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venerdì 18 settembre 2020

Bugie d'aprile

Ridendo e scherzano, in questi mesi sono riuscita a recuperare addirittura una serie animata.

Bugie d'aprile (o Your lie in april) è un anime andato in onda dal 2014 al 2015, che al momento si trova su Netflix, e che ho guardato verso la fine d'agosto. Anche se, per motivi a me ignoti, non è doppiata ma disponibile in lingua originale sottotitolata in italiano.

Il protagonista è Kosei Arima, un ragazzino di quattordici anni, nonché pianista geniale inserito fin dalla più tenera età nel circuito dei concorsi e delle esibizioni dall'ambiziosa e severissima madre, che però dopo la morte di quest'ultima ha smesso di suonare... finché non conosce Kaori Miyazono, un'eccentrica violinista che lo costringe a diventare il suo nuovo accompagnatore.
Accanto a loro due, troviamo Tsubaki Sawabe e Ryota Watari, amici d'infanzia di Arima, che di musica non si intendono per nulla  ma che da sempre lo sostengono.
Siamo di fronte ad uno shoujo che, per certi versi, mi ha ricordato uno slice of life... anche se di vite molto incasinate e molto traumatizzate.
Siccome i protagonisti sono adolescenti, ovviamente possiamo osservare un gruppo di ragazzini alle prese con i primi amori, ma che non per questo sono meno intensi: Tsubaki è innamorata persa di Kosei, a Kosei invece piace Kaori mentre lei ha una cotta per Ryota che invece la considera un'amica e ci prova con tutte le altre.
In apparenza un quadrato amoroso che contarsi le doppie punte sarebbe meno tedioso, non fosse che i sentimenti dei vari personaggi - principali o secondari - sono trattati con grande delicatezza. E soprattutto non sono in primo piano: Bugie d'aprile è sì uno shoujo, ma ha al suo centro la musica.
Amore e odio nei confronti della musica, il voler eccellere - superarsi e superare - in qualcosa che si ama, e di poter arrivare a odiarla quando si viene caricati di aspettative da altri.
Vediamo Kosei lottare per superare i propri traumi e le proprie paure, per potersi riappropriare della musica e del pianoforte, per imparare ad esprimere sé stesso e non sua madre.

Ma non c'è solo questo, perché ad un certo punto la storia prende una piega decisamente inaspettata e quindi si parla anche di malattia, di come questa possa arrivare a cambiare chi ne soffre. Si vede come il dolore di una persona cara influenza tutti coloro che le stanno intorno, e come nessuno può essere più lo stesso.

Si può dire che è un anime che parla di primi amori, di musica e di cambiamenti continui, di tutti i passi in avanti - percepiti o meno - che è necessario fare per crescere.
Mi è piaciuto tanto, anche se non è l'anime che più mi ha colpita, e ne consiglio la visione.
Gli episodi sono 22, e come ho detto è possibile trovarlo su Netflix.

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