venerdì 20 dicembre 2019

Morgana

Morgana, di Simon Kansara e Stephane Fert.

Graphic nover + retelling arturiano = Katerina felice.

Gli autori, con una qualità grafica e narrativa eccelsa, decidono di rovesciare la leggendaria Tavola Rotonda, dando vita a un racconto femminista in cui la fata Morgana afferra la spada contro i rappresentanti dell’ordine stabilito. Privata del suo destino di regina, la sorellastra di Re Artù diventa la fata Morgana e si oppone alla tirannia della Tavola Rotonda e alle manipolazioni di Merlino. Spaventata dal mago che ha giocato con la sua vita fin dalla sua prima infanzia, Morgana dà libero sfogo alla sua rabbia contro tutti: il suo ex insegnante, gli uomini e il loro nuovo dio.

Questa graphic novel è stata un'impulso del momento: ho letto il titolo, ho appurato che era un retelling, e l'ho portata alla cassa.
Non avendone mai sentito parlare prima si è trattato di una lettura a scatola chiusa, e devo ammettere di essere rimasta piuttosto perplessa: lo stile di disegno è molto particolare, acquarellato, senza linee precise, unisce un tratto quasi infantile alla cupezza dei colori e della storia. Il primo impatto visivo crea pertanto una forte dissonanza tra il modo in cui i personaggi e i luoghi sono creati, e le sensazioni che il modo in cui sono colorati fanno nascere all'interno del lettore.
Noi conosciamo Morgana all'alba dell'incoronazione di Artù, e già è forte la rivisitazione: da un lato abbiamo una giovane donna che raramente è stata così arrabbiata ed indignata per l'essere stata messa da parte, dall'altro abbiamo un giovane re che quasi mai è stato così palesemente una marionetta nelle mani di qualcun altro. E la storia ci mette subito di fronte al fatto che fratello e sorella sono costretti in ruoli scelti da un altro: è Merlino, il mago potentissimo e manipolatore, ad aver deciso che Morgana non può essere regina, mentre Artù deve essere re.
L'odio di Morgana è quello di una pedina che si ribella al giocatore: lei, primo tentativo del mago di creare un erede perfetto e fallito perché femmina, lei che fin da bambina nega con tutte le sue forze i limiti che le vengono imposti da altri. Ma la vita della strega femminista in un mondo dominato dagli uomini è dura, e così siamo testimoni del percorso che porta una bambina intelligente e dotata, sicura di sé e precoce, ad una donna crudele e pericolosa, incurante dei danni collaterali che i suoi piani comportano.

Il rapporto tra Morgana e Merlino è un aspetto della storia che mi è piaciuto ma, allo stesso tempo, non mi ha convinta: il loro contrasto è una delle forze trainanti della narrazione, molto più di quello con Artù, che viene mostrato come un accessorio necessario ma non per questo centrale... ma ciò che mi ha lasciata leggermente infastidita è che più che una rivisitazione della contrapposizione tra Morgana e Merlino, mi è sembrato un pescare a piene mani da tutto ciò che riguarda Nimue per traslarlo appunto su Morgana.
Morgana è un retelling interessante e - soprattutto - che cerca di rielaborare alcuni elementi sicuramente non innovativi in modo complesso, giocando molto sul concetto di opposto e di contrasto (ad esempio Morgana che cerca di ottenere un potere prettamente maschile mentre quello femminile viene usato come un mezzo, più che essere considerato un obbiettivo).

Il problema, però, sta nella sua brevità: tanto è interessante la storia che racconta e i temi che mostra, quanto mi hanno lasciato addosso un'impressione di superficiale, di aver giusto intaccato il potenziale della storia, ed è un peccato.
Però mamma mia, quanto è potente il finale.

4 commenti:

  1. Leggere questa recensione è stato un altalenarsi dì: molto interessante lo voglio leggere, però forse non fa per me, ma sembra bello, però non credo sia il mio genere, eccetera. E ora quelle ultime parole mi intrigano da morire!!!!
    Va bene, per ora lo inserisco in wishlist, poi vediamo!

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    1. L'importante è rendere la WL sempre più infinita xD

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