mercoledì 20 novembre 2013

La Caduta dei Tre Regni


La Caduta dei Tre Regni, di Morgan Rhodes.

Questo libro mi ha incastrata col marketing: invece di pubblicizzarlo come il miglior Young Adult del secolo (di quelli ne escono circa 10 all'anno) è stato definito "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco per più giovani".
Che non è che abbia tantissimo senso: se vuoi leggere Martin, leggi Martin. O guarda il telefilm.
Ma mi ha incuriosita: sarà anche per attirare l'attenzione del pubblico, ma magari indica una cura dell'ambientazione maggiore della media.
E quindi vai con l'e-book, che si risparmia.

In un mondo in decadenza e sul’orlo dell’abisso – flagellato da lunghi periodi di siccità e da inverni interminabili –, tre giovani sono destinati a incontrarsi e ad affrontare insieme epiche battaglie, intrighi di corte e tradimenti. Perché la guerra è alle porte, e il futuro dei tre regni è nelle loro mani.
Regno di Auranos. L’erede al trono sta morendo. Sebbene il palazzo reale sia gremito di medici e guaritori giunti da ogni angolo del regno, nessuno è ancora riuscito a sconfiggere il male che l’affligge. Cleo però non vuole arrendersi e, pur di salvare la sorella, parte alla volta di Paelsia in cerca dell’ultima Guardiana, la maga che, secondo la leggenda, possiede delle erbe in grado di curare qualsiasi malattia. E non importa se, per trovarla, Cleo dovrà mettere a rischio la sua stessa vita…
Regno di Paelsia. Si è trattato di un incidente: durante una rissa, un nobile di Auranos ha accoltellato un giovane di Paelsia. Ma per Jonas, che ha visto il fratello spirare davanti ai propri occhi, rappresenta l’ennesima umiliazione. Per troppo tempo ha sopportato i soprusi perpetrati contro la sua gente. È giunto il tempo di organizzare una ribellione. E non importa se, per riuscirci, Jonas dovrà stringere un’alleanza col diavolo, il temibile signore di Limeros…
Regno di Limeros. Lo chiamano il Re del Sangue. È crudele, inflessibile, manipolatore. Eppure Magnus non credeva che, per ottenere la vittoria contro Auranos, suo padre fosse disposto a sacrificare persino la principessa Lucia. Magnus non può permettere che le accada qualcosa di male. E non importa se, per proteggerla, dovrà rinunciare a tutto ciò che ha di più caro…


Aperta parentesi: alla luce degli eventi del libro, la quarta di copertina o spoilera o mente. Chiusa parentesi.

Questo libro non mi è piaciuto, e non mi è piaciuto perchè l'ho trovato noioso.
Partiamo dall'ambientazione, su cui avevo tante speranze: un continente, 3 regni che più o meno si odiano. O meglio, sono due regni e una striscia di terra (Paelsia) che per qualche motivo nessuno ha ancora conquistato e sul serio, io armata di petardi potrei conquistarlo.
Siccome la magia sta sparendo tutto il mondo sta morendo, ma in ordine sparso: a Limeros è praticamente sempre inverno, in Paelsia stanno malissimo e hanno solo uva (hanno usato le ultime gocce di magia per potenziare le viti e non qualcosa che potesse sfamare la gente: meglio usarle per qualcosa che permette di essere commercialmente sfruttati perchè non è che il vino sia un bene di prima necessità).
Poi c'è Auranos, dove tutti stanno benissimo e quindi gli altri due lo vogliono radere al suolo.
Visto che non si parla di nessun altro (ok, c'è il Santuario, ma è in un'altra dimensione quindi non conta) né politicamente, né commercialmente, né come possibile luogo per trovare i Catalizzatori (i cosi che possono far tornare la magia), io mi sto attualmente immaginando che tutto si svolga in un globo ricoperto d'acqua con un unico continente. Tra l'altro è un continente molto piccolo: tutti i personaggi sono capaci di viaggiare da un capo all'altro in tre giorni, e lo fanno reiterate volte nel giro di tre mesi.
La religione ha una grande importanza: il mito dice che c'erano due dee, che si sono distrutte a vicenda portando via la magia dal mondo.
A seconda di dove ti trovi, varia quella buona e quella cattiva, ma ci sono grosse prossibilità che fossero entrambe dementi e nemmeno dee vere e proprie.
Insomma, come setting è incredibilmente povero, sia di descrizioni che di caratteristiche.

Non aiutano i personaggi che sono di base un gruppo di cretini: assistiamo ad una sequenza imbarazzante di pessime decisioni, che chiunque capirebbe che andrà a finire male.
Il primo posto se lo aggiudica fermamente Cleo: una party-girl che sarebbe una principessa di mondo simil medioevale, ma sembra uscita da Beverly Hills. L'unico motivo per cui non la ritengo responsabile di ogni singolo evento è che la guerra ci sarebbe stata comunque.  La sua idea migliore, impareggiabile, è andare a cercare alcuni oggetti magici per guarire la sorella. Capisco che, all'interno di un fantasy, il ragionamento non faccia una piega, ma per come è stata posta la questione culturale è come se io decidessi di andare a cercare il Santo Graal perchè in Indiana Jones esiste e cura tutti i mali.  Poi c'è come il genio si non-organizza: parte senza fare nessuna ricerca su dove possa trovarsi ciò che vuole, come sia fatto, che domande fare... praticamente gira a caso nella speranza di sbatterci contro. Va in un posto dove tutti la vogliono morta senza camuffarsi, senza scorta, senza provviste, senza una mappa, senza una storia di copertura, senza un piano. Ci va solo imbottita di oro e argento, e sentendosi pure furba. Ora, non mi ritengo particolarmente sveglia, ma date le premesse io non mi sento in apprensione per la sicurezza dei personaggi: mi chiedo semplicemente quando andrà tutto a puttane (al massimo mi posso chiedere se l'autrice avrà la sfacciataggine di far funzionare tutto come fa la Meyer).
Per il secondo posto abbiamo alla pari Jonas e Basilius: Basilius è oggettivamente più scemo e il lato positivo è che viene trattato di conseguenza (il lato meno positivo è che è incredibilmente prevedibile), però è un personaggio secondario e si vede relativamente poco. Jonas è un disco rotto: la prova che non basta inserire una tragedia nel background di un personaggio per renderlo simpatetico. A questo tizio hanno ammazzato il fratello davanti, e già al secondo pov l'unica cosa che pensi è "Ommioddio basta! La stai facendo troppo lunga!". Il che fa capire quanto maledettamente ripetitivi sono i suoi capitoli... una lagna continua e fastidiosissima. Poi c'è il fatto che ad ammazzargli il fratello è stato un nobile ma lui indirizza tutto il suo odio e la sua sete di vendetta su Cleo perchè sì, in un modo che oscilla tra l'inquietante e il ridicolo. La sua lealtà, la sua capacità di analizzare gli eventi, la sua scelta di un colpevole variano a seconda di quello che chiede la trama per cui, pur non avendo particolari azioni stupide, pervade un senso di costante idiozia di fondo.
L'ultimo posto spetta a Magnus, che è il Cesare Borgia della serie The Borgias, dalla caratterizzazione passando per l'aspetto e finendo nei sentimenti incestuosi per l'innocente sorellina. A parte tutto l'ho trovato quello con la caratterizzazione migliore, coerente nelle sue azioni e col suo vissuto... fino al 75% del romanzo, momento in cui ho visto Morgan Rhodes entrare in scena, prendergli i due neuroni e fuggire. Ma che fino a quel momento si sia comportato decentemente gli toglie la possibilità di piazzarsi più in alto.
Fuori dai giochi sono Lucia, la cui unica caratteristica è avere i poteri e basta, e Sabina che vince la menzione speciale della giuria "Come ti aspettavi che sarebbe andata a finire, idiota?"

Ora, questa follia che colpisce tutti i personaggi, per quello che mi riguarda, è dovuta ad una cosa: non sono i pensieri dei personaggi che influenzano la trama, ma il contrario. Nessuna azione sembra reale o spontanea: è come se l'autrice avesse bene in mente cosa deve succedere ma non come farlo succedere. Serve che Cleo parta per cercare i semi magici? Cleo partirà per cercarli, con una motivazione o senza. È come se le azioni e i personaggi non fossero sulla stessa lunghezza d'onda, e la cosa peggiore è che cambiano anche idea a seconda di cosa serve che pensino: provate a bere ogni volta che uno a caso crede o non crede nella magia e nelle dee. Prima no, poi sì, poi sono favole, poi in fondo ci ha sempre creduto, poi no di nuovo, poi c'ho le prove... oddio, forse a fare un drinking game uno ci lascia il fegato. Provate a non bere ogni volta che succede e passerete una serata sobri. Per non parlare dell'ipocrisia di Emilia, che ammette candidamente di aver pregato per poter morire visto che non poteva stare con l'amato ed è fondamentalmente soddistatta di essersi beccata una malattia misteriosa e, per quello che ne sanno, mortale e quando sua sorella si trova in un'analoga situazione le fa un discorso sulla forza interiore e l'importanza di non lasciarsi andare... ma pigli in giro?
E se la coerenza interiore ce la siamo lasciata a casa, immaginate quando entrano i gioco eventi che devono sucedere. L'idiozia totale, appunto.
La situazione più forzata in assoluto è la storia d'amore: trovo complicato investire emotivamente in un rapporto dove i due si sono parlati sì e no tre volte, e poi di botto "Ma io ti amo!"
A giudicare da come è stata scritta, direi che c'è una confusione di fondo tra amore e ormone impazzito. È più credibile quello innamorato di sua sorella.
Un'altra cosa che ho trovato fastidiosissima è che tutti parlano con la stessa voce: sovrani, nobili, straccioni, ribelli, gente che sta al capo opposto del continente e gente che sta in un'altra dimensione mistica... ci fosse una differenza di linguaggio, di metro di valori. Gente che vive in capanne che riconosce tutto quello che si trova in castelli, etichetta inesistente, principesse vissute nella bambagia in grado di affrontare viaggi on the road senza colpo ferire... la noia totale.
La superficialità nel tratteggiare il mondo totale.

Insomma, proprio non ci siamo. Si salva poca roba: riconosco che l'autrice ci ha provato, e che nonostante tutto c'è una trama di fondo staccata dagli inciuci degli adolescenti, e che alla fine è anche abbastanza ingarbugliata e potrebbe essere interessante. Magari se non fosse possibile prevedere ogni colpo di scena con 5 pagine di anticipo sarebbe meglio.
Poi i personaggi teoricamente dovrebbero collaborare, se vogliono salvare il mondo, ma sono tutti su schieramente diversi, e anche questo potrebbe rivelarsi interessante nel seguito.
Che, ad essere sincera, non sono sicura di voler leggere: la Rhodes è una di quelle che qualche personaggio l'ammazza, ma... sarò sincera: ero così poco coinvolta che quando c'è stata una delle morti importanti sono scoppiata a ridere. Però sono curiosa di vedere la ricerca dei catalizzatori, visto che il posto dove li devono cercare è davvero piccolissimo. O magari si espande per l'occasione.


10 commenti:

  1. Mmm...non è la prima impressione negativa che leggo su questo romanzo...la storia non so se fa per me, però mi hai incuriosito ^-^

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    1. Se puoi ti consiglio l'e-book, che è più economico :/

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  2. L'altro giorno volevo prenderlo poi sono andata a guardare le recensioni su goodreads e ne ho trovate o di super positive o di negative con la tua stessa opinione, non penso faccia per me. Molti ci si sono fiondati proprio perché è stato definito come Le cronache del ghiaccio e del fuoco per i più giovani che è una cavolata, la prossima che sentirò sarà l'Harry Potter per adulti... :P

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    1. Quello lo leggerei al volo XD
      Cmq per me questo libro qui non è nulla di che, assolutamente evitabile.

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  3. Io ero rimasta affascinata dalla cover, per fortuna ho letto questa recensione, se no avrei comprato questo libro, e avrei buttato 15 euro, se l'ebook è acquistabile e con prezzi ragionevoli, potrei prendere quello, se no ne faccio a meno!!

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    1. La cover è molto carina :)
      L'e-book costa sui 9 euro, è molto più abbordabile dei 15 in cartaceo O_o

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  4. E con questa, ecco che il romanzo finisce definitivamente in fondo alla chilometrica lista dei libri ancora da leggere, o quasi XD... Se c'è un difetto che odio nei libri (ma davvero: di tutto cuore... probabilmente perché è l'errore fatale in cui quasi ogni scrittore prima o poi sembra destinato a incappare :P) è quello di forzare la mano ai personaggi tramite intervento della divina e implacabile volontà dell'Autore! -.- Forse lo leggerò anch'io, un giorno o l'altro... poi ti saprò dire! ;D

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    1. Decisamente non è un libro che scala la wishlist U_U
      Se lo leggi spero ne farai una recensione :P

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  5. E' pessimo, uno delle mie peggiori letture di sempre D:

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    1. Personalmente l'ho trovato così mediocre che non è neanche rientrato nelle letture peggiori XD

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