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venerdì 30 aprile 2021

Caro, Chibi è scomparsa

Caro, Chibi è scomparsa, di Keiko Nishi.

Non sono solo i libri che compro a scatola chiusa, perché la combo copertina + titolo mi manda KO in cinque secondi netti.
Mi capita anche coi fumetti.

A volte ci sono storie che ci colpiscono non perché avvincenti, non perché abbiano colpi di scena dietro ogni angolo e scene madre da teatro greco, ma perché con dolcezza, calma e pacatezza riescono a mostrarci un piccolo spaccato di vita tanto normale da riuscire a coinvolgerci.
E questo è il caso di Caro, Chibi è scomparsa (e a cosa si riferisce il titolo direi che si capisce benissimo, anche se l'esecuzione serba ben più di una sorpresa).
Masaru e Yukiko Takei sono un'anziana coppia, sposata da ben quarantaquattro anni. Hanno cresciuto insieme tre figli, ora grandi e con le loro vite autonome, e stanno passando serenamente la loro vecchiaia assieme alla gatta Chibi.
Masaru e Yukiko sono una coppia che, ad un primo sguardo, fa venire in mente la definizione "all'antica": lui burbero, silenzioso, il cui scopo è stato provvedere al mantenimento della famiglia, e lei casalinga dolce e remissiva. 
Quei matrimoni, quelle coppie, che noi le guardiamo e pensiamo che sono proprio nate in un contesto sociale diverso.

Eppure, qualcosa nella vita quotidiana dei due anziani si sta via via incrinando: una crescente insoddisfazione, una routine che non basta più, piccolissime ferite che nel corso di una vita intera sono diventate un grande "qualcosa che non va". 
Quand'è che il silenzio non è più sinonimo di completarsi così tanto da non aver bisogno di discutere, e si trasforma in un muro?
Da un lato abbiamo un uomo che apparentemente considera la moglie una presenza semplicemente scontata, dall'altro una donna che vede un marito sempre più distante, e tutte le insicurezze dovute ad un matrimonio combinato tornano dal passato con quell'insidiosa costanza che alla lunga le porta esattamente dove vogliono arrivare.
In tutto questo, la scomparsa di Chibi diventa la rappresentazione tangibile della pacata tempesta che sta travolgendo il matrimonio di Masaru e Yukiko: incubo ricorrente di chiunque abbia un gatto, la micia esce di casa e semplicemente non torna.
L'angoscia di non sapere cosa sia successo a Chibi, se si sia persa o se sia morta, porta un'ulteriore divario tra marito e moglie, con lei pronta a fare qualsiasi cosa per ritrovarla e lui che senza pietà le dice che tanto è morta (ma poi se vede un gatto che le somiglia gli corre dietro).

Caro, Chibi è scomparsa non è, come potrebbe sembrare dalla copertina, un libro sul rapporto tra gli umani e il felino, ma una storia sull'amore, sul volersi bene, sul dare per scontate cose che l'altro scontate non sono, sul fatto che alla fine non c'è una data di scadenza ai cambiamenti da fare per essere felici. Che sia un taglio netto, oppure provare a ricostruire.

Il tratto dell'autrice è semplice, delicatissimo eppure espressivo, senza troppi dettagli ad appesantire le tavole, con un'interessante differenza tra il modo in cui vengono rappresentati gli anziani (piccoli, quasi deformed) e il disegno più da "classico manga" con cui invece seguiamo le vicende di Naoko - figlia minore della coppia. Un contrasto che, se all'inizio mi ha leggermente spiazzata, man mano che proseguivo con la lettura mi sembrava azzeccato per come andava a sottolineare le differenze generazionali tra genitori e figli.

In definitiva Caro, Chibi è scomparsa è un manga che mi sento di consigliare anche di fronte ad il prezzo elevato: si tratta di un volume unico, e l'edizione è veramente curata. 

4 commenti:

  1. Che cosa meravigliosa!! Lo devo assolutamente recuperare **

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  2. Ma sembra adorabile! *____*
    Pensavo alla tua premessa, sul fatto che esistano storie delicate e intense che non hanno bisogno di grandi colpi di scena o scene da tragedia greca per conquistare... Sono assolutamente d'accordo, ma nel mio caso ho notato che gli unici libri di questo tipo in grado di colpirmi davvero, sono frutto della penna di autori asiatici! :D

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    1. Anche io ho notato che in Asia hanno un modo particolare di narrare questo tipo di storie (non solo nei libri ma anche in manga ed anime): Le ricette della signora Tokue ne è un altro esempio (è pure uno di quei libri che ti spacca e aggiusta il cuore contemporaneamente)

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