Wild Cards - L'Origine, a cura di George R. R. Martin.
Cosa succede quando un gruppo di scrittori decide di mettersi a giocare di ruolo? Una serie fantascientifica di venti volumi, ecco cosa succede.
New York, 1946. Nel'immediato dopoguerra la città è fatta oggetto di un esperimento batteriologico alieno: i takisiani hanno sviluppato una potente arma batteriologica, il virus wild card, in grado di mutare il DNA di chi vi entra in contatto, e hanno deciso di testarlo sui terrestri, geneticamente identici a loro. L'impatto sulla popolazione newyorkese, e poi in tutto il mondo, è devastante; due sono le possibilità per chi viene contagiato: la trasformazione e la morte. E non è detto che la morte sia la peggiore... la grande maggioranza degli infettati, infatti, subisce mutazioni genetiche letali. Ancora più tremenda è però la sorte dei joker, deformati orribilmente ma ancora vivi. Solo pochi si trasformano nei cosiddetti assi e ottengono suoerpoteri. Alcune di queste facoltà sono inutili o ridicole, come far levitare le monetine o cambiare colore della pelle; altre sono dei veri e propri doni da supereroe. Ma non tutti, in particolare tra i nat, i non contagiati, apprezzano i superpoteri. E così per joker e assi l'esistenza diventa una dura lotta...
Wild Cards - L'Origine è un libro strano. Definirlo un'antologia non lo trovo del tutto corretto: come ha detto la Mondadori è un libro "a mosaico" dove ogni racconto è un tassello che in questo primo volume ci mostra in cosa il mondo è cambiato rispetto al nostro, dopo l'introduzione del virus sulla scacchiera.
Sono 500 pagine di setting, ambientazione e origin story, ed è bellissimo: l'arrivo di Tachyon, l'epidemia, la crisi e soprattutto il dover fare i conti con un mondo cambiato per sempre e che non tornerà quello di prima. Non c'è una vera trama (per quello si deve aspettare L'Invasione) ma abbiamo il mondo dal 1946 agli anni '70 attraverso gli occhi dei protagonisti, che ne sono stati cambiati o che l'hanno cambiato. Vediamo i loro poteri, e come la loro vita non possa più essere la stessa. Alcuni sono destinati a tornare, come Croyd o La Grande e Potente Tartaruga o Fortunato. Altri, come Jetboy, sono presenti per una sola storia. Eppure anche a loro ti affezioni, perchè sono ben definiti, con trame ben articolate che colpiscono, anche a livello emotivo.
Premetto che l'ispirazione ai comics è evidentissima: (Yeoman è Freccia Verde, il Poker d'Assi ricorda un sacco i Vendicatori) e la decostruzione non può non richiamare il bellissimo Watchmen, ma ha alcune caratteristiche originali cherendono l'universo narrativo unico nel genere. Tanto per cominciare tutti i poteri vengono dallo stesso posto: il virus che modifica geneticamente le persone, e soprattutto il modo in cui modifica. Qui non abbiamo solo i fortunati Peter Parker o Flash o Dare Devil, quelli che ci guadagnano i poteri fighi, quelli che nel mazzo di carte hanno pescato a colpo sicuro l'asso. Qui ci sono quelli che pescano la regina nera e muoiono di una morte orrenda e dolorosa. Ci sono quelli che pescano il due, un potere assolutamente inutile.
Asso o Due? Una sottile differenza |
Arrabbiati col destino, compatiti quando non disprezzati. Sono loro a rendere il mondo di Wild Cards diverso dagli altri: personaggi come Desmond, Succubus o Faccia d'Angelo, che fanno vedere "quando la mutazione non funziona". Non hanno poteri, solo carattere e la forza di andare avanti e provare a fare qualcosa della loro vita.
Anche gli assi non sono tutti brave persone: a grandi poteri non corrispondono grandi responsabilità. Certo, c'è chi a fare del bene ci prova, ma in genere viene fottuto alla grande dal sistema. Ci sono gli psicopatici, quelli a cui non daresti neanche un taglierino e che trovano terrificanti sfoghi per la loro follia... anche se non sempre in scala mondiale: ce ne sono tanti, che usano le loro capacità per la piccola meschinità quotidiana.
Ci sono anche quelli che avrebbero avuto una vita normale, se non si fossero trovati con un potere che glielo impedisce: Croyd non può tenere un lavoro, Bagabond ha perso lo stimolo di interagire con gli altri esseri umani, Blythe rischia la pazzia ogni volta che usa il suo potere... insomma, anche essere un asso ha il suo carico di controindicazioni, per quanto visti da fuori sembrino un cerchio ristrettissimo di fortunati.
Per quanto riguarda lo stile sono tra quelli che non l'hanno trovato altalenante: si sente che gli autori si sono impegnati per tenere il livello costante, e gli svariati personaggi ricorrenti restano fedeli a sé stessi, non cambiano atteggiamento a seconda di chi li sta scrivendo.
In definitiva, un primo libro interessantissimo che promette scintille, molto curato e a mio avviso da leggere a prescindere da George R. R. Martin.
Per quello che mi riguarda, se in un libro una ragazza traumatizzata può trasformarsi in un treno e vendicarsi senza che sia un salto dello squalo, ha vinto. A mani basse.
Per chi si preoccupasse della trama a lungo termine... ricordatevi TIAMAT.
Sembra davvero bello, non c'è che dire! ^^ Sono incuriosita soprattutto dalla figura dei joker: niente superpoteri, solo un sacco di superguai, a quanto ho capito! XD
RispondiEliminaMagari hanno anche quanche superpotere, ma decisamente non vale il prezzo. Poveretti.
EliminaWow, mi hai letteralmente conquistata!
RispondiEliminaDevo procurarmelo al più presto, mi attira troppo!
È davvero interessante, anche per la struttura a racconti di autori diversi su personaggi diversi *-* davvero molto particolare, specie nel secondo che c'è una trama più unitaria.
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