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lunedì 27 aprile 2020

Baby Recensioni: Memorie di una contadina - Miti del Nord

Ed eccomi qui, a cercare di riprendere il filo del blog: questa è una di quelle situazioni in cui devo sforzarmi di tornare ad una parvenza di normalità e non crogiolarmi nella crisi nazionale e mondiale.
Memorie di una contadina, letto in tempi non sospetti, è una di quelle letture che permette - in questo particolare momento - di rivalutare i disagi che stiamo vivendo perché sul serio, ci sono generazioni che hanno vissuto situazioni peggiori durate letteralmente tutta la vita.
Memorie di una contadina è ben lontano da essere un esercizio di stile, o un progetto secondario di due autori di fama infinita: per certi versi rappresenta l'intellettuale, lo scrittore che vuole denunciare, che mette la sua penna a servizio non tanto di personaggi da lui inventati, ma degli umili. Di quella fascia di popolazione che non leggerà mai le sue opere perché non sa leggere.
Una testimonianza dolorosa della vita in Russia, nella Russia povera e calpestata. Una vita normale, ancora più terribile proprio perché normale. Non ci sono abbellimenti, nessun patetismo, solo il lucido racconto dell'anziana protagonista, che racconta senza nessuna pietà la sua vita, dal matrimonio non voluto all'esilio in Siberia, al ritorno a casa.
C'è poco o niente che permette di riconoscere la penna dietro il racconto.
Come ho detto, gli scrittori qui sono completamente a servizio della donna che ha scelto di raccontare loro la sua vita, considerandola così chiaramente una piccola cosa, una piccola briciola nel mondo come ce ne sono tante, da spezzare il cuore.



Miti del Nord è stato uno di quei casi in cui mi sono voluta lanciare a scatola chiusa, fidandomi dell'autore e del tema trattato, e invece avrei fatto meglio ad informarmi perché così avrei capito che non faceva proprio per me.
Non posso neanche dire che sia colpa del libro, perché è esattamente quello che promette di essere e non posso certo rimanerci male perché io mi aspettavo di più: Miti del Nord è un semplice retelling di alcuni dei miti norreni, nel senso più basic del termine. Non è una rielaborazione, non è un romanzo che ci racconta le gesta di Odino, Thor e compagnia con lo stile e la visione di Neil Gaiman: è semplicemente un ripetere le storie con uno stile, un linguaggio, più moderno ed accessibile ai lettori - che siano giovani o meno - in cui sembra quasi che Gaiman abbia cercato di farsi da parte più che poteva per offrire una versione il più fedele possibile al materiale di origine.
In questo senso, è il libro perfetto per chi desidera approcciarsi alla mitologia norrena: se una qualsiasi delle tante reinterpretazioni di questi personaggi vi ha affascinato e vi ha lasciato il desiderio di saperne di più, questo è il libro che fa per voi. Ve lo stra-consiglio, stavolta sì a scatola chiusa.
Ma allora, direte voi, qual è il tuo problema?
Ecco... il punto è che Gaiman si è basato sul Canzoniere eddico e sull'Edda in prosa: tutti i racconti all'interno di Miti del Nord vengono da lì.
Il mio problema è che io ho letto sia il Canzoniere eddico che l'Edda in prosa di Sturluson: per me Miti del Nord è stato come leggere la versione ridotta di un romanzo di cui ho letto l'edizione integrale.
Sarò sincera: se lo avessi saputo, avrei risparmiato i soldi.

2 commenti:

  1. a me Miti del nord è piaciuto, ma come giustamente dici, è perfetto per chi è a digiuno di mitologia norrena! Io infatti non avevo mai letto nulla ed ero anche poco informata, quindi è stato parecchio utile!

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    1. Lo immaginavo, che fosse adatto a chi è a digiuno dei miti nordici... anche perché, onestamente, iniziare subito con l'Edda non è stata proprio l'idea migliore che abbia mai avuto XD è bella, ma anche tanto difficile, soprattutto se non si ha la benché minima preparazione XD

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