domenica 27 ottobre 2013

Black Friars


Black Friars - L'Ordine della Spada, di Virginia de Winter.
 
Quando Black Friars è uscito ero curiosa di leggerlo, ma due cose mi hanno fermata: i vampiri, che in un periodo in cui uscivano solo libri con vampiri avevano iniziato a starmi non poco sulle scatole, e i 18 € di prezzo.
I 18 €, principalmente. E non ci ho più pensato.
Poi però ho visto che c'erano un sacco di recensioni positive, e l'e-book lo vendono a 2 €.
Per 2 € posso anche soddisfare la mia curiosità.

Chi è Eloise Weiss? Perché il più antico vampiro della stirpe di Blackmore abbandona per lei l’eternità suscitando le ire di Axel Vandemberg, glaciale Princeps dello Studium e tormentato amore della giovane?
La Vecchia Capitale si prepara alla Vigilia di Ognissanti e il coprifuoco è vicino perché il Presidio sta per aprire le sue porte. Il lento salmodiare delle orde di penitenti che si riversano per le vie, in cerca di anime da punire, è il segnale per gli abitanti di affrettarsi nelle proprie case, ma per Eloise Weiss è già troppo tardi. Scambiata per una vampira, cade vittima dell’irrazionalità di una fede che brucia ogni cosa al suo passaggio. In fin di vita esala una richiesta d’aiuto che giunge alle soglie della tomba dove Ashton Blackmore, un redivivo secolare, riposa protetto dalle ombre della Cattedrale di Black Friars. Il richiamo della ragazza è un sussurro che si trasforma in ordine, irrompe nella sua mente e lo riporta alla vita. Nobili vampiri di vecchie casate, spiriti reclusi e guerrieri, eroici umani e passioni che il tempo non è riuscito a cancellare: Black Friars – L’ordine della Spada è un mondo nuovo che profuma di antico, un romanzo che si ammanta di gotico per condurre il lettore tra i vicoli della Vecchia Capitale o negli antri del Presidio, in un viaggio che continua oltre la carta e non finisce con l’ultima pagina.

Sexy
Come può intuire chiunque abbia letto più di due recensioni della sottoscritta, non sono partita con aspettative particolarmente alte riguardo questo libro, e per i primi due capitoli sono stata anche convinta che non mi sarebbe piaciuto per niente: è scritto in uno stile che odio.
Sul serio, a me le sei righe di metafore pompose, di similitudini allucinanti, di occhi come gli smeraldi e capelli come la seta che volano nella brezza (mai capito come si fa ad essere fighe quando il vento ti scompiglia i capelli: a me vanno solo negli occhi e sembra che sono uscita di casa senza pettinarmi, ma io sono una comune mortale e non un'eroina YA) causano due reazioni: l'aperta risata e/o l'alzare gli occhi al cielo.
Ora, in questo libro ci ho messo qualche secondo a capire se "Eloise invece prese una ciotola di crema dolce da un vassoio e si accinse a rompere la crosta di biscotto che la ricopriva" descriveva un dolce che non conoscevo o era un modo parecchio pretenzioso di descrivere un biscotto ripieno. Sul serio ho avuto il legittimo dubbio che "ciotola" potesse essere un modo astruso per intendere "biscotto". Questo per dare un'idea del livello delle descrizioni.
Insomma, io quando mi trovo di fronte  a "occhi di quel verde così particolare che parlava di lagune e prati ricoperti di mare" non reagisco proprio benissimo.

Il vero problema, al di là dei gusti personali, è che la pesantezza imho rende la lettura poco fluida e mi sono letteralmente persa in inutili dettagli, al punto che dovevo rileggere alcuni pezzi per capire, sotto le due tonnellate di doratura, che cavolo stesse succedendo. E alcune cose non le ho capite punto, e non so se sono cretina io o se effettivamente non sono state spiegate e si chiarirà tutto nel secondo libro. Quando tirano fuori la Fides Armata con tono da rivelazione totale che dovrebbe far capir tutto, io ero lì "Sì, ok... che cos'è?!"
Prolissità
Per cui considero una grande prova dell'abilità di Virginia de Winter il fatto che, nonostante tutto, Black Friars mi sia piaciuto: dopo un paio di capitoli sono entrata nel mondo del libro e ho ignorato lo stile. Anche se ho comunque alzato gli occhi al cielo in diversi momenti e sono stata molto confusa in molti punti. E ho saltato molte descrizioni. Quando è troppo è troppo.

Ma dopo questa introduzione drammatica, come si può recuperare la situazione arrivando ad un giudizio positivo? Beh, tutto quello che non è strettamente legato al modo in cui il libro è scritto più o meno funziona.
L'ambientazione è la cosa che mi è piaciuta di più: cupa, dark, studiata nel dettaglio e si possono riconoscere luoghi del nostro paese, come le Catacombe dei Cappuccini. La struttura politica non è proprio chiarissima, più che altro viene spiegata quella dell'università, ma è affascinante. Così come ma non è chiaro come funzioni esattamente il Presidio. La convivenza tra i vampiri e gli umani è data per assodata ma non è spiegato come funzioni.
Mi è completamente sfuggito a cosa servano di Frati Neri, se non a rompere le scatole.
I personaggi sono molto interessanti: Eloise è una buona protagonista, che riesce a muoversi sul limite della marysuaggine senza caderci dentro, anche se continuavo a chiedermi come facesse a fare tutto quello che fa e non perdere un milione e mezzo di lezioni e giornate di lavoro. Ashton mi è piaciuto un sacco, e quanto ho apprezzato che non ci fosse il triangolo Eloise-Ashton-Axel: è chiarissimo che tra Eloise e Ashton non c'è niente, e considererò una grossa caudta di stile se dovesse esserci in futuro. Lui è troppo vecchio, la vede troppo come una bambina... semplicemente no. Sarebbe troppo sbagliato.
In ogni caso, se la triade dei protagonisti funziona, e bene (intendo, appunto, Eloise-Ashton-Axel) per i comprimari abbiamo una situazione più confusa: sono tantissimi. Ma veramente tantissimi. E non tutti rimangono impressi: se Adrian e Cain mi piacciono così tanto che vorrei un libro su di loro, e credo che controllerò le side story per vedere se ce n'è una su di loro, e i tre bambini erano pucciosissimi (intendo Julian, Jordan e Sophia) tutti gli altri cadono nell'anonimato: per me parlano tutti con la stessa voce e non mi ricordo neanche come si chiamano. Ogni volta che apparivano il mio primo pensiero era "oddio, chi era purelui/lei?" e non è bello considerando che ci sono parti importanti (e interessanti) legate alla situazione politica della scuola e come si vada ad intersecare con la politica in generale.

Una cosa che in genere mi da fastidio, ma qui no, è stata la bellezza assoluta di ogni essere vivente. Sul serio, è quasi buffo il modo in cui tutti siano dei super-modelli ma tra quello, tra le super descrizioni degli abiti, tra i vampiri che convivono con gli umani... più che darmi noia mi ha ricordato Trinity Blood, e io amo Trinity Blood. Nel senso che nel libro c'è una bella atmosfera che mi ha ricordato un'altra bella atmosfera.
L'evoluzione dei sentimenti per il libro
Ciò in cui eccelleVirginia de Winter è tessere i fili della sua trama, spargere indizi, gestire i diversi avvenimenti. Uno dei motivi per cui il libro è così denso è che Eloise non ha solo quello che succede con Ashton in ballo: ha una vita, persone e cose di cui deve occuparsi, che richiedono la sua attenzione anche quando non è con lui. E siccome sono cose importanti per lei, diventano importanti anche per il lettore. È l'esatto contrario di quello che succede quando un autore è così svogliato che l'unica cosa che pensi è se non importa a lui, perchè dovrebbe importare a te? Qui c'è un sovraccarico di situazioni importanti su cui investire emotivamente.

Alla fine dei conti, un libro non perfetto ma scritto bene e curato. E un'altra saga da seguire. 
Un nuovo fandom
Nota nerd: non posso non ridacchiare come una scema se mi trovo i due protagonisti maschili che si chiamano Axel e Ashton.

6 commenti:

  1. Ti ho mai detto che adoro le tue recensioni e che, praticamente, tendo a prendere quasi tutto quello che dici come verità assoluta?
    No, seriamente. Amo il tuo modo di scrivere.
    Tornando al libro della De Winter, anche io mi sono lasciata scoraggiare dai diciotto euro non proprio economici, anche se la storia mi incuriosiva non poco.
    Mi cadono un po' le braccia leggendo dello stile: quando mi trovo davanti descrizioni troppo artificiose ed esagerate mi viene il prurito e i tic nervosi.
    Quindi... non so. Ci penserò ancora un po' su, e pregherò per una buona occasione nei mercatini dell'usato.

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    1. Grazie, mi fai arrossire ^////^
      Per me lo stile è l'unico scoglio del libro: la trama è interessante, l'ambientazione è bellissima e i personaggi principali sono degni di nota. Ma è davvero pesante.

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  2. La trama purtroppo mi ispira poco, e anch'io di solito ho i tuoi stessi problemi con quel modo di scrivere, diciamo... ehm, un po' troppo aulico, per essere uno YA del ventunesimo secolo! XD Però, dal momento che ti è piaciuto nonostante questo... magari ci farò un pensierino: in due casi e mezzo su tre, abbiamo gli stessi e identici gusti in fatto di libri, ho notato! ;D

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    1. La quarta di copertina dice poco o nulla sulla trama del libro: quella vera e propria è molto più complessa e più interessante.
      Cmq non so se si possa considerarlo uno YA: i protagonisti sono tutti sulla ventina abbondante, ed è molto più complicato degli YA che ho letto :/
      Mi sembra più un fantasy vero e proprio (non horror perchè anche se ci sono i vampiri paura non ne fa e non vuole farne).
      Io consiglio l'e-book, a chi può: costa un sacco meno.

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  3. Ho letto svariate recensioni molto positive su questo romanzo, ma solo la tua che è anche un po' critica mi ha convinto ad aggiungerlo alla wishlist!
    Bella recensione, e bellissime le gif: ma come fai a trovarle sempre così calzanti?!?! "Prolissità" è meravigliosa!!!

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