mercoledì 20 febbraio 2019

Most Wanted

Most Wanted, di Rae Carson.

Dopo il prequel su Leia non potevo farmi mancare quello su Han.
Spoiler.

Set before the events of Solo: A Star Wars Story. Han and Qi'ra don't have a lot in common other than not having a lot. They're street kids on the industrial planet Corellia, doing whatever it takes to get by, dreaming of something more. They each jump at a chance to prove themselves in the perilous world of Corellia's criminal underbelly, only to discover they are on the same mission for the same unscrupulous boss. When the job goes disastrously wrong, Han and Qi'ra are on the run--from pirates, a droid crime syndicate, the Empire, and their boss--and will have to learn to trust each other if they are going to survive.

Con questo libro ci troviamo davanti ad un prequel del prequel: se Leia: Princess of Alderaan spiegava come la nostra amata principessa si fosse unita all'Alleanza Ribelle, Most Wanted vuole mostrarci la strada che ha portato Han e Qi'ra ad essere una coppia e a voler lasciare Corellia. Intenti all'apparenza simili eppure diversi: nel caso di Leia l'interesse è dato dal fatto che il personaggio già lo conosciamo grazie ai film, mentre nel caso del giovane Han vogliono usare il libro per rendere più solida la trama del film, e creare un maggiore investimento emotivo su Han e Qi'ra.
Sfortunatamente l'autrice non ci è riuscita proprio tantissimo: Most Wanted (come Solo: A Star Wars Story) è carino ma niente di più. Certo, siamo anni luce sopra Tarkin (anche solo per il fatto che la Carson non ha la pretesa di farci credere che all'Imperatore importi qualcosa di quello che sta succedendo), ma ben lontani da Leia: Princess of Alderaan o Ahsoka.
Most Wanted è la storia di come Han e Qi'ra, grazie a un lavoro ordinato da Lady Proxima andato più che storto, sono diventati prima amici e poi qualcosa di più.
L'intento non è malvagio, e il libro effettivamente permette di conoscere meglio Qi'ra, di capire come ha fatto a sopravvivere al salto temporale del film, e la sua scelta finale: semplicemente lei è davvero molto sveglia ed in gamba, e soprattutto pronta a fare tutto per sopravvivere in linea di massima incurante dei danni collaterali. I sentimenti che arriva a provare per Han sono i primi che si conceda, e qui impariamo a conoscerla quel tanto che basta da capire che sì, è anche il genere di persona che, una volta rimasta bruciata dal "mi sono lasciata guidare dal cuore e sono quasi morta", adotta la linea di condotta che porta a ferire il cuore per salvarsi la vita e garantire il massimo profitto.
Funziona anche Han, nel senso che qui è ancora più un cucciolo rispetto al film e... non so, l'evoluzione che va da questo Han a quello del finale di Solo è più soddisfacente rispetto a quella del film e basta. L'Han di questo libro non avrebbe mai fatto ciò che fa alla fine del suo film, ma avrebbe fatto subito quello che fa alla fine di Una Nuova Speranza.
Tra l'altro, almeno per me, si vede come quello che c'è tra questi due ragazzi non è tanto il vero amore quanto il primo amore: sono sopravvissuti insieme, ma mentre lei davvero pensa solo a sé stessa e non capisce come ci si possa preoccupare anche per qualcun altro, lui è più altruista di natura, cambia e viene ferito dalla realtà che vive. Sono cose importanti che, nel grande schema delle cose, possono andare a logorare un rapporto.
Insomma, a mio avviso la sincerità dei loro sentimenti non intacca l'importanza o la forza di quelli per Leia, come è giusto che sia.
Cos'è che invece non funziona? La trama. Credo che dovrebbe essere una specie di spy-story ambientata nei bassifondi, con tutti che cercano questo misterioso oggetto finito nelle mani dei nostri riluttanti eroi, ma l'ambientazione è troppo limitata (un solo pianeta, una sola città) e troppe volte i ragazzi hanno la botta di fortuna che gli permette di sfuggire agli inseguitori. Tra l'altro questo ha come diretta conseguenza che i nemici non sembrano mai particolarmente minacciosi: bande rivali, sgherri di Lady Proxima, Imperiali a caso... come si fa a percepire il pericolo se basta correre un po' per seminarli, e tutti credono a qualunque cosa Han e Qi'ra si inventino per giustificare la loro presenza da qualche parte?
Oltre a questo devo dire che non è necessario che il 90% degli avvenimenti siano una citazione alla trilogia classica: un paio di paralleli ci possono stare e sono anche belli, ma così ad Han sembrerà che la sua vita sia un lunghissimo deja-vu.

In soldoni? Un libro un po' ripetitivo e senza particolari guizzi creativi, ma svolge il suo lavoro di approfondire un minimo la psicologia dei personaggi, sciogliendo qualche nodo del film, e abbiamo la conferma che Han a un debole per le more minute autoritarie con spiccate capacità di comando.

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