mercoledì 5 aprile 2023

Aggiornamento

La situazione sta diventando ridicola.
Non avevo preventivato questa "pausa", che in effetti non è neanche una pausa vera e propria: diciamo che è iniziata con una settimana dove i turni erano messi malissimo e mi sono detta "vabbè, la settimana prossima sono migliori, salto direttamente a quella". 
Poi ho avuto una promozione a lavoro, e oltre a tutte le cose belle e positive - in primis la soddisfazione personale... diciamo che mi devo abituare a nuovi orari, nuove mansioni ed essere passata da 27 ore a 38.
Torno il prima possibile, appena il mio cervello e il mio corpo si sincronizzano sul fatto che no, non sono più turnista dopo quasi cinque anni da turnista e che ci sono 11 ore in più lavorative la settimana.

(se vi chiedete come ho fatto a campare con 27 ore per anni, le notti davano qualche bonus in busta paga)

lunedì 13 marzo 2023

Il mistero di Penelope

Il mistero di Penelope, di Claire North.

Un giorno capirò perché Claire North non se la fila nessuno, ma non è questo il giorno.

lunedì 6 marzo 2023

Baby recensioni: La dea in fiamma - Lei che divenne il Sole

Mi sono dovuta arrendere all'evidenza: per recuperare le recensioni perdute di questi mesi ne usciranno diverse in versione ridotta, anche se mi spiace... in particolare per La dea in fiamme, ossia un libro che ho molto apprezzato e che ha chiuso degnamente una trilogia che mi ha particolarmente convinto e finora avevo recensito volume per volume.
Ma il testo l'ho letto una vita e mezzo fa, non me lo ricordo più così bene da poter articolare una recensione approfondita - o quantomeno più approfondita di questa.
La dea in Fiamme è il volume conclusivo della trilogia La Guerra dei Papaveri, e mi è piaciuto davvero tanto: non è un libro perfetto, ma nelle sue pagine possiamo trovare un'evoluzione coerente per quanto riguarda i personaggi, in cui possiamo vedere quanto l'esperienza della guerra li abbia profondamente segnati. È anche un libro che mostra con peculiare realismo - soprattutto tenuto conto del target di riferimento - come vincere una guerra e ricostruire un paese devastato dalla guerra appena vinta siano due cose completamente diverse e riuscire a fare una non vuol dire affatto essere in grado di fare anche l'altra. Allo stesso modo, in questo volume il tema fino ad adesso accennato del colonialismo culturale emerge con prepotenza mostrando come la violenza non sia solo quella fisica, e come faccia malissimo comunque.
Dicevo però che non è un libro perfetto: la componente fantasy rimane sempre sottotono, che non mi darebbe fastidio se i mirabolanti poteri di Rin avessero una qualche costanza, e poi ad un certo punto arriva una sottotrama a mio avviso completamente inutile perché non solo va a dare una conclusione a personaggi che potevano tranquillamente essere lasciati dove stavano e sarebbero stati conclusi comunque, ma le conseguenze sulla trama sono circa zero e almeno io non sentivo il bisogno di un approfondimento in tal senso. 
Però rimane un testo valido, e il finale è l'unico che avesse un senso, qualsiasi altra cosa sarebbe stata una forzatura.



Lei che divenne il Sole, di Shelley Parker-Chan, è un libro che al contrario del precedente ho letto in tempi recenti. Il problema, per lui, è che l'ho letto per provare ad uscire dal blocco del lettore: il risultato è che ci ho messo una vita a leggerlo, mi sono arenata malissimo nella parte centrale e in generale pur non reputandolo un brutto libro ora come ora lo associo ad una brutta esperienza di lettura.
Questo testo, primo di una duologia ancora in corso, è un fantasy storico che va a riscrivere le vicende di Zhu Yuanzhang, che divenne il primo imperatore della dinastia Ming, con un interessante plot twisti: Zhu è una donna che ha deciso di spacciarsi per uomo al fine di ereditare il destino di gloria destinato al fratello - morto bambino.
È un libro interessante, di quelli che lo senti che è un'opera prima e senti anche che l'autrice ha talento da vendere a pacchi, con una trama intrigante e personaggi ben delineati. L'identità di genere, l'orientamento sessuale, sono tematiche presenti ed inserite con grande naturalezza, così come il concetto che bisogna lottare per guadagnarsi il proprio destino.
Il problema più grosso, a mio avviso, è che dopo un inizio folgorante il ritmo rallenta molto nella parte centrale. Non so però quanto sia un problema effettivamente grave: sospetto di aver accusato particolarmente il colpo perché l'ho letto nel periodo sbagliato, e non è il genere di testo in grado di salvarmi da un blocco del lettore. 
Insomma, in definitiva non è un libro che sconsiglio, però non posso neanche dire di averlo amato. Ma leggerò il secondo, sperando che la penna dell'autrice nel frattempo si sia affinata.

lunedì 27 febbraio 2023

Baby recensioni: Il grande madre dei Sargassi - Cronache di un gatto viaggiatore


Il grande mare dei Sargassi è un testo che ci tenevo a recuperare dopo averne sentito parlare benissimo su Booktube, quindi ho approfittato degli sconti Adelphi, circa un millennio e mezzo di anni fa, nonostante sulla carta non abbia il genere di premessa che mi attira o piace: si tratta, infatti, di una specie di prequel/spin-off di un grande classico - Jane Eyre, nello specifico - che va a narrare le vicende di un personaggio secondario ma fondamentale del libro. In questo testo l'autrice ci narra le vicende di Antoinette, donna bellissima e fragile, destinata a divenire la prima moglie di Rochester, e sarebbe stato facile raccontare una storia d'amore tragica e complessa. Forse è per questo che l'autrice non l'ha fatto, e invece ci accompagna in una storia molto intima, un racconto personale, in cui vediamo una società dilaniata dal razzismo e dalle differenze di classe e un'ambientazione post-coloniale che sembra di poter toccare con mano. È un libro che riesce ad essere sia incredibilmente vivido nel creare le sue ambientazioni e del mostrare il contesto sociale in cui si muove Antoinette, sia sfocato nel dipingere i suoi personaggi. Il punto di vista di ogni personaggio è estremamente parziale e viziato dal contesto in cui il personaggio in questione è cresciuto e per noi lettori smaliziati diventa evidente (anche senza aver letto Jane Eyre) che il pregresso culturale di tutti renderà impossibile trovare un punto di contatto, così come rimane sempre presente il dubbio se la follia di Antoinette sia reale, o se sia Rochester - che costantemente cerca di cancellare la sua identità - a distruggere una donna colpevole di essere diversa da come se la immaginava e da come la società la vorrebbe.
Tuttavia devo ammettere che il libro non mi ha coinvolta molto: forse l'avevo caricato di troppe aspettative, ma rimane il fatto che per buona parte della lettura mi sono sentita estranea alla vicenda e alla sua eroina, che per un libro così personale è un punto a sfavore.


Libri, gatti e copertina adorabile, e il risultato è che il libro entra in casa mia.
Ho un rapporto conflittuale con i libri che parlano di animali, o del rapporto tra un umano e un animale, perché nove volte su dieci il libro finisce con la morte del cane o del gatto, e la morte degli animali è uno dei miei trigger. Però Cronache di un gatto viaggiatore sembrava così carino, così adorabile, che ho deciso di correre il rischio lo stesso... anche perché l'espediente narrativo del doppio punto di vista lo condivide con My roommate is a cat - che a oggi rimane il mio posto felice in ambito letture.
Il testo di Hiro Arikawa ci racconta la vita di Satoru e Nana: il primo un giovane sensibile ed amante degli animali, il secondo un gatto randagio che - complice un incidente stradale - finisce per... accettare di condividere l'appartamento di Satoru. E la sua auto, quando Satoru si trova impossibilitato a continuare a prendersi cura di lui. Così noi lettori ci uniamo a questa strana coppia in un viaggio il cui obbiettivo è trovare la persona perfetta che possa prendersi cura di Nana, e nel mentre conosciamo le persone più rilevanti del passato di Satoru, andando così a ricostruire la vita del ragazzo. 
Si è trattato di una lettura dolce e delicata, ma molto meno incisiva rispetto a quello che - secondo me - si riproponeva l'autore: didascalica, quasi, e con poche differenze tra la voce felina e la voce umana.
Ci sono molti momenti teneri, ed il finale (per quanto ben presto si capisca dove si andrà a parare) riesce a colpire duro nei sentimento, ma nell'insieme mi sono sentita spesso distaccata rispetto agli eventi narrati. Un libro carino, ma un libro che speravo sinceramente mi piacesse di più.

martedì 21 febbraio 2023

Piedi d'argilla

Piedi d'argilla, di Terry Pratchett.

Prosegue la mia rilettura di Mondo Disco in ordine di pubblicazione, anche se ciò significa avvicinarsi sempre di più a The Sheperd's Crown e io non sono pronta.
Forse lo sarò quando ci arriverò.
Nel mentre eccomi qui, con la rilettura del terzo volume dedicato alla Guardia Cittadina.

venerdì 17 febbraio 2023

La mia fuga alcolica

La mia fuga alcolica, di Kabi Nagata.

Continua la pubblicazione in Italia delle opere di Kabi Nagata: dopo La mia prima volta e Lettere a me stessa, è il momento de La mia fuga alcolica.

lunedì 13 febbraio 2023

Iron Widow

Iron Widow, di Xiran Jay Zhao.

In un momento in cui stavo pensando di abbandonare per sempre gli young adult, e in cui stavo per entrare in blocco del lettore, mi sono trovata sulla strada di Iron Widow.
E credo di avere una nuova ossessione.
[nota: ho scritto questa recensione quando il libro è uscito in inglese, ho pensato che potesse essere una cosa carina pubblicarla per l'uscita in italiano, ed ora eccomi a pubblicarla tipo un anno e mezzo dopo]