferno, abituati a pensare alla propria sopravvivenza, ci mettevano un po' a diventare eroi. La stessa Lady Isabel la odiavano perché li aveva bullizzati malissimo da bambina.
In questa versione no. Qui si parte subito che gli importa degli altri, e non c'è il sangue (arriva in una scena, ma invece di essere scioccante a me ha fatto solo dire 'Era ora!').
Ricordavo una mitologia complessa, che ci voleva qualche episodio per spiegarla bene, mentre qui fanno uno spiegone di due minuti e poi ciao, mentre alcune cose non vengono dette, ad esempio Castalia indossa la maschera mentre Tisifone no.
Questa prima tranche di episodi copre il primo arco narrativo ma con la metà delle puntate: nell'anime al sesto episodio arrivava Phoenix mentre qui al sesto finisce la serie, solo che non sono riusciti a bilanciare la velocità degli eventi con lo sviluppo dei personaggi e dell'ambientazione.
Per questo dico che non capisco chi è il target: perché non mi sembra fatta per i vecchi fan, ma non credo neanche che un bambino che non ha mai sentito parlare dei Cavalieri dello Zodiaco possa capire cosa sta succedendo. Ci sono trame buttate lì e poi abbandonate per mancanza di tempo (Seiya che cerca la sorella per un episodio e mezzo), o scelte narrative discutibili: perché togliere Ikki/Nero/Phoenix che prende il posto di Shun ma aggiungere un tombino robot parlante, con gag che durano vari minuti?
Questo reboot ha voluto togliere ciò che avrebbe alzato il rating, ha voluto semplificare la mitologia e la lore, ma non è riuscito a crearsi un'identità propria.
Ha abbandonato i tratti distintivi dell'opera di origine senza però crearne di propri, e non ha saputo sfruttare gli sprazzi di originalità per raccontare davvero una storia sì riconoscibile ma diversa, ed è un peccato perché alcuni punti che si distaccano e lo fanno in modo più moderno ed interessante ci sono: ad esempio Vander, vecchio amico di Kido, che a fronte delle stesse rivelazioni arriva a conclusioni opposte (usare l'armatura d'oro per sfidare gli dei) e il cui ruolo avrebbe meritato un maggiore approfondimento, così come avrei voluto vedere in che modo è nata la sua alleanza con Phoenix. Allo stesso modo l'origine dei cavalieri neri non è affatto male e, se ben sfruttata, avrebbe potuto essere tragica e mostrare l'ambiguità di un sistema riconosciuto come giusto che però distrugge chi non considera abbastanza forte.
Alla fine è una serie che ha dei punti che sono identici all'originale, e altri che sono molto diversi, e nemmeno uno sforzo di combinare le due cose.

Ma quindi? Quindi boh: come ho scritto finora se si va a fare un confronto con la serie originale questa perde miseramente non perché non sia possibile fare qualcosa legato a Saint Seiya per spettatori più giovani, ma perché questo remake Netflix non ha il coraggio né di imboccare fino in fondo la strada della riproposizione fedele né di abbracciare i cambiamenti che propone. Non è riuscito ad avere una sua anima, e a mio avviso rimane una pallida copia di qualcosa di più grande.
Presa separatamente dal suo illustre progenitore, rimane una serie che pecca di superficialità sia per quanto riguarda la velocità con cui si muove la trama, sia per la caratterizzazione dei personaggi, mentre di contro offre un intrattenimento leggero e super-easy, gradevole da guardare perché le animazioni - per quanto non di mio gusto - non sono tremende, ed essendo solo sei episodi è ottima per qualche ora di relax a cervello spento.
Ma è un'occasione sprecata, a mio avviso.
Anche se spero che prosegua, perché son curiosa di vedere come adatteranno alcune cosette, e se riusciranno a correggere il tiro.

7 commenti:

  1. Ecco, a dimostrazione che pure chi non ha vissuto l'epoca d'oro dei CdZ in passato, non apprezza questo reboot.
    Non so perché abbiano voluto fare questa cosa, con queste scelte... ma sono sbagliate, tutte.

    Moz-

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    1. Ho letto che è un tentativo di 'agganciare' il pubblico americano, che non si è mai appassionato alla serie storica. Chissà, magari faranno tesoro delle critiche e produrranno una seconda serie migliore... in alternativa, ammetto che provo un po' il desiderio perverso di vedere i combattimenti contro i Cavalieri d'Oro durare 15 secondi.
      Però ho sentito cose molto buone sull'adattamento, quindi quasi quasi riguardo qualcosa in italiano :)

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    2. L'adattamento italiano propone le voci storiche, ma forse oggi non sono adatte XD
      Però ripristina i nomi "civili" dei cavalieri che non li avevano, in italiano. Ad esempio Seiya :)

      Moz-

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  2. Che coraggio hai avuto, io non ce l'ho fatta a vederlo mi piangeva il cuore solo a guardare il trailer xD

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    1. Mi sono temprata nel fuoco della serie tv live action di Sailor Moon.

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  3. Non ho mai capito come, ma nonostante abbia visto i Cavalieri dello Zodiaco a macchia di leopardo per tutta l'infanzia, ricordo sempre e solo la saga delle Dodici Case (e neanche tutta)... Detto questo, non sentivo il richiamo nostalgico della serie Netflix, e sapere che è stata rifatta in versione "né carne né pesce" di certo non mi spinge a provarla. Come sempre, grazie per esserti immolata per noi XD

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    1. Ti dirò, nonostante i difetti (o forse proprio per quelli) l'ho trovata talmente leggera e ad impegno zero da essere perfetta per quelle giornate di caldo infame dove volevo solo morire sul divano col ventilatore puntato contro xD

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