venerdì 27 novembre 2015

Akatsuki no Yona #20 e #21


Non sempre è una fortuna avere fenomenali poteri cosmici, sopratutto in un minuscolo spazio vitale.

Capitolo 20: People of the Cellars & Capitolo 21: The Masked Dragon

I nostri eroi entrano nel villaggio scavato nella montagna, ma l'unico ad aver imparato qualcosa è ovviamente Yoon: memore dell'esperienza precedente ("Sono stato messo in gabbia e quasi ucciso") argomenta che non è il caso di buttarsi a testa bassa chiedendo di Seiryuu. Cosa che, quando gli abitanti si presentano, Kija puntualmente fa.
Qualcuno può cortesemente spiegargli che non necessariamente tutti vivono in attesa di adempiere ad un destino scritto millenni prima?
Kija, no.
Purtroppo fin da subito il villaggio si dimostra povero, severo, opprimente e, nonostante sia chiaro che il nome "Seiryuu" abbia fatto suonare qualche campanella, tutti negano di conoscerlo e non mostrano la minima reazione di fronte a(i capelli di) Yona e all'affermazione di Kija che sia la persona che Seiryuu sta aspettando. Mentre il draghetto bianco sembra pronto a litigare di brutto con quello che pare il capo, Yona dimostra di aver imparato qualcosa da Yoon: si scusa per il disturbo ma chiede di poter passare la notte lì visto che sono esausti per il viaggio e hanno anche un ferito. Non importa se non ci sarà una festa in loro onore o altro, gli basta non doversi rimettere in cammino subito.
Una richiesta impossibile da rifiutare, e a malincuore il vecchio acconsente: li avverte però di non allontanarsi perchè le grotte sono un labirinto, e spiega l'usanza creepy del luogo: metà della gente indossa maschere perchè è tradizione che chi non è sposato non mostri il suo volto.
Una volta riposati un minimo (con Kija agitatissimo, e Hak che lo prende in giro per questo) i nostri partono alla ricerca: non importa che sia un labirinto, Yoon è in grado di tracciare una mappa mentre si muovono. Sfortunatamente la mappa è l'unica cosa ottengono, e Kija inizia a provare risentimento per Seiryuu che ormai deve aver sentito la sua presenza. Questo fa pensare a Yona che lui non voglia incontrarli e forse sarebbe meglio lasciarlo stare... ma Kija rifiuta di prendere in considerazione l'idea.
Kija: Per favore, non rinunciate! Seiryuu è stato legato dal sangue per moltissimo tempo proprio come me! In questo caso anche lui starà aspettando il padrone che ha bisogno di lui... cioè voi! I quattro draghi sono nati unicamente per questo motivo. Non desideriamo nient'altro che questo! Se Seiryuu vi incontrasse, sicuramente...
L'eccessiva devozione di Kija ha motivazioni più profonde della sua educazione: durante questo sfogo il suo pensiero è rivolto soprattutto al padre, che per tutta la vita ha aspettato di incontrare Hiryuu (o chi per lui) salvo morire con la consapevolezza che non sarebbe mai successo. Quella dei draghi è una vita di costante attesa per qualcosa che probabilmente non arriverà mai, e Kija cerca con tutte le sue forze di far capire a Yona quanto è importante che lei sia lì, quanto sia ingiusto abbandonare Seiryuu senza neanche fargli sapere che è arrivata.
Ma per Yona è una responsabilità troppo grande: lei non è Hiryuu e su questo vuole essere molto chiara, e se i draghi la seguiranno dovrà essere per lei.
Ad ogni modo sembra che Kija si stia proprio prendendo una cotta, con sommo disappunto di Hak.

Una volta chiariti questi punti i ragazzi decidono di spostarsi: Yoon è preoccupato perchè li stanno tendendo d'occhio, e forse è meglio provare di nuovo a parlare con gli abitanti. Ma Yona sente un rumore, va a vedere, trova un passaggio segreto e al di là della porta c'è... uno scoiattolo. Passato l'attacco di "aww" dovuto all'avere di fronte uno scoiattolino che si lascia accarezzare, Yona si rende conto di essere da sola.
Questo ha diminuito il mio "idiota" nei suoi confronti: non si è allontanata a caso, ha dato per scontato che almeno Hak fosse con lei (probabilmente perchè Hak è sempre con lei).
Quanto non mi piacciono i molestatori
Poi le candele si spengono, ma prima che abbia una crisi isterica uno degli abitanti la raggiunge offrendosi di riportarla indietro. Yona ringrazia, ma inizia a sospettare che il tipo non sia gentile come sembrava quando dimostra di conoscere il nome "Seiryuu" e di non essere felice all'idea che lo stiano cercando.
Qui Yona capisce che non la sta riportando dagli altri e che sì, è arrivato il momento della crisi di panico.
In suo soccorso non arriva Hak come al solito, ma un ragazzo mascherato che mette in fuga il viscido e, senza dire una parola, la prende per mano e inizia a guidarla. Il ragazzo sembra essere il proprietario dello scoiattolo, e Yona non capisce come mai non abbia paura di lui nonostante sia appena stata aggredita.
Il sospetto che sia chi stanno cercando ce l'ha, ma prima di poterlo chiedere arrivano gli altri.
Yoon: Razza di cretina! Stacci vicino, IDIOTA!

Non fa in tempo ad indicare il suo salvatore che Kija conferma quello che tutti sospettavamo: il ragazzo è Seiryuu.
Peccato che scappi via appena lo vede.

Cos'è successo a questo villaggio e a Seiryuu? Scopriamolo attraverso un flashback, che comincia diciotto anni prima alla nascita del ragazzo. È subito chiaro che la situazione è opposta a quella di Kija: il potere del drago è considerato una maledizione, al punto che stanno cercando un modo di cancellarla e i draghi vengono completamente isolati (è il precedente a prendersi cura di quello nuovo). Nel caso in questione è pure peggio perchè la madre si è suicidata per la vergogna di aver partorito un bambino maledetto, a cui viene messa subito una maschera per bloccargli i poteri. "Il mio primo ricordo è l'oscurità" dice Seiryuu, ed è triste per qualcuno il cui dono dovrebbe essere vedere tutto.
Quattro anni dopo la situazione non è migliorata: ancora mascherato il bambino tende a scappare dal suo guardiano per fare amicizia con i coentanei, ma senza speranza. Tutti nel villaggio hanno paura di lui e del suo misterioso potere, e sono convinti che le sue fughe abbiano come scopo ferirli e/o punirli.
E qui facciamo la conoscenza di Ao, il precedente drago blu: non una persona cattiva, ma neanche una persona a cui lasciare un bambino. Ao è volubile nella migliore delle ipotesi, oscilla continuamente tra scoppi di rabbia e momenti di profonda amarezza e non escludo che Seiryuu sia così timido e restio a parlare proprio per paura di causare un'esplosione del suo imprevedibile tutore.
Quando Ao spiega al bambino che non potrà mai avere degli amici per via della sua maledizione un'altra cosa è subito chiara: in questo villaggio non conoscono la storia di Hiryuu e dei draghi, non hanno la più pallida idea del perchè ci sia sempre qualcuno con un potere strano. Ao non sa niente del suo destino, non sa perchè è toccato a lui e non può spiegarlo al suo protetto: sono in attesa senza saperlo, odiati e temuti senza conoscerne il motivo.
Se Kija è cresciuto con la consapevolezza del suo passato e del suo futuro, Seiryuu è cresciuto sentendosi dire che il suo potere è malvagio e che non dovrà usarlo mai. Che il mondo esterno deve essere tenuto al sicuro da lui.
C'è anche una triste ironia della vita dei draghi: quando ne nasce uno nuovo, questo assorbe lentamente il potere del precedente che alla fine muore. Se la cosa è agghiacciante anche nel caso di Kija (il predecessore era suo padre), qui è ancora più tremenda perchè Ao è l'unica persona ad occuparsi di Seiryuu. Poi, giusto perchè la loro vita non fa ancora abbastanza schifo, qui è al drago che spetta la protezione di un villaggio che lo detesta e gli rende la vita un inferno: ogni volta che qualcuno lo attacca Ao, portandosi dietro il pupo, va a fermarli.
Ma alla fine dei conti in cosa consiste il loro potere? Secondo gli abitanti del villaggio possono trasformare le persone in pietra. All'atto pratico hanno una vista infinitamente migliore e la maschera non sembra impedirgli di vedere. Ma possono paralizzare le persone, in certi casi fermagli il cuore. Si tratta una lama a doppio taglio: l'effetto collaterale è finire paralizzati per un tempo indefinito, per questo è importante che ogni Seiryuu sappia usare le armi.
Bel potere di merda, oserei dire. Come spiega Ao sono fregati in qualunque caso.

Seiryuu: Ao mi ha insegnato ad usare la spada. Ao mi ha insegnato dei miei occhi. Ao era molto severo. Ao era sempre più debole giorno dopo giorno.

E alla fine, dopo uno scontro particolarmente duro con dei banditi, Ao perde completamente i poteri. La sua euforia per poter finalmente morire ed farla finita con una vita di miseria è controbilanciata dal senso di colpa di lasciare da solo un bambino che - quando lui è diventato cieco - si è legato addosso delle campanelle per fargli sapere dov'è.
Ao è l'unica cosa che Seiryuu abbia, ma anche Seiryuu è l'unica cosa che abbia Ao.
Ao: Mi dispiace. Mi dispiace. Sto per lasciarti solo. Mi dispiace.
E così, nonostante non voglia nemmeno ascoltare parole simili, Seiryuu si ritrova ad avere solo le sue campanelle a memoria del maestro (del tipo che le fa suonare pensando "Io sono qui").
Ma c'è poco da fare: avrà malapena cinque anni però adesso è lui che deve proteggere il villaggio dagli intrusi. Troppo giovane ed inesperto per combattere con la spada, al bambino non resta che la propria maledizione ed imparare sulla propria pelle che Ao aveva ragione: non è un potere da usare.

Vorrei dire qualcosa del primo capitolo, ma purtroppo il secondo si è mangiato tutto i feels.
Qui abbiamo il carico emotivo da due tonnellate schiantato addosso al lettore: non sono nuova ai personaggi con un passato di isolamento e solitudine, ma ci rimango sempre male, e per adesso è troppo presto per vedere come una vita del genere abbia influito sul ragazzo. Sarà amareggiato, arrabbiato, pieno di rancore? Dal modo in cui ha aiutato Yona sembra di no, ma forse potrebbe esserci di mezzo la faccenda del sangue del drago - anche se non sembra aver reagito violentemente come Kija.
Il flashback, comunque, ci da qualche informazione in più su questi poveri draghi, e diciamocelo: è un destino veramente del cavolo. Già l'idea di dover passare tutta la vita ad aspettare qualcosa è bruttina, ma sapere anche di dover morire relativamente giovani perchè nel momento in cui nasce il tuo successore sei spacciato... wow, questo è crudele.
Un'altra nota va, indubbiamente, ad Ao: personaggio che nasce e muore in un capitolo, eppure mi ci sono affezionata e quando è morto a momenti piangevo anche io. Ma povero.
Spero davvero che portino Seiryuu via da lì il prima possibile, perchè nessuno si merita una vita simile.

2 commenti:

  1. Ma facciamo qualcosa! Adottiamo quel povero Seiryuu e lasciamo che gli altri si sbroglino da soli! Povero piccolo!!!! *_*

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