mercoledì 20 gennaio 2016

Regina di fiori e radici

Regina di fiori e radici, di Laura Mac Lem.

Tanta è la soddisfazione quando trovi un retelling che racconta una storia che ti piace in un modo che ti piace.
Niente spoiler.

Quasi nulla di quello che è stato detto riguarda me, nonostante sia la mia storia. 
Si è narrato della passione di mio marito, della disperazione di mia madre, della decisione di mio padre. Si è parlato della sofferenza dei mortali e dei riti che da allora vengono compiuti, per far sì che ciò che accadde non debba mai più ripetersi. Si sono narrate storie parallale e storie contrastanti, si ricordano particolari suggestivi, ma di ciò che riguarda me, di ciò che accadde a me, sembra si conosca ben poco. 
Eppure è la mia storia. Non è la storia di Ade, il signore dell’Oltretomba, delle anime dei defunti e di tutto ciò che cresce nel sottosuolo; non è la storia di Demetra, la Madre Terra che errò nel mondo alla ricerca della sua unica figlia, scomparsa nella tenebra di Erebo; e, certamente, non è la storia di Zeus, che permise tutto ciò avvenisse, finché i mortali non gli ricordarono, attraverso la loro mortalità, ciò che doveva fare. In questa storia ci sono anche loro, ma non è la loro storia. 
È la mia. 
La storia della dea della primavera e regina dell’Averno, contesa tra due mondi, finché la contesa non i obbligò a compiere la mia scelta. Quasi nulla si sa di ciò che significò, per tutti. Eppure rese il mondo ciò che è.
Perché io sono regina di fiori e radici. 
Io sono Persefone.

A me Ade e Persefone sono sempre piaciuti: non so perchè, ma ci ho sempre visto un po' di analogie con La Bella e la Bestia (sì, dovrebbe essere il contrario, ma come molti ho conosciuto prima la favola e poi i miti greci) e Ade è sempre stato una delle mie divinità greche preferite. Era il fratello responsabile, quello che mentre la famiglia faceva di tutto se ne restava nel suo regno a fare il suo lavoro, perchè la morte non può permettersi di essere paziale o succede un casino.
Mi piaceva: ho sempre avuto un debole per lo sfavorito di turno, e l'impressione generale era che Ade fosse odiato e temuto non perchè cattivo ma perchè rappresentava qualcosa che non piace a nessuno.
Terry "una citazione per ogni occasione" Pratchett
Praticamente è solo con Persefone che Ade dimostra di condividere qualche gene con la sua famiglia, ma i miti mi sono sempre sembrati o di parte o incompleti. Mancava la voce di Persefone, ecco. Non si capiva mai cosa ne pensasse lei di tutto il dramma: non sembra mai ribellarsi né esprimere un parere nonostante fosse una dea (e nemmeno una da poco) e non una ninfa a caso, e le sue nozze con Ade venivano a tutti gli effetti celebrate dal popolo.
L'impressione avuta durante e dopo la lettura è che Laura Mac Lem la pensasse esattamente come me e abbia voluto porre rimedio a questa mancanza.

Regina di fiori e radici è un bel libro, punto. E teoricamente potrei chiudere qui la recensione, perchè questo è uno di quei casi in cui non ho tanto voglia di parlare del libro quando di scrollare la gente urlando "Leggilo! Ne vale la pena! LEGGILO!"
Ma credo sia illegale, quindi vi tocca la versione lunga.
Lo stile è più che buono: moderno ma senza stonare con l'ambientazione e si sente che l'autrice sa di che cosa sta parlando. Non si è limitata al "Ade rapisce Persefone perchè la lovva tantissimo e vai di sindrome di Stoccolma": conosce i miti, conosce l'epoca, conosce i nomi (che sembra una cavolata, ma esistono retelling dove Demetra viene chiamata Diana). Ogni reinterpretazione dei fatti nasce non tanto dal gusto personale ma dall'analisi approfondita di cosa succede e - in buona parte - di cosa non succede nel mito: non è che se non c'è scritto allora può succedere di tutto, dev'essere qualcosa che sia coerente con tutto il resto.
E questo, alla fine, rende la storia così soddisfacente perchè non si limita ad essere un retelling, ma anche un "Ok, posso accettare che - se è andata - è andata così".

I personaggi sono delineati molto bene: la protagonista indiscussa è Persefone, dea della primavera. La conosciamo che sembra una bambolina, per aspetto e per il carattere che si tende ad associare a questo aggettivo: con una madre impressionante come può esserlo la terra, e circondata da sorelle con una volontà d'acciaio, Persefone è la sorellina che diventa il cuscinetto della famiglia. Non importa quanto Atena e Diana possano essere diverse, lei è quella attorno a cui vanno d'accordo.
Lei è la primavera, tiepida e dolce e piena di fiori.
Ade è, per molti versi, il suo opposto: inflessbile, implacabile, fondamentalmente incapace di comonicare e con la tendenza a considerare Persefone un'adulta (tutti gli altri la considerano una ragazzina) e - nello stesso tempo - qualcuno il cui parere non conta.
In effetti il problema dei vari personaggi di contorno è che non si curano mai di chiedere alla protagonista cosa ne pensa o cosa vuole, costringendola ad adeguarsi a decisioni prese da altri per il suo bene. Finchè, alla fine e comprensibilmente, esplode di brutto. E cavolo se non è un momento catarchico anche per il lettore: lei è tanto buona e cara, ma alla fine bisogna pur dire basta... anche con le persone che si amano e che ci amano.
Un'altra cosa che ho apprezzato moltissimo è la relazione tra Persefone ed Ade: non ci sono abbellimenti, niente è reso meno brutale.
Ade rapisce la ragazza e la trascina terrorizzata e piangente nel suo regno, senza una parola gentile o una spiegazione: Persefone è in un mondo che non capisce (e apparentemente ostile), lontana da tutto ciò che conosce e - per una volta - siamo in uno scritto dove l'autrice si prende la briga di far vedere come evolvono i suoi sentimenti verso la nuova situazione e verso lo sposo perchè è questo uno dei punti cardine della storia, e se non lo fai vedere tanto vale che tu non scriva il retelling (sì, ho ancora il dente avvelenato per The Goddess Test, in caso non si fosse notato).
Ecco, se proprio dovessi cercare qualcosa che non mi è piaciuto, andrei con la caratterizzazione di Ercole: un cretino a livelli epocali, e io sono ormai di parte dopo aver letto Euripide.

Quindi che dire? Leggetelo.
Ma non subito: se di Ade e Persefone vi interessano i retelling, prima leggete gli altri. Questo è quello definitivo.
Ora come ora non riesco a pensare che qualcuno possa scriverne uno migliore.

10 commenti:

  1. Ero davvero curiosa di leggere la tua recensione! Ero abbastanza ottimista verso questo libro, ma quando ho visto che l'avevi iniziato (non sono un'aspirante stalker, è colpa di Goodreads! :P) ho deciso di usarti come cavia! :P La tua approvazione (o il tuo demolimento) sarebbe stata la mia prova del nove ;P (E non mi sento in colpa per averti sfruttato :P).
    Sono davvero contenta che ti sia piaciuto e adesso non vedo l'ora di leggerlo! *_*

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    1. Sono fermamente convinta che uno degli scopi dei lit-blog sia usarci l'un l'altro come cavia per libri che ci incuriosiscono, ma non così tanto da spenderci soldi u_u
      A me è piaciuto tantissimo, quindi sono felice di averti spinto a leggerlo XD

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  2. Wow! Recentement sto scoprendo di amare i retelling ma mi rendo anche conto di saperne molto molto poco. Questo lo leggerò sicuramente :)

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    1. Merita moltissimo, sicuramente un ottimo inizio per questo genere (quasi troppo: ce ne fossero di più belli in questo modo... )

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  3. Mi ispira tantissimo!! il mito di Persefone è uno dei miei preferiti, quindi leggerò sicuramente questo romanzo!!!

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  4. Bellissima recensione! Concordo su tutto, anche io ho amato moltissimo questo romanzo, ne sono rimasta assolutamente folgorata. *O*

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    1. Devo ringraziarti, visto che è stata la tua recensione a convincermi a leggerlo ◠‿◠

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  5. Ricordo di aver notato su non mi ricordo che sito questo libro grazie alla bella copertina. Sono contenta che per te si sia rivelata anche una bella lettura: spero posso esserlo anche per me, perché sono molto, molto curiosa :)

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    1. Spero davvero che piaccia anche a te quanto è piaciuto a me :D

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