venerdì 24 giugno 2016

Akatsuki no Yona #26

Non credo che Yona avesse in mente questo quando ha deciso di saperne di più sul suo paese.

Capitolo 26: Onward to a New Land

Cominciamo con una bella mappa, e una meno bella prospettiva di viaggio: la locazione del terzo drago potrebbe essere letteralmente dall'altra parte della nazione. Non solo, tocca pure passare vicino a due posti per niente pericolosi come il castello Hiryuu e Saiga, capitale della Tribù del Fuoco.
Drago n° Tre, non potevi essere in un posto un po' meno scomodo?
Ma i nostri eroi hanno il morale alto: hanno compiuto metà del lavoro, stanno iniziando a legare, il potere di Shin-Ah gli permette di evitare gente in generale e soldati in particolare. Sembrerebbe che la parte più dura sia finalmente alle spalle, ma poi il gruppo arriva in un villaggio. Ed è doccia fredda per tutti tranne che per Yoon.
Quando Yoon ha detto a Yona che il suo è un regno povero non scherzava, ma la principessa non aveva gli strumenti per realizzare la portata del problema, e lo stesso vale per tutti gli altri: Hak è nobile, Kija è cresciuto in una posizione privilegiata e Shin-Ah... non può capire per motivi diversi.
Yoon: È un villaggio che è stato abbandonato sia dal generale che dal re: in quest'area non hanno coltivato la terra per anni e non c'è acqua, probabilmente perchè tutti gli uomini in forze sono stati portati alla capitale per l'addestramento militare. Le epidemie imperversano ed è rimasto solo chi non ha la forza di migrare. Anche il villaggio dove sono nato era così. La Terra del Fuoco è vasta, ma sterile per la maggior parte. Nonostante tutto questo il Capo della Tribù del Fuoco, il generale Kaan-Soo Jin, usa tutto il denaro solo per il governo.

Una volta finito di parlare è il momento di passare dall'esposizione alla pratica, poichè un vecchio malato arranca verso il gruppo. Yona vorrebbe aiutarlo ma Yoon non ci pensa due volte a fermarla per paura di contagio, salvo andare lui: non può fargli una vista completa, ma dargli un po' di cibo ed acqua sì. E prima che se ne accorga anche Yona lo raggiunge.
Purtroppo la nostra protagonista non può fare un passo senza che la realtà la raggiunga perchè il poveretto, leggermente rinvigorito, chiede informazioni sul nuovo re visto che sono viaggiatori.
Uomo: L'ultimo sovrano... Il è stato un re terribile. Quando c'erano tensioni con gli altri paesi gli importava solo di non litigare. E mentre le tribù crescevano non ha mai dato soccorso ai cittadini più deboli. Di chi era re? Sarebbe bello se il nuovo re fosse una brava persona... qualcuno in grado di cambiare questo paese...

Le parole dell'uomo sono innocenti, ma terribili. Dopo tutto il trauma passato Yona si trova di fronte ad un'altra verità: il prezzo pagato dalla popolazione per la politica votata al compromesso di Il. Suo padre, il suo amato padre, non ha aiutato la sua gente. Ha fallito a tal punto che il suo popolo non è indignato per la sua morte, ma speranzoso per le possibilità che porta.
Re Il non era il re amabile e buontempone, adorabilmente codardo e pacifista: il suo regno è stato tale che difficilmente la gente si solleverà per vendicarne l'omicidio. Anzi, se dovesse saltare fuori quel particolare altarino, è più probabile che giustifichino Soo-Won.
Che, per la cronaca, potrebbe aver fatto quello che ha fatto anche per questo.
Ma torniamo a noi: Yona è sconvolta per la brutale distruzione del piedistallo su cui aveva messo il padre. Si rifiuta però di mostrarlo al gruppo, allontanandosi con la scusa del bagno.
Ovviamente non frega nessuno: tutti sono consapevoli del suo turbamento e del fatto che voglia stare da sola.
Stavolta anche Yoon è mogio: non ha da spendere buone parole per Il, visto che ha provato sulla sua pelle quanto fosse incompetente, ma gli dispiace per Yona. Era suo padre, ed è l'unica a piangerlo. In effetti l'unico a difendere Il è Hak: come soldato non trova stupido avere il coraggio di sognare la pace, o che sia da codardi nascondere le proprie ferite. Per Hak il più grande rimpianto è non averlo potuto salvare.
Ma Yona non può fare altro che piangere in silenzio e da sola.

Scoprire che il proprio padre non era così in gamba come pensavi, e che buona parte della popolazione è soddisfatta della sua prematura dipartita non è una cosa che si supera in qualche ora, ma siccome Yona non è più l'ameba dei primi capitoli affronta l'ansia in modo produttivo: allenandosi con l'arco. Il suo obbiettivo è sempre lo stesso, ma forse ora è più consapevole delle motivazioni: diventare forte per non perdere le persone a lei care, per non perdere Hak e Yoon e Kija e Shin-Ah.
Ma sono le parole di Il a tornarle il mente, il suo desiderio che la figlia non toccasse le armi.
Ed è dura sapere che lo sta deludendo così apertamente.

Alla fine l'unica cosa che si può fare è impegnarsi nella ricerca di Ryokuryuu, che è proprio dall'altra parte della nazione: alla citta portuale di Awa, Tribù della Terra. Stavolta spetta ad Hak essere l'uomo vissuto della situazione, perchè lui ad Awa c'è già stato mentre nessuno dei suoi compagni ha mai visto il mare e sono completamente in estasi.
Amori
Stiamo forse per vedere la fine della mini quest? A occhio no: Kija non è in grado di stabilire dove si trovi esattamente il Drago Verde. In effetti si muove così velocemente che provare a seguirlo fa venire la nausea (nota: l'idea che ci sia un qualche limite al potere divino incuriosisce molto Yoon, che vorrebbe fare qualche esperimento con sommo terrore di Kija e Shin-Ah).
Il capo Yoon, comunque, decide che oltre che cercare Ryokuryuu hanno anche bisogno di provviste e beni di prima necessità, e sorge un problema: chi scende in città? Tutti vorrebbero, ma Yoon è categorico: Yona ha i capelli rossi, Kija la mano artigliata, Shin-Ah è semplicemente troppo sospetto.
Alla fine Hak si offre volontario: più o meno ricorda come è fatta la città, è in grado di difendersi in caso di neccessità e ha una vaga idea di come si comporti una persona normale.
Ma rifiuta di portare la principessa: la stanchezza del viaggio la sta facendo diventare ancora più brutta del solito quindi è meglio che si riposi.
Yona, poverina, un po' si arrabbia ma soprattutto ci resta male perchè non importa quanto si impegni, quanto cerchi di stare al passo con gli altri... Hak si accorge sempre di tutto.
E quindi il gruppo si separa, Hak affidando la principessa ai draghi (ma fidandosi più che altro di Shin-Ah), Yoon consigliandogli di tenere un basso profilo così da non essere identificato, e Yona chiedendogli di tornare presto.
Yona, non puoi fare questo a lui e a noi che vi shippiamo. Lo so che lo vedi solo come un'amico, ma fa male lo stesso.

Ce la farà il nostro eroi a passare inosservato? Scopriamolo nella prossima pagina. La risposta è no: tanto per cominciare le altre donne del manga sono consapevoli del fatto che Hak sia un figo da paura, e quindi viene subito abbordato da una prostituta, poi è lo stesso Hak a notare come le persone sembrino stanche e vuote... giusto due secondi prima di sentire una ragazza chiedere aiuto, perchè in questo capitolo dopo i malati, i morti di fame e i traumi emotivi quello che mancava erano le molestie sessuali.
Una ragazza sta venendo importunata da due soldati, e Hak non sa cosa fare: se fosse da solo interverrebbe ma farlo ora vuol dire mettere in pericolo Yona. Peccato però che non sembri proprio che i due vogliano 'limitarsi' a qualche palpata: la ragazza grida, loro provano a trascinarla via. Per me questi puntano allo stupro.
E Hak - ovviamente - non ce la fa a girarsi ed andare via. Interviene.
Ma non da solo.

3 commenti:

  1. *_* I tuoi "riassunti" sono fantastici come sempre!!!!!

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  2. Awa me la ricordavo nella zona est di Kouka, chissà perché. Comunque che sensazione strana vedere i vecchi disegni della Kusanagi, Hak e ... tutti gli altri ... sembrano davvero dei bambini rispetto ai disegni di adesso. *Shin Ah adorabile come sempre*
    Adesso arriva la parte grossa *w*

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