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giovedì 27 ottobre 2016

Humans

Mentre il mondo tesse le lodi di Westworld, serie targata HBO che - tra le varie - esplora il confine tra umani e macchine e porta lo spettatore a chiedersi quale sia la natura dell'umanità, io ho recuperato Humans, una serie fantascientifica inglese uscita nel 2015 (già remake di una serie svedese).
Più seriamente: Westworld è una serie impegnativa, e in questo periodo non ho la testa. Humans è una bella serie ma tra gli episodi che durano meno e un cast dalle dimensioni più ridotte, sono riuscita a seguirla senza sentirmi stanca una volta finita una puntata.
Ma di che parla? Siamo a Londra, in un mondo che è esattamente come il nostro tranne che per una cosa: i Synth, sofisticati androidi dall'aspetto umano che vengono impiegati come aiuti domestici o come operai di bassissimo livello.
La storia comincia quando il matrimonio di Joe e Laura Hawkins entra in un periodo di crisi: con tre figli (di cui due adolescenti) a cui badare l'uomo ritiene che un sostegno domestico li aiuterà a sfruttare al meglio il tempo che passano insieme e decide di acquistare Anita, senza sapere che si porterà a casa un sacco di complicazioni non previste perchè è presto chiaro che Anita non esattamente come tutti gli altri.
Ora, personalmente credo che la serie mi sarebbe piaciuta anche se si fosse "limitata" a parlare dell'impatto che i Synth hanno nella società, con dinamiche familiari e personali che cambiano perchè le persone tendono a proiettare sui Synth i loro sentimenti "umanizzandoli", e come il mercato del lavoro e le prospettive dei giovani siano ormai imprevedibili (Mattie, la figlia maggiore degli Hawkins, dice che se anche passasse anni a studiare medicina creerebbero un Synth in grado di imparare tutto in sette secondi, e un suo amico è privo di ogni motivazione perchè non è portato in niente che non possa fare anche un robot), ma si va oltre: in una narrazione simile è quasi impossibile non affrontare il discorso dell'autocoscienza, e quindi abbiamo Leo, un giovane che fa parte di una "famiglia" costituita interamente da Synth senzienti, braccati da chiunque sappia della loro esistenza perchè - ovviamente - ritenuti pericolosissimi. Una cosa interessante, però, è come l'autocoscienza di questi robot sia conseguenza di uno specifico programma: provano sì sentimenti, ma "solo" perchè sono stati creati per provarli e non per un'evoluzione dell'intelligenza artificiale.
La serie è breve, otto episodi, ma riesce a portare avanti in modo esaustivo tutte le sottotrame avvalendosi sia di buoni dialoghi che di ottimi personaggi (per non parlare del cast). Se non si fosse capito, vi consiglio il recupero: si trova anche doppiata in italiano, ed è una di quelle con un buon doppiaggio. In più non si conclude con un cliffhanger allucinante: la seconda serie inizierà tra pochi giorni, ma la prima ha un finale che regge abbastanza bene anche da solo.

martedì 25 ottobre 2016

La Guerra delle Rose - Stormbird

La Guerra delle Rose - Stormbird, di Conn Iggulden.

Molto, molto carino.

lunedì 24 ottobre 2016

Castelli d'Italia #150

Il castello di Oria si trova in Puglia, in provincia di Brindisi. Per via della sua posizione strategica si suppone fosse già esistente durante l'altomedioevo, anche se non ce ne sono prove, così come viene dato per scontato che nel XI secolo ci fosse qualche costruzione di difesa contro i normanni (sostanzialmente è sempre stato lì).
Il castello venne modificato nell'aspetto tra il 1225 e il 1233 da Federico II, probabilmente per implementarne il lato "domestico", visto che a seguito del suo matrimonio vi alloggiarono molti ospiti d'onore. In seguito furono apportate altre modifiche, le ultime tra Ottocento e Novecento, dopo che venne devastato da un ciclone nel 1897.

mercoledì 19 ottobre 2016

Medici: Masters of Florence

Dopo una piccola latitanza dovuta ad influenza perchè mai una gioia, eccomi qua a commentare i primi due episodi di una serie che aspettavo da quando dissero "Sapete che Richard Madden è a Montepulciano per girare una serie sui Medici?" (triste aneddoto: ho visitato Montepulciano tipo una settimana prima che iniziassero le riprese). Il mio entusiasmo è calato quando ho scoperto che sarebbe stato un prodotto principalmente italiano, salito cautamente quando hanno sottolineato tantissimo il "co-produzione internazionale", confuso quando la parola fiction è stata usata un po' troppo spesso rispetto a telefilm.
Insomma, l'ho atteso con trepidazione ma il mio stato d'animo era riassumibile con "Ti prego non fare schifo, ti prego non fare schifo, ti prego non fare schifo" e via così.
Adesso cercherò di fare la persona seria: dico subito che - a livello di valori di produzione - non siamo ai livelli dei period drama internazionali. Rome, Outlander, The Tudors e anche The Borgias... si vede che lì c'era un budget molto più ampio a disposizione. Inoltre, e mi spiace ammetterlo, anche a livello di regia siamo qualche gradino sotto: laddove all'estero le serie hanno ormai una qualità sempre più vicina a quella del cinema, da noi... non proprio (da noi sembra che anche il cinema abbia dei problemi ad essere all'altezza del cinema). Ma di buono c'è che ci hanno provato: non mi è sembrata tanto la faciloneria fastidiosa de L'Allieva quanto un primo passo potenzialmente importante per la tv in chiaro. Un dai che forse possiamo farcela anche noi a fare roba bellina fuori dai canali a pagamento.

Detto questo, a me i primi due episodi son piaciuti. La serie ha per protagonista Cosimo de' Medici, che lo seguiamo in due filoni temporali: uno è nel "presente", dove lo vediamo adulto, freddo e manipolatore, intento ad esercitare quel potere sottile che non viene sbandierato in faccia agli altri ma usato per muoverli. Il secondo è ambientato vent'anni prima, con Cosimo ancora ragazzo, ingenuo col sogno di fare l'artista, mentre la natura dell'uomo politico che emerge quasi a tradimento.
È interessante perchè da un lato vediamo il protagonista muoversi in mezzo agli intrighi, e dall'altro vediamo come è diventato così.
I personaggi di contorno sono interessanti: su tutti ho apprezzato Contessina (la moglie di Cosimo), ma ci sono state comparsate tanto gradite quanto a sorpresa come Donatello (dichiaratamente gay in prima serata sulla Rai!) e l'arrivo di Brunelleschi che c'era la gente che ha esultato come neanche un gol ai mondiali.
In effetti questa volta mi sono divertita a seguire la prima anche sui social, ed è stato glorioso vedere che in Italia twitter è esploso sull'architettura, con Cupola Autoportante tra i trend e la nascita immediata di meme.
La perfezione
Certo, ci sono delle stupidate infinite, tipo che per avvelenare uno avvelenano l'uva prima che la colga quindi... hanno avvelenato tutta la vigna? Why? E io mi immaginavo l'assassino a ramare veleno durante la notte. Oppure Cosimo e Contessina che sono i Lagerta della situazione perchè non li hanno invecchiati per niente e di base son coetanei o quasi di figlio e nuora.
Ma nell'insieme è stata una visione gradevole, che ha donato quel momento profondamente meta in cui David Bradley interpretava il padre di Contessina, quindi c'è stato di nuovo Robb Stark fidanzato con una figlia di Walder Frey e secondo me l'hanno fatto apposta.
Per cui incrociamo le dita, perchè per essere promosso deve rimanere come minimo su questo livello fino all'ultimo episodio.
Angolo fangirlante a caso: ma quanto è bello che per una volta non siamo noi a dover cercare lo streaming, aspettare i sub, nascondersi dagli spoiler a tempo indeterminato? #almenounagioia

sabato 15 ottobre 2016

Akatsuki no Yona #33 e #34

La classica calma prima della tempesta.

martedì 11 ottobre 2016

Hataraku Maou-Sama!


Ci sono un sacco di anime usciti quest'anno che mi piacerebbe guardare, quindi ne sto recuperando uno del 2013, trovato per caso, che offre il giusto mix di azione, momenti intropettivi (= io parto per la tangente con feels a caso) e divertimento dato da premessa assurda.

lunedì 10 ottobre 2016

Castelli d'Italia #149

Il castello di Padernello è una roccaforte risalente al XV secolo, situata in provincia di Brescia. Fu edificato per volere della famiglia Martinengo, che ne mantenne la proprietà fino al 1834, anno in cui la famiglia si estinse per mancanza di eredi maschi. Per questo motivo, bizzarramente, il castello iniziò a passare di proprietà "in ritardo" rispetto a molti altri.
L'ultimo propritario ad abitare effettivamente nel maniero fu Filippo Molin Ugoni: dopo la sua morte (nel 1965) il castello venne sostanzialmente abbandonato ed in seguito acquistato dal Comune di Borgo San Giacomo nel 2005.
Il castello è visitabile ed ospita vari eventi culturali.

giovedì 6 ottobre 2016

Idee confuse

Non è un post vero e proprio, ma solo la condivisione di una cosa che ho trovato oggi alla Feltrinelli.
In realtà, visto che era un'unica copia, una parte di me pensa che sia uno scherzo di qualcuno... ma in ogni caso tutti meritano di vedere.

martedì 4 ottobre 2016

Albion - Il Principe Spezzato

Albion - Il Principe Spezzato, di Bianca Marconero.

Seconda novella per Albion, stavolta tra il secondo libro è il terzo. Ed è il momento di guardare indietro.
Spoiler.

lunedì 3 ottobre 2016

Castelli d'Italia #148

Il castello di Lerici si trova nell'omonima città, in Liguria. Pare che inizialmente si trattasse di una torre di avvistamento attorno a cui si sviluppò il borgo.
Nel corso degli anni il castello fu spesso conteso da Genova e Pisa: conobbe un primo dominio genovese dal 1152 al 1241, finchè i Pisani sconfissero Genova e Lerici passò sotto il loro controllo. Lì rimase fino al 1256: durante quegli anni i pisani costruirono il castello vero e proprio e ampliarono il borgo, ma nel '54 persero una battaglia con Genova e gli fu ordinato di restituire Lerici (in quindici giorni, ma l'ordine fu attuato solo nel 1256). Il secondo periodo genovese durò fino al 1396, anni in cui fu ampliato, dato alle fiamme due volte ma mai espugnato. In seguito ci furono altri proprietari, tra cui gli Aragona e Firenze.
Il castello di Lerici, che nei secoli è stato utilizzato in ogni modo possibile (prigione, magazzino, armeria... ) è oggi visitabile e ospita un museo geopaleontologico.

sabato 1 ottobre 2016

Aftermath

Da persona artisticamente masochista, che quasi si commuove quanto vede un trailer della Asylum (ditemi che non sono meravigliosi: sembra che scelgano le trame con un generatore casuale), mentre guardavo Aftermath non potevo avere una reazione normale (riassumibile in "Cos'è questa merda"). Sono rimasta lì a guardarmelo tutto, incredula perchè qui non sono ammesse mezze misure: o diventa la mia serie guilty pleasure preferita EVER, o è il più grosso spreco di tempo di tutte le vite perchè una non basta.
Se volete un commento serio, me la sbrigo un due righe: i personaggi sono odiosi (desiderete la loro morte nel momento in cui apriranno bocca), la trama è una sequenza di cose a caso, nessuno reagisce in modo vagamente credibile e gli attori recitano così male che quando ce n'è uno che azzecca qualcosa sembra fuori luogo.
Adesso il commento molto meno serio. Questo pilot è il delirio totale, e non in senso di trash dignitoso come Z Nation. No, questo ha una specie di purezza, di innocenza, nata dal fatto che mentre quelli di Z Nation sanno cosa stanno facendo e come farlo, questi - se non sono seri - si fermano al primo punto.
La trama è stranamente semplice: tutte le Apocalissi stanno succedendo contemporaneamente e noi seguiamo le vicende di una famiglia (padre, madre, figlio, figlie gemelle adolescenti) che cerca di sopravvivere.
Quello che accade in un episodio: tornado; terremoto (nominato); eruzioni vulcaniche (nominate); pioggia di centinaia di pesci; pioggia di rottami; piogga di serpenti (nominata); meteoriti che colpiscono la Terra; blackout totale; un'epidemia che fa impazzire la gente (non escludo evoluzione in zombie più avanti); possessioni demoniache.
I nostri eroi non fanno che rimbalzare da una stranezza all'altra, sempre ottimisti e - soprattutto - prendendola benissimo. Anche quando una delle figlie viene rapita da un demone, dopo un breve momento in cui mi sono illusa che ci sarebbe stata tensione emotiva, partono col camper per cercarla lasciando una nota in casa. Quando arriva un messaggio dell'esercito che è stata istituita una zona sicura, le mandano un sms (anche se i cellulari funzionano una volta sì e dodici no) dicendole di andare da sola. Così, a caso.
I personaggi sono tremendi, così tanto che non mi ricordo neanche come si chiamino. Cominciano col Padre: è l'uomo paciocco che insegna mitologia e folclore all'università, quindi immagino che la parte sovrannaturale della trama sarà responsabilità sua. Poi c'è la Madre, ex soldatessa che porta i pantaloni tra i due, e che ha tenuto una pistola in casa senza che il marito se ne accorgesse. Figlio è un'entità amorfa, sa sparare e dire idiozie e fondamentalmente lo odierete. Figlia 1 è la gemella responsabile, messa lì perchè se hai due gemelle una deve essere seria e una no. Figlia 2 è l'unico personaggio verso cui ho provato un minimo simpatia: viene rapita da un tizio posseduto che si suiciderà cercando di ucciderla (non della serie"che eroe, si è ammazzato piuttosto che farle del male" ma del tipo "Aspe', si è davvero impalato da solo per sbaglio?"). Probabilmente le giova il fatto di non essere assieme alla sua famiglia, quindi risulta meno fastidiosa che se fosse con tutti gli altri.
Una potenziale perla del trash.