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lunedì 21 settembre 2020

Streghe di una notte di mezza estate

Streghe di una notte di mezza estate, di Terry Pratchett.

Io ci provo, a scrivere una recensione di questo libro. Ma se volete leggerne una che rasenta la perfezione leggete quella di Sophie.

Sin dai tempi più remoti, elfi e fatine hanno riempito di sé fiabe e racconti, saltellando leggiadramente tra i mondi per esaudire i desideri degli umani, trasformare zucche in carrozze e persuadere principi distratti a sposare fanciulle perse nei boschi. Be', sono tutte balle. Gli elfi sono meravigliosi perché incutono meraviglia; stupefacenti perché stupiscono; maliardi perché emanano malia; incantevoli perché fanno incantesimi; pazzeschi perché fanno impazzire la gente. Chi ha detto che sono buoni? Gli elfi sono cattivi. E per colmo di sfortuna stanno tornando a Lancre, dove non ci sono più streghe, a parte Nonna Weatherwax, Tata Ogg e Magrat Garlick. Che dovranno sudare sette camicie, indossare numerose armature, volare a cavallo di una scopa insieme a un nano e trasformarsi in sciame di api per cavarsela e salvare Mondo Disco...

Non c'è modo di girarci intorno, quindi lo dico subito: Streghe di una notte di mezza estate è uno dei libri migliori di Pratchett. Ne segue che è uno dei migliori della vita.
È anche uno di quelli non completamente autoconclusivi, nel senso che la storia inizia e finisce con quello che succede nelle sue pagine, ma tiene conto di quanto avvenuto prima: diciamo che per capire alcune cose sarebbe meglio aver letto i volumi dedicati alle streghe delle Ramtops.
Questa volta Nonna Weatherwax, Tata Ogg e Magrat si troveranno di fronte alcune delle più grandi sfide che le abbiamo viste affrontare: un gruppo di ragazzine che decide di giocare a fare le streghe, le pareti che dividono il multiverso che si stanno assottigliando, gli elfi che potrebbero tornare, un matrimonio... il genere di argomenti che, nelle sapienti mani di Terry Pratchett, diventano ben più che una trama adrenalinica dove non riesce a staccarti dalle pagine per sapere non solo come le nostre eroine salveranno il regno, ma anche solo per riuscire a capire cosa stia succedendo... ma diventano un'occasione per riflettere non sul significato della vita, ma quello della nostra vita.
Sulle scelte che facciamo, e la persona che diventiamo in virtù di queste scelte. Sul fatto che decisioni diverse ci avrebbero resi forse diversi, ma gli stessi quando si arriva al punto.
È divertente pensare che ci siano infiniti universi dove le cose sono andare diversamente, ma come ci dice Nonna Weatherwax, questo non significa per forza che sarebbero andate meglio, e in definitiva noi viviamo in questo universo: possiamo cullarci per qualche attimo nella malinconia dolceamara del "e se... ", ma alla fine quello che conta è quello che è qui e ora.

Gli elfi, come nemici, sono stupendi: la loro caratterizzazione deriva in parte dalle leggende dei fae come creature capricciose e non umane, ma in parte deriva anche dalla profonda conoscenza di Terry Pratchett della lingua e delle parole. Ha giocato con la tradizione, e girando intorno ai sinonimi e i contrari degli aggettivi generalmente usati per descrivere gli elfi, e il risultato è qualcosa di terrificante, tremendamente arguto, e che a una certa, via via che capisci quello che sta venendo raccontato, ti fa pure sentire più intelligente.

Insomma, come sempre non ho mai abbastanza parole per poter... spiegare che esperienza sia leggere un libro di Terry Pratchett, quindi mi fermo qui. 
Streghe di una notte di mezza estate è un libro che parla di persone e di umanità, mettendole contro un avversario che di umano non ha nulla. Parla di scelte, di rimpianti, di identità, e come sempre quando siamo davanti alle streghe, di come la vecchiaia non sia la fine bensì la somma della vita.

E c'è il momento in cui Tata Ogg va a trovare l'Uomo Lungo, e ti rendi conto che è palesemente basato sul Gigante di Cerne Abbas... e ridi come un'idiota di qui alla fine del mondo per battute sui peni giganti.

4 commenti:

  1. È un autore lontano da me, ma quanto fascino nella tua recensione!

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    1. Ti ringrazio, ma fidati che quello che scrivo io è niente rispetto alla grandezza dell'autore *^*

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  2. Grazie infinite per avermi citato, Kate! Sei gentilissima! *___*
    Questo e "Hogfather" sono, ad oggi, i miei due libri preferiti di Pratchett. Ma come sai sono ancora una "neofita", rispetto a te... quindi non vedo l'ora di scoprire quante altre risate, emozioni e lezioni di vita mi aspettano fra le pagine dei suoi romanzi! :)

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    1. L'avevo detto, che nella mia recensione avrei citato la tua che è stupenda 😜
      E non vedo l'ora di sapere cosa ne penserai degli altri libri.di Pratchett :D

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