venerdì 8 novembre 2013

A Madness of Angels


A Madness of Angels, di Kate Griffin.

Quando vado in libreria, io ho pregiudizi: non mi fido di autori particolarmente giovani, memore del baby-boom di scrittori prodigio seguito al fenomeno Eragon (che disprezzo cordialmente). Non mi fido di autori troppo proliferi, perchè sarà che io non so scrivere narrativa, ma mettere insieme un libro mi sembra una cosa difficilissima.
Quindi potremmo dire che Kate Griffin (all'anagrafe Catherine Webb) è l'eccezione alla regola, o lo schiaffo morale che l'universo ha voluto mandarmi e che io non ho colto, perchè questa tizia è nata nel 1986, ha iniziato a pubblicare nel 2002 e ha una media di un libro all'anno circa.
E io la amo.
È andata più o meno così
Two years after his untimely death, Matthew Swift finds himself breathing once again, lying in bed in his London home.
Except that it's no longer his bed, or his home. And the last time this sorcerer was seen alive, an unknown assailant had gouged a hole so deep in his chest that his death was irrefutable...despite his body never being found.
He doesn't have long to mull over his resurrection, though, or the changes that have been wrought upon him. His only concern now is vengeance. Vengeance upon his monstrous killer and vengeance upon the one who brought him back.


Questo libro è il primo di una serie urban fantasy il cui nome ufficiale è "Urban Magic". In realtà un sacco di cose si trovano anche sotto "Matthew Swift", perchè la Griffin ha battezzato la serie che già c'era qualche libro uscito e nel frattempo bisognava pure organizzarsi per sapere di che cosa si stava parlando.
A mio avviso è la migliore serie urban fantasy che si può trovare in giro al momento. Just saying.

La trama base è esattamente quella che dice la quarta: Matthew Swift è un giovane stregone che due anni prima l'inizio della storia è stato brutalmente ucciso da una creatura non proprio umana. Il suo corpo non è mai stato trovato, anche se la quantità di sangue ha reso indubbia la sua morte, si sa solo che provato ad usare il telefono prima di morire. E all'improvviso, Matthew si ritrova dolorante, terrorizzato, traumatizzato e molto disorientato, sul pavimento di casa sua. Solo che ci vivono altre persone.
Le prime pagine sono ottime: la Griffin è perfetta nel mostrare l'assoluta confusione di Matthew, che dopo due anni si ritrova senza niente: non ha casa, non ha amici, non ha soldi, non ha nemmeno vestiti suoi (cosa che più o meno rimarrà invariata per sempre: quattro libri, e ancora sembra un barbone nel migliore dei casi). Solo, prima di morire aveva gli occhi marroni, non blu. E non brillavano al buio come quelli dei gatti.
Matthew, che ha un'idea abbastanza precisa del perchè sia stato assassinato, non ha la più pallida idea di chi l'abbia riportato indietro o per quale motivo, me è deciso a scoprirlo. Possibilmente mentre la fa pagare a chiunque sia stato coinvolto nella sua morte.
Semplice semplice, una storia di vendetta.

Ora, con un'ossatura così banale, come può questo libro avermi conquistata così tanto? Semplice: l'ambientazione, lo stile, i personaggi. È la prova si può avere un'inventiva spaventosa usando una trama che più lineare non si può, perchè se io mi trovo di fronte ad un golem fatto di spazzatura, cemento e segnali stradali, mi alzo in piedi e applaudo per cinque minuti.
Andando avanti con la lettura
La Londra descritta dalla Griffin è la Londra migliore migliore dopo quella di Nessundove: fa venir voglia di visitare i luoghi che non conosce nessuno, quelli nascosti, perchè sembra davvero che in quegli angoli oscuri che le persone bene ignorano si nasconda un mondo invisibile ai più. Un mondo il cui fascino è strettamente legato al sistema magico, imho uno dei più brillanti ed innovativi: la magia è vita, la magia è intorno a noi, la magia è nei luoghi e nei rituali.
Quindi la magia non è scomparsa: si è evoluta ed adattata alla vita moderna. Non più cerchi di pietra, ma un'abbonamento che può trasformare la metropolitana in un rifugio invalicabile per chi non ha il biglietto. Ascoltare i piccioni, i topi e le volpi.
Figure di immenso potere urbano, come il Beggar King, il protettore di chi vive e muore al freddo e al buio. The Bag Lady, cui sono rivolte le preghiere delle vecchie sole e smarrite. Rappresentazioni antropomorfe di aspetti della vita cittadina.
I praticanti stessi della magia differiscono tra loro: i motociclisti, in grado di piegare le distanze; i Bianchi, esperti di murales.
Gli stregoni, che sfruttano l'energia che percepiscono. I maghi, che studiano con precisione gli incantesimi. I warlock, che stringono patti con i nuovi demoni.
È qui che la storia si muove. E la storia può anche essere molto semplice, ma è tutto quello che gli gira intorno a non esserlo e questo di conseguenza rende tutto più complicato ed imprevedibile.

Matthew è un protagonista brillante: non eccessivamente potente di per sé, ma dopo la sua resurrezione si ritrova con un marcia in più: gli angeli elettrici blu. Pura energia senziente nata nelle linee telefoniche a furia di scaricarci dentro la vita, e finita per sbaglio a dividere il corpo con il redivivo Matthew. 
Matthew, come lo vedono gli altri. E tu.
Lui è traumatizzato per tutto quello che gli è successo, gli angeli sono fondamentalmente bambini con il potere di distruggere... ed è uno dei rapporti simbiontici più interessanti che abbia mai letto: il modo in cui la Griffin riesce a gestire le voci di due entità che dividono la stessa pelle è fenomenale. Non c'è grande conflitto, entrambi sono piuttosto soddisfatti dell'equilibrio nato per caso... ed è tanto gradevole da leggere quanto difficile da spiegare come riesca a funzionare.
Ad ogni modo, una delle cose che più apprezzo di Matthew è che non è in grado di risolvere tutto, sempre e subito. Il ragazzo finice in ospedale così spesso che il suo medico ha finito per diventare uno dei personaggi ricorrenti più amati. Spesso la sua testardaggine e diffidenza causano danni collaterali notevoli, e con danni collaterali intendo che la gente muore: se decide di salvare qualcuno ci sta anche che ci riesca, ma è probabilissimo che altre otto persone ci restino secche, nel portare a termine il suo piano geniale.
Necessary things.
Ah, e non è un'adolescente: credo sia tra i ventisette e trent'anni. E anche se dalla descrizione che ho fatto sembra un figo, è un cretino la maggior parte del tempo.

In questo primo libro a soffrire un po' sono i personaggi secondari: molto interessanti ma molto relegati sullo sfondo e a pieno servizio del protagonista. 
Hanno il potenziale per brillare di luce propria ma semplicemente svolgono il ruolo che serve senza eccellere: Sinclair, Charlie, Vera, Blackjack... non si sa bene chi siano, alla fine dei conti. E il libro è lungo 600 pagine circa.
Michonne sarà sempre la mia Oda
Discorso diverso per Oda e per i cattivi: Oda è praticamente la co-protagonista, guerriera di punta dell'Ordine (società dedita alla distruzione della magia). Ho trovato interessante che, accanto ad un Matthew in grado di inciampare anche nei propri piedi, fosse affiancata una combattente formidabile in grado di fare a pezzi maghi pur essendo una "babbana".
Oda non è una persona simpatica: è implacabile, ha una mente decisamente chiusa, la cosa più vicina ad un hobby per lei è denunciare opere che mettono la stregoneria in buona luce (tipo Harry Potter e Guerre Stellari) e non ha molto senso dell'umorismo. In compenso ha un sarcasmo mostruoso ed è estremamente affidabile, finchè non decide che non sei più utile e quindi devi morire.
È quel genere di personaggio che finisce per stare simpatico e non sai neanche esattamente perchè. Forse perchè gira con Matthew, che è un adorabile idiota la maggior parte del tempo (per la cronaca: collaborano perchè c'è un nemico comune). Il loro rapporto è interessante: lavorano insieme di malavoglia, ma è evidente che a Matthew non dispiace, soprattutto perchè non può contattare nessuno di quelli che conosceva, e ho apprezzato che, per una volta, non ci sia una storia d'amore. La Griffin ha detto che trova improbabile che i suoi personaggi abbiano il tempo per una sotto-trama romantica visto che hanno: 1_ enormi problemi psicologici e traumi di varia origine; 2_ orientamenti incompatibili (mago e inquisitore); 3_ un'organizzazione malvagia che li vuole morti da sconfiggere.
Insomma, sarebbe stato fuori luogo e ha lottato per tenerlo fuori dal libro. 

La mancanza non solo di un triangolo, ma anche di una banale love story credo sia il motivo per cui questa serie non la vedremo mai in Italia: penseranno che non venderebbe mai. 

Poi ci sono i cattivi, che hanno un'importanza notevole, incarnati ne la Torre, un'organizzazione che riunisce i praticanti di magia sotto un'unica bandiera e fa sparire nel sangue chi si oppone. A parte che è geniale che si chiami Torre, molto interessanti sono i suoi membri: nella maggior parte dei casi persone normali che fanno il loro lavoro diligentemente, e solo nei vertici si vede quanto sia pericolosa e sbagliata.
Hunger
Due sono i personaggi che spiccano in questa parte di narrazione: il grande capo, che è così affabile, così sincero, che ti chiederesti se è davvero colpevole anche se lo trovassi mentre pugnala a morte un bambino, e Hunger.
Hunger è un'essere sovrannaturale affamato di vita, i cui delitti sono così perversi perchè cerca di capire il segreto dell'esistenza mentre ti uccide (nessuno gli ha detto che è 42, o forse non ha capito). Terrificante e patetico allo stesso tempo, si muove attraverso le ombre per trovarti.
Scappare abbastanza velocemente è un problema notevole. Più il dettaglio che anche se non ti toglie il cuore, le ferite che infligge hanno la tendenza a non smettere di sanguinare.

Insomma, come avrete notato dalla lunghezza del delirio qui sopra, questa serie mi piace giusto un po'.
E siccome il blog è mio sproloquio quanto mi pare.


7 commenti:

  1. Lo voglioooo!!! *___* Mi piace da matti anche il fatto che non ci sia una storia d'amore: direi che non lo reputo poi quest'ingrediente fondamentale XD... però hai ragione: difficilmente lo vedremo arrivare in Italia tanto presto! -.-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ne vale la pena *____*
      La cosa migliore è che non si tratta di uno YA, ma è un urban fantasy vero e proprio *-*

      Elimina
  2. Da leggere per forza!!! :3
    Non lo conoscevo proprio, ma non posso farmelo scappare!
    Sembra davvero splendido! *-----*
    Ma è splendida la gif finale! XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È veramente interessante *-* e poi la serie va a migliorare :Q____
      La gif finale è una vita che cercavo l'occasione di usarla XD

      Elimina
  3. Fai bene a sproloquiare! Mi è piaciuta molto questa recensione, e soprattutto questo libro mi sembra un sacco interessante! Però, non so se me la sento di iniziare un0altra serie! Specie considerando che non esiste in italiano, e che l'autrice è così prolifica!
    Che dici, ci devoprovarelo stesso?:)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io lo consiglio, per provare: la cosa positiva di questa serie è che ogni libro è autoconclusivo, quindi non sei obbligata a leggerli tutti per sapere come finisce la storia ^-^

      Elimina
    2. Ah, bè, il fatto che siano autoconclusivi in effetti è una grossa nota positiva! Ok, ci faccio un pensierino.... :)

      Elimina