Il 2018 è ormai agli sgoccioli, un anno di grandi cambiamenti: alcuni belli, alcuni brutti, nella maggior parte dei casi stressanti. Incrociamo le dita che il 2019 abbia un po' meno dei secondi, e un po' più dei primi.
Buona fine e buon inizio a tutti, ci si rilegge l'anno prossimo.
A reader lives a thousand lives before he dies. The man who never reads lives only one.
Pagine
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lunedì 31 dicembre 2018
venerdì 28 dicembre 2018
Classifica 2018
Ecco qua la classifica delle letture 2018. Un anno strano, in cui ho letto meno del solito ma per motivi diversi dal solito.
Anche i libri che ho scelto sono stati leggermente diversi: meno letture trash, cosa che mi ha portata a togliere la categoria WTF perché non avevo niente da metterci dentro (in compenso ho inserito la miglior graphic novel), e per una volta mi sento di inserire le menzioni speciali perché ci sono anche quei libri che meritano di essere nominati pur non essendo arrivati al podio.
Ma senza cincischiare oltre, ecco a voi la classifica.
Anche i libri che ho scelto sono stati leggermente diversi: meno letture trash, cosa che mi ha portata a togliere la categoria WTF perché non avevo niente da metterci dentro (in compenso ho inserito la miglior graphic novel), e per una volta mi sento di inserire le menzioni speciali perché ci sono anche quei libri che meritano di essere nominati pur non essendo arrivati al podio.
Ma senza cincischiare oltre, ecco a voi la classifica.
mercoledì 26 dicembre 2018
Tirando somme libresche
Eccoci qua. Dopo la maratona gastronomica che è stata Natale, e dopo aver ringraziato la sorte perché nella mia famiglia non festeggiamo Santo Stefano (ergo brodino/digiuno e non pranzone di nuovo), siamo arrivati all'annuale riordino della TBR con annessi pianti e drammi.
lunedì 24 dicembre 2018
Tanti auguri di Buon Natale
Ed eccoci qua, un altro Natale è alle porte.
Quest'anno è difficile entrare nel mood: fare l'albero l'otto è stata un'utopia (alla fine sono riuscita a farlo ieri), per via degli orari di lavoro i regali li ha portati amazon, non ho visto praticamente nessuna luminaria o decorazione della città perché o ero a lavoro, o pioveva, o ero stanca morta.
Ma farò del mio meglio per recuperare in corsa, con qualche film e playlist a tema, e soprattutto augurandovi di tutto cuore un felice Natale, sentito e bello come quelli dell'infanzia.
Quest'anno è difficile entrare nel mood: fare l'albero l'otto è stata un'utopia (alla fine sono riuscita a farlo ieri), per via degli orari di lavoro i regali li ha portati amazon, non ho visto praticamente nessuna luminaria o decorazione della città perché o ero a lavoro, o pioveva, o ero stanca morta.
Ma farò del mio meglio per recuperare in corsa, con qualche film e playlist a tema, e soprattutto augurandovi di tutto cuore un felice Natale, sentito e bello come quelli dell'infanzia.
sabato 22 dicembre 2018
Il punto della situazione (che non serve, ma ne sento il bisogno)
Volevo cominciare ringraziando tutti per i messaggi che mi avete lasciato per Brioche: come tutti quelli che hanno avuto/hanno animali domestici sanno, non era solo un gatto, e averla persa così all'improvviso (nota per il futuro: le condizioni dei pelosini possono precipitare così in fretta che in meno di dieci minuti passi dall'avere una gatta malata all'avere una gatta morta) è stata dura. Lo è ancora.
Come ha detto mia madre "È che prima c'era, e ora non c'è", perché stava facendo il bucato, e Brioche non sarebbe andata più a spelare sulla gonna nera.
Insomma, siamo tristi. Pure l'altro micio, Oreste.
Ne segue che anche se tutto il resto della vita deve andare avanti come se nulla fosse successo perché 'era solo un gatto', avevo pensato di tenere in pausa il blog un pochino. Ma mi ero scordata che è quasi Natale e voglio mantenere le tradizioni. Di base i post tradizionali natalizi di auguri e bilanci di fine anno ci saranno tutti, ma la pubblicazione regolare di recensioni e rubriche ripartirà, probabilmente, a gennaio.
E sì, più che un punto è un mini-sfogo, ma il blog è mio e faccio quello che voglio.
Come ha detto mia madre "È che prima c'era, e ora non c'è", perché stava facendo il bucato, e Brioche non sarebbe andata più a spelare sulla gonna nera.
Insomma, siamo tristi. Pure l'altro micio, Oreste.
Ne segue che anche se tutto il resto della vita deve andare avanti come se nulla fosse successo perché 'era solo un gatto', avevo pensato di tenere in pausa il blog un pochino. Ma mi ero scordata che è quasi Natale e voglio mantenere le tradizioni. Di base i post tradizionali natalizi di auguri e bilanci di fine anno ci saranno tutti, ma la pubblicazione regolare di recensioni e rubriche ripartirà, probabilmente, a gennaio.
E sì, più che un punto è un mini-sfogo, ma il blog è mio e faccio quello che voglio.
mercoledì 19 dicembre 2018
Buon ponte
Ci sono momenti che devono arrivare, però speri che siano più poi che prima.
Brioche, la nostra gattina, è morta ieri a dodici anni in seguito a una bruttissima polmonite batterica, presa non si sa come stando in casa o andando sul terrazzo.
L'aveva portata a casa mia sorella, inventando una storia strappalacrime di una micina trovata abbandonata stile vecchia pubblicità Barilla per intenerire nostra madre - che all'inizio non la voleva - e che nascondeva in realtà il colpo di fulmine tra lei e Brioche alla vetrina di un negozio per animali.
Aveva un piglio aristocratico, la nostra miciotta, che rendeva ancora più buffi i momenti in cui si addormentava in posizioni assurde.
Non amava essere coccolata, la nostra Bri, e stava un po' sulle sue, tant'è che non ho mai potuto usarla come soggetto per esilaranti set fotografici, ma aveva il suo modo speciale e personale di dimostrare il suo affetto: non veniva a cercarci come fa, invece, il suo più prepotente figlio, ma le piaceva stare nella stessa stanza, mettersi accanto a noi, e dormire in braccio a mia madre - che dopo due minuti si era innamorata perdutamente.
Non ha mai graffiato, neanche quando dovevamo darle l'antivermi perché, beh, l'estate la faceva in casa di campagna, e dovevamo tenerla ferma in due. Uno scricciolo di quattro chili che a volte per farle il prelievo il veterinario la doveva sedare, da quanto lottava fieramente... senza graffiare.
Educatissima, che quanto cambiammo le tende per due settimane ci girò intorno invece che passarci sotto, e abbastanza avventurosa da aver imparato non solo ad arrampicarsi sugli alberi ma anche a scendere senza alcuna paura, e così pronta a stressarsi sul nulla (la sua prima malattia seria: la gastrite da stress).
Onestamente sono un po' a pezzi, mi servirà qualche giorno per riprendermi dal lutto (perché sì, ne ho avuti di peggiori, ma sono stati dodici anni insieme ed era la mia patatina).
Buon ponte, patata. È stato un onore essere i tuoi umani.
Brioche, la nostra gattina, è morta ieri a dodici anni in seguito a una bruttissima polmonite batterica, presa non si sa come stando in casa o andando sul terrazzo.
L'aveva portata a casa mia sorella, inventando una storia strappalacrime di una micina trovata abbandonata stile vecchia pubblicità Barilla per intenerire nostra madre - che all'inizio non la voleva - e che nascondeva in realtà il colpo di fulmine tra lei e Brioche alla vetrina di un negozio per animali.
Aveva un piglio aristocratico, la nostra miciotta, che rendeva ancora più buffi i momenti in cui si addormentava in posizioni assurde.
Non amava essere coccolata, la nostra Bri, e stava un po' sulle sue, tant'è che non ho mai potuto usarla come soggetto per esilaranti set fotografici, ma aveva il suo modo speciale e personale di dimostrare il suo affetto: non veniva a cercarci come fa, invece, il suo più prepotente figlio, ma le piaceva stare nella stessa stanza, mettersi accanto a noi, e dormire in braccio a mia madre - che dopo due minuti si era innamorata perdutamente.
Non ha mai graffiato, neanche quando dovevamo darle l'antivermi perché, beh, l'estate la faceva in casa di campagna, e dovevamo tenerla ferma in due. Uno scricciolo di quattro chili che a volte per farle il prelievo il veterinario la doveva sedare, da quanto lottava fieramente... senza graffiare.
Educatissima, che quanto cambiammo le tende per due settimane ci girò intorno invece che passarci sotto, e abbastanza avventurosa da aver imparato non solo ad arrampicarsi sugli alberi ma anche a scendere senza alcuna paura, e così pronta a stressarsi sul nulla (la sua prima malattia seria: la gastrite da stress).
Onestamente sono un po' a pezzi, mi servirà qualche giorno per riprendermi dal lutto (perché sì, ne ho avuti di peggiori, ma sono stati dodici anni insieme ed era la mia patatina).
Buon ponte, patata. È stato un onore essere i tuoi umani.
martedì 18 dicembre 2018
Teaser Tuesday #210
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
È strano portare qualcuno a casa. Ti fa vedere il posto dove vivi come se non ci fossi mai stato. In salotto sono appesi due dipinti a olio che mi ritraggono, testimonianze della mia breve carriera di modello per pittori (non avevo la pazienza di stare fermo e posare molto a lungo, un difetto di cui sono consapevole), nel cucinino e in bagno mie foto promozionali in formato gigante, copertine di libri con la mia faccia - romanzi rosa, per lo più - lungo le scale.
Le ho fatto vedere lo studio e poi la camera da letto. Lei ha esaminato la sedia da barbiere di epoca edoardiana che avevo recuperato da un vecchio negozio di Shoreditch, dopo che aveva chiuso. Ci si è seduta, si è tolta le scarpe.
"Chi è stato il primo adulto a piacerti?" mi ha chiesto.
- Trigger warning, Neil Gaiman
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
È strano portare qualcuno a casa. Ti fa vedere il posto dove vivi come se non ci fossi mai stato. In salotto sono appesi due dipinti a olio che mi ritraggono, testimonianze della mia breve carriera di modello per pittori (non avevo la pazienza di stare fermo e posare molto a lungo, un difetto di cui sono consapevole), nel cucinino e in bagno mie foto promozionali in formato gigante, copertine di libri con la mia faccia - romanzi rosa, per lo più - lungo le scale.
Le ho fatto vedere lo studio e poi la camera da letto. Lei ha esaminato la sedia da barbiere di epoca edoardiana che avevo recuperato da un vecchio negozio di Shoreditch, dopo che aveva chiuso. Ci si è seduta, si è tolta le scarpe.
"Chi è stato il primo adulto a piacerti?" mi ha chiesto.
- Trigger warning, Neil Gaiman
venerdì 14 dicembre 2018
mercoledì 12 dicembre 2018
Shards of Time
Shards of Time, di Lynn Flewelling.
Ed eccomi qui con un libro che mi ha messa in crisi: non volevo leggerlo. Non per colpa sua, ma è l'ultimo della serie... e visto che da poco ho detto addio ad altri personaggi che ho amato alla follia, non mi sentivo pronta a dire addio anche a questi.
Ed eccomi qui con un libro che mi ha messa in crisi: non volevo leggerlo. Non per colpa sua, ma è l'ultimo della serie... e visto che da poco ho detto addio ad altri personaggi che ho amato alla follia, non mi sentivo pronta a dire addio anche a questi.
martedì 11 dicembre 2018
Teaser Tuesday #209
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
"Risalendo dal treno avete rimesso a posto la sbarra?"
"No, non credo. Sono entrato per ultimo. No, non ricordo di averlo fatto." E all'improvviso aggiunse "È importante?"
"Potrebbe esserlo. Ora, monsieur, immagino che mentre voi e il colonnello Arbuthnot eravate seduti a parlare la porta del vostro scompartimento che dava sul corridoio fosse aperta?"
Hector MacQueen annuì.
"Se è possibile, voglio che mi diciate se qualcuno è passato nel corridoio dopo che il treno è partito da Vincovci, finché non si viete separati per la notte."
MacQueen aggrottò le sopracciglia.
"Credo che sia passato una volta il controllore proveniente dalla carrozza ristorante. E una donna in direzione opposta."
"Quale donna?"
"Non saprei dirlo. Non l'ho notato, in realtà. Discutevo con Arbuthnot, vedete. Mi sembra di ricordare qualcosa di seta scarlatta. Non ho guardato, e comunque non avrei visto quella donna in faccia. Come sapete, il mio scompartimento è di fronte al vagone ristorante e una donna che percorre il corridoio in quella direzione di volterebbe le spalle."
- Assassinio sull'Orient Express, Agatha Christie
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
"Risalendo dal treno avete rimesso a posto la sbarra?"
"No, non credo. Sono entrato per ultimo. No, non ricordo di averlo fatto." E all'improvviso aggiunse "È importante?"
"Potrebbe esserlo. Ora, monsieur, immagino che mentre voi e il colonnello Arbuthnot eravate seduti a parlare la porta del vostro scompartimento che dava sul corridoio fosse aperta?"
Hector MacQueen annuì.
"Se è possibile, voglio che mi diciate se qualcuno è passato nel corridoio dopo che il treno è partito da Vincovci, finché non si viete separati per la notte."
MacQueen aggrottò le sopracciglia.
"Credo che sia passato una volta il controllore proveniente dalla carrozza ristorante. E una donna in direzione opposta."
"Quale donna?"
"Non saprei dirlo. Non l'ho notato, in realtà. Discutevo con Arbuthnot, vedete. Mi sembra di ricordare qualcosa di seta scarlatta. Non ho guardato, e comunque non avrei visto quella donna in faccia. Come sapete, il mio scompartimento è di fronte al vagone ristorante e una donna che percorre il corridoio in quella direzione di volterebbe le spalle."
- Assassinio sull'Orient Express, Agatha Christie
lunedì 10 dicembre 2018
Castelli d'Italia #202
Il castello di Bastia è una fortificazione che si trova in provincia di Massa Carrara. Risale al XIII secolo; fu occupata dai genovesi nel 1416, e venne presidiata dai fiorentini nella guerra tra Firenze e il duca di Milano, che durò dal 1424 al 1428.
Durante il Cinquecento, grazie alle modifiche volute da Giovanni Spinetta a seguito della diffusione delle armi da fuoco, la fortezza ottenne la nomea di "castello inespugnabile".
Il castello rimase proprietà della famiglia Spinetta per lungo tempo, ma ebbe una storia buia a causa delle lotte di successione, soprusi e ribellioni.
Oggi è una proprietà privata ed è conservato in ottime condizioni.
Durante il Cinquecento, grazie alle modifiche volute da Giovanni Spinetta a seguito della diffusione delle armi da fuoco, la fortezza ottenne la nomea di "castello inespugnabile".
Il castello rimase proprietà della famiglia Spinetta per lungo tempo, ma ebbe una storia buia a causa delle lotte di successione, soprusi e ribellioni.
Oggi è una proprietà privata ed è conservato in ottime condizioni.
venerdì 7 dicembre 2018
Star Wars - La Vendetta dei Sith
Ci saranno spoiler su tutto.
La recensione de La Vendetta dei Sith si è rivelata più complicata del previsto: se in Episodio I e II si può fare l'elenco delle cose che non funzionano, qui ci troviamo in una situazione più complicata: Star Wars - Episode III: La Vendetta dei Sith è migliore dei suoi predecessori per un semplice motivo: racconta una storia.
La recensione de La Vendetta dei Sith si è rivelata più complicata del previsto: se in Episodio I e II si può fare l'elenco delle cose che non funzionano, qui ci troviamo in una situazione più complicata: Star Wars - Episode III: La Vendetta dei Sith è migliore dei suoi predecessori per un semplice motivo: racconta una storia.
mercoledì 5 dicembre 2018
Cassandra
Cassandra, di Christa Wolf.
Questo libro è uno di quelli che - per me - rientrano nei relativamente recenti (1983), ma che in termini di blogsfera e booktube è vecchissimo. In effetti non so come considerarlo: da persona che di base passa da classici che già l'Ottocento mi sembra moderno e YA usciti ieri senza in-between (a parte la letteratura di genere), e che solo recentemente ha iniziato ad esplorare la narrativa del ventesimo secolo senza un professore che mi obbligasse, non so proprio se Cassandra è un libro vecchio o no.
Comunque io l'ho preso perché mi sono innamorata della cover.
Questo libro è uno di quelli che - per me - rientrano nei relativamente recenti (1983), ma che in termini di blogsfera e booktube è vecchissimo. In effetti non so come considerarlo: da persona che di base passa da classici che già l'Ottocento mi sembra moderno e YA usciti ieri senza in-between (a parte la letteratura di genere), e che solo recentemente ha iniziato ad esplorare la narrativa del ventesimo secolo senza un professore che mi obbligasse, non so proprio se Cassandra è un libro vecchio o no.
Comunque io l'ho preso perché mi sono innamorata della cover.
martedì 4 dicembre 2018
Teaser Tuesday #208
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
"Bene, figliolo, sto pensando che se quest'anno il raccolto sarà buono oppure solo se le cose mi andranno molto bene con i combattimenti, mi compro una macchina. Ci prendiamo la macchina e tu puoi andare a scuola più in fretta e con meno problemi, e puoi tornartene a casa in tempo per aiutare me e Ike con il resto delle faccende."
L'idea di guidare una macchina da qui al paese, avanti e indietro, mi allettava davvero tanto e l'idea di frequentare la scuola ancora di più. "Mi sembra fantastico, papà."
"Anche a me," dovette ammettere papà, e annuì, quasi per ribadire a sé stesso che era d'accordo.
Dopo aver rivolto nuovamente un breve sguardo alle paludi, parlò, ma praticamente senza guardarmi. "Non voglio vederti che ti ammazzi di lavoro per sbarcare il lunario come ho fatto io. Non c'è niente di male nel lavoro del contadino, se vuoi farlo. Io non ho mai voluto fare altro. Fai qualcosa della tua vita, figliolo. Non mi importa cosa, ma fallo se ci tieni. Se fare lo scrittore è quello che vuoi, ti aiuterò ad arrivarci. Mi hai sentito?"
"Sissignore."
"Anche Ike avrà la sua opportunità, ma passerà ancora un po' di tempo prima che debba iniziare a preoccuparsi di queste faccende. Adesso è ora che tu cominci. Io ho conosciuto solo il duro lavoro, ma voi ragazza avrete la vostra opportunità, a costo di dover prendere per il collo il diavolo in persona."
- L'ultima caccia, Joe R. Lansdale
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
"Bene, figliolo, sto pensando che se quest'anno il raccolto sarà buono oppure solo se le cose mi andranno molto bene con i combattimenti, mi compro una macchina. Ci prendiamo la macchina e tu puoi andare a scuola più in fretta e con meno problemi, e puoi tornartene a casa in tempo per aiutare me e Ike con il resto delle faccende."
L'idea di guidare una macchina da qui al paese, avanti e indietro, mi allettava davvero tanto e l'idea di frequentare la scuola ancora di più. "Mi sembra fantastico, papà."
"Anche a me," dovette ammettere papà, e annuì, quasi per ribadire a sé stesso che era d'accordo.
Dopo aver rivolto nuovamente un breve sguardo alle paludi, parlò, ma praticamente senza guardarmi. "Non voglio vederti che ti ammazzi di lavoro per sbarcare il lunario come ho fatto io. Non c'è niente di male nel lavoro del contadino, se vuoi farlo. Io non ho mai voluto fare altro. Fai qualcosa della tua vita, figliolo. Non mi importa cosa, ma fallo se ci tieni. Se fare lo scrittore è quello che vuoi, ti aiuterò ad arrivarci. Mi hai sentito?"
"Sissignore."
"Anche Ike avrà la sua opportunità, ma passerà ancora un po' di tempo prima che debba iniziare a preoccuparsi di queste faccende. Adesso è ora che tu cominci. Io ho conosciuto solo il duro lavoro, ma voi ragazza avrete la vostra opportunità, a costo di dover prendere per il collo il diavolo in persona."
- L'ultima caccia, Joe R. Lansdale
lunedì 3 dicembre 2018
Castelli d'Italia #201
Il castello di Airola si trova in provincia di Benevento, in Campania. Fu costruito probabilmente in epoca normanna e fu proprietà di Rainulfo di Alife, mentre nel 1276 fu donato da Carlo I d'Angiò ai fratelli Guglielmo e Ugone di Cortillon; nel 1277 ospitò lo stesso Carlo I d'Angiò per qualche giorno.
Il castello ebbe diversi proprietari, fino a quando arrivò alla famiglia Caracciolo che ne mantenne il possesso fino alla morte dell'ultima erede: a quel punto il castello fu sostanzialmente abbandonato fino al 2015, quando tornò alla comunità cittadina.
Il castello ebbe diversi proprietari, fino a quando arrivò alla famiglia Caracciolo che ne mantenne il possesso fino alla morte dell'ultima erede: a quel punto il castello fu sostanzialmente abbandonato fino al 2015, quando tornò alla comunità cittadina.
venerdì 30 novembre 2018
Star Wars - The Clone Wars
Star Wars - The Clone Wars è una serie animata andata in onda dal 2008 al 2014, i cui eventi si collocano tra Episodio II ed Episodio III.
Sinceramente non mi interessava, un po' perché non mi piace il character design, un po' perché non amo molto i primi tre episodi della saga. Insomma, anche se gli eventi di questa serie fanno parte del canon il fatto che non siano strettamente necessari mi ha sempre permesso di saltarla a piè pari senza troppi sensi di colpa.
Poi mi è capitato l'esame di stato, e la necessità di guardare qualcosa di easy per non impazzire e visto che ero in fase Star Wars ho iniziato a guardarla.
Più o meno come ho iniziato con Doctor Who: perplessità misto non mi piace, ma troppo pigra/curiosa per smettere, e alla fine fan impenitente.
Perché se si resiste, se si va oltre i primi episodi con tono per bambini, con animazioni legnose, e uno stile che può non piacere, ci si rende conto è la cosa migliore uscita dalla trilogia prequel.
Sinceramente non mi interessava, un po' perché non mi piace il character design, un po' perché non amo molto i primi tre episodi della saga. Insomma, anche se gli eventi di questa serie fanno parte del canon il fatto che non siano strettamente necessari mi ha sempre permesso di saltarla a piè pari senza troppi sensi di colpa.
Poi mi è capitato l'esame di stato, e la necessità di guardare qualcosa di easy per non impazzire e visto che ero in fase Star Wars ho iniziato a guardarla.
Più o meno come ho iniziato con Doctor Who: perplessità misto non mi piace, ma troppo pigra/curiosa per smettere, e alla fine fan impenitente.
Perché se si resiste, se si va oltre i primi episodi con tono per bambini, con animazioni legnose, e uno stile che può non piacere, ci si rende conto è la cosa migliore uscita dalla trilogia prequel.
mercoledì 28 novembre 2018
Teaser Tuesday #207
In questo periodo sono talmente fusa che ho realizzato adesso di aver postato la recensione della settimana al posto del Teaser Tuesday.
Quindi - eccezionalmente - avrete la rubrica del martedì di mercoledì.
Perché si tratta di Terry Pratchett, e non esiste che salti in toto un qualsiasi post dove viene nominato.
Ma passiamo ai disclaimer: è stata creata dal blog Should Be Reading, e si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
"Sai qual è la più grande tragedia del mondo?" proseguì Ginger, senza minimamente badargli. "Tutti quelli che non scoprono mai cosa vogliono fare davvero o qual è il loro talento. Tutti i figli che diventano maniscalchi perché lo erano i loro padri; tutti quelli che sarebbero dei fantastici suonatori di flauto, ma che invecchiano e muoiono senza vedere mai uno strumento e in compenso diventano dei pessimi agricoltori; tutti quelli con capacità che non scopriranno mai. Forse nemmeno nati in un tempo in cui avrebbero potuto scoprirle". Fece un profondo respiro. "Tutti quelli che non riusciranno mai a sapere chi sono davvero. Tutte le occasioni sprecate. Be', Holy Wood è la mia occasione, capito? Questo è il mio momento!"
Victor annuì. "Sì" rispose. La magia della gente qualunque, aveva detto Silverwyn. Un uomo gira una manovella e la tua vita cambia.
"E non solo io" proseguì Ginger. "È un'occasione per tutti. Quelli che non sono maghi ed eroi e re. Holy Wood è come un grande stufato che cuoce, ma stavolta vengono a galla altri ingredienti. All'improvviso ci sono un sacco di cose nuove che la gente può fare. Sapevi che alle donne non è permesso recitare nei teatri? Ma a Holy Wood sì. E a Holy Wood ci sono lavori per i troll che non comportano picchiare la gente. E cosa facevano i manovellatori prima di girare manovelle?"
- Stelle cadenti, Terry Pratchett
Quindi - eccezionalmente - avrete la rubrica del martedì di mercoledì.
Perché si tratta di Terry Pratchett, e non esiste che salti in toto un qualsiasi post dove viene nominato.
Ma passiamo ai disclaimer: è stata creata dal blog Should Be Reading, e si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
"Sai qual è la più grande tragedia del mondo?" proseguì Ginger, senza minimamente badargli. "Tutti quelli che non scoprono mai cosa vogliono fare davvero o qual è il loro talento. Tutti i figli che diventano maniscalchi perché lo erano i loro padri; tutti quelli che sarebbero dei fantastici suonatori di flauto, ma che invecchiano e muoiono senza vedere mai uno strumento e in compenso diventano dei pessimi agricoltori; tutti quelli con capacità che non scopriranno mai. Forse nemmeno nati in un tempo in cui avrebbero potuto scoprirle". Fece un profondo respiro. "Tutti quelli che non riusciranno mai a sapere chi sono davvero. Tutte le occasioni sprecate. Be', Holy Wood è la mia occasione, capito? Questo è il mio momento!"
Victor annuì. "Sì" rispose. La magia della gente qualunque, aveva detto Silverwyn. Un uomo gira una manovella e la tua vita cambia.
"E non solo io" proseguì Ginger. "È un'occasione per tutti. Quelli che non sono maghi ed eroi e re. Holy Wood è come un grande stufato che cuoce, ma stavolta vengono a galla altri ingredienti. All'improvviso ci sono un sacco di cose nuove che la gente può fare. Sapevi che alle donne non è permesso recitare nei teatri? Ma a Holy Wood sì. E a Holy Wood ci sono lavori per i troll che non comportano picchiare la gente. E cosa facevano i manovellatori prima di girare manovelle?"
- Stelle cadenti, Terry Pratchett
martedì 27 novembre 2018
She-Ra e le principesse guerriere
L'universo narrativo dei Masters of the Universe è uno di cui so poco e niente: rientra in quegli anni di limbo in cui ricordo vagamente alcune delle cose in cui inciampavo in televisione, che sono andate a costituire la cultura pop di buona parte delle mia vita, ma che ero troppo piccola per ricordare con consapevolezza.
In pratica sono sicura di aver visto He-Man ma di lui ricordo solo l'improbabile taglio di capelli e il castello di Skeletor - perché mio cugino grande quando doveva farmi da babysitter saliva in soffitta a prendere gli scatoloni coi suoi vecchi giocattoli e quello era la cosa più bella del mondo (oltre che la prova di quanto mi amasse: il cielo sa quanti gliene ho rotti, senza che mi dicesse nulla). Segue che, di She-Ra, me ne fregasse meno di zero, anche perché all'epoca l'avevano tirata fuori dal cilindro per vendere alle bambine delle Barbie guerriere e l'intento puramente commerciale si notava.
In pratica sono sicura di aver visto He-Man ma di lui ricordo solo l'improbabile taglio di capelli e il castello di Skeletor - perché mio cugino grande quando doveva farmi da babysitter saliva in soffitta a prendere gli scatoloni coi suoi vecchi giocattoli e quello era la cosa più bella del mondo (oltre che la prova di quanto mi amasse: il cielo sa quanti gliene ho rotti, senza che mi dicesse nulla). Segue che, di She-Ra, me ne fregasse meno di zero, anche perché all'epoca l'avevano tirata fuori dal cilindro per vendere alle bambine delle Barbie guerriere e l'intento puramente commerciale si notava.
lunedì 26 novembre 2018
Un libro per ogni pizza Book TAG
Ho trovato questo tag su L'ennesimo Book Blog e siccome è davvero tanto carino, ho deciso di farlo anche io: come avrete intuito dal titolo, stavolta si tratta di abbinare i libri alle pizze.
Ovviamente se piace anche voi siete automaticamente taggati.
Ovviamente se piace anche voi siete automaticamente taggati.
venerdì 23 novembre 2018
Star Wars - L'Attacco dei Cloni
Continuano le recensioni di Guerre Stellare in ordine di episodio, ed eccoci quindi al secondo capitolo.
Vi dico subito che lo reputo il peggiore del mucchio.
Ovviamente si va per punti e ovviamente spoiler.
P.s.: se vi sembra che in certi punti non scorra bene, o che le frasi non tornino... è perché ho tagliato il mondo per raggiungere una lunghezza accettabile e a volte ero troppo pigra per riscrivere dodici righe, limitandomi ad amputare frasi qui e là.
Vi dico subito che lo reputo il peggiore del mucchio.
Ovviamente si va per punti e ovviamente spoiler.
P.s.: se vi sembra che in certi punti non scorra bene, o che le frasi non tornino... è perché ho tagliato il mondo per raggiungere una lunghezza accettabile e a volte ero troppo pigra per riscrivere dodici righe, limitandomi ad amputare frasi qui e là.
mercoledì 21 novembre 2018
The most beautiful woman in Florence
The most beautiful woman in Florence, di Alyssa Palombo.
Sono di nuovo in fissa coi period drama.
A chi non succede?
Sono di nuovo in fissa coi period drama.
A chi non succede?
martedì 20 novembre 2018
Teaser Tuesday #206
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Non voglio parlare più. Tutte le vanità e tutte le consuetudini sono bruciate, deserti i luoghi dell'animo da cui potrebbero rinascere. Per me non ho più compassione che per gli altri. Non voglio dimostrare più nulla. Il riso di questa regina, quando Agamennone calpestò il tappeto rosso, si spinse oltre il dimostrabile.
Chi ritroverà la parola, e quando.
Sarà di quelli a cui il dolore spacca la testa. E fino a quel momento, fino a lui, solo l'urlo e il comando e il lamento e il signorsì degli obbedienti. L'impotenza dei vincitori che muti, dicendosi l'un l'altro il mio nome, si aggirano intorno al veicolo. Vecchi, donne, bambini. Oh l'orrore della vittoria. Oh le sue conseguenze, che vedo già nei loro occhi ciechi. Sì, colpiti da cecità. Tutto ciò che devono conoscere si svolgerà davanti ai loro occhi, ed essi non vedranno nulla. È così.
Ora mi è possibile far uso di quello per cui mi sono allenata tutta la vita: dominare i sentimenti mediante il pensiero. L'amore prima, ora la paura.
- Cassandra, Christa Woolf
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Non voglio parlare più. Tutte le vanità e tutte le consuetudini sono bruciate, deserti i luoghi dell'animo da cui potrebbero rinascere. Per me non ho più compassione che per gli altri. Non voglio dimostrare più nulla. Il riso di questa regina, quando Agamennone calpestò il tappeto rosso, si spinse oltre il dimostrabile.
Chi ritroverà la parola, e quando.
Sarà di quelli a cui il dolore spacca la testa. E fino a quel momento, fino a lui, solo l'urlo e il comando e il lamento e il signorsì degli obbedienti. L'impotenza dei vincitori che muti, dicendosi l'un l'altro il mio nome, si aggirano intorno al veicolo. Vecchi, donne, bambini. Oh l'orrore della vittoria. Oh le sue conseguenze, che vedo già nei loro occhi ciechi. Sì, colpiti da cecità. Tutto ciò che devono conoscere si svolgerà davanti ai loro occhi, ed essi non vedranno nulla. È così.
Ora mi è possibile far uso di quello per cui mi sono allenata tutta la vita: dominare i sentimenti mediante il pensiero. L'amore prima, ora la paura.
- Cassandra, Christa Woolf
lunedì 19 novembre 2018
Castelli d'Italia #200
Il castello di Zena si trova in Emilia Romagna, in provincia di Piacenza: si tratta di un complesso di sei edifici che, al giorno d'oggi, è una testimonianza sia del Medioevo che del Rinascimento. La data della sua costruzione non è chiara, anche se alcune parti sembrano risalire all'epoca romana, e viene nominato per la prima volta nel 1216, quando fu parzialmente distrutto in una battaglia, e in seguito nel 1373, quando fu conquistato da Francesco Confalonieri.
Altri riferimenti si trovano per quanto riguarda i cambi di proprietà, che portarono il castello nelle mani di Francesco Sforza di Santa Fiora nel 1494. Nel 1702 era proprietà del duca Francesco Farnese, che lo donò alla famiglia Anviti, e alla metà dell'Ottocento passò alla famiglia Perotti, gli attuali proprietari.
Altri riferimenti si trovano per quanto riguarda i cambi di proprietà, che portarono il castello nelle mani di Francesco Sforza di Santa Fiora nel 1494. Nel 1702 era proprietà del duca Francesco Farnese, che lo donò alla famiglia Anviti, e alla metà dell'Ottocento passò alla famiglia Perotti, gli attuali proprietari.
venerdì 16 novembre 2018
Star Wars - La Minaccia Fantasma
Siccome sono di nuovo in piena Star Wars mania, ho deciso di fare ciò che feci per Terminator: recensire la serie film per film. Le recensioni non saranno omogenee: quelle degli ultimi capitoli sono, ovviamente, scritte nella foga del momento, con parti che cercano di essere spoiler free e quelle che invece analizzano e discutono momenti specifici.
Quelle della trilogia prequel e della trilogia originale, invece, saranno piene zeppe di spoiler: se non avete mai visto la saga, non leggetele. Recuperate la saga, invece.
Oh, e vi avviso che questa recensione sarà una cosa lunga.
In effetti, si potrebbe dire che più che recensioni sono film-talk? Ai posteri l'ardua sentenza.
Quelle della trilogia prequel e della trilogia originale, invece, saranno piene zeppe di spoiler: se non avete mai visto la saga, non leggetele. Recuperate la saga, invece.
Oh, e vi avviso che questa recensione sarà una cosa lunga.
In effetti, si potrebbe dire che più che recensioni sono film-talk? Ai posteri l'ardua sentenza.
mercoledì 14 novembre 2018
Eric
Eric, di Terry Pratchett.
Non lasciatevi ingannare dalla copertina: questo è un volume del ciclo di Scuotivento, e Morte è solo una comparsa.
Spoiler.
Non lasciatevi ingannare dalla copertina: questo è un volume del ciclo di Scuotivento, e Morte è solo una comparsa.
Spoiler.
martedì 13 novembre 2018
Teaser Tuesday #205
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
So this, then, was the artist whose work I had been admiring. He bowed over my hand briefly, the straightened and allowed over his light eyes to flick back to my face. "You are very beautiful, Madonna Simonetta," he said. Yet the words were not delivered in the honeyed tones of compliments to which I had become accustomed in my brief sixteen years; rather, this artist Botticelli spoke as one simply stating a fact, as though he mus acknowledge what so many others had already aknowledged.
My answering smile was uncertain. "So I have been told, signore," I said. I found myself studying him - his face, his eyes, his hands, as though by doing so I could discover how he menaged to create such marvelous works. "It is a true pleasure to make your aquaintance. Signor Lorenzo was kind enough to share with me your two panels of the story of Judith. I was quite taken with them."
"Were you?" he said, sounding surprised. "I must thank you for saying so. Judith is a most worthy eroine, and so I could not only hope I might do her justice."
"You did that and more," I said. "You show her not only as a heroine, but as a real woman, too. I felt that I might step into the panel and begin to converse with her."
"Then I have achieved my aim." He paused as he continued to contemplate my face, yet not with the avaricious desider with which men usually studied it; nor with the envious, calculating gaze of most women. Rather, he considered my face as though he would unlock its secrets; as though he would solve the puzzle of how I was so beautiful.
- The most beautiful woman in Florence, Alyssa Palombo
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So this, then, was the artist whose work I had been admiring. He bowed over my hand briefly, the straightened and allowed over his light eyes to flick back to my face. "You are very beautiful, Madonna Simonetta," he said. Yet the words were not delivered in the honeyed tones of compliments to which I had become accustomed in my brief sixteen years; rather, this artist Botticelli spoke as one simply stating a fact, as though he mus acknowledge what so many others had already aknowledged.
My answering smile was uncertain. "So I have been told, signore," I said. I found myself studying him - his face, his eyes, his hands, as though by doing so I could discover how he menaged to create such marvelous works. "It is a true pleasure to make your aquaintance. Signor Lorenzo was kind enough to share with me your two panels of the story of Judith. I was quite taken with them."
"Were you?" he said, sounding surprised. "I must thank you for saying so. Judith is a most worthy eroine, and so I could not only hope I might do her justice."
"You did that and more," I said. "You show her not only as a heroine, but as a real woman, too. I felt that I might step into the panel and begin to converse with her."
"Then I have achieved my aim." He paused as he continued to contemplate my face, yet not with the avaricious desider with which men usually studied it; nor with the envious, calculating gaze of most women. Rather, he considered my face as though he would unlock its secrets; as though he would solve the puzzle of how I was so beautiful.
- The most beautiful woman in Florence, Alyssa Palombo
lunedì 12 novembre 2018
Castelli d'Italia #199
Il castello di Rapallo si trova in liguria, nell'omonima città, e viene spesso descritto come un castello medioevale anche se la sua costruzione risale alla seconda metà del XVI secolo.
Il castello venne costruito con funzione prettamente difensiva: Rapallo, infatti, non aveva nulla che potesse proteggerla, perciò dopo un grave saccheggio ad opera dei turchi avvenuto nel 1549, la Repubblica di Genova inviò Gregorio Roisecco a valutare la situazione, e lui propose la costruzione di una struttura difensiva. La costruzione in sé per sé si dimostrò difficoltosa, soprattutto quando si dovette decidere chi avrebbe dovuto pagarla, ma alla fine il castello vide la luce.
Nel corso dei secoli il castello è stato sede di importanti organi statali, ma dopo i restauri del 2005 è divenuto sede di mostre artistiche ed eventi culturali.
Il castello venne costruito con funzione prettamente difensiva: Rapallo, infatti, non aveva nulla che potesse proteggerla, perciò dopo un grave saccheggio ad opera dei turchi avvenuto nel 1549, la Repubblica di Genova inviò Gregorio Roisecco a valutare la situazione, e lui propose la costruzione di una struttura difensiva. La costruzione in sé per sé si dimostrò difficoltosa, soprattutto quando si dovette decidere chi avrebbe dovuto pagarla, ma alla fine il castello vide la luce.
Nel corso dei secoli il castello è stato sede di importanti organi statali, ma dopo i restauri del 2005 è divenuto sede di mostre artistiche ed eventi culturali.
sabato 10 novembre 2018
In my mailbox #30
mercoledì 7 novembre 2018
Il complotto contro l'America
Il complotto contro l'America, di Philip Roth.
Tra me e Philip Roth potrebbe essere iniziata una lunga amicizia.
Tra me e Philip Roth potrebbe essere iniziata una lunga amicizia.
martedì 6 novembre 2018
Teaser Tuesday #204
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
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3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
A quel tempo, per Polly era quasi impossibile credere che le lettere imbucate nella cassetta della posta potessero davvero raggiungere la destinazione desiderata. Rimase sbalordita nel ricevere una risposta, la settimana successiva. Era talmente preoccupata per duo padre che quasi si era dimenticata del signor Lynn. Ormai suo padre mancava da molto tempo, e Polly aveva capito che non era via per frequentare un corso. Temeva che fosse morto e che, in qualche modo, sua madre si fosse dimenticata di avvertirla. La ragione che l'aveva condotta a quella convinzione era il ritrovato buonumore di Ivy, che ora si comportava come se niente fosse accaduto. La giovane, però, intuiva che intuiva che si trattava di un modo per camuffare il suo malessere, ancora presente sotto la superficie. Nell'eventualità di avere ragione, non aveva il coraggio di chiedere direttamente notizie del padre. Evitava qualsiasi tipo di domanda, nel timore che Ivy le parlasse di lui. Non riuscì però ad astenersi dal chiederle un aiuto per la lettera del signor Lynn, scribacchiata in una calligrafia grande e tortuosa di cui non riusciva a decifrare nemmeno una parola.
La madre la lesse, aggrottando le sopracciglia. "Ma cosa sta dicendo? Che razza di idea, quella di chiederti di andare a trovarlo per un tè la prossima volta che ti capita di essere a Londra... Ha idea di quanti anni hai? Dice che avete questioni da discutere... Ma quali questioni? E poi chi è quest'uomo?"
- Fuoco e cicuta, Diana Wynne Jones
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3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
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A quel tempo, per Polly era quasi impossibile credere che le lettere imbucate nella cassetta della posta potessero davvero raggiungere la destinazione desiderata. Rimase sbalordita nel ricevere una risposta, la settimana successiva. Era talmente preoccupata per duo padre che quasi si era dimenticata del signor Lynn. Ormai suo padre mancava da molto tempo, e Polly aveva capito che non era via per frequentare un corso. Temeva che fosse morto e che, in qualche modo, sua madre si fosse dimenticata di avvertirla. La ragione che l'aveva condotta a quella convinzione era il ritrovato buonumore di Ivy, che ora si comportava come se niente fosse accaduto. La giovane, però, intuiva che intuiva che si trattava di un modo per camuffare il suo malessere, ancora presente sotto la superficie. Nell'eventualità di avere ragione, non aveva il coraggio di chiedere direttamente notizie del padre. Evitava qualsiasi tipo di domanda, nel timore che Ivy le parlasse di lui. Non riuscì però ad astenersi dal chiederle un aiuto per la lettera del signor Lynn, scribacchiata in una calligrafia grande e tortuosa di cui non riusciva a decifrare nemmeno una parola.
La madre la lesse, aggrottando le sopracciglia. "Ma cosa sta dicendo? Che razza di idea, quella di chiederti di andare a trovarlo per un tè la prossima volta che ti capita di essere a Londra... Ha idea di quanti anni hai? Dice che avete questioni da discutere... Ma quali questioni? E poi chi è quest'uomo?"
- Fuoco e cicuta, Diana Wynne Jones
lunedì 5 novembre 2018
Lucca Comics and Games 2018
Quest'anno non volevo andare a Lucca: niente ferie per riprendersi fisicamente, è distruttiva, il biglietto costa un sacco di soldi, le uscite me le faccio mettere da parte in fumetteria, ormai sono ufficialmente in quella fase della vita in cui odio la gente, soprattutto in alte concentrazioni.
Non volevo andarci.
Poi però la Bao Publishing ha portato metà del proprio catalogo come ospite, e io Daniel Cuello lo sto stalkerando da mesi e a Firenze non c'è venuto mai. Diciamo che ho iniziato a tentennare e alla fine, complici anche alcune cose personali, ho deciso di fare una toccata e fuga.
Sono andata da sola perché non volevo girare la fiera ma andare in tre posti specifici (Stand Bao, Casa Ailus, Stand Pampling), quindi diciamo che questa Lucca per me è stata un'operazione mirata e portata a casa con successo: ho - finalmente - una dedica di Daniel Cuello.
Ho portato con me Guardati dal beluga magico perché mi sono identificata di più, anche se Residenza Arcadia lo trovo più bello (e me lo farò firmare se mai verrà a Firenze!), e sono felicissima di avere una delle mie vignette preferite in dedica. Per la cronaca, Daniel è gentilissimo e disponibilissimo, e non so come fosse possibile dopo cinque giorni di Lucca. Io volevo uccidere dei ragazzini dopo mezza giornata.
Allo stand di Casa Ailus ho avuto il piacere di salutare persone che oramai vedo solo a Lucca, e che hanno rischiato la vita a causa di un incidente stradale mentre venivano. Non ho salutato tutti per via dell'orario del treno - e perché a una certa mi sono persa di brutto: sono riuscita ad uscire dalla fiera cercando uno stand - ma almeno adesso ho la versione riveduta e corretta per il decimo anniversario della Trilogia di Avelion (è la terza edizione di questa saga che possiedo), ma conto di accaparrarmi presto anche Caos/Less (o, alle brutte, alla prossima Lucca).
Alla Pampling, invece, ci ho rimesso le gambe perché mi sono appunto persa, e alla fine non ho comprato niente; però ho capito che taglia prendere sul sito perciò credo che prossimamente mi prenderò un paio di magliette.
Alla fine è stata una giornata sfiancante (soprattutto il viaggio di ritorno), in cui la fiera non l'ho visitata, però mi è quasi tornata voglia di farmi una Lucca per benino.
Non volevo andarci.
Poi però la Bao Publishing ha portato metà del proprio catalogo come ospite, e io Daniel Cuello lo sto stalkerando da mesi e a Firenze non c'è venuto mai. Diciamo che ho iniziato a tentennare e alla fine, complici anche alcune cose personali, ho deciso di fare una toccata e fuga.
Sono andata da sola perché non volevo girare la fiera ma andare in tre posti specifici (Stand Bao, Casa Ailus, Stand Pampling), quindi diciamo che questa Lucca per me è stata un'operazione mirata e portata a casa con successo: ho - finalmente - una dedica di Daniel Cuello.
Ho portato con me Guardati dal beluga magico perché mi sono identificata di più, anche se Residenza Arcadia lo trovo più bello (e me lo farò firmare se mai verrà a Firenze!), e sono felicissima di avere una delle mie vignette preferite in dedica. Per la cronaca, Daniel è gentilissimo e disponibilissimo, e non so come fosse possibile dopo cinque giorni di Lucca. Io volevo uccidere dei ragazzini dopo mezza giornata.
Allo stand di Casa Ailus ho avuto il piacere di salutare persone che oramai vedo solo a Lucca, e che hanno rischiato la vita a causa di un incidente stradale mentre venivano. Non ho salutato tutti per via dell'orario del treno - e perché a una certa mi sono persa di brutto: sono riuscita ad uscire dalla fiera cercando uno stand - ma almeno adesso ho la versione riveduta e corretta per il decimo anniversario della Trilogia di Avelion (è la terza edizione di questa saga che possiedo), ma conto di accaparrarmi presto anche Caos/Less (o, alle brutte, alla prossima Lucca).
Alla Pampling, invece, ci ho rimesso le gambe perché mi sono appunto persa, e alla fine non ho comprato niente; però ho capito che taglia prendere sul sito perciò credo che prossimamente mi prenderò un paio di magliette.
Alla fine è stata una giornata sfiancante (soprattutto il viaggio di ritorno), in cui la fiera non l'ho visitata, però mi è quasi tornata voglia di farmi una Lucca per benino.
venerdì 2 novembre 2018
The Rookie
Non ho fatto in tempo a scrivere che con netflix questa rubrica rischiava di andare in pensione, che mi sono ritrovata a fare tre aggiornamenti in poco tempo.
Quanto mi piace inciampare nelle ultime parole famose.
Sono incappata in questa serie per caso, e ho deciso di guardarla per un unico, semplice motivo: Nathan Fillion, a cui vorrò sempre bene per essere stato Capitan Martello e, soprattutto, il capitano Malcolm Reynolds del mai troppo compianto Firefly.
Quindi nel momento in cui mi sono trovata davanti al suo nuovo progetto non sono riuscita a dire di no, e devo dire che per adesso non si tratta solo di voler sostenere un attore che apprezzo, ma anche di guardare una serie tranquilla che mi sta piacendo. Ma di che parla?
John Nolan è il nostro protagonista: è un uomo di quarant'anni che, all'alba del divorzio, si trova a dover decidere di nuovo che direzione dare alla sua vita. Amareggiato e consapevole che, alla sua età, le opportunità non sono proprio moltissime, rimane coinvolto in una rapina e lì ha l'illuminazione: diventare poliziotto.
La serie, fortunatamente, non segue le avventure di Nolan all'accademia, ma quando l'ha superata e diventa una recluta vera e propria, e viene accoppiato ad un poliziotto anziano per l'addestramento sul campo.
Come dicevo i primi due episodi mi sono piaciuti: il punto non è totalmente su Nolan ma anche sulle altre due reclute, col risultato che nonostante il trailer e il poster promozionale l'impressione è di essere di fronte ad una serie abbastanza corale.
L'età di Nolan non è il centro totale di tutto: si parla del fatto che a quarant'anni non è al massimo della forma fisica, così come il problema dato dal lavoro in sé per sé, che lo porta a correre verso situazioni di pericolo da cui è abituato a fuggire da tutta la vita, ma si vede anche che è un uomo che si impegna (e si è impegnato) moltissimo per non fallire, così come si vede che - nonostante tutto - c'è portato.
I problemi dei colleghi "anziani" con lui sono gestiti molto bene, nel senso che le battute e le prese in giro ci sono, ma mai in modo eccessivo, e lo stesso Nolan non si offende né rimane ferito: si capisce che lo sa anche lui, che non vanno a colpire nervi scoperti, mentre il risentimento del sergente è giustificato: considera Nolan un uomo con una crisi di mezza età che rischia di far ammazzare qualcuno, non uno che ha avuto altre priorità nella vita (aver messo incinta la fidanzata del college, con necessità di trovare lavoro immediatamente per provvedere al figlio) e non ha potuto pensare alle sue aspirazioni. Sto anche adorando il rapporto che ha con le altre due reclute: hanno fatto l'accademia insieme, e sono amici. I due più giovani non snobbano Nolan, si trattano proprio da pari a pari... forse perché anche gli altri due sono svantaggiati: Lucy Chen è una donna, Jackson West è un afroamericano e figlio di un pezzo grosso delle forze dell'ordine.
Insomma, è una serie carina che secondo me funziona molto meglio dell'ormai abbandonato Manifest.
Quanto mi piace inciampare nelle ultime parole famose.
Sono incappata in questa serie per caso, e ho deciso di guardarla per un unico, semplice motivo: Nathan Fillion, a cui vorrò sempre bene per essere stato Capitan Martello e, soprattutto, il capitano Malcolm Reynolds del mai troppo compianto Firefly.
Quindi nel momento in cui mi sono trovata davanti al suo nuovo progetto non sono riuscita a dire di no, e devo dire che per adesso non si tratta solo di voler sostenere un attore che apprezzo, ma anche di guardare una serie tranquilla che mi sta piacendo. Ma di che parla?
John Nolan è il nostro protagonista: è un uomo di quarant'anni che, all'alba del divorzio, si trova a dover decidere di nuovo che direzione dare alla sua vita. Amareggiato e consapevole che, alla sua età, le opportunità non sono proprio moltissime, rimane coinvolto in una rapina e lì ha l'illuminazione: diventare poliziotto.
La serie, fortunatamente, non segue le avventure di Nolan all'accademia, ma quando l'ha superata e diventa una recluta vera e propria, e viene accoppiato ad un poliziotto anziano per l'addestramento sul campo.
Come dicevo i primi due episodi mi sono piaciuti: il punto non è totalmente su Nolan ma anche sulle altre due reclute, col risultato che nonostante il trailer e il poster promozionale l'impressione è di essere di fronte ad una serie abbastanza corale.
L'età di Nolan non è il centro totale di tutto: si parla del fatto che a quarant'anni non è al massimo della forma fisica, così come il problema dato dal lavoro in sé per sé, che lo porta a correre verso situazioni di pericolo da cui è abituato a fuggire da tutta la vita, ma si vede anche che è un uomo che si impegna (e si è impegnato) moltissimo per non fallire, così come si vede che - nonostante tutto - c'è portato.
I problemi dei colleghi "anziani" con lui sono gestiti molto bene, nel senso che le battute e le prese in giro ci sono, ma mai in modo eccessivo, e lo stesso Nolan non si offende né rimane ferito: si capisce che lo sa anche lui, che non vanno a colpire nervi scoperti, mentre il risentimento del sergente è giustificato: considera Nolan un uomo con una crisi di mezza età che rischia di far ammazzare qualcuno, non uno che ha avuto altre priorità nella vita (aver messo incinta la fidanzata del college, con necessità di trovare lavoro immediatamente per provvedere al figlio) e non ha potuto pensare alle sue aspirazioni. Sto anche adorando il rapporto che ha con le altre due reclute: hanno fatto l'accademia insieme, e sono amici. I due più giovani non snobbano Nolan, si trattano proprio da pari a pari... forse perché anche gli altri due sono svantaggiati: Lucy Chen è una donna, Jackson West è un afroamericano e figlio di un pezzo grosso delle forze dell'ordine.
Insomma, è una serie carina che secondo me funziona molto meglio dell'ormai abbandonato Manifest.
mercoledì 31 ottobre 2018
Pet Sematary
Pet Sematary, di Stephen King.
A dodici-tredici anni comprai di nascosto quello che - ho scoperto recentemente - è considerato il libro più spaventoso scritto da Stephen King.
Ora che lo so non mi sento più una debole perché lo tenevo nascosto in un cassetto, e non perché i miei genitori non dovevano sapere che ce l'avevo.
A dodici-tredici anni comprai di nascosto quello che - ho scoperto recentemente - è considerato il libro più spaventoso scritto da Stephen King.
Ora che lo so non mi sento più una debole perché lo tenevo nascosto in un cassetto, e non perché i miei genitori non dovevano sapere che ce l'avevo.
martedì 30 ottobre 2018
Teaser Tuesday #203
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Mamma si sporge sopra di me e posa una busta in grembo alla signora Rosalie. "Da parte nostra."
Lei la apre e intravedo un mucchio di soldi. "Cosa diamine... ? Sapete che non posso accettarli."
"Invece sì" ribatte papà. "Non abbiamo dimenticato che è stata lei a badare a Starr e Sekani. Non la lasceremo al verde."
"E sappiamo che c'è il funerale da pagare" interviene mamma. "Forse questo la potrà aiutare. E stiamo anche facendo una colletta nel quartiere. Non dovrà preoccuparsi di nulla."
La signora Rosalie si asciuga gli occhi, di nuovo bagnati di lacrime. "Vi restituirò tutto, fino all'ultimo centesimo."
"Le abbiamo forse detto che li rivogliamo indietro?" chiede papà. "Lei pensi a guarire, ok? E se proverà a darci dei soldi noi glieli ridaremo indietro, Dio mi è testimone."
Ancora lacrime e abbracci. La signora Rosalie mi regala una Freeze Cup ricoperta da uno strato scintillante di sciroppo rosso. Le ha sempre preparare superdolci.
Mentre ce ne andiamo ricordo che Khalil mi rincorreva sempre fino alla macchina, con il sole che gli faceva risplendere i solchi imbrillantinati tra le treccine. Anche i suoi occhi brillavano. Bussava al finestrino, aspettava che lo abbassassi e mi sorrideva, mostrando il suo dente storto. "Ci vediamo, caimano."
Ridevo anch'io, allora, mostrando i miei denti storti. Adesso mi viene da piangere. Gli addii che fanno più soffrire sono quelli in cui l'altra persona se n'è già andata. Me lo immagino in piedi davanti al finestrino, e sorrido. "A dopo, vecchio topo."
- The hate u give, Angie Thomas
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Mamma si sporge sopra di me e posa una busta in grembo alla signora Rosalie. "Da parte nostra."
Lei la apre e intravedo un mucchio di soldi. "Cosa diamine... ? Sapete che non posso accettarli."
"Invece sì" ribatte papà. "Non abbiamo dimenticato che è stata lei a badare a Starr e Sekani. Non la lasceremo al verde."
"E sappiamo che c'è il funerale da pagare" interviene mamma. "Forse questo la potrà aiutare. E stiamo anche facendo una colletta nel quartiere. Non dovrà preoccuparsi di nulla."
La signora Rosalie si asciuga gli occhi, di nuovo bagnati di lacrime. "Vi restituirò tutto, fino all'ultimo centesimo."
"Le abbiamo forse detto che li rivogliamo indietro?" chiede papà. "Lei pensi a guarire, ok? E se proverà a darci dei soldi noi glieli ridaremo indietro, Dio mi è testimone."
Ancora lacrime e abbracci. La signora Rosalie mi regala una Freeze Cup ricoperta da uno strato scintillante di sciroppo rosso. Le ha sempre preparare superdolci.
Mentre ce ne andiamo ricordo che Khalil mi rincorreva sempre fino alla macchina, con il sole che gli faceva risplendere i solchi imbrillantinati tra le treccine. Anche i suoi occhi brillavano. Bussava al finestrino, aspettava che lo abbassassi e mi sorrideva, mostrando il suo dente storto. "Ci vediamo, caimano."
Ridevo anch'io, allora, mostrando i miei denti storti. Adesso mi viene da piangere. Gli addii che fanno più soffrire sono quelli in cui l'altra persona se n'è già andata. Me lo immagino in piedi davanti al finestrino, e sorrido. "A dopo, vecchio topo."
- The hate u give, Angie Thomas
lunedì 29 ottobre 2018
Castelli d'Italia #198
Torre Astura è una torre costiera fortificata che si trova in provincia di Roma. Nel I secolo a. C. nella zona furono costruite molte ville romane (di cui una appartenente a Cicerone), tra cui una costruita in parte sulla terraferma e in parte su un'isola artificiale. Le sue fondamenta sono ancora visibili, e su di essa è stata poi costruita la torre.
Le prime notizie sulla torre risalgono al 1140, anno in cui divenne proprietà di Tolomeo dei Conti di Tuscolo, mentre nel 1193 passò ai Frangipane che ne fecero una fortezza marittima per proteggersi dai saraceni, ma arrivò ad avere l'aspetto attuale nel 1426, quando fu ristrutturata dalla famiglia Colonna. I proprietari cambiarono altre volte nel tempo, fino agli anni settanta, quando fu ceduta al comune.
Le prime notizie sulla torre risalgono al 1140, anno in cui divenne proprietà di Tolomeo dei Conti di Tuscolo, mentre nel 1193 passò ai Frangipane che ne fecero una fortezza marittima per proteggersi dai saraceni, ma arrivò ad avere l'aspetto attuale nel 1426, quando fu ristrutturata dalla famiglia Colonna. I proprietari cambiarono altre volte nel tempo, fino agli anni settanta, quando fu ceduta al comune.
venerdì 26 ottobre 2018
This war of mine
This war of mine è uno di quei giochi che ti colpisce al cuore senza che te lo aspetti.
Io l'o conosciuto grazie ad un'amica, che dopo avermi consigliato di passare a Steam per giocare mi ha consigliato questo titolo in particolare.
In effetti è il motivo per cui ho deciso di iscrivermi.
Io l'o conosciuto grazie ad un'amica, che dopo avermi consigliato di passare a Steam per giocare mi ha consigliato questo titolo in particolare.
In effetti è il motivo per cui ho deciso di iscrivermi.
mercoledì 24 ottobre 2018
Di ferro e d'acciaio
Di ferro e d'acciaio, di Laura Pariani.
A volte ti imbatti in un libro breve che a rigor di logica dovresti finire in un soffio, e invece finisci per metterci un po' perché è talmente denso da dover essere assimilato piano piano.
A volte ti imbatti in un libro breve che a rigor di logica dovresti finire in un soffio, e invece finisci per metterci un po' perché è talmente denso da dover essere assimilato piano piano.
martedì 23 ottobre 2018
Teaser Tuesday #202
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Rimasto solo, si avvicinò al leggio e guardò il libro. Il titolo, in solenni e tremolanti lettere rosse era: Mallificarum Sumpta Diabolique Occularis Singularum. Ne aveva sentito parlare. Ce n'era una copia nella Biblioteca, da qualche parte, anche se i maghi non l'avevano mai degnata di grande attenzione.
Poteva sembrare strano perché, se c'era una cosa per cui un mago avrebbe venduto sua nonna, era il potere. Non era tuttavia poi così strano, perché qualsiasi mago tanto brillante da sopravvivere cinque minuti era anche tanto brillante da capire che se c'era del potere nella demonologia, arrivava accompagnato dai demoni. Usarlo per i propri scopi sarebbe stato come cercare di ammazzare a bastonate i topi usando un serpente a sonagli.
Perfino i maghi ritenevano strani i demonologi; di norma erano uomini pallidi e furtivi che facevano cose complicate in stanze oscure e avevano delle strette di mano deboli e umidicce. Non usavano la bella magia pulita. Nessun mago degno di tale nome voleva avere a che fare con le regioni demoniache, i cui abitanti erano un'accolita di suonati come se ne potrebbe trovare fuori da un'enorme cella campanaria.
- Eric, Terry Pratchett
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Rimasto solo, si avvicinò al leggio e guardò il libro. Il titolo, in solenni e tremolanti lettere rosse era: Mallificarum Sumpta Diabolique Occularis Singularum. Ne aveva sentito parlare. Ce n'era una copia nella Biblioteca, da qualche parte, anche se i maghi non l'avevano mai degnata di grande attenzione.
Poteva sembrare strano perché, se c'era una cosa per cui un mago avrebbe venduto sua nonna, era il potere. Non era tuttavia poi così strano, perché qualsiasi mago tanto brillante da sopravvivere cinque minuti era anche tanto brillante da capire che se c'era del potere nella demonologia, arrivava accompagnato dai demoni. Usarlo per i propri scopi sarebbe stato come cercare di ammazzare a bastonate i topi usando un serpente a sonagli.
Perfino i maghi ritenevano strani i demonologi; di norma erano uomini pallidi e furtivi che facevano cose complicate in stanze oscure e avevano delle strette di mano deboli e umidicce. Non usavano la bella magia pulita. Nessun mago degno di tale nome voleva avere a che fare con le regioni demoniache, i cui abitanti erano un'accolita di suonati come se ne potrebbe trovare fuori da un'enorme cella campanaria.
- Eric, Terry Pratchett
lunedì 22 ottobre 2018
Castelli d'Italia #197
Il castello Pallavicino, conosciuto anche come castello Pallavicino di Varano de’ Melegari (o di Varano), si trova in Emilia Romagna in provincia di Parma. La prima testimonianza della sua esistenza risale al 1087, e fino al 1431 - anno in cui divenne proprietà del marchese Rolando il Magnifico - fu modificato, restaurato, distrutto e riedificato.
Rolando nel 1441 perse tutti i suoi averi che passarono al duca di Milano, ma riuscì a riaverli nel 1445 e nel 1452 diede al castello l'aspetto attuale.
Anni dopo divenne proprietà degli Sforza, e iniziò per il castello un periodo di passaggi di mano durato fino al 2001, quando finalmente divenne proprietà del comune di Varano de' Melegari che l'ha aperto al pubblico.
Rolando nel 1441 perse tutti i suoi averi che passarono al duca di Milano, ma riuscì a riaverli nel 1445 e nel 1452 diede al castello l'aspetto attuale.
Anni dopo divenne proprietà degli Sforza, e iniziò per il castello un periodo di passaggi di mano durato fino al 2001, quando finalmente divenne proprietà del comune di Varano de' Melegari che l'ha aperto al pubblico.
venerdì 19 ottobre 2018
American Vandal
Un messaggio di mia sorella e la mancanza di tempo hanno creato una coincidenza molto utile alla povera, bistrattata rubrica Prime Impressioni: in sostanza tesseva le lodi di questa serie, e causa giornata piena ne ho potuto vedere solo un episodio e mezzo. E quindi eccomi qua.
Avete presente quelle serie di documentari che parlano di delitti irrisolti, con interviste, filmati, ricostruzioni delle indagini, e tentativi di risoluzione? Ecco, American Vandal è la parodia.
Uscita nel 2017 su Netflix, la serie è ambientata a Oceanside, California, dove, nel liceo di Hanover, si è consumato un terribile delitto: qualcuno ha disegnato dei peni giganti sulle auto dei professori.
Dylan Maxwell viene accusato dell'atto vandalico, ed espulso dalla scuola. Se dovesse essere condannato, la sua famiglia dovrebbe pagare 100'000 dollari di danni.
Solo che Dylan dice di non essere stato, spingendo Peter Moldonado - il ragazzino che si occupa del giornale scolastico - ad indagare più a fondo e scoprire se Dylan è veramente innocente e il disegnatore di peni l'ha incastrato.
Se la premesse è volutamente assurda, il comparto tecnico è impeccabile: uno dei punti di forza, infatti, è il contrasto tra l'incredibile qualità della realizzazione e la totale idiozia del mistero che va ad indagare. Gli attori sono veramente bravi (per adesso il mio preferito è Jimmy Tatro, che interpreta Dylan, e cavolo se non sembra davvero un imbecille totale), le interviste ai testimoni sono serissime, la colonna sonora è drammatica come se stessimo di fronte all'adattamento di A sangue freddo, ci sono pure le ricostruzioni degli eventi e i colpi di scena quando gli intrepidi giornalisti trovano prove che non sono state prese in considerazione... perché il consiglio scolastico è composto da adulti, sostanzialmente.
In effetti il comparto tecnico è così buono che l'unico motivo per cui non ho controllato se si trattasse di un vero documentario (a volte sono così puritani, in America) è che l'aveva già fatto mia sorella.
Io vi consiglio di recuperare American Vandal: oltre ad avere un'ironia inaspettatamente sottile, considerando da dove parte, vi porterà a chiedervi seriamente chi è il colpevole.
Avete presente quelle serie di documentari che parlano di delitti irrisolti, con interviste, filmati, ricostruzioni delle indagini, e tentativi di risoluzione? Ecco, American Vandal è la parodia.
Uscita nel 2017 su Netflix, la serie è ambientata a Oceanside, California, dove, nel liceo di Hanover, si è consumato un terribile delitto: qualcuno ha disegnato dei peni giganti sulle auto dei professori.
Dylan Maxwell viene accusato dell'atto vandalico, ed espulso dalla scuola. Se dovesse essere condannato, la sua famiglia dovrebbe pagare 100'000 dollari di danni.
Solo che Dylan dice di non essere stato, spingendo Peter Moldonado - il ragazzino che si occupa del giornale scolastico - ad indagare più a fondo e scoprire se Dylan è veramente innocente e il disegnatore di peni l'ha incastrato.
Se la premesse è volutamente assurda, il comparto tecnico è impeccabile: uno dei punti di forza, infatti, è il contrasto tra l'incredibile qualità della realizzazione e la totale idiozia del mistero che va ad indagare. Gli attori sono veramente bravi (per adesso il mio preferito è Jimmy Tatro, che interpreta Dylan, e cavolo se non sembra davvero un imbecille totale), le interviste ai testimoni sono serissime, la colonna sonora è drammatica come se stessimo di fronte all'adattamento di A sangue freddo, ci sono pure le ricostruzioni degli eventi e i colpi di scena quando gli intrepidi giornalisti trovano prove che non sono state prese in considerazione... perché il consiglio scolastico è composto da adulti, sostanzialmente.
In effetti il comparto tecnico è così buono che l'unico motivo per cui non ho controllato se si trattasse di un vero documentario (a volte sono così puritani, in America) è che l'aveva già fatto mia sorella.
Io vi consiglio di recuperare American Vandal: oltre ad avere un'ironia inaspettatamente sottile, considerando da dove parte, vi porterà a chiedervi seriamente chi è il colpevole.
mercoledì 17 ottobre 2018
Io sono buio
Io sono buio, di Kiersten White.
A volte non aspettarsi niente è meglio, così si rimane piacevolmente sorpresi.
A volte non aspettarsi niente è meglio, così si rimane piacevolmente sorpresi.
martedì 16 ottobre 2018
Orrori in libreria #8
Le mie letture stanno procedendo a rilento: sto rispettando la tbr mensile che mi sono fatta, ma da bravo genio del male ho deciso di affrontare due libri piuttosto impegnativi contemporaneamente.
Se a questo ci aggiungiamo che ho avuto delle settimane piene, si ottiene che sono più o meno dov'ero la settimana scorsa.
Quindi invece del Teaser Tuesday ecco a voi un nuovo appuntamento con Orrori in libreria, la rubrica dove condivido il mio dolore per le serie che stonano tra loro.
Stavolta entriamo nel mondo dei manhwa (fumetti coreani) con la serie Le mille e una notte di Han Seung Hee e Jeon Jiun Seouk, pubblicata dalla Planeta de Agostini non ricordo nemmeno quanti anni fa, ma penso una decina.
Ci sono ferite che non si rimarginano.
Se a questo ci aggiungiamo che ho avuto delle settimane piene, si ottiene che sono più o meno dov'ero la settimana scorsa.
Quindi invece del Teaser Tuesday ecco a voi un nuovo appuntamento con Orrori in libreria, la rubrica dove condivido il mio dolore per le serie che stonano tra loro.
Stavolta entriamo nel mondo dei manhwa (fumetti coreani) con la serie Le mille e una notte di Han Seung Hee e Jeon Jiun Seouk, pubblicata dalla Planeta de Agostini non ricordo nemmeno quanti anni fa, ma penso una decina.
Ci sono ferite che non si rimarginano.
lunedì 15 ottobre 2018
Castelli d'Italia #196
Il castello di Montebello si trova a Montebello di Torriana, nel comune di Poggia Torriana, in provincia di Rimini. Il castello viene nominato per la prima volta in un documento ufficiale nel 1186, quando fu venduto a Giovanni Malatesta.
La famiglia Malatesta ne implementò le fortificazioni, visto che si trovava sul confine con il territorio dei Montefeltro - di cui erano nemici storici. Nel 1462, però, i Malatesta caddero in disgrazia e Montebello passò ai conti Guidi di Bagno qualche anno dopo,
La famiglia Guidi è tutt'ora in possesso del castello: nel Cinquecento lo trasformarono in una residenza nobiliare, in tempi recenti lo fecero restaurare e, nel 1989, lo trasformarono in un museo.
Il castello è conosciuto per la leggenda del suo fantasma: si racconta che uno dei conti di Montebello ebbe una figlia albina, detta Azzurrina perché - nel tentativo di mascherare la sua diversità - la madre le tingeva i capelli che finivano per avere una sfumatura azzurra. Quando la piccola aveva circa cinque anni scomparve nel nulla mentre giocava all'interno del castello, durante un temporale. Si racconta che ogni cinque anni, durante il solstizio d'estate, sia possibile sentire il pianto della bambina.
La famiglia Malatesta ne implementò le fortificazioni, visto che si trovava sul confine con il territorio dei Montefeltro - di cui erano nemici storici. Nel 1462, però, i Malatesta caddero in disgrazia e Montebello passò ai conti Guidi di Bagno qualche anno dopo,
La famiglia Guidi è tutt'ora in possesso del castello: nel Cinquecento lo trasformarono in una residenza nobiliare, in tempi recenti lo fecero restaurare e, nel 1989, lo trasformarono in un museo.
Il castello è conosciuto per la leggenda del suo fantasma: si racconta che uno dei conti di Montebello ebbe una figlia albina, detta Azzurrina perché - nel tentativo di mascherare la sua diversità - la madre le tingeva i capelli che finivano per avere una sfumatura azzurra. Quando la piccola aveva circa cinque anni scomparve nel nulla mentre giocava all'interno del castello, durante un temporale. Si racconta che ogni cinque anni, durante il solstizio d'estate, sia possibile sentire il pianto della bambina.
venerdì 12 ottobre 2018
mercoledì 10 ottobre 2018
La via del male
La via del male, di Robert Galbraith.
Alla fine anche il terzo volume delle indagini di Cormoran Strike è uscito in edizione economica, anche se è diverso dai primi due.
Perché gli editori in realtà ci odiano.
Alla fine anche il terzo volume delle indagini di Cormoran Strike è uscito in edizione economica, anche se è diverso dai primi due.
Perché gli editori in realtà ci odiano.
martedì 9 ottobre 2018
Teaser Tuesday #201
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
La notte che sono andata all'Orto, appena l'elicottero si è allontanato, ho udito un paio di spari. Due lampi bianchi e fragorosi. Tremavo di paura e di freddo, la polvere mi soffocava. Al buio, singhiozzando, ho raccattato i vestiti: avevano un odore acido. Senza neanche stare a infilarmeli, mi sono precipitata giù per la Montagnetta. Nel buio intravedevo confusamente il sentiero.
Anche Marcus, come me, correva coi pantaloni in mano, perché nessuno dei due voleva rimanere dentro l'Orto un minuto di più. Come siamo riusciti a ritrovare il varco nel muro, non saprei dirlo. Ho infilato il mantello sulla pelle nuda e mi sono buttata nelle sterpaglie del pratone davanti al nostro falansterio, Marcus ha tabaccato dalla parte opposta.
Quando sono arrivata qui davanti, avevo le gambe dure dalla stanchezza. Desideravo soltanto la mia stanza, una doccia, un pigiama pulito, il sonno. Il cancello della scala 51, sbattendo alle mie spalle con un colpo secco, quasi mi fa urlare di paura. Mentre mi svestivo, mi sono accorta di avere impigliato tra i capelli uno dei fiorellini della coroncina che Marcus aveva intrecciato per me. Un piccolo bocciolo blu, che ho sentito chiamare "erba matta", uno dei pochi arbusti spinosetti che ancora riescono a resistere alla polvere dell'Interzona. L'ho nascosto, come dicono si usasse fare nei tempòribus in occasione della prima amorosanza.
- Di ferro e d'acciaio, Laura Pariani
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
La notte che sono andata all'Orto, appena l'elicottero si è allontanato, ho udito un paio di spari. Due lampi bianchi e fragorosi. Tremavo di paura e di freddo, la polvere mi soffocava. Al buio, singhiozzando, ho raccattato i vestiti: avevano un odore acido. Senza neanche stare a infilarmeli, mi sono precipitata giù per la Montagnetta. Nel buio intravedevo confusamente il sentiero.
Anche Marcus, come me, correva coi pantaloni in mano, perché nessuno dei due voleva rimanere dentro l'Orto un minuto di più. Come siamo riusciti a ritrovare il varco nel muro, non saprei dirlo. Ho infilato il mantello sulla pelle nuda e mi sono buttata nelle sterpaglie del pratone davanti al nostro falansterio, Marcus ha tabaccato dalla parte opposta.
Quando sono arrivata qui davanti, avevo le gambe dure dalla stanchezza. Desideravo soltanto la mia stanza, una doccia, un pigiama pulito, il sonno. Il cancello della scala 51, sbattendo alle mie spalle con un colpo secco, quasi mi fa urlare di paura. Mentre mi svestivo, mi sono accorta di avere impigliato tra i capelli uno dei fiorellini della coroncina che Marcus aveva intrecciato per me. Un piccolo bocciolo blu, che ho sentito chiamare "erba matta", uno dei pochi arbusti spinosetti che ancora riescono a resistere alla polvere dell'Interzona. L'ho nascosto, come dicono si usasse fare nei tempòribus in occasione della prima amorosanza.
- Di ferro e d'acciaio, Laura Pariani
lunedì 8 ottobre 2018
Castelli d'Italia #195
Castel dell'Ovo è il più antico castello di Napoli, le cui origini risalgono al I secolo a.C.: inizialmente si trattava di una villa, ma verso il V secolo venne fortificata, anche se in seguito vi si insediarono dei monaci. Nel X secolo quello che ormai era un monastero venne raso al suolo per evitare che cadesse in mano ai turchi, salvo essere ricostruito verso il 1228. Nel corso dei secoli i vari proprietari lo fecero fortificare e restaurare, e dopo un terremoto nel 1370 venne fatto ricostruire in muratura, ma le modifiche furono pressoché costanti fino al XVIII secolo, quando il castello perse importanza e svolse varie funzioni, tra cui quella di prigione.
Nel 1871 Castel dell'Ovo andò molto vicino all'essere abbattuto per il progetto di risanamento a seguito dell'Unità d'Italia: venne fortunatamente risparmiato, ma fu lasciato in stato di abbandono fino al 1975.
Oggi è visitabile e ospita mostre, convegni e manifestazioni.
Piccola curiosità: il castello deve il suo nome alla leggenda secondo cui Virgilio avrebbe nascosto al suo interno un uovo col potere di mantenerlo in piedi, e la cui rottura avrebbe provocato la distruzione del castello e immani catastrofi per la città. Dopo il terremoto del 1370 - che lo aveva pesantemente danneggiato - la regina Giovanna fu costretta a giurare di aver sostituito l'uovo per evitare che si scatenasse il panico.
Nel 1871 Castel dell'Ovo andò molto vicino all'essere abbattuto per il progetto di risanamento a seguito dell'Unità d'Italia: venne fortunatamente risparmiato, ma fu lasciato in stato di abbandono fino al 1975.
Oggi è visitabile e ospita mostre, convegni e manifestazioni.
Piccola curiosità: il castello deve il suo nome alla leggenda secondo cui Virgilio avrebbe nascosto al suo interno un uovo col potere di mantenerlo in piedi, e la cui rottura avrebbe provocato la distruzione del castello e immani catastrofi per la città. Dopo il terremoto del 1370 - che lo aveva pesantemente danneggiato - la regina Giovanna fu costretta a giurare di aver sostituito l'uovo per evitare che si scatenasse il panico.
venerdì 5 ottobre 2018
Manifest
Wow, non scrivo un post che rientra nelle Prime Impressioni da più di un anno.
In effetti in questo lasso di tempo sono stata bravina: mi sono messa in pari con quanto iniziato, qualcosa ho finito, e soprattutto mi sono abbonata a Netflix, che ha significato ciao ciao streaming illegale e benvenute maratone di due giorni, che hanno fatto molto male a questa rubrica. Ma come diceva il buon vecchio Stephen King, a volte ritornano.
Sono incappata nel promo di Manifest su facebook, e sono rimasta intrigata: un aereo con quasi duecento persone a bordo decolla, incontra una brutta turbolenza, e quando atterra tutti scoprono con confusione misto paura misto sconcerto che per loro son passate tre ore (infatti nessuno è invecchiato), ma nel resto del mondo sono passati cinque anni e tutti loro erano presunti morti.
Un mistero condito di sovrannaturale e con drammoni familiari di contorno, e non potevo non guardarlo. Sono rimasta soddisfatta, perché Manifest è esattamente questo: non è un capolavoro né vuole esserlo (al massimo punta ad essere un nuovo Lost, e posso già dire che ha fallito), è un telefilm generalista molto easy, senza picchi né di regia né di sceneggiatura né interpretativi, che svolge il compito di intrattenere senza eccellere.
Non è particolarmente originale, che di gente scomparsa e tornata che cerca di rimettere insieme la propria vita e di capire cosa è successo e perché ne abbiamo già vista tanta in televisione, però a mio avviso questa serie può essere un onesto guilty pleasure, assai più dignitoso di robe come Aftermath.
Per ora è tutto tagliato con l'accetta, dai personaggi (i due fratelli che ora hanno più focus, con lui responsabile padre di famiglia e lei poliziotta irresponsabile con misterioso incidente alle spalle) alle situazioni (mogli e fidanzati che in cinque anni si sono rifatti una vita con altre persone) passando che i poteri (non potevano certo mancare cose come le voci che spingono i malcapitati a compiere buone azioni), ma senza particolare infamia.
Diciamo che al momento può andare in tutti e due i sensi: o peggiorare e diventare una ciofeca, o assestarsi su un livello accettabile.
Vedremo come andrà.
In effetti in questo lasso di tempo sono stata bravina: mi sono messa in pari con quanto iniziato, qualcosa ho finito, e soprattutto mi sono abbonata a Netflix, che ha significato ciao ciao streaming illegale e benvenute maratone di due giorni, che hanno fatto molto male a questa rubrica. Ma come diceva il buon vecchio Stephen King, a volte ritornano.
Sono incappata nel promo di Manifest su facebook, e sono rimasta intrigata: un aereo con quasi duecento persone a bordo decolla, incontra una brutta turbolenza, e quando atterra tutti scoprono con confusione misto paura misto sconcerto che per loro son passate tre ore (infatti nessuno è invecchiato), ma nel resto del mondo sono passati cinque anni e tutti loro erano presunti morti.
Un mistero condito di sovrannaturale e con drammoni familiari di contorno, e non potevo non guardarlo. Sono rimasta soddisfatta, perché Manifest è esattamente questo: non è un capolavoro né vuole esserlo (al massimo punta ad essere un nuovo Lost, e posso già dire che ha fallito), è un telefilm generalista molto easy, senza picchi né di regia né di sceneggiatura né interpretativi, che svolge il compito di intrattenere senza eccellere.
Non è particolarmente originale, che di gente scomparsa e tornata che cerca di rimettere insieme la propria vita e di capire cosa è successo e perché ne abbiamo già vista tanta in televisione, però a mio avviso questa serie può essere un onesto guilty pleasure, assai più dignitoso di robe come Aftermath.
Per ora è tutto tagliato con l'accetta, dai personaggi (i due fratelli che ora hanno più focus, con lui responsabile padre di famiglia e lei poliziotta irresponsabile con misterioso incidente alle spalle) alle situazioni (mogli e fidanzati che in cinque anni si sono rifatti una vita con altre persone) passando che i poteri (non potevano certo mancare cose come le voci che spingono i malcapitati a compiere buone azioni), ma senza particolare infamia.
Diciamo che al momento può andare in tutti e due i sensi: o peggiorare e diventare una ciofeca, o assestarsi su un livello accettabile.
Vedremo come andrà.
mercoledì 3 ottobre 2018
Maledette piramidi
Maledette piramidi, di Terry Pratchett.
Terry Pratchett mi ha talmente abituata a capolavori che quando mi trovo davanti ad un libro bello prima ci rimango male, poi realizzo che è un libro bello.
Terry Pratchett mi ha talmente abituata a capolavori che quando mi trovo davanti ad un libro bello prima ci rimango male, poi realizzo che è un libro bello.
martedì 2 ottobre 2018
Teaser Tuesday #200
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
"È vero che il Saladino era un uomo migliore di Re Giovanni?" gli ho domandato.
Lord Stephen ha socchiuso gli occhi. "Possibilissimo" ha risposto.
"Il re ha cercato di scacciare dal trono suo fratello!"
Lord Stephen ha sospirato. "Ai condottieri capita spesso di dover tenere due piedi in una staffa" ha osservato.
"E i Saraceni che cosa dicono di noi?" ho continuato. "Sir John mi ha detto che anche loro sono convinti di combattere una guerra santa. La chiamano jihad".
"Abbiamo molto in comune, noi e loro" ha risposto Lord Stephen. "Ma quello che ci divide è molto di più. Perché loro credono che Gesù scenderà dal cielo e chiamerà i vivi e i morti a seguire la loro religione, l'Islam."
"E quando?"
"Loro credono che negli Ultimi Giorni il sole tramonterà a oriente. Non so esattamente cosa dicano sul nostro conto. Ma tutte queste domande... senti, ho una buona notizia per te".
Lord Stephen mi ha rivelato che, mentre io ritiravo le nostre ordinazioni di formaggio, pane e frutta dalla chiatta del mattino, è arrivato Milton annunciando che, se sono pronto, mi darà l'investitura a tre settimane da oggi, il ventisettesimo giorno di luglio.
Vorrei tanto essere fatto cavaliere il nono giorno, perché nove è io mio numero. Ma almeno, ventisette è tre volte nove.
- Il re che fu e che sarà, Kevin Crossley-Holland
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
"È vero che il Saladino era un uomo migliore di Re Giovanni?" gli ho domandato.
Lord Stephen ha socchiuso gli occhi. "Possibilissimo" ha risposto.
"Il re ha cercato di scacciare dal trono suo fratello!"
Lord Stephen ha sospirato. "Ai condottieri capita spesso di dover tenere due piedi in una staffa" ha osservato.
"E i Saraceni che cosa dicono di noi?" ho continuato. "Sir John mi ha detto che anche loro sono convinti di combattere una guerra santa. La chiamano jihad".
"Abbiamo molto in comune, noi e loro" ha risposto Lord Stephen. "Ma quello che ci divide è molto di più. Perché loro credono che Gesù scenderà dal cielo e chiamerà i vivi e i morti a seguire la loro religione, l'Islam."
"E quando?"
"Loro credono che negli Ultimi Giorni il sole tramonterà a oriente. Non so esattamente cosa dicano sul nostro conto. Ma tutte queste domande... senti, ho una buona notizia per te".
Lord Stephen mi ha rivelato che, mentre io ritiravo le nostre ordinazioni di formaggio, pane e frutta dalla chiatta del mattino, è arrivato Milton annunciando che, se sono pronto, mi darà l'investitura a tre settimane da oggi, il ventisettesimo giorno di luglio.
Vorrei tanto essere fatto cavaliere il nono giorno, perché nove è io mio numero. Ma almeno, ventisette è tre volte nove.
- Il re che fu e che sarà, Kevin Crossley-Holland
lunedì 1 ottobre 2018
Castelli d'Italia #194
Il castello di Desenzano si trova a Desenzano del Garda in provincia di Brescia, in Lombardia. Le sue origini risalgono all'XI secolo, e si ritiene possibile che sia stato costruito su una precedente fortificazione romana. La sua funzione era di protezione del borgo, e data la presenza di abitazioni al suo interno si ritiene che fosse considerato strategico dal punto di vista difensivo e militare.
Nel 1030 fu assegnato al conte Bosone I dall'Imperatore Enrico II, mentre verso la fine dell'Ottocento divenne proprietà dello stato ed ospitò un presidio militare. Dal 1969 è una proprietà comunale dove vengono allestite mostre e convegni.
Nel 1030 fu assegnato al conte Bosone I dall'Imperatore Enrico II, mentre verso la fine dell'Ottocento divenne proprietà dello stato ed ospitò un presidio militare. Dal 1969 è una proprietà comunale dove vengono allestite mostre e convegni.