Che sulla quarta sia scritto che è l'ultimo di una trilogia mi fa temere che Il giorno fatale non lo vedremo tanto presto.
Artù è ormai un giovane re che controlla la Britannia Maggiore, affiancato sempre dal suo fedele consigliere Merlino. Il regno sembra florido e il trono sicuro, ma Merlino è ossessionato da visioni future di pericoli e intrighi che possano portare Artù alla morte. Mentre Camelot diventa il centro del potere e del regno di Artù e il re incontra e perde la bella Ginevra per poi ritrovarla, Merlino inizia a soffrire di mali oscuri e vuole passare le proprie conoscenze e i propri poteri a qualcuno in grado di prendere il suo posto. Alla sua porta compare un giovane, che Merlino accoglie come suo apprendista. Il ragazzino però nasconde un segreto e i mali di Merlino sono ben lontani dall’essere finiti. Il terzo conclusivo capitolo della saga su Merlino e Artù una saga fantasy imperdibile che ha gettato le basi per tutta la narrativa e cinematografia successive.
Ed eccomi qui con l'ultimo libro di questa serie su Merlino, e subito mi dedico a ripetere quanto detto precedentemente: lo stile è ottimo, spesso poetico. Mary Stewart riesce a descrivere non solo gli eventi e i personaggi, ma tutta la Britannia sia per aspetto che per clima politico e sociale.
Oea passiamo al resto: per prima cosa devo dire che trovo interessante come l'autrice tenda ad associare nascita e morte. Il concepimento di Artù aveva portato alla morte di Gorlois, mentre qui la nascita di Mordred è causa della strage dei bambini di maggio, voluta da Lot ma attribuita al re, così il regno di Artù comincia con l'incesto e una strage di innocenti.
Ma in questo libro finalmente c'è Camelot, e vediamo se tutti gli sforzi di Merlino hanno dato i frutti sperati... e pare proprio di sì: Artù si dimostra un grande re, e soprattutto una persona degna di stima: personalmente più che nelle guerre e nella politica l'ho apprezzato nei suoi rapporti con gli altri personaggi. Vedete, Artù è in gamba, ma difficile da avvicinare: si può dire che il suo destino lo separa da tutti gli altri, così che alla fine è come se lui osservasse il mondo, i gruppi, da fuori ma senza mai farne del tutto parte, eppure questo non diventa mai motivo per considerare gli altri meno, o sacrificabili.
La grande eccezione, ovviamente, è Merlino: per educazione e comprensione del peso dato dalle enormi reponsabilità, i due non è che si vogliono bene ma si adorano proprio, e sono protettivi ai massimi livelli l'uno dell'altro. Morgause la odiano a morte perchè... Merlino per la faccenda di Mordred, Artù per quello e perchè la sorellastra è la nemesi personale del mago.
Altre "vittime" del loro affetto sono Ginevra e Nimue: con Nimue siamo di fronte al classico "se gli fai del male io ne faccio a te", mentre con la regina le cose sono più complesse.
Ginevra la vediamo con gli occhi di Merlino: bellissima, frivola, superficiale, da lui bollata come donna di facili costumi. Una vezzosa creatura a cui il re non basta, disposta a tradirlo senza pensieri, senza curarsi del suo dolore.
Ma poi le cose cambiano, perchè Merlino finisce per vedere ciò che vede Artù: un marito sempre in viaggio e inavvicinabile, le ombre del passato e della sterilità. La solitudine e la paura.
Artù non va protetto dall'infedeltà della moglie perchè lo sa e lo capisce, non giudica: non può aiutarla se non con la comprensione, dimostrandole coi fatti che non è sola.
Ad ogni modo erano anni che non rileggevo questa serie e c'era una cosa che non ricordavo: ma il finale? Quello definitivo sta in Il giorno fatale, come fa a non sembrare incompiuto questo qui?
È semplice: lì per lì non ci penso mai, ma questa è la storia di Merlino. Mary Stewart è riuscita così bene a renderlo il protagonista - e non la voce narrante della storia di un altro - che quando si arriva alla fine tutto è completo: non importa se non c'è la cerca del Graal, se non c'è Lancillotto, se non c'è Camlann. È la vita di Merlino, una versione dove sono stati riempiti i buchi, dove gli è stata data uan grande nemesi (questa è stata la prima versione dove ho trovato Morgause, e il motivo per cui dopo l'ho sempre cercata) e un grande amore, un'infanzia e una famiglia.
Con così tanti retelling che partono dall'ascesa di Artù e facile scordare che nel mito c'è anche un prima: Costantino, Uther, Igraine, Gorlois.
Merlino.
Prima o poi riuscirò a leggere anche questa serie! Tutte le volte che vedo uno dei libri in libreria mi vengono in mente le tue recensioni, quindi credo che sia solo questione di tempo prima che me li porti tutti a casa con me! :)
RispondiEliminaDai che sono uscite anche le edizioni economiche XD
EliminaAdesso piango per dei personaggi di un libro che non ho ancora letto T_T
RispondiEliminaÈ raro che i retelling arturiani siano allegri ç_ç
EliminaVorrei tanto cominciare questa serie, ma il problema è che è solo in cartaceo e io, oltre a non avere più spazio, ho scoperto che odio leggere in quel formato. >_< Dovrò fare uno sforzo, giusto perché mi ispira troppo. >_<
RispondiEliminaÈ veramente un peccato che sia disponibile solo in cartaceo :( imho il dopoio formato dovrebbe essere scontato, ormai.
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